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Le Infezioni correlate alla assistenza
Dr.Patrizia Ortolani U.O Malattie Infettive Rimini
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Germe sentinella ESBL KPC MBL MRSA VRE VISA
Le sigle Germe sentinella ESBL KPC MBL MRSA VRE VISA
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Link utili ni_correlate/infezioni.asp
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“Temo che ci siano state delle complicazioni”
“Uno degli aspetti più controversi delle cure mediche è la capacità di causare disabilità e disagi. Ovunque cure mediche vengano dispensate il paziente corre il rischio di essere vittima di un danno in conseguenza involontaria di quelle stesse cure; per questo oggi la percentuale di danni iatrogeni causati è diventata un importante indicatore di qualità della cura” Thomas 2000 “Temo che ci siano state delle complicazioni”
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che tale rischio era di origine infettiva
A metà dell'800, Semmelweiss dimostrò efficacemente che l'ospedale poteva rappresentare un rischio per i pazienti che tale rischio era di origine infettiva che tale evento era prevenibile Dopo di lui, numerosi altri Autori, hanno documentato come il ricovero in ospedale potesse comportare un rischio elevato per il paziente di contrarre una patologia infettiva.
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DEFINIZIONE DI INFEZIONE OSPEDALIERA
Malattia di origine infettiva contratta in ambiente sanitario, che aggrava la patalogia di base Può interessare i ricoverati ma anche gli stessi operatori Al momento del ricovero non è evidente né in incubazione Si può manifestare durante il ricovero ma anche alla dimissione Circolare del Ministero della Sanità n° 52/85
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DEFINIZIONI Contaminazione: quando i patogeni vengono a contatto con superfici (animate o inanimate) per un breve periodo di tempo senza moltiplicarsi Colonizzazione: quando i patogeni, dopo il contatto con superfici animate si moltiplicano senza reazione dell'ospite Infezione: moltiplicazione dei patogeni nel corpo umano con reazione dell'ospite
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SISTEMA DI CURE Post acuti Riabilitazione estensiva Lungodegenze e
Assistenza domiciliare Assistenza ambulatoriale Day service Day surgery Day hospital RSA Case protette Nursing home
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(Health Care associated Infections)
Evoluzione del concetto di infezione ospedaliera Pazienti Operatori Visitatori Ospiti Degenza ordinaria Ricovero diurno Assistenza ambulatoriale Assistenza domiciliare Degenze protette (RSA, lungodegenti, hospice, ecc.) Infezioni associate all’assistenza sanitaria (Health Care associated Infections) Jarvis WR
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Operatori sanitari VIROSI (RUOLO DELLA VACCINAZIONE) MDR TB ESPOSIZIONE PROFESSIONALE ACCIDENTALE
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DEFINIZIONE DI ”INFEZIONE CORRELATA ALLA ASSISTENZA”
Un’infezione che occorre in un paziente in un ospedale o in un’altra struttura sanitaria, nel quale l’infezione non era presente o in incubazione al momento dell’ammissione. Include infezioni acquisite durante la degenza ma anche infezioni che insorgono dopo la dimissione e le infezioni acquisite dallo staff assistenziale definite infezioni occupazionali rif. WHO Prevention of Hospital-Acquired Infection (2nd edition 12/2002)
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INFEZIONI COMUNITARIE
Tutte le infezioni già presenti al momento del ricovero (con un quadro clinico manifesto o in incubazione) ad eccezione di quelle correlate ad un precedente ricovero
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LE INFEZIONI OSPEDALIERE
CONSIDERAZIONI DI CARATTERE GENERALE
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Fattori di rischio Condizione/esposizione che, quando presente, aumenta la probabilità di malattia, o di altri esiti indesiderati nella popolazione
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Fattori di rischio modificabili (perché assistenziali)
Fattori di rischio scarsamente modificabili (perchè dipendenti dalle condizioni del paziente) La non applicazione di appropriate misure di controllo rappresenta un fattore di rischio cruciale
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Per ogni specifico sito di infezione sono state sviluppate definizioni e criteri ben definiti
Derivano da quelli pubblicati dai Centers for Diseases Control and Prevention (CDC) di Atlanta negli Stati Uniti d’America. Si basano su criteri clinici e biologici e includono circa 50 potenziali siti d’infezione
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Central Line-associated Bloodstream Infection Catheter-associated Urinary Tract Infections Surgical Site Infection Ventilator-associated Pneumonia
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CATENA DELLE INFEZIONI
. AGENTI : BATTERI FUNGHI VIRUS PARASSITI SERBATOI : PERSONE: MALATI (noti o meno), PORTATORI AMBIENTE: ATTREZZATURE, STRUMENTARIO, DISPOSITIVI MEDICI, SOLUZIONI, ACQUA, ARIA, SUPERFICI VIE DI TRASMISSIONE: per contatto (diretto ed indiretto) per via aerea per droplets tramite veicoli tramite vettori OSPITI SUSCETTIBILI PORTE D’INGRESSO: Mucose (congiuntive) Cute lesa Tratto gastrointestinale Tratto respiratorio
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PRINCIPALI SERBATOI DI INFEZIONE
Serbatoio di infezione: luogo ove un determinato microrganismo riesce a sopravvivere e in alcuni casi anche a moltiplicarsi PRINCIPALI SERBATOI DI INFEZIONE Disinfettanti contaminati, soprattutto composti dell’ammonio quaternario Superfici ambientali in prossimità di pazienti infetti, letti, comodini (solo per pochissimi, specifici microrganismi) NPT, infusioni endovenose Liquidi endovenosi Umidificatori, nebulizzatori, circuiti respiratori Apparecchi per respirazione assistita Piscine per fisioterapia, acqua per dialisi, pompe per palloni intraortici Acqua, apparecchiature contenenti liquidi Narici, feci, urine,cute Pazienti colonizzati o infetti
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AMBIENTE OSPEDALIERO Sistemi idrici, sistemi di ventilazione, superfici ambientali in prossimità del paziente, hanno al contrario di quanto si credesse alcuni anni fa un ruolo nella trasmissione solo di specifiche infezioni: Alcune infezioni di origine comunitaria (tbc, varicella, morbillo, che si trasmettono per via aerea) Il virus dell’epatite B e il VRS (è stata dimostrata contaminazione ambientale in caso di epidemia) Gli Aspergilli (trasmessi per via aerea) La Legionella (sistemi idrici ed impianti di condizionamento dell’aria) Il Clostridium difficile Enterococchi Vancomicino-Resistenti Le gastroenteriti da Norovirus e Rotavirus
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Modalità di trasmissione degli agenti biologici
Diretta Indiretta Droplet Contatto Via aerea Veicoli Vettori
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Trasmissione per contatto
Si tratta della modalità più importante e frequente di trasmissione delle infezioni contatto diretto contatto diretto da superficie corporea a superficie corporea contatto indiretto contatto tramite oggetti inanimati, come strumenti, aghi, attrezzature, abiti, mani contaminate non lavate, guanti non cambiati, ecc.
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Malattie trasmissibili per contatto
Diarrea da: Salmonella, Shigella, Campylobacter, E. coli O157:H7 Clostridium difficile Virus dell’epatite A, E Virus Respiratorio Sinciziale Adenovirus, Rhinovirus Febbri emorragiche virali (EBOLA) Malattie gastrointestinali, respiratorie, cutanee Scabbia Pediculosi Varicella Herpes simplex neonatale o mucocutaneo Herpes Zoster Colonizzazioni intestinali (KPC)
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Trasmissione tramite goccioline (“droplets”)
Le goccioline sono eliminate durante la tosse, gli starnuti, parlando e durante particolari procedure come aspirazione e broncoscopia La dimensione delle goccioline è => 5 micron Le goccioline vengono espulse a breve distanza nell’aria e possono depositarsi sulla congiuntiva o sulle mucose nasali e orali Le goccioline non rimangono sospese nell’aria La trasmissione tramite goccioline non deve quindi essere confusa con la trasmissione per via aerea.
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Malattie trasmissibili tramite goccioline
Pertosse Difterite (C. dyphteriae) Meningite meningococcica (Neisseria meningitidis) Influenza Rosolia Parotite epidemica Haemophilus influenzae tipo b Streptococcus pneumoniae M. pneumoniae Peste polmonare Adenovirus Parvovirus B19 Virus Respiratorio Sinciziale
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Trasmissione per via aerea
Si verifica: per disseminazione di nuclei di goccioline evaporate (droplet nuclei, di misura < 5 micron) contenenti microrganismi, che rimangono sospese nell’aria per un lungo periodo per disseminazione di particelle di polveri contenenti l’agente infettivo In questo modo è possibile il contagio per persone molto lontane dal paziente infetto
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Malattie trasmissibili per via aerea
morbillo varicella tubercolosi polmonare e laringea Herpes zoster disseminato vaiolo febbri emorragiche virali con polmonite Rotavirus
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Caratteristiche principali
la classificazione di una infezione come correlata all’assistenza si basa esclusivamente sul rapporto temporale esistente tra infezione e episodio di assistenza Sul piano microbiologico e dell’outcome le differenze con le infezioni comunitarie sono enormi: - sono sempre più frequenti le infezioni sostenute da microrganismi resistenti agli antibiotici - per le sepsi e le polmoniti si stima una mortalità attribuibile pari a 20-30% alcune infezioni insorgono frequentemente dopo la dimissione dall’ospedale (infezioni della ferita chirurgica, infezioni neonatali, mastiti materne, infezioni da impianto di corpi estranei, epatiti)
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Caratteristiche principali
non includono le semplici colonizzazioni (presenza di microrganismi sulle superfici cutanee o mucose in assenza di segni clinici di malattia o di risposta immunologica) il 5-10% si manifesta in modo epidemico su 100 infezioni associate all’assistenza sanitaria in media il 20% sono prevenibili, con significative differenze a seconda del tipo di infezione e del contesto (la proporzione di infezioni prevenibili varia da 10 a 70% nei diversi studi) Molte infezioni sono trattabili e guaribili
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Caratteristiche principali
Si distribuiscono in quattro principali localizzazioni, che rappresentano l’80% circa di tutte le infezioni osservate Infezioni del tratto urinario infezioni del sito chirurgico infezioni dell’apparato respiratorio, infezioni sistemiche (sepsi, batteriemie) Le più frequenti sono le infezioni urinarie, che da sole rappresentano il 30%-35% di tutte le infezioni correlate all’assistenza L’importanza relativa di ciascuna localizzazione di infezione varia però nel tempo, in diversi ambiti assistenziali e in diversi sottogruppi di pazienti. Le infezioni sistemiche stanno diventando via via più frequenti, come conseguenza di un graduale aumento dei fattori di rischio responsabili di queste infezioni, quali le condizioni di rischio intrinseco del paziente, l’uso di antibiotici e del ricorso al cateterismo intravascolare.
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Epidemiologia Il numero di pazienti con un HAI in un dato giorno in ospedali europei per acuti è stimato essere (95% CI ) Il numero totale annuo di pazienti con HAI ricoverati in ospedali per acuti in ambito europeo nel biennio è stato stimato essere 3,2 milioni. Su un totale di le HAI più frequentemente riportate sono state le infezioni delle vie respiratorie (polmonite 19,4% e del tratto respiratorio inferiore, 4,1%), infezioni del sito chirurgico (19,6%), infezioni del tratto urinario (19.0%), batteriemie e sepsi (10,7%) e infezioni gastro-intestinali (7,7%), con le infezioni da Clostridium difficile che rappresentano il 48% di queste ultime e il 3,6% di tutte le infezioni correlate all'assistenza sanitaria.
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Distribuzione dei tipi HAI in relazione alla presenza alla ammissione, HAI già presenti al momento del ricovero (a sinistra) HAI insorgenza durante l'ospedalizzazione (a destra) Un totale di HAIs (75,5%) si è manifestata durante la degenza corrente La prevalenza di HAI era più alta tra i pazienti ricoverati in terapia intensiva ( 19,5% ) rispetto al 5,2% di media per tutte le altre specialità. Le infezioni più comuni HAI in terapia intensiva sono state le infezioni respiratorie e le batteriemie. Le infezioni del tratto urinario erano il tipo HAI dominante in geriatria, mentre infezioni del sito chirurgico sono il tipo di infezione più frequente in chirurgia ed ostetricia e ginecologia. Il 23% delle HAIs (n = 3503) erano presenti al momento del ricovero. Di queste il 54,7% erano associate con un precedente ricovero nello stesso ospedale, il 31,1% con un precedente ricovero presso un altro ospedale e per il 14,2% l'origine era altra o sconosciuto. Un terzo delle infezioni correlate all'assistenza sanitaria al momento del ricovero erano infezioni del sito chirurgico
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Le Terapie Intensive Neonatali
I neonati ricoverati in terapia intensiva neonatale hanno fattori che da in lato li rendono più vulnerabili alla acquisizione di HAI, dall’altro aumentano il rischio di sviluppare malattie più gravi. Colonizzazione delle mucose e la pelle si verifica rapidamente dopo la nascita nei prematuri questa colonizzazione può essere causa di infezioni sistemiche quando l’integrità della pelle o delle mucose vengono compromesse lo strato corneo della pelle è scarsamente sviluppato prima di 26 settimane di gestazione e neonati pretermine sono esposti ad aumentato rischio di sviluppare lesioni della pelle e delle mucose (mediante aspirazione o procedure invasive) consentendo l'accesso batteri invasivi ai tessuti più profondi o agli spazi vascolari
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Le Terapie Intensive Neonatali
Le superfici mucose e la pelle dei neonati in terapia intensiva hanno maggiori probabilità di essere colonizzati da germi antibiotico-resistenti e da Candida.I microorganismi acquisiti in TIN sono più propensi a essere patogeni e resistenti a causa dell’uso largo di antibiotici. Oltre alla nascita pretermine, i fattori associati ad un aumentato rischio di infezioni correlate all'assistenza include la presenza di dispositivi invasivi (cateteri intravascolari, tubi endotracheale tubi, tubi orogastrico, cateteri urinari…) l'esposizione agli antibiotici , nutrizione parenterale, il sovraffollamento e la carenza di personale , la somministrazione di steroidi e antagonisti dei recettori H2
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Infezioni ospedaliere : Terapie intensive neonatali
Sohn et al., J Pediatr 2001;139: EENT = ORL BSI = Blood stream inf.
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Il numero di persone assistite nelle LTCFs è in aumento
La frequenza delle infezioni nelle LTCFs è sovrapponibile a quella negli ospedali per acuti Le LTCFs rappresentano un serbatoio per i patogeni resistenti agli antibiotici La sorveglianza delle infezioni, dell’antibioticoresistenza e dell’uso di antibiotici è essenziale per aumentare la percezione della rilevanza del problema Le attività di sorveglianza e controllo in queste strutture sono costo/efficaci
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Il numero di persone assistite nelle LTCFs è in aumento
La frequenza delle infezioni nelle LTCFs è sovrapponibile a quella negli ospedali per acuti Le LTCFs rappresentano un serbatoio per i patogeni resistenti agli antibiotici La sorveglianza delle infezioni, dell’antibioticoresistenza e dell’uso di antibiotici è essenziale per aumentare la percezione della rilevanza del problema Le attività di sorveglianza e controllo in queste strutture sono costo/efficaci
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La popolazione > 65 aa 9.6% nel 1960- 16% nel 2010- 29.3% nel 2060
> 80 aa 4.1% nel 2010 (16.8 milioni)- 11.5% nel 2060 ( 43,3 milioni ) L’OECD ( Organization for Co-operation and Development ) ha stimato che nel 2009 il 12% della popolazione > 65aa ha ricevuto una forma di assistenza prolungata
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N° facilities ( N° residents )
Recent prevalenece and incidence infection studies in LTCFs Author, year, place Type of the study N° facilities ( N° residents ) Infection rate Rate by infection site Eriksen ,2004, Norway Prevalence ( ) ( ) 6,6-7,6 UTI 3,3-3,8 LTRI 1,2-1,6 Skin 1,5-2,0 SSI 0,3-0,5 Stevenson,2005, US Incidence ( resident- days) 3,64 RTI 1,75 Skin 1,10 UTI 0,60 GI 0,16 Enghelart, 2005, Germany (34793 resident- days ) 6,0 RTI 2,2 Skin 1,2 UTI 1,0 GI 1,2 Brusaferro, 2006, Italy (21053 resident- days) 11,8 LRTI 2,5 Skin 2,7 UTI 3,2 Conjuntivitis 1,2 Moro, 2007, Italy Prevalence ( 1926) 8,4 UTI 1,5 LTRI 2,9 Skin 3,1 Conjuntivitis 1,7 GI 0,4
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Prevalenza delle HAI 7.7%
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Ospiti in trattamento antibiotico 8%
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In conclusione Il numero di persone assistite nelle LTCFs è in aumento
La frequenza delle infezioni nelle LTCFs è sovrapponibile a quella negli ospedali per acuti Il consumo di antibiotici nelle LTCFs è minore rispetto a quello registrato negli ospedali per acuti
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L’impatto delle Infezioni correlate alla assistenza
Le HAI sono frequenti Sono più difficili da trattare e sono causa di un incremento della mortalità Sono causa di disabilità temporanee o permanenti Sono causa di incremento dei costi Possono verificarsi in ogni ambito assistenziale
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