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PubblicatoRita Vaccaro Modificato 5 anni fa
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Stato attuale della Carta dei Valori: 1. corresponsabilità
La corresponsabilità è il valore fondante della rete planetaria dei Club in base al principio che “siamo tutti corresponsabili di tutti”. Tale valore nasce dalla consapevolezza dell’interdipendenza: ciascuno di noi è interconnesso con ogni altro essere vivente su questo pianeta. Ciascuno vicino e lontano è il nostro “prossimo”. Da qui nascono la reciprocità, la solidarietà, l’accoglienza e la tutela delle differenze che ispirano il lavoro quotidiano di ogni Club. Corlito, Guastalla,
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2. Reciprocità La reciprocità è conseguente al valore della corresponsabilità: non possiamo far a meno degli altri di fronte a tutte le complessità della vita. Secondo il metodo ecologico sociale nessuno può salvarsi da solo. Occorre costruire una rete delle reciprocità che si basano sullo sviluppo culturale del metodo, che è sempre aperto all'innovazione. L'etica della corresponsabilità e della reciprocità è trasformare tutti i cambiamenti della metodologia ecologico-sociale in modo che non esista una sola verità, ma tante idee che possono concorrere al medesimo obiettivo: il benessere della comunità. Corlito, Venturina,
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3. Solidarietà sociale La solidarietà sociale è anch’essa un valore conseguente alla corresponsabilità. Se siamo interdipendenti e corresponsabili reciprocamente per tutti ognuno di noi deve accettare di alleviare le sofferenze umane e cooperare per la pace e la giustizia sociale. Tale compito fa carico alle famiglie, che operano nei programmi alcologici territoriali, perché sono persone arricchite dalla sofferenza personale, esperienza il cui superamento mettono a disposizione di tutti gli altri (Hudolin, 1993). Corlito, Venturina,
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4. Democrazia e ecologia Corlito, Venturina, 17.3.2019
Occorre sviluppare a tutti i livelli del movimento dei Club la democrazia e l’ecologia delle scelte e delle decisioni perché la democrazia è una ricchezza che, oltre alla costruzione del consenso, che non è mai scontata, ha bisogno delle diversità e di minoranze, perché essa nutre le diversità degli interessi, così come le diversità delle idee. Come nella biosfera va protetta la biodiversità delle specie, allo stesso modo si deve proteggere la diversità delle idee e delle opinioni. Un sistema democratico vivo e partecipato prevede l’inevitabilità del conflitto e la sua gestione. A tutti i livelli una modalità di gestione condivisa del conflitto è rappresentata dall’auto-mutua-supervisione. Una gestione democratica delle reti associative implica una riduzione delle lotte per il potere e la rinuncia sobria ad ogni pretesa di governo e di controllo. “Quanto meno denaro e potere hanno i Club e le Associazioni, tanto meglio lavorano” (Hudolin, 1996). Corlito, Venturina,
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5. Diritto di voto Corlito, Venturina, 17.3.2019
La democrazia e l’ecologia delle scelte e delle decisioni implica il libero esercizio della partecipazione, della condivisione e del diritto di voto a tutti i livelli del movimento dei Club. In linea di massima occorre tentare di prendere ogni decisione all’unanimità, ovviamente è più facile che questo avvenga nell’ambiente raccolto, empatico e confidenziale del Club. Agli altri livelli è più difficile, in questo caso è utile che vengano sottoposte a votazioni le decisioni tra posizioni il più chiare possibili, tenendo conto che quella che in un dato momento è la parte con maggior consenso “pro tempore” deve costantemente rendere conto alla parte con minor consenso su quella decisione e che essa può diventare a sua volta parte di minor consenso in qualsiasi momento condiviso per decidere. Corlito, Venturina,
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6. Tutela delle minoranze
Ne consegue la costante tutela delle minoranze e di tutte le parti del movimento: è necessario che la posizione di ogni parte e in particolare della minoranza venga ascoltata ad ogni livello del movimento dei Club e che vengano prese in considerazione costantemente le istanze per la soluzione dei conflitti tra le diverse soluzioni a partire dalle riunioni di auto-mutua-supervisione. Corlito, Venturina,
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7. Gestione del conflitto
Ad ogni livello del movimento dei Club va assicurata la gestione del conflitto e del dissenso. Un sistema democratico ed ecologico vivo e partecipato prevede l’inevitabilità del conflitto anche di fronte ad un obiettivo comune e la sua gestione attraverso l’abilità di ascolto, di mediazione e di risoluzione dei problemi. A tutti i livelli, una modalità di gestione condivisa del conflitto è rappresentata dall’auto-mutua-supervisione. Corlito, Venturina,
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8. Pace e accoglienza Promuovere atteggiamenti di pace e di accoglienza e è l’ulteriore conseguenza di tali valori. Essere corresponsabili di tutti e solidali implica essere in pace con noi stessi e con gli altri. La pace interiore è una conquista, che va di pari passo con la pace nel mondo che ci circonda, dalla famiglia alla comunità, alla nazione e all’intero pianeta. Quindi nel Club c’è un posto per tutti indipendentemente dall’appartenenza etnica, dal colore della pelle, dal credo religioso, dalle convinzioni personali e dalla collocazione sociale. Non sono accettabili discriminazioni nell’accesso al Club e nella sua frequenza su queste basi. Coloro che ricorrono al Club sono già abbastanza discriminati nella società per la loro sofferenza perché si aggiungano altre discriminazioni. Per far parte del Club è sufficiente rispettarne il modo semplice di funzionamento. Le famiglie dei Club fanno quanto di meglio possono per estendere il loro atteggiamento pacifico e accogliente alla cultura sociale (o spiritualità antropologica) della comunità di appartenenza. Corlito, Venturina,
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9.Rotazione degli incarichi
I Club e le loro associazioni hanno bisogno di persone disponibili che sappiano mantenere reti funzionali e che si facciano carico di svolgere alcuni “servizi” per prendersi cura della rete territoriale e comunitaria dei Club a livello locale, regionale, nazionale e internazionale. In tale senso non è omogeneo all’approccio ecologico sociale parlare di “cariche”, ma di “incarichi di servizio”, perché lo siano davvero realisticamente è necessario ridurre il grado di “potere” che esse inevitabilmente si portano con sé e che le associazioni dei club si ispirino all’ ecologia sociale, alla preparazione nella condivisione di percorsi e rendicontazione partecipata degli stessi. La principale correzione di questo rischio è la rotazione degli incarichi di servizio necessari al movimento associativo dei club, che in linea di massima devono durare 1 o 2 anni e che siano unici e irripetibili. È necessaria la più ampia partecipazione possibile per far si che sempre un maggior numero di persone siano pronte per garantire la rotazione degli incarichi di servizio . Corlito, Venturina,
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10. Gratuità Vale il principio della gratuità a tutti i livelli, che ci deriva dal metodo ecologico-sociale e dalla comune appartenenza al movimento del volontariato. Nessun compenso è previsto per qualsiasi incarico sia nel Club sia nel sistema associativo sia nell’EEC. È prevedibile il rimborso spese documentato dal rendiconto dettagliato delle opportune pezze d’appoggio. Di ogni attività associativa e formativa deve essere prevista la trasparenza e la pubblicazione dei bilanci. Tutto ciò implica ridurre al minimo la circolazione del denaro nel sistema ecologico - sociale. Corlito, Venturina,
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11.Autonomia e autogestione
I livelli associativi dei Club sono su base territoriale: CLUB (CAT), ACAT, ARCAT, AICAT e WACAT. Le associazioni hanno garantita la loro autonomia e autogestione nel rispetto della condivisione di scelte per i territori che ricoprono. Tali livelli non hanno una struttura piramidale e verticistica. Essa è una rete dove ogni punto non è sovraordinato agli altri. I componenti, che le coordinano con incarichi di servizio, frequentano il Club con la loro famiglia, anche se sono servitori-insegnanti in un altro Club, e trasferiscono sugli altri livelli di appartenenza le stesse modalità che sperimentano al club, basate su uno scambio reciproco orizzontale, nel rispetto reciproco delle idee e delle esperienze, senza giudicare nessuno. Sono impegnati nell'elaborazione dell'E.E.C., per una partecipazione democratica di tutti. Sarebbe opportuno che: coloro che si mettono al servizio come Presidente/Coordinatore della rete territoriale dei Club abbia avuto esperienze di educazione ecologica continua almeno come conduttore di gruppo in un corso di sensibilizzazione, questo per evitare ogni possibile forma di delega, sempre nell’ottica di un lavoro condiviso. Corlito, Venturina,
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Ancora da esplicitare 12. Partecipazione
13. Favorire la collaborazione di tutte le ARCAT nei percorsi 14.Favorire e garantire la circolarità nell’ E. E. C. 15. Condividere preventivamente i percorsi 16. “Restituzione” pubblica dell’operato di ciascuno 17. Garantire e sostenere percorsi territoriali 18. Dare valore alle autonomie territoriali come “ricchezza” 19. Promuovere le opportunità di crescita e innovazione 20. Creare spazi di condivisione nei Congressi e altre occasioni Corlito, Venturina,
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