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Carlo Magno
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I predecessori di Carlo Magno
Franchi: popolo di stirpe germanica insediato nell’antica Gallia. Clodoveo (482 – 511) Fondatore della prima dinastia di re franchi, i Merovingi che regnarono dal 482 al 751. espansione territoriale concezione patrimoniale del regno che veniva suddiviso tra i figli innescando guerre fratricide debolezza dell’autorità regia ascesa dei maestri di palazzo, aristocratici che ricoprivano il ruolo di maggiordomi (primi ministri) nelle varie corti. conquistò tutta la Gallia e la valle del Reno si fece battezzare nel 496 e promosse la conversione del suo popolo al cattolicesimo I Merovingi vengono denominati “re fannulloni” perché avevano ormai perduto ogni potere e il regno era governato di fatto dai potenti maestri di palazzo.
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I predecessori di Carlo Magno
Pipino di Heristal Antenato dei Pipinidi (Carolingi) Maestro di palazzo dell’Austrasia Era appoggiato dall’aristocrazia Aveva l’appoggio di diversi conventi 687 Pipino unifica il governo dei due regni principali dei Franchi in un unico dominio. Lettura a pg. 185 713 Sale al poterer il figlio di Pipino, Carlo Martello (piccolo Marte). 732 Carlo Martello sconfigge gli Arabi a Poitiers
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I predecessori di Carlo Magno
Pipino il Breve Dinastia dei Pipinidi (Carolingi) figlio di Carlo Martello depose l’ultimo re merovingio (751) si fece incoronare re da papa Stefano II (754) scese in Italia (756) e impose ai Longobardi la consegna al papa dei territori bizantini da loro occupati: è l’atto di nascita dello Stato della Chiesa. 768 Morte di Pipino il Breve: suddivisione del regno tra i due figli, Carlo e Carlomanno. 771 morte di Carlomanno Carlo - che assumerà in seguito l’appellativo di Magno grazie alle sue conquiste - unico re dei Franchi.
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Le conquiste di Carlo Magno
774 – discesa in Italia: fine del dominio longobardo dopo quasi due secoli Carlo acquistò anche il titolo di re dei Longobardi Dal 772 al 796 – serie di campagne vittoriose giustificate con l’esigenza di diffondere il cristianesimo contro: Sassoni, Àvari, Arabi. Nonostante la sconfitta subita a Roncisvalle (778) da parte degli Arabi, nell’arco di vent’anni conquistò la Catalogna e rese più sicura la frontiera lungo i Pirenei.
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Carlo Magno Imperatore dei Romani
Dopo secoli di anarchia e divisione Carlo riuscì a imporre il suo controllo su gran parte del continente europeo. Unificazione non solo politica ma anche religiosa. Il giorno di Natale dell’800 papa Leone III incoronò Carlo Imperatore dei Romani. Ricostituzione in Occidente di un nuovo impero, il Sacro Romano Impero: sacro perché tutti i popoli sottomessi erano stati convertiti alla religione cristiana romano perché si sostituì alla civiltà romano-cristiana. Il titolo imperiale di Carlo Magno sarà riconosciuto da Costantinopoli solo nell’812 con il trattato di Aquisgrana. Vedi cartina a pg. 189
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Caratteri del Sacro Romano Impero
Il nuovo regno di Carlo nacque come un impero germanico e cristiano con evidenti differenze rispetto a quello che era stato l’impero romano. Estensione territoriale nell’Europa continentale con il suo centro nella valle del Reno. Il Mare Nostrum, centro dell’Impero romano, è dominato nel Medioevo da Bizantini e Arabi Alleanza tra potere religioso della Chiesa di Roma e potere politico dell’imperatore ruolo di difensore della cristianità assunto da Carlo Magno importanza del potere spirituale su quello temporale: riconoscimento a imperatore tramite l’incoronazione papale Prevalenza delle lingue volgari nazionali sul latino che rimase solo come lingua colta e presena all’interno dell’Impero di popoli diversi fra loro per lingua, cultura, diritto ed istituzioni. L’unità dell’Impero era legata alla figura e al carisma di Carlo Magno
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L’organizzazione territoriale
L’impero venne suddiviso in: marche, territori abbastanza estesi e posti lungo i confini, governati da marchesi contee, territori poco estesi e situati all’interno, governati dai conti. Conti e marchesi giuravano fedeltà a Carlo e formavano l’aristocrazia laica: per il loro mantenimento potevano trattenere un terzo del reddito della regione (chiamata feudo dopo il Mille) a loro affidata. Vescovi e abati costituivano l’aristocrazia religiosa: controllavano diocesi (formate da una rete di parrocchie) e monasteri. Carlo scelse Aquisgrana come sua residenza preferita, dove si insediò la corte composta da collaboratori fedeli e capaci, ma esistevano anche residenze secondarie.
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L’organizzazione del palatium
La corte formata di chierici e cavalieri risiedeva nel palatium. Cancelliere = si occupava degli affari ecclesiastici, compilava gli atti legislativi e curava gli archivi di Stato Conte palatino = si occupava della giustizia in assenza dell’imperatore Camerario = amministrava il patrimonio imperiale
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L’amministrazione del territorio
Tentativo di uniformare con le leggi tutto l’impero Controllo del territorio attraverso i missi dominici (inviati del signore): agivano in coppia, uno dei due era sempre un ecclesiastico. Convocazioni periodiche ad Aquisgrana dell’aristocrazia laica e religiosa in riunioni chiamate placiti: discussioni delle questioni riguardanti l’impero emanazione delle leggi capitolari, costituite da brevi articoli chiamati capitoli. Tentativo di favorire una ripresa dell’economia monetaria Riforma monetaria = nuovo sistema monetario basato sulla “lira”, cioè la libbra d’argento
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La rinascita culturale o rinascita carolingia
Progetto di diffondere scuole e centri di cultura da tempo confinate solo all’interno dei monasteri e degli ordini ecclesiastici. Fondazione nel 782 della schola palatina, una sorta di accademia con il compito di istruire i funzionari imperiali e di avviare un generale programma educativo. Era organizzata e diretta dal monaco Alcuino da York e vide la presenza delle più grandi personalità dell’epoca. Presso la schola palatina fu attuata una riforma della scrittura: riduzione di tutte le grafie diffuse nell’impero a una, la minuscola carolina, caratterizzata da lettere staccate e più leggibili. Le altre scuole dipendevano da istituzioni ecclesiastiche. In queste vennero favoriti lo studio e la copiatura delle opere in latino non solo dei Padri della Chiesa, ma anche della letteratura classica.
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La disgregazione dell’impero
La morte di Carlo Magno lasciò un vasto impero non privo di problemi. L’unità non aveva eliminato le differenze etniche e linguistiche dei vari popoli. Conti e marchesi tendevano ad affermare la propria autorità. 814 Ludovico il Pio ( ) stabilì una spartizione territoriale che generò la ribellione dei suoi figli. 817 – Ordinatio imperii Finisce l’impero cristiano unito. Trattato di Verdun: suddivisione dell’impero in tre regni indipendenti. 843 Dalla disgregazione si sviluppano le nazionalità, elemento essenziale dell’idea contemporanea di Europa.
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L’impero carolingio dopo il Trattato di Verdun
La suddivisione evidenziava tre nuclei nazionali abbastanza definiti: italiano, tedesco e francese.
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