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CHI È IL DOCENTE DI ITALIANO A STRANIERI?
Proviamo a delineare questa figura in pochi punti definendo conoscenze e competenze.
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L‘insegnante di italiano a stranieri:
Conosce l’italiano: le “certificazioni di didattica dell’italiano a stranieri” non sono certificazioni linguistiche ma sono titoli culturali che attestano la competenza nell’insegnamento dell’italiano a stranieri.
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Conosce il funzionamento dell’italiano
sul piano morfosintattico, fonetico e grafemico, lessicale e testuale: non basta essere madrelingua per poter insegnare la propria lingua.
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Conosce la cultura il modo di vivere dell’Italia contemporanea e sa proporre questi aspetti in modo adeguato al livello di competenza degli studenti, ai loro interessi e alle loro caratteristiche psicologiche.
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Sa valutare, adattare ed usare i materiali didattici
sia quelli già disponibili (manuali), sia quelli che può reperire dal vivo, proponendoli in relazione al livello, gusti, interessi, cultura degli studenti con cui si relaziona.
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Sa creare materiale didattico ad hoc
utilizzando materiali provenienti da Internet, giornali e testi di varia natura, finalizzandoli ad un gruppo preciso di studenti.
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Sa giustificare dal punto di vista didattico le sue scelte
la conoscenza teorica dei metodi e metodologie glottodidattiche lo rende più consapevole delle scelte che opera.
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…facciamo un passo indietro…
I docenti di italiano a stranieri, inizialmente non avevano una formazione specifica; spesso la loro formazione era affidata alla personale buona volontà e all’interesse dei singoli che svolgevano questo lavoro più per passione che come regolare attività lavorativa. La situazione attuale è decisamente differente. Gli esami di glottodidattica, inseriti come esami curricolari nei corsi di studio universitari e le numerose certificazioni in didattica dell’italiano a stranieri offerte dalle università italiane impegnate in modo più o meno esclusivo nell’insegnamento dell’italiano a stranieri, sono ormai una realtà nota a tutti.
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UN NUOVO Manca ancora un riconoscimento ufficiale di questa figura così importante del docente di italiano a stranieri, ma siamo sicuri che non tarderà ad arrivare date le quotidiane occasioni in cui si richiedono le sue competenze. Basti pensare alle competenze specifiche che un insegnante della scuola dell’obbligo deve autonomamente procurarsi per gestire al meglio una classe che abbia un numero, anche esiguo, di studenti stranieri.
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Sapere parlare italiano non significa saperlo insegnare.
Ricordiamoci che… Sapere parlare italiano non significa saperlo insegnare. Non possiamo insegnare l’italiano ad uno straniero nello stesso modo in cui è stato insegnato a noi nella scuola elementare. .
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FORMAZIONE Le soluzioni e gli strumenti tuttavia ci sono, sono tanti e alla portata di tutti. Capita, a chi abbia sostenuto esami universitari di glottodidattica, di rimanere confinato su un piano troppo teorico. Questi studi, infatti, pur costituendo una buona base di partenza per diventare insegnante di italiano a stranieri, spesso non sono sufficienti in quanto non forniscono le molteplici competenze che un docente di italiano a stranieri dovrebbe possedere.
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CORSI SPECIFICI Sono corsi specifici di didattica dell’italiano a stranieri, erogati da istituti privati e università che lavorano nel campo dell’insegnamento dell’italiano a stranieri ormai da anni. Tali corsi prevedono una frequenza in classe o on-line in cui si accompagna il futuro docente di italiano a stranieri alla scoperta di un metodo . Si tratta del metodo comunicativo, uno strumento all’avanguardia che consente una maggiore efficacia di insegnamento e migliori risultati negli apprendenti ottimizzando sia gli sforzi del docente che quelli dei discenti che impareranno così in modo più naturale e, perchè no, anche divertendosi.
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«TITOLI CULTURALI» Sono rilasciati da diversi enti certificatori universitari (Università Ca’ Foscari, Università per Stranieri di Perugia e Università per Stranieri di Siena) che pur non avendo un valore ufficiale in quanto non universalmente riconosciuti e non valutati univocamente (con attribuzione di punteggi in graduatorie ad esempio), potrebbero essere utili in quanto costituiscono una sorta di “patentino” per dare maggior lustro alla propria formazione glottodidattica.
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