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Progetto “TU SEI UN BENE PER ME” Prof

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Presentazione sul tema: "Progetto “TU SEI UN BENE PER ME” Prof"— Transcript della presentazione:

1 Progetto “TU SEI UN BENE PER ME” Prof
Progetto “TU SEI UN BENE PER ME” Prof.sse Vincenza Sancetta e Anna Ferro

2 Le cause dell’Immigrazione ed il ruolo dell’U.E.
ALUNNI: Vito Curatolo, Passiglia Vincenzo, Zacaria Said, Marcello Bellafiore, Giusy Ferarini

3 Guerre e persecuzioni Guerre e persecuzioni sono le cause maggiori degli spostamenti dei migranti. Viaggi lunghi e fughe faticose hanno portato la perdita della vita di quasi 3000 persone di cui il 70% solo nel Mar Mediterraneo. Questo fenomeno è iniziato nei primi mesi del 2011 a causa dello scoppio della guerra in Siria con quasi 12 milioni di migranti tra sfollati e rifugiati.

4 Le migrazioni forzate Secondo l’ONU, nel mondo vi sono 244 mio di immigrati (3,3% popolazione mondiale, +41% rispetto al 2000), di cui: 65,3 mio le persone in cerca di protezione, +5,8 rispetto al 2014: 21,3 mio di rifugiati (+1,8 mio); 40,8 mio di sfollati interni (+2,6 mio) 3,2 mio di richiedenti asilo (fine 2015) 51% sono minorenni Rappresenterebbero il 22° Paese più popoloso del mondo: + 14,1 mio rispetto al 2013; + 28,8 mio rispetto a 10 anni fa. Ogni giorno nel 2015, civili (24 ogni minuto) sono stati costretti a scappare perdendo tutto quello che possedevano, lasciandosi alle spalle guerre e persecuzioni, violenza e violazioni dei diritti umani. 244 milioni

5 Le migrazioni forzate Turchia 2,5 mio Pakistan 1,6 mio Libano 1,1 mio
negli ultimi 5 anni sono iniziati o ricominciati almeno 15 conflitti 1. Rep. Centraficana 2. Rep. Dem. Congo 3. Costa d’Avorio 4. Sud Sudan 5. Burundi 6. Nigeria 7. Libia 8. Mali 1. Siria 2. Iraq 3. Yemen 1. Kirghizistan 2. Myanmar 3. Pakistan 1. Ucraina più poveri e più ospitali Turchia 2,5 mio Pakistan 1,6 mio Libano 1,1 mio Iraq Etiopia Giordania Nel 2015, l’86% dei migranti forzati, sotto mandato UNHCR, erano in Paesi a basso o medio reddito. Si raggiunge il 90% se consideriamo i palestinesi, sotto mandato UNRWA. In Libano rappresentano ¼ della popolazione. In Europa, la Germania e la Francia ne ospitano oltre 200 mila. 142 mila sono in Svezia e 117 mila in Gran Bretagna. In Italia sono La media europea è di 1,1 rifugiato ogni abitanti.

6 Le migrazioni forzate 2015 2014 1.026.060 arrivi 3.771 morti accertati
58% 25% 17% Spagna 15.391 Italia Grecia Malta 104 Afghanistan Siria Nigeria Somalia 49% 21% Eritrea 9% 4% 2% Pakistan Iraq Sud Sudan Gambia Mali 1%

7 Le migrazioni forzate Migranti sbarcati a decorrere
Eritrea Nigeria Sudan Mali 21% 12% Costa d’Avorio 7% 6% Gambia Guinea Senegal Somalia Bangladesh 5% 4% Nazionalità dichiarata allo sbarco PRINCIPALI PORTI DI SBARCO Italia 70% 16% 14% (66%) Augusta 21.749 13,0% Pozzallo 16.082 9,8% Catania 15.354 9,3% Messina 14.530 8,8% Palermo 13.598 8,3% Reggio C. 13.286 8,1% Trapani 12.032 7,3% Lampedusa 10.997 6,7% Crotone 6.780 4,1% Cagliari 6.678 Taranto 6.494 3,9% Salerno 4.405 2,7% * la percentuale deriva dal confronto con il 2015 Migranti sbarcati a decorrere dal al comparati con i dati riferiti allo stesso periodo degli anni

8 centri prima accoglienza
Le migrazioni forzate 8% 13% 9% 7% 4% 0,2% 3% 2% 1% 11 novembre 2016 persone in accoglienza strutture temporanee (78,3%) hot spot 947 (0,5%) centri prima accoglienza (8%) SPRAR (13,2%) 35.499 76.683 9.592 7.394 19.715 totale 66.066 regione s.t. hot spot c.p.a. sprar totale 21.610 - 1.499 23.109 9.716 925 4.206 14.847 4.955 734 3.698 4.324 13.711

9 Lungo le rotte I migranti abbandonano le loro terre devastate dalle guerre, dove i bambini vengono reclutati con forza nei corpi militari e dove le donne subiscono violenze Secondo un rapporto di Amnesty Internetional i responsabili di questo sarebbero i leader della comunità internazionale, colpevoli di non fornire protezione umanitaria e di stringere accordi per non far partire i migranti.

10 I costi per fermarli, i costi per ripartire
Non si può definire al dettaglio quanto l’U.E. spende per il rimpatrio dei migranti, ma si ritiene che l’Europa dal 2000 ad oggi abbia pagato 12,9 miliardi di euro per rimpatri e controllare le frontiere, non per l’accoglienza. Per intraprendere i loro viaggi, i migranti hanno pagato quasi 16 miliardi di euro, i costi sono calcolati sulla base delle sette rotte migratorie utilizzate per potere arrivare in Europa. Raggiungere l’Italia dal Corno d’Africa può costare dagli 800 ai 2000 euro.

11 Il sogno europeo…..un sogno infranto
Ali è uno dei migranti. Ogni volta che raggiunge Mentone, prima stazione dopo il confine italiano viene rispedito indietro. Tale procedura è l’esito del trattato bilaterale del 1997 fra Italia e Francia “Accordo di Chambery”, in base al quale i due stati possono respingere gli immigrati irregolari giunti da un versante o dall’altro. In Spagna è stata approvata la legge dei respingimenti a caldo cioè chiunque è intercettato a superare i reticolati di Melilla viene immediatamente rispedito in Marocco. L’Ungheria nel luglio 2015 ha installato una recinzione metallica di 170 Km al confine con la Serbia, unitamente a severissimi controlli. Recentemente Orban, Presidente dell’Ungheria, ha dichiarato di volere inasprire le misure sia fisiche che giuridiche.

12 Rapporto U.E. - Migranti

13 Dal 1999 -Trattato di Amsterdam- la CE
(poi UE) ha competenza in materia di Asilo e Immigrazione Dal 2007 tali competenze vengono spostate nel area SLSG (Spazio di Libertà, Sicurezza e Giustizia) Regno Unito, Irlanda e Danimarca non sono inclusi -per ragioni politiche- nello SLSG Nel '000 persone entrano in Europa irregolarmente, nel 2015 un milione SLSG è una Competenza Concorrente: gli Stati membri possono agire soltanto se l'UE ha scelto di non farlo o non lo ha ancora fatto. L’UE ha legiferato poco in materia di migranti economici (chi si sposta per forti problemi economici dal paese d’origine) quindi la disciplina può variare molto da Stato a Stato.

14 Il sistema Dublino 2013 L’UE ha legiferato molto in materia di migranti irregolari, rimpatrio e il cosiddetto “asilo europeo”, seguendo una linea di solidarietà e accoglienza con il cosiddetto “Sistema Dublino” (2013) La reazione di alcuni Stati membri, anche in ragione degli ultimi eventi terroristici, è stata di chiusura, mettendo in discussione anche i principi di Schengen Il Sistema Dublino (regolamento Dublino III) si occupa soprattutto di stabilire il paese competente a ricevere la domanda di asilo, ossia quello nel quale il migrante ha fatto il suo primo ingresso nell’UE. Esso si applica a tutti e 28 gli Stati membri più Norvegia, Islanda, Svizzera, Lichtenstein. Benché sia un sistema in vigore in tutti questi Stati, come è facile intuire, il Sistema Dublino è fortemente diseguale ponendo sotto estrema pressione soprattutto gli Stati membri esterni (Italia, Spagna, Grecia, Romania e Bulgaria). Nel 2015 gli stati membri derogano al Sistema decidendo di distribuire 160'000 migranti dalla Grecia e Italia a vari stati europei (ad oggi, per problemi politici, solo 3000 sono stati ricollocati)

15 Accordi di Schengen 1985 L’accordo firmato a Schengen nel 1985 tra cinque Paesi, ha progressivamente eliminato i controlli alle frontiere comuni interne ed introdotto un regime di libera circolazione per le persone ( cittadini U.e. e di Paesi terzi) per un periodo inferiore a tre mesi. I 26 Paesi che compongono lo Spazio Schengen prevedono controlli esclusivamente alle frontiere esterne (con paesi non membri) e l’inammissibilità di controlli alle frontiere interne se non per motivi di sicurezza e periodi limitati.

16 Frontex 2005 Dal 2005 è in azione Frontex (Agenzia europea
che coordina l’attività di controllo delle frontiere europee) con l’intento di regolare in modo più incisivo la sorveglianza e la gestione delle frontiere, fornendo supporto specialmente agli Stati membri sottoposti alla maggiore pressione migratoria. Essa ha sede a Varsavia e costituisce la base per un progetto di Guardia Costiera Europea.

17 Creazione “Hotspot” 2015 Si tratta di centri attrezzati per identificare i migranti, che permettono di tenere in stato detentivo i migranti per un periodo di tempo limitato. Negli hotspot la polizia italiana viene aiutata da alcuni funzionari delle agenzie europee Europol, Eurojust, Frontex ed Easo. Le forze dell’ordine procedono a registrare i dati personali dei richiedenti asilo, fotografarli e raccoglierne le impronte digitali entro 48 ore dal loro arrivo. I migranti sono trattenuti fino a identificazione avvenuta. Nel caso rifiutino di essere registrati sono trasferiti nei Centri di identificazione ed espulsione (Cie), delle strutture detentive, in attesa di essere rimpatriati. Se invece accettano di essere identificati e presentano domanda di asilo, sono ospitati nei centri di accoglienza per richiedenti asilo in attesa che le loro richieste d’asilo siano prese in esame dalle autorità.

18 Sogno un’Europa dove i giovani respirano l’aria pulita dell’onestà, amano la bellezza della cultura e di una vita semplice, non inquinata dagli infiniti bisogni del consumismo; dove sposarsi e avere figli sono una responsabilità e una gioia grande, non un problema dato dalla mancanza di un lavoro sufficientemente stabile. Sogno un’Europa delle famiglie, con politiche veramente effettive, incentrate sui volti più che sui numeri, sulle nascite dei figli più che sull’aumento dei beni. Sogno un’Europa che promuove e tutela i diritti di ciascuno, senza dimenticare i doveri verso tutti. Sogno un’Europa di cui non si possa dire che il suo impegno per i diritti umani è stato la sua ultima utopia”. (Discorso di Papa Francesco in occasione del conferimento del Premio Carlo Magno, )


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