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IL PRINCIPATO AUGUSTEO
Unità 1 | La Roma imperiale Lezione 1 IL PRINCIPATO AUGUSTEO M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 1
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Nel 31 a.C. Ottaviano sconfisse Antonio ad Azio.
Nel 27 a.C. restituì al Senato i poteri che gli erano stati concessi. Il Senato gli tributò i titoli di Princeps Senatorum, Imperator e Augusto. Ottaviano assunse il nome di Augusto. Inizia il Principato augusteo. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 2
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Perché i Romani accettarono il governo di Augusto?
Erano stanchi delle devastazioni e delle guerre civili: Augusto si presentò come il garante della pace. Roma divenne una monarchia? No, divenne un Principato perché formalmente le istituzioni repubblicane restarono ancora in vigore. Perché Principato? Perché Augusto assunse il titolo di Princeps Senatus, Principe del Senato. In che modo Augusto esercitava il proprio potere? Augusto accumulò su di se le cariche e i poteri delle tradizionali magistrature repubblicane. Perché nessuno cercò di ribellarsi? Perché Augusto seppe trovare un punto di accordo con tutti i ceti della società romana. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 3
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Le cariche di Augusto Nel 23 a.C. Augusto lasciò il consolato perché le altre cariche erano sufficienti ad assicurargli l’esercizio del potere. Sino al 23 a.C. Consolato Era inviolabile. Permetteva di presentare nuove leggi e porre il veto a ogni proposta di legge. Dal 23 a.C. Potestà tribunizia Dal 23 a. C. Imperio proconsolare Consentiva il controllo su tutte le provincie e sulle legioni che vi erano stanziate. Dal 12 a.C. Pontefice Massimo Fornisce al suo potere una connotazione religiosa. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 4
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I sostenitori di Augusto
Augusto si assicurò il controllo della società romana ottenendo l’appoggio dei senatori dei cavalieri della plebe dell’esercito M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018
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Augusto e il Senato Augusto rispettò il ruolo del Senato e il primato dei senatori nella società romana. Ridusse il numero dei senatori da 900 a 600, rimuovendo chi non gli era fedele. Affidò ai senatori importanti incarichi nell’amministrazione dello Stato. In quanto Princeps aveva il diritto di votare per primo, indirizzando così le scelte dei senatori. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018
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Augusto e i cavalieri Augusto e la plebe
Augusto garantì loro la possibilità di ascesa sociale. Gli affidò incarichi nell’amministrazione dello Stato e nel governo delle province. Augusto e la plebe Augusto concesse alla plebe spettacoli, giochi di gladiatori e grano gratuito. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 7
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Augusto e l’esercito Augusto assicurò il pagamento del salario e la concessione di terre a fine leva. Affidò il comando delle legioni a persone fidate, spesso suoi parenti. Ridusse il numero delle legioni e le dislocò al di fuori dell’Italia. A Roma restarono solo i pretoriani. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018
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Il governo di Roma fu affidato a dei prefetti tra i quali:
Praefectus Urbis Coordinava e controllava gli altri prefetti. Assicurava l’approvvigionamento alimentare e sovrintendeva alle distribuzioni gratuite di grano. Prefetto dell’annona Controllava l’ordine pubblico, si occupava della prevenzione e dello spegnimento degli incendi. Prefetto dei vigili Curator aquarum Sovrintendeva alla gestione e al controllo degli acquedotti. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 9
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L’amministrazione delle province
Senatorie Imperiali L’Egitto: posto sotto il diretto controllo di Augusto. Erano le più antiche: Sicilia, Africa, Macedonia, ecc. Erano le provincie più recenti o vicine ai confini. Ai senatori era fatto divieto di entrarvi. Non vi risiedevano legioni Vi risiedeva una legione Era affidato a un prefetto proveniente dai cavalieri. Erano affidate a un legato scelto da Augusto tra i senatori. Erano affidate a proconsoli di rango senatorio e scelti dal Senato. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 10
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Le propaganda augustea
Augusto si presentò come il difensore dei tradizionali valori repubblicani: Morigeratezza Morale Attaccamento alla terra Leggi suntuarie che colpivano duramente il lusso eccessivo. Leggi a difesa della famiglia (l’adulterio era punito). Considerata come fonte di virtù e valori civici M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 11
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Le propaganda augustea
Augusto non si presentò come un sovrano o come un dio ma riuscì lo stesso a dare al suo potere una connotazione sacra. Il sesto mese venne ribattezzato Augustus in suo onore. Impose il culto dei suoi lari e del suo genio. Ricoprì la carica di Pontefice Massimo. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 12
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Le propaganda augustea
Augusto controllava le arti e la letteratura Mecenate proteggeva poeti e artisti che propagandavano le posizione del regime. Chi non si allineava alle posizioni del principato veniva punito. Nuovi monumenti celebrarono il governo di Augusto. L’Eneide di Virgilio celebrava la grandezza di Roma e di Augusto. Ovidio fu esiliato. Le opere di Tito Labieno vennero distrutte. Foro di Augusto, Teatro di Marcello, Ara pacis. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 13
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Quindi Roma non entrò più in guerra?
La Pax Romana Cos’era la Pax Romana? Era la pace che vigeva entro i territori dell’Impero. Con Augusto tutti i conflitti ebbero termine Quindi Roma non entrò più in guerra? No. Roma continuò a combattere per ampliare i propri confini. Terminarono i conflitti all’interno dell’Impero. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 14
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Utilizzò la diplomazia per delimitare le rispettive zone di influenza.
Le campagne militari di Augusto In Oriente In Europa Regioni ricche e urbanizzate. Augusto aveva di fronte l’impero dei Parti. Regioni poco abitate e non urbanizzate, occupate da popolazioni germaniche semi-nomadi. Utilizzò la diplomazia per delimitare le rispettive zone di influenza. Favorì la formazione di regni autonomi, ma alleati di Roma (regni clienti). Estese l’Impero alla Svizzera, alla Germania meridionale e all’Austria. Estese l’influenza di Roma nella regione. Ottenne la restituzione delle insegne perse da Crasso. La sconfitta della selva di Teutoburgo (9 d.C.) impedì di espandere l’Impero sino all’Elba. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 15
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