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Pubblicatoaida mazzagatta Modificato 5 anni fa
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MAPPE DIGITALI… UNO STRUMENTO INCLUSIVO INSEGNANTI: MAZZAGATTA AIDA ISTITUTO COMPRENSIV O “UMBERTO POTIGLIONE” RAIANO
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Le mappe concettuali (cognitive o mentali) sono diventate, nel tempo, un valido e prezioso strumento di apprendimento per alunni e insegnanti. Io stessa, quando ho bisogno di focalizzare l’attenzione su un argomento e schematizzarlo al meglio per strutturare un percorso didattico, utilizzo le mappe. Prendo carta e matita e la traccio velocemente. Se poi la mappa mi convince, nel senso che risulta essere semplice ma ben strutturata e facilmente leggibile, utilizzo un software per trasformarla digitalizzarla e presentarla alla LIM ai miei alunni o stamparla. Sappiamo che con il termine mappe cognitive si fa riferimento a più tipologie di mappe (molto diverse tra loro): in modo particolare distinguiamo le mappe mentali (solitamente più semplici) dalle mappe concettuali (più complesse). Comunque sia, entrambe consistono in rappresentazioni grafiche che utilizzano strategie logico-visive messe in gioco da alcune regole formalizzate nella composizione al fine di consentire una lettura significativa e soprattutto condivisa. Esse sono utili nella fase di recupero e di rielaborazione personale ma anche nel momento in cui è importante raccogliere le idee su un argomento. Ottimo strumento compensativo per alunni BES ma valido strumento per l’intera classe. Possono essere utilizzate per scopi diversi (per strutturare un testo scritto, per verificare le conoscenze, per migliorare il metodo di studio) e sono particolarmente preziose per chi ha disturbi di apprendimento in quanto aiutano a organizzare le conoscenze già possedute e facilitano l’elaborazione, la comprensione e la memorizzazione delle nuove informazioni
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L’obiettivo di utilizzare le mappe digitali è stato quello di favorire un apprendimento attivo da parte dell’allievo seguendo quelle che sono le più recenti strategie per l’apprendimento significativo. In generale nelle materie di studio (storia, geografia, scienze, ecc.) si deve assolutamente evitare forme di apprendimento meccanico: partendo dalla valorizzazione delle preconoscenze, attraverso la mediazione dell’insegnante anche nella scelta dei materiali, l’allievo deve raggiungere quello che è stato definito “apprendimento significativo” in cui si manifestano le sue scelte, capace di produrre cambiamenti costruttivi. La problematizzazione e la sintesi di un argomento possono trovare una efficace espressione nelle mappe concettuali. L’alunno è così portato a riflettere, a rielaborare i contenuti proposti nel libro di testo per individuare parole/concetti chiave e relazioni. Le mappe, quindi, sono strumenti che sostengono l’apprendimento di tutti gli alunni, non solo di quelli con difficoltà e possono essere utilizzate agevolmente dagli insegnanti nella didattica per tutta la classe. Proprio per la loro connotazione, struttura e logica (la teoria dell’apprendimento significativo) ben si adattano ad una didattica inclusiva e significativa attraverso cui guidare gli alunni a porsi domande, ipotizzare, analizzare, stabilire connessioni, concettualizzare, verificare ipotesi.
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Nella classe IV di Raiano e classe V di Prezza ho messo in pratica i concetti appresi durante il corso di formazione relativo alla sfera dei Bisogni educativi speciali. Dalla teoria sono passata alla pratica e ho cercato di sperimentare nuovi strumenti ritenuti importanti nel processo di apprendimento. Attraverso le mappe digitali ho osservato che l’apprendimento visuale è uno dei migliori metodi per insegnare le abilità del pensiero: le tecniche basate sull’apprendimento visivo e metodi grafici di lavorare con idee e di presentare l’informazione, insegnano agli alunni a pensare con chiarezza, ad elaborare, organizzare e interiorizzare la nuova informazione. I diagrammi visivi rivelano modelli, interrelazioni e interdipendenze e stimolano anche il pensiero creativo ed il pensiero critico. Più visivo facciamo l’apprendimento, tanto più aumenta la quantità della materia che si riesce a memorizzare e aumenta la durata di questa memorizzazione.
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Il percorso predisposto per la classe IV di Raiano e la classe V di Prezza ha previsto un piano di lavoro costituito dalle seguenti fasi: 1) individuazione della tematica o dell’argomento oggetto di concettualizzazione: -la civiltà dei babilonesi (classe IV), -la civiltà egizia (classe IV), -la civiltà dei greci (classe V), -conoscenza delle bellezze del proprio paese (classe IV); 2) suddivisione dell’area macrotematica in successive microsequenze di significato, 3) individuazione delle parole-chiave e della domanda focale (problema) che sottintende alla rete di concetti di un determinato argomento, 4) dal cartaceo al digitale con le app Popplet e Mindomo.
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