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Indicatori binoculari
DISTANZA E PROFONDITA’
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COME FACCIAMO A PERCEPIRE DISTANZA E PROFONDITA’
Ci serviamo di una molteplicità di indicatori o indici: Indicatori binoculari: grazie al lavoro simultaneo dei due occhi; Indicatori monoculari: quando guardiamo con un occhio solo.
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INDICATORI BINOCULARI
Molto efficaci, utili per la capacità di cogliere la profondità ed afferrare gli oggetti. Per valutare le distanze usiamo 2 meccanismi binoculari: 1. la convergenza oculare (più l’oggetto è vicino, maggiomente convergono gli occhi verso l’interno, più il cervello può calcolare la distanza dell’oggetto). Valutazione abbastanza precisa, ma limitata, può servire solo per individuare la distanza di un oggetto alla volta.
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Il secondo meccanismo utilizza le informazioni che arrivano dalle due retine. I due occhi fissano un oggetto da due punti di vista diversi, lontani tra loro alcuni centimetri, ciò crea un differente angolo di visuale. L’immagine sulla retina sinistra sarà leggermente diversa rispetto a quella sulla retina destra, questa è definita: disparità binoculare. L’entità della disparità binoculare varia con la distanza dell’oggetto (più è lontano l’oggetto, meno c’è disparità).
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convergenza
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Disparità binoculare
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INDICATORI MONOCULARI
Risultano utili quando osserviamo un paesaggio, per cogliere una visione tridimensionale. Possiamo scorgere la profondità dentro quadri (se gli artisti hanno messo in atto gli accorgimenti basati sugli indicatori monoculari) e fotografie.
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Mani bucate
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Mani bucate Le cause di questo insolito fenomeno percettivo risiedono, innanzi tutto, nel fatto che il palmo della mano non riesce a essere messo a fuoco, a causa della sua distanza ridotta dall'occhio sinistro. Inoltre la sua immagine è poco contrastata e non ha contorni netti, a differenza di quanto accade per le immagini percepite dall'occhio destro. Per questi motivi lo stimolo visivo proveniente dall'occhio destro risulta nettamente prevalente ed è questo che viene principalmente elaborato dal cervello.
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Random dot stereogram
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Parallasse di movimento
Mentre viaggiamo in treno o in auto, sembra che tutte le cose intorno si spostino in senso contrario al nostro. Non vanno però tutte alla stessa velocità: le più vicine corrono di più. La diversa velocità con cui gli oggetti sembrano muoversi, ci da la misura della loro distanza da noi.
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IL rosso e il blu Il fenomeno è causato dal fatto che il rosso e il blu (precisamente il rosso e il viola), stando ai due capi opposti dello spettro visibile non si allineano equamente sulla retina. Il motivo è che ogni volta che la luce attraversa il cristallino, le lunghezze d’onda brevi vengono rifratte un po’ di più rispetto a quelle lunghe, creando un dislivello di posizione sulla retina. Quando l’immagine rossa e blu è visualizzata contemporaneamente dai due occhi si osserva una differenza stereoscopica.
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MECCANISMI DI PERCEZIONE DEL MOVIMENTO
Sono 2 i meccanismi: Il sistema immagine - retina: se un oggetto si muove, i nostri occhi non lo inseguono, la sua immagine sulla retina si sposta di conseguenza (i fotorecettori della retina rimangono lo stesso impressi dal passaggio dell’oggetto). Al cervello arrivano in rapida successione segnali da punti consequenziali della retina, sufficienti per ricavare la traiettoria e l’aspetto dell’oggetto, ma anche la velocità dello stesso.
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Il sistema occhio - testa:mentre un oggetto si muove possiamo inseguirlo con gli occhi. Il cervello dispone di due dati: - il comando impartito agli occhi per farli spostare, - dalla retina gli arriva il dato che, nonostante gli occhi si siano mossi, l’immagine dell’oggetto sulla retina non si è spostata, quindi gli occhi hanno inseguito un oggetto in movimento.
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