TORQUATO TASSO

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Presentazione sul tema: "TORQUATO TASSO "— Transcript della presentazione:

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2 TORQUATO TASSO Elisea Ferraro – Carlotta Bongarrà I.C. ‘’Europa’’ Plesso G.Verga Classe IIIA

3 CHI È STATO?  Torquato Tasso è stato un poeta, scrittore, drammaturgo e filosofo italiano. La sua opera più importante, conosciuta e tradotta in molte lingue, è la Gerusalemme liberata, in cui vengono cantati gli scontri tra cristiani e musulmani durante la prima crociata, culminanti nella presa cristiana di Gerusalemme.

4 INFANZIA E ADOLESCENZA  Torquato nacque a Sorrento l'11 marzo 1544, ultimo dei tre figli di Bernardo Tasso, letterato e cortigiano nato a Venezia, ma di antica nobiltà bergamasca, poi al servizio del principe di Salerno Ferrante Sanseverino del regno di Napoli, compreso nella monarchia spagnola, e di Porzia de' Rossi, nobildonna napoletana di origini toscane, pistoiesi da parte paterna e pisane da parte materna. La primogenita Cornelia era venuta alla luce nel 1537.

5 INFANZIA E ADOLESCENZA  Quando Torquato era ancora bambino, il principe di Salerno, Ferdinando Sanseverino, si oppose all'Inquisizione nella sua città, venne bandito dal regno, e di conseguenza Bernardo lo seguì in esilio insieme al figlio. Il padre Bernardo seguì il suo protettore in altre città italiane.  All'età di 6 anni si recò in Sicilia e dalla fine del 1550 fu con la famiglia a Napoli, dove lo seguì il precettore privato Giovanni d‘Angeluzzo.  Frequentò per due anni la scuola dei Gesuiti appena istituita e conobbe Ettore Thesorieri con il quale poi restò in corrispondenza epistolare.  Ebbe un'educazione cattolica e da giovane frequentò spesso il monastero benedettino di Cava de' Tirreni, e ricevette il sacramento.  Due anni dopo la sorella Cornelia, sposata con il nobile sorrentino Marzio Sersale, rischiò di essere rapita durante un'incursione ottomana a Sorrento.

6 INFANZIA E ADOLESCENZA  Rimase a Napoli fino ai dieci anni, poi seguì il padre a Roma, abbandonando la madre che fu costretta a rimanere nella città perché i suoi fratelli «rifiutavano di sborsarle la dote». Nella città pontificia fu Bernardo a educare privatamente il figlio, entrambi subirono un grave trauma quando nel febbraio 1556 vennero a sapere della morte di Porzia, probabilmente avvelenata dai fratelli.  La situazione politica a Roma subì uno sviluppo che preoccupò Bernardo: era scoppiato un dissidio tra Filippo II e Paolo IV e gli spagnoli sembravano sul punto di attaccare l'Urbe. Mandò allora Torquato a Bergamo presso Palazzo Tasso e la Villa dei Tasso da alcuni parenti e si rifugiò presso la corte urbinate di Guidobaldo II Della Rovere, dove fu raggiunto dal figlio pochi mesi dopo.

7 INFANZIA E ADOLESCENZA  A Urbino Torquato studiò assieme a Francesco Maria II Della Rovere e a Guidobaldo Del Monte.  In questo periodo ebbe maestri di assoluto livello: Girolamo Muzio, Antonio Galli e Federico Commandino. Torquato passava a Urbino solo l'estate, dal momento che la corte trascorreva l'inverno a Pesaro, dove Tasso entrò in contatto con il poeta Bernardo Cappello e con Dionigi Atanagi, e scrisse il primo componimento a noi noto: un sonetto in lode della corte.  Bernardo si spostò a Venezia per occuparsi della pubblicazione del suo Amadigi. Poco dopo il figlio si stabilì in laguna nel 1559.  A Venezia, ha cominciato a mettere mano al poema sulla prima crociata e al Rinaldo. Il Libro I del Gerusalemme fu scritto dietro consiglio di Giovanni Maria Verdizzotti e Danese Cataneo, due poeti mediocri che allora frequentava e che già avevano scorto nel Tasso un talento straordinario.

8 PERIODO UNIVERSITARIO  Nel novembre 1560 Torquato si iscrisse per volere paterno alla facoltà di legge dello Studio patavino, raccomandato a Sperone Speroni, affascinato dalla vastissima cultura dell'autore della Canace.  Tasso non amava la giurisprudenza. Così, dopo il primo anno ottenne dal padre il consenso per frequentare i corsi di filosofia ed eloquenza con illustri professori come Carlo Sigonio. Quest'ultimo rimarrà un modello costante per le dissertazioni teoriche tassesche future e lo avvicinò allo studio della Poetica aristotelica.  In quest'epoca si colloca il primo innamoramento del ragazzo. Il padre era stato introdotto nella corte del cardinale Luigi d'Este, e nel settembre 1561 si era recato col figlio a fare la conoscenza dei familiari del suo protettore. Torquato conobbe nell'occasione Lucrezia Bendidio.

9 PERIODO UNIVERSITARIO  Il poema epico cavalleresco, incentrato sulle avventure del cugino di Orlando, fu stampato a Venezia nel 1562 e contribuì a diffondere il nome di Tasso, che aveva ancora soltanto diciotto anni.  Il padre lo aveva messo nel 1561 al servizio del nobile Annibale Di Capua, e il duca d'Urbino gli aveva procurato una borsa di studio di cinquanta scudi annui per permettergli di continuare i corsi universitari.  Dopo due anni a Padova, proseguì gli studi all'Università di Bologna, ma durante il secondo anno di permanenza nella città felsinea, fu accusato di essere l'autore di un testo che attaccava pesantemente, alcuni studenti e professori dello Studio. Espulso e privato della borsa di studio, fu costretto a ritornare a Padova, dove poté beneficiare dell'ospitalità di Scipione Gonzaga, che gli fornì il necessario per continuare il percorso di formazione.

10 OPERE PRINCIPALI  Tasso compose un gran numero di poesie liriche, lungo l'arco di tutta la vita.  L'autore lavorò fino alla fine del secolo ad un riordino complessivo dei testi: l'edizione della Prima parte delle Rime, comprendente le rime d'amore, e la Seconda Parte, contenente la produzione encomiastica. Il progetto della Terza e Quarta parte dedicate alle rime religiose e rime per musica non fu mai realizzato. Particolare è il recupero del forma metrica del madrigale che conferisce musicalità e brevità. Nelle rime amorose è ben riconoscibile l'influenza petrarchesca, contemporaneamente, il gusto per le preziosità linguistiche e l'intensa sensualità rivelano l'evoluzione verso un linguaggio nuovo.

11 LE OPERE  I temi sono convenzionali. Le rime encomiastiche si presentano più solenni e classicheggianti, con dedica a figure e famiglie signorili di rilievo nella vita del poeta. In queste mutano i modelli: il poeta si rifà al greco Pindaro e al latino Orazio.  Il tono si fa più sostenuto, elevato e maestoso. Qui compaiono i motivi autobiografici del dolore, della virtù errabonda, il senso della fugacità del tempo e il pensiero della morte. I potenti sono visti come coloro che offrono rifugio, sicurezza e consolazione al poeta errante ed afflitto. La lirica sacra ha accenti meno profondi: il sentimento oscilla tra un'ornamentazione lussuosa e la riflessione sulla precarietà e vanità delle cose.

12 LE OPERE  Torquato Tasso inizia a scrivere molto giovane, a tredici anni comincia a comporre il suo capolavoro, il grandioso poema epico- cavalleresco: Gerusalemme Liberata, e proseguirà la sua attività letteraria intensamente fino alla fine dei suoi giorni.  Il poema Gerusalemme liberata narra, in venti canti, le imprese, gli atti eroici e gli ostacoli che l'esercito cristiano affronta durante la Crociata, a cui si contrappongono le difese, le astuzie, gli inganni ed anche gli atti di valore delle forze pagane. Il protagonista è quindi l'esercito crociato capitanato da Goffredo di Buglione. La grande vicenda collettiva si esprime attraverso le intense esperienze individuali dei vari personaggi, spesso travagliati da incertezze e contraddizioni. Tasso sottopone questo poema eroico a continue, varie riscritture e numerose revisioni.

13 LE OPERE  Scrive anche un dramma pastorale: Aminta, favola boschereccia scritta nel 1573. Tasso realizza, con quest’opera, una sorta di sintesi tra mondo cortigiano e genere pastorale. I personaggi richiamano esponenti della corte ferrarese, lo stesso Torquato Tasso e vi sono precisi riferimenti alla vita di corte ferrarese. La vicenda narrata si basa sull’amore pieno di dedizione di Aminta, un giovane pastore, per la bella e ritrosa Silvia, una ninfa.  Nel corso della sua vita Torquato Tasso compone una grande quantità di liriche, per le circostanze più diverse: le Rime, che spaziano su una gamma tematica di insolita e prodigiosa varietà: liriche d’amore, l’encomio (elogio) politico, liriche di fervore religioso e di confessione autobiografica.

14  Da madrigali e sonetti emergono affascinanti immagini femminili, cariche di sensualità. Le liriche d’amore di Torquato Tasso sono dedicate alle donne che egli ha amato, Laura Peperara, figlia di un mercante, e Lucrezia Bendidio. Quest’ultima, bellissima giovane, giunge a Ferrara al seguito di Leonora D’Este, in qualità di damigella. Tasso s’invaghisce di lei subito, né cessa di amarla quando la ragazza sposa il conte Paolo Macchiavelli.  Numerosissime anche le liriche encomiastiche che si rifanno ai modelli classici di Pindaro e Orazio e prendono spunto da immagini emblematiche nelle quali sono ben riconoscibili le caratteristiche del signore o della famiglia che il poeta vuole osannare.  Le rime religiose vengono composte per la maggior parte nell'ultimo periodo di vita di Torquato Tasso, vi emerge la necessità del poeta di conforto ed egli appare come un devoto che vuole alleviare il proprio dolore attraverso la preghiera LE OPERE


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