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PubblicatoMarcella Piccolo Modificato 11 anni fa
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Gruppi primari, gruppi secondari, organizzazioni moderne
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I gruppi sociali Il GRUPPO “è un insieme di individui che interagiscono secondo determinati modelli, provano sentimenti di appartenenza al gruppo, vengono considerati parte del gruppo dagli altri membri” (Merton, 1949)
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Caratteristiche del gruppo (es. membri di bande giovanili urbane):
Interazione strutturata da modelli Senso di appartenenza Identità di gruppo (reciproco riconoscimento tra i membri e quindi identificazione nel gruppo da parte degli estranei)
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Un gruppo può essere costituito da due innamorati, da tre amici che passano insieme in tempo libero, dai membri di un club di tifosi, dai lavoratori di un’azienda… Abbiamo quindi due tipi di gruppi: PRIMARI SECONDARI
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GRUPPO PRIMARIO C. Cooley (1909) inventa il concetto e lo applica alla famiglia. In seguito, con gruppo primario si è inteso qualsiasi gruppo caratterizzato da: Legami personali stretti Ruoli non specializzati Obiettivi indifferenziati Quindi, un gruppo primario è formato da un piccolo numero di persone che hanno interazioni dirette e rapporti che coinvolgono numerosi aspetti della loro personalità
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GRUPPO SECONDARIO È caratterizzato da: Legami impersonali Ruoli specializzati Obiettivi specifici Un gruppo secondario può essere molto numeroso ed è costituito da persone che hanno scarsi vincoli emotivi tra loro e che interagiscono per raggiungere determinati scopi. Le persone sono considerate per la funzione che svolgono e non per la loro personalità
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La rivoluzione industriale e lo sviluppo delle grandi organizzazioni ha spostato l’attenzione dai gruppi primari ai gruppi secondari Si parla di “società di massa” e “declino delle comunità”. Eppure il gruppo primario mantiene una forte rilevanza…
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- I gruppi primari nell’industria
l’effetto Hawthorne: è il tentativo dei soggetti studiati di soddisfare le aspettative del ricercatore. Importanza dei “fattori umani” nel lavoro - I gruppi primari nelle catastrofi - I gruppi primari e il controllo sociale
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PERCHÉ LE PERSONE SI RIUNISCONO
IN GRUPPI? Funzioni STRUMENTALI: molti gruppi si formano per svolgere lavori specifici, difficili o impossibili da eseguire per un singolo individuo Funzioni ESPRESSIVE: le persone si riuniscono spontaneamente per soddisfare bisogni di accettazione e stima Tra GRUPPI ESPRESSIVI e GRUPPI STRUMENTALI non c’è un confine rigido
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Funzioni DI SUPPORTO: le persone si riuniscono per dare sollievo a sentimenti negativi (esperimento di Schachter, 1959). Tuttavia, non tutte le emozioni negative incoraggiano la formazione di gruppi: esperimento di Sarnoff e Zimbardo (1961) sulla paura e sull’ansia
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LE DIMENSIONI DEL GRUPPO
La DIADE: è un gruppo composto da due soli membri; è molto fragile e richiede un’interazione stretta, regolare e continua, ma allo stesso tempo può consentire più gratificazione emotiva di ogni altro gruppo L’aggiunta di una persona trasforma il gruppo in TRIADE, creando spesso problemi.
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Il terzo membro può svolgere tre ruoli:
quello di mediatore neutrale quello di opportunista, che approfitta degli altri quello di tattico, che “divide e domina” È stato provato che i gruppi ampi sono più produttivi rispetto alle diadi e alle triadi. I gruppi più ampi, inoltre, esercitano sui membri una maggiore pressione al conformismo
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I gruppi composti da un numero pari di componenti tendono ad avere più divergenze, a sfociare in situazioni di stallo e a dividersi in fazioni. Alcuni studi hanno dimostrato che i gruppi composti da 5 membri sono tra i più efficienti
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LE DINAMICHE DI GRUPPO Nel gruppo si instaurano sequenze di eventi che tendono a ripetersi. Tali sequenze si definiscono dinamiche di gruppo e possono essere di varia natura: La pressione al conformismo Il rifiuto di gruppo La distribuzione dei ruoli di leadership
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La pressione al conformismo: l’individuo è portato a cedere alle pressioni del gruppo esperimenti di Salomon Asch (1951): un terzo delle persone cambia il proprio giudizio (seppur corretto) per adeguarsi alla maggioranza. Basta una piccola maggioranza (tre persone) per produrre una pressione al conformismo Il rifiuto di gruppo: i soggetti “rifiutati” dal gruppo hanno ripercussioni sul loro livello di autostima (esperimento del transatlantico di Wilcox e Mitchell, 1979)
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La distribuzione dei ruoli di leadership: Bales e Slater (1955) attraverso una serie di esperimenti hanno individuato due forme di leadership nei gruppi: Leader strumentale (che propone soluzioni e orienta il gruppo) Leader espressivo (la persona valutata più positivamente dal gruppo e che incide sul benesere emotivo dei componenti)
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LE ORGANIZZAZIONI NELLA SOCIETÀ
Le organizzazioni sono gruppi sociali costituiti per raggiungere obiettivi specifici. Costituiscono uno dei principali tipi di gruppo secondario, anche se il confine tra gruppo primario e secondario non è sempre ben definito. Alcuni tipi particolari di organizzazione: i gruppi carismatici, le istituzioni totali
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IL GRUPPO CARISMATICO È un gruppo che si costituisce per perseguire uno scopo (ad es. diffondere una religione), ma ha una struttura che ricorda i gruppi primari. Si forma attorno ad un leader portatore di carisma. È caratterizzato da instabilità e dipendenza dal leader. Via via che i membri si organizzano e che si sviluppano regole e gerarchie, il gruppo tende a diventare un’organizzazione più strutturata. Weber ha definito questo processo “istituzionalizzazione del carisma”
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LE ASSOCIAZIONI VOLONTARIE
Sono costituite per promuovere un interesse comune dei membri I membri vi aderiscono liberamente LE ISTITUZIONI TOTALI Sono istituite per promuovere l’interesse della società I membri non vi aderiscono liberamente, vivono in isolamento dal resto della società e sono sottoposti a sorveglianza
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LE ISTITUZIONI TOTALI PER GOFFMAN (1961)
Istituzioni per persone incapaci di provvedere a se stesse (ospedali, case di riposo, istituti per ciechi, disabili, ecc.) Istituzioni per persone ritenute pericolose per la società (prigioni, campi di concentramento, ecc.) Istituzioni per persone investite di compiti specifici (caserme, navi, ecc.) Istituzioni per persone che si isolano dalla società, in genere per motivi religiosi (monasteri, conventi, ecc.)
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LA BUROCRAZIA
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La burocrazia: Weber Weber considera la burocrazia come uno degli aspetti fondamentali del processo di razionalizzazione delle società moderne. L’IDEALTIPO della burocrazia comprende alcune caratteristiche: Una divisione del lavoro definita e stabile Una struttura gerarchica in cui ognuno ha un superiore ed è a sua volta superiore di altri Procedure formali di apprendimento per arrivare ad occupare le varie posizioni
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Una carriera basata sull’impiego stipendiato a tempo pieno
Regole scritte prestabilite che rendono il lavoro standardizzato Fedeltà all’organizzazione (obbedienza ai superiori) e segreto d’ufficio Rinuncia al possesso delle risorse materiali con cui si svolge il lavoro Spersonalizzazione dei rapporti umani
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MICHELS: la legge ferrea dell’oligarchia
È la conseguenza della crescita organizzativa: tanto più grande è il numero dei membri, tanto maggiore il bisogno di competenze specialistiche e quindi di una struttura complessa. L’oligarchia si afferma grazie alla sua capacità di rispondere ai bisogni di efficienza delle organizzazioni complesse L’inserimento nell’oligarchia trasforma il modo di pensare stesso dei dirigenti l’organizzazione da mezzo diventa scopo e infine scopo assoluto
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I punti deboli della burocrazia
Blau: le relazioni formali e informali La legge di Parkinson: il personale delle organizzazione tende ad aumentare quasi automaticamente Gli esperimenti di Milgram: l’obbedienza cieca (il 65% degli studenti aumenta le scosse elettriche)
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I cambiamenti della burocrazia: il modello giapponese
Processi decisionali dal basso verso l’alto Minore specializzazione delle mansioni e competenze più diffuse Sicurezza del posto di lavoro Lavoro di gruppo Integrazione tra lavoro e sfera privata
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Cambiamenti del management
Si sono sviluppate due tipologie di management: Gestione delle risorse umane: i dipendenti sono una risorsa decisiva per la competitività e devono essere motivati Cultura aziendale: occorre incoraggiare la fedeltà all’azienda
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Cambiamenti nei modelli organizzativi
organizzazioni senza sede Imprese a rete, organizzazioni reticolari (Benetton) Gruppi di lavoro fluidi e flessibili (Adhocrazia) Organizzazioni post-moderne (mantengono tratti culturali specifici, rifiutano la specializzazione) Mcdonaldizzazione della società
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