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PubblicatoDante Valenti Modificato 11 anni fa
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INTRODUZIONE ALL’ORIGAMICA: ALLA SCOPERTA DELLA GEOMETRIA
Via Vienna SASSARI tel Fax Dr Carlo Andrea Pensavalle INTRODUZIONE ALL’ORIGAMICA: ALLA SCOPERTA DELLA GEOMETRIA DIETRO LE PIEGHE. Carlo A. Pensavalle
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COSA SIGNIFICA ORIGAMICA
Il termine Origamica è stato introdotto per primo dal biologo e matematico giapponese Kazuo Haga nel 1994. Le attività di origamica differiscono da quelle ordinarie del mondo dell’origami, dove l’obiettivo è realizzare figure di animali, fiori e altri oggetti famigliari. L’Origamica è un approccio all’esplorazione matematica attraverso la piegatura della carta. I suoi aspetti manipolativi la rendono un ottimo strumento per l’insegnamento ed apprendimento della matematica. Carlo A. Pensavalle
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COSA SI FA IN ORIGAMICA In Origamica si svolgono attività sperimentali di esplorazione, visualizzazione, scoperta, congettura e dimostrazione. Tali attività portano allo studio degli effetti del piegare il foglio ed al cercare regolarità nelle pieghe prodotte. Regolarità che portano alla caratterizzazione di punti, rette, angoli, poligoni, etc. Carlo A. Pensavalle
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QUALI PIEGHE IN ORIGAMICA?
In origamica, le pieghe accettabili sono quelle che hanno la proprietà di essere riproducibili. Il risultato di una piega o di una sequenza di pieghe deve essere sempre lo stesso. Non importa chi la esegue. Deve sempre essere possibile descrivere a parole o mediante un disegno, la sequenza di pieghe da eseguire per ottenere il risultato finale. Se il processo è eseguito con rigore e precisione si ottiene necessariamente il risultato atteso. Carlo A. Pensavalle
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QUALI PIEGHE IN ORIGAMICA?
Le prime pieghe dell’origamica che rispettano il principio di riproducibilità sono di due tipi: Pieghe che portando punti su punti. Pieghe che portando linee su linee. Carlo A. Pensavalle
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PIEGARE UN RETTANGOLO PROBLEMA 1: Supponiamo di voler piegare un rettangolo di carta usando come riferimenti per condurre pieghe riproducibili i quattro lati ed i quattro vertici. Quanti modi diversi abbiamo per effettuare una piega riproducibile? Sono due i tipi di pieghe riproducibili che possiamo eseguire. Carlo A. Pensavalle
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LA PIEGA A LIBRO La piega a Libro: sovrappone due lati opposti. L L
Carlo A. Pensavalle
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LA PIEGA SGHEMBA La piega sghemba, sovrappone due vertici opposti.
Ogni altra piega non è una piega riproducibile! S Carlo A. Pensavalle
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Un approccio alle superfici piane equivalenti con l’ausilio dell’Origamica.
Un lembo di stoffa, un cartoncino, un foglio di compensato comunque ritagliati e disposti su un piano in modo da aderire completamente ad esso, forniscono l’idea intuitiva di ciò che chiamiamo superficie piana. L’idea intuitiva di estensione di una superficie, può essere chiarita associandola alla quantità di vernice che occorre per colorarla, oppure, se la ritagliamo da un foglio di compensato, al suo peso. Due superfici piane si dicono equivalenti, quando hanno uguale estensione. Ad uguali estensioni corrispondono uguali quantità di vernice e uguali pesi, se sono estensioni ottenute da uguale materiale! Carlo A. Pensavalle
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PRIMA DISCUSSIONE Le pieghe effettuate hanno lasciato sul foglio di carta una traccia. Evidenziala con un pastello colorato. Quale relazione osservi tra le due parti in cui resta diviso il rettangolo? Carlo A. Pensavalle
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VERSO L’EQUIVALENZA DI FIGURE PIANE
Considera una sola delle due parti in cui le pieghe dividono il rettangolo. Possiamo dire che le parti sono uguali perché hanno tutte stessa forma? In base a quale proprietà possiamo dire che sono … uguali? Carlo A. Pensavalle
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VERSO L’UGUALE COME RELAZIONE DI EQUIVALENZA
Ecco che possiamo rappresentare la proprietà che accomuna le parti, “l’essere uguale a”, con il simbolo di uguale che finalmente svela il suo ruolo fondamentale in matematica, quello di relazione di equivalenza. In questo caso significa “essere la metà dell’intero rettangolo”. = = Carlo A. Pensavalle
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VERSO L’UGUALE COME RELAZIONE DI EQUIVALENZA
OSSERVAZIONE 1 Se si realizza il materiale in legno tipo MDF, è possibile rafforzare l’idea di “uguaglianza” pesando le singole parti di forma diversa ed osservando che hanno tutte stesso peso, la metà del peso del rettangolo iniziale. Quindi le parti sono uguali perché hanno stesso peso! Ecco che “l’essere uguale a” in questo caso significa “avere lo stesso peso”. Carlo A. Pensavalle
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COME COSTRUIRE IL PUZZLE IN LEGNO
Si realizzano in legno MDF 6 rettangoli (sovrapponibili). 3 di questi, li si taglia in metà come quelle ottenute piegando la carta: 2 metà tagliando lungo l’asse del lato minore, 2 metà tagliando lungo l’asse del lato maggiore, 2 metà tagliando lungo una sezione per il centro e simmetrica rispetto ai vertici. Questa strategia è più indicata con gli allievi più piccoli. Si chiede loro di confrontare le parti con il tutto, sovrapponendole sui rettangoli interi, di pesare i pezzi del puzzle e di discutere quanto osservato. Carlo A. Pensavalle
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VERSO L’UGUALE COME RELAZIONE DI EQUIVALENZA
OSSERVAZIONE 2 Nel caso di allievi già con abilità di calcolo, si può iniziare l’esplorazione che nasce dal trovare la misura dell’area delle singole parti. Se le dimensioni del rettangolo iniziale sono base 8 e altezza 10 cm, l’osservazione del calcolo dell’area dei due rettangoli porta a stabilire relazioni aritmetiche che fanno riflettere sulle rappresentazioni non canoniche dello stesso numero: 40 = 4 x 10 = 8 x 5 Carlo A. Pensavalle
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VERSO L’UGUALE COME RELAZIONE DI EQUIVALENZA
OSSERVAZIONE 3 Il calcolo dell’area del trapezio porta ad un problema nuovo: Il concetto di EQUAZIONE. Non avendo informazioni sulle basi del trapezio, risulta solo possibile scrivere: 40 = ((B + b) x 8) : 2 10 = B + b B b 8 Carlo A. Pensavalle
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ALLA RICERCA DI ALTRI POLIGONI EQUIALENTI
Vogliamo espandere la famiglia di figure che sono uguali “alla metà dell’intero rettangolo”. Per fare questo dobbiamo compiere nuove pieghe riproducibili sul rettangolo. L’idea sta nel comporre sequenze di pieghe riproducibili! Carlo A. Pensavalle
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SEQUENZE DI PIEGHE RIPRODUCIBILI
SFIDA: Quali sequenze di due pieghe riproducibili possiamo costruire utilizzando la piega a Libro e la piega Sghemba? Adottiamo la convenzione di indicare con L la piega a libro e con S quella sghemba. Ad esempio la scrittura SL indica che la sequenza di pieghe da effettuare nell’ordine sul rettangolo è: prima la piega a Libro e poi quella Sghemba. Carlo A. Pensavalle
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POSIZIONE STANDARD DEL RETTANGOLO
Per facilitare la descrizione della sequenza delle pieghe e la discussione, fissiamo la posizione standard del rettangolo di carta. Il rettangolo è posizionato sul tavolo (o sulla lavagna o proiettato sullo schermo) con due lati orizzontali (quello in alto e quello in basso) e due verticali (quello di destra e quello di sinistra). Carlo A. Pensavalle
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SEQUENZA SL L S Carlo A. Pensavalle
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TRACCE DELLA SEQUENZA SL
Carlo A. Pensavalle
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SEQUENZA LS S L Carlo A. Pensavalle
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TRACCE DELLA SEQUENZA LS
Carlo A. Pensavalle
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VERSO LA CLASSIFICAZIONE DEI POLINOMI
Possiamo arricchire d’altre immagini la relazione di equivalenza “essere la metà dell’intero rettangolo”. = = = = Carlo A. Pensavalle
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SEQUENZE DI PIEGHE RIPRODUCIBILI
SFIDA: Quali sequenze di tre pieghe riproducibili possiamo costruire utilizzando la piega a Libro e la piega Sghemba? Quali nuove forme che corrispondono alla metà dell’intero rettangolo possiamo ottenere? Carlo A. Pensavalle
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SEQUENZA LSL L S L Carlo A. Pensavalle
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TRACCE DELLA SEQUENZA LSL
Carlo A. Pensavalle
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SEQUENZA SLL L L S Carlo A. Pensavalle
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TRACCE DELLA SEQUENZA SLL
Carlo A. Pensavalle
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SEQUENZE DI PIEGHE RIPRODUCIBILI
SFIDA: Quali sequenze di più di tre pieghe riproducibili generano nuove forme che corrispondono alla metà dell’intero rettangolo? Carlo A. Pensavalle
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SEQUENZA LSLL L L S L Carlo A. Pensavalle
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TRACCE DELLA SEQUENZA LS LL
Carlo A. Pensavalle
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SEQUENZE DI PIEGHE RIPRODUCIBILI
Introduciamo una nuova piega elementare: la piega a Diagonale, D = LS come in fig. D- D+ Carlo A. Pensavalle
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SEQUENZA D+RD-L (dove con R si intende un ribaltamento verso sinistra del foglio)
Si ottengono le seguenti tracce Carlo A. Pensavalle
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Un mondo senza Matematica, sarebbe il CAOS! Non aver paura!!!
Carlo A. Pensavalle
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