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MIUR- U.S.R. PER LA SICILIA

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Presentazione sul tema: "MIUR- U.S.R. PER LA SICILIA"— Transcript della presentazione:

1 MIUR- U.S.R. PER LA SICILIA
DIREZIONE GENERALE UFF. VII Dirigente Dr. Marco Anello Coordinamento scientifico Dr. C. Maurizio Gentile Progetto di Ricerca-Azione (RA) per la diffusione dell’innovazione tecnologica attraverso la Sperimentazione Metodologico - Didattica in contesti a rischio socio-educativo

2 Triplice finalità della Ricerca-Azione
“ Non vi è nulla di più pratico di una buona teoria. Se volete conoscere come qualcosa funzioni provatevi a cambiarla. (….) Io sono convinto che se il ricercatore procede correttamente, il rapporto stretto con la pratica costituirà uno stimolo essenziale per lo sviluppo della teoria” (Kurt Lewin) Alcune necessarie precisazioni sulla metodologia della Ricerca-Azione e sui suoi presupposti teorico-metodologici… Triplice finalità della Ricerca-Azione Ricerca Azione Formazione

3 Formarsi attraverso la partecipazione ad una Ricerca-Azione
La R.A. può essere concepita come un mezzo utilizzato per favorire lo sviluppo personale e la formazione professionale dei docenti Formarsi attraverso la partecipazione ad una Ricerca-Azione Cambiamento individuale Cambiamento Sociale

4 Di fronte ad una situazione problematica, che mette in moto una Ricerca/Azione, si possono attivare diversi tipi di cambiamento. Permanente Valori Atteggiamenti Abilità Adattamento Trasformazione radicale Sociale Personale Finalità: Cambiamento Ricerca-Azione Situazione Problematica (professionale, sociale, politica, pedagogica)

5 Appprendere ad apprendere
L’insegnante che si forma attraverso la R.A. sviluppa abilità ed atteggiamenti permanenti competenze osservative e di analisi dei problemi “gusto” per la sperimentazione e per l’analisi dei risultati competenze etero ed auto valutative capacità di sapere vivere il gruppo nella sua complessità….. Sono il bagaglio che il Docente continuerà a portare con sé e ad utilizzare anche dopo….. Appprendere ad apprendere

6 Formazione come "Essere nel Sapere"
Ciò è possibile in quanto il docente viene immerso in una esperienza complessa che lo “coinvolge” come soggetto attivo che deve imparare a “mettere in discussione” se stesso per poter favorire il cambiamento del contesto e dell’altro… Formazione come "Essere nel Sapere"

7 a carattere pragmatico
Ma che tipo di Ricerca/Azione ci accingiamo a condurre? Tradizionalmente sono stati individuati due grandi modelli di Ricerca/Azione Di tipo prevalentemente Socio-Politico a carattere psico-relazionale Funzionalista a carattere pragmatico Cambiamento operazionale Cambiamento trasformativo

8 Ricerca/Azione dei “sistemi flessibili”
Noi proponiamo una metodologia della Ricerca/Azione che includa l’essenziale dei due approcci Ricerca/Azione dei “sistemi flessibili” con particolare attenzione alle “implicazioni” affettivo-relazionali e socio-gruppali

9 In questo modello cerchiamo di rispettare le seguenti ipotesi di base
 L’oggetto del nostro lavoro (alunno, classe, famiglia, didattica, etc…) deve essere esaminato non soltanto nella sua organizzazione interna ma anche nelle relazioni che intrattiene con l’ambiente (relazione oggetto/contesto).  Le finalità del sistema di cui ci occupiamo sono spesso “poco chiare” e questo non facilita il loro funzionamento (sia interno che esterno).  Il lavoro trasformativo non può che essere fatto coinvolgendo gli “attori” del sistema (implicazione)  Gli strumenti di osservazione e di azione devono privilegiare il coinvolgimento e l’implicazione degli attori procedura BOTTOM-UP

10 PER LO SVILUPPO DELLA R. A
PER LO SVILUPPO DELLA R.A. SI PUO’ IPOTIZZARE IL SEGUENTE SCHEMA OPERATIVO

11 Analisi della Situazione
Analisi della domanda Ciò che non va… Prodotto Processo Struttura Analisi del Problema Analisi della Situazione Analisi del Sistema Concettualizzazione Modellizzazione Simulazione Contesto/Ambiente del Sistema e del suo funzionamento Cliente/Attore Azione- Finalità- Vincoli.. Elaborazione modificazioni possibili Simulazione e valutazione delle modificazioni Scelta di una modificazione da installare Elaborazione delle strategie di impianto Simulazione e valutazione strategie di impianto Scelta di una strategia da installare Negoziazione Installazione + Valutazione e adattamento delle modificazioni Resoconto dell’Installazione (Intervento) Analisi della Cronaca (strategie, adattamenti, realizzazioni) Valutazione della Ricerca-Azione Analisi della Domanda Modificazione impiantata Valutazione Comunicazione dei risultati ESAME DEGLI EFFETTI

12 Con lo schema procedurale descritto si prende “in esame”, soprattutto, il cambiamento operazionale centrato sull’oggetto (classe, contesto, famiglia, etc…). Ma il cambiamento dell’oggetto ha poco senso se non è accompagnato da un cambiamento degli attori implicati (Sé o altri) Stimolare delle azioni o delle riflessioni sull’azione che conducano ad una presa di coscienza che destabilizzi le norme interne dei gruppi e destrutturi le abitudini degli individui. Fare sorgere “nuove” norme, nuove azioni, nuove abitudini che saranno consolidate attraverso una organizzazione pratica efficace Ciò al fine di….

13 Ricerca-Azione Strategia di sviluppo personale e professionale
Come attivazione di CAMBIAMENTO Strategia di produzione di conoscenza Strategia metacognitiva

14 “Lo stato della conoscenza che si genera con la R. A
“Lo stato della conoscenza che si genera con la R.A. non differisce dallo stato di qualunque altro tipo di conoscenza. La conoscenza non è qualcosa che esiste per essere scoperto, o qualcosa che può essere acquisito da un individuo e poi impachettato e passato ad altri. La conoscenza è: più che informazione:consiste in concetti e schemi mentali che costituiscono il significato a partire dall’informazione; legata al contesto: specifica di una situazione e dipendente da quel contesto per la sua costruzione; personale: propria dell’individuo che conosce e dipendente dalla sua conoscenza precedente; socialmente costruita: plasmata dal contesto sociale in cui la persona vive ed impara, e dipendente dalle ideologie dei gruppi sociali e politici di quel contesto; provvisoria: specifica del qui ed ora ed ipotetica per quanto riguarda i tempi lunghi; ambigua: costituita da significati costruiti sulla base di evidenze ricche e diverse e pertanto capace di nuove costruzioni; generativa: provoca nuovi pensieri in quanto aperta ad una costruzione creativa”. (Somekh, B., 1995)

15 Obiettivi della R-A sulla diffusione dell’innovazione tecnologica in contesti di svantaggio socio-culturale - Integrare nella didattica quotidiana le potenzialità della LIM con l’ausilio di nuovi strumenti tecnologici e risorse multimediali (learning objects); - Favorire, attraverso l’uso della LIM, l’acquisizione di metodologie inclusive volte alla cooperazione tra pari e con i docenti (cooperative learning); - Promuovere la “motivazione conoscitiva” degli alunni che provengono da ambienti con scarsa possibilità di accedere alla cultura dell’informazione in un’ottica di prevenzione della disp. Scol.;

16 - Favorire, attraverso l’uso della LIM e le sue potenzialità multimodali, la personalizzazione del percorso educativo degli studenti nel rispetto degli stili cognitivi di ognuno con particolare riguardo alle difficoltà di apprendimento derivanti da problemi di natura SEC; - Sviluppare delle competenze trasversali degli studenti (collaborative, metacognitive, problem solving, documentazione, metodo di studio);

17 Modello organizzativo di coordinamento
Piano operativo 1. Costituzione “reti di scuole” da parte delle scuole-capofila quattro Scuole del territorio di appartenenza: 2 primarie 2 secondarie di I grado la scuola capofila Totale 5 scuole 2. Avvio e relizzazione del progetto di R-A - definizione del progetto (obiettivi,azioni,valutazione) - individuazione del quadro di riferimento per la valutazione di efficienza-efficacia - analisi dati in input/output - monitoraggio in itinere e valutazione qualitativa

18 TARGET ALUNNI e DOCENTI
Nell’individuazione del Target degli alunni si terrà conto dei dati di disp.scol. e del disagio/rischio percepito all’interno delle scuole scuole primarie (100 classi IV ) scuole secondarie di primo grado ( 100 classi II ) Scuole secondarie di 2° grado ( 4 classi I ) Per ogni rete 250 alunni , per un totale di 2500 (le classi scelte devono avere la LIM in aula) Per ogni rete 50 docenti per un totale di circa 500 insegnanti da coinvolgere nella R.A.

19 Scuole “Punti Ordinanti”
Agrigento (+Caltanissetta) 1. I.C. Gen.le “Macaluso” Catania 2. I.C. "Don MilanI"-Paternò 3. IC “San Giorgio” Palermo 4. I.C. “Carini - Laura Lanza” Villagrazia di Carini 5.I.C. Campofelice di Roccella; 6. I.I.S.S. “F. Ferrara” 7. I.S. “Majorana” Messina 8. I. C. N.2 Capo D'Orlando Ragusa (+ Enna) 9. I.C.” Berlinguer Siracusa 10. I.C. V. Brancati Trapani 11.V^ C. D. "G.B.Quinci“ Mazara del Vallo

20 Reti di Scuole coinvolte
AGRIGENTO I.C. Gen.le “Macaluso …………………………… CATANIA I.C. SAN GIORGIO 1. I.C. “D’Annunzio –Don Milani” 2. I.C. “Malerba” 3. I.C. “Petrarca” 4. I.C. “Vespucci- Capuana-Pirandello” ISTITUTO COMPRENSIVO "DON MILANI"-PATERNÒ 1. C. D. "La Mela" -Adrano 2. II C. D. "Mazzini"- Bronte 3. I. C. Piano Tavola-Belpasso 4. I. C. "G.B. Nicolosi" – Paternò

21 MESSINA - Capo d’Orlando………
PALERMO 3. IC Villagrazia di Carini 1.D.D. Don Milani -Terrasini 2.I.C. “RISO” Isola delle Femmine I.I.S.S. “F. FERRARA” Palermo I I.C. TURRISI COLONNA I.C. “LA MASA- FEDERICO II” I.C. di Campofelice di Roccella 1. I .C. di Collesano 2.I.C. Botta di cefalu‘ 3. I.C. di Pollina 4. I.C. di Santa Flavia I.S. “Majorana”…

22 I.C.” BERLINGUER - RAGUSA
I.C. “ G. Pascoli” – Ragusa S.M.S. “L.PIrandello” – Comiso D.D. “G: RodarI” Ragusa I.C. “L Capuana” Giarratana RETE DI ENNA (c/o Ragusa) I.C V De Simone” Villarosa S.M.S. “ G. Garibaldi” Enna D.D.” Borgo” Troina 4. D.D. “F.P. Neglia” Enna SIRACUSA - “BRANCATI”………………………….. TRAPANI . IV^ CIRCOLO DIDATTICO "G.B.QUINCI“Mazara del Vallo I Circolo "Lombardo Radice" – Castelvetrano I. C. "Vivona"- Calatafimi I. C. "Borsellino"-Mazara V. I. C. "S.Pellegrino"-Marsala

23 DISEGNO quasi/sperimentale
Impianto della R-A Modello di sperimentazione utilizzato: DISEGNO quasi/sperimentale con campione unico Test / Re-Test

24 Lo schema è il seguente: O1 X O2 } G1
LE IPOTESI SPERIMENTALI H0 = Non esiste differenza quanti - qualitativa nel funzionamento cognitivo e nell’apprendimento degli alunni testati e re - testati nei gruppi coinvolti nella R-A H1 = Esiste una differenza quanti - qualitativa nel funzionamento cognitivo e nelle prestazioni di apprendimento tra i soggetti dei gruppi coinvolti Lo schema è il seguente: O X O } G1 Legenda: O1 = osservazione iniziale (test) X = trattamento psico-educativo O2 = osservazione finale (re-test)

25 DEFINIZIONE DELLE VARIABILI
A P P Capacità attentiva R Memoria a breve termine E VARIABILI Memoria a lungo termine N DIPENDENTI Categorizzazione D ( alunni ) Problem Solving I M Atteggiamento metacognitivo E Competenze visuo spaziali N Abilità di letto-scrittura T O I N S Valutazione iniziale E Orientamento e planning G Sviluppo di strategie N VARIABILI Facilitazione del transfer di apprendimento A INDIPENDENTI Facilitazione, consolidamento e generalizzazione M ( docenti ) Valutazione finale e uso del feed-back Utilizzazione sistematica LIM in classe E N Formazione- coordinamento T

26 STRUMENTI di OSSERVAZIONE delle Variabili prese in considerazione
Per la valutazione delle comp. di letto-scrittura : 1. test Classificazione Errori Ortografici (CEO) 2. test di C. Cornoldi MT Per la valutazione delle competenze cognitive , metacognitive e socio-relazionali: 1. Batteria valutazione memoria visiva e spaziale ( BVS – Corsi ); 2. Continuous Performance Test ( CPT ) per la valutazione dell’attenzione 3. Scala SDAI e SDAB per valutaz. Disatt. e iperattività 4. Test sociometrico

27 APPROCCIO METODOLOGICO Periodicamente il gruppo si riunisce con un tutor per procedere alla verifica in itinere delle attività svolte, dei problemi emergenti e delle eventuali strategie da modificare.

28 Ciascun gruppo di progetto delle singole reti definira’ un piano educativo – didattico coerente sia con i principi teorico-metodologici della ricerca-azione che con gli obiettivi del progetto stesso. Il piano dovra’ prevedere in modo preciso le modalita’ di utilizzazione della LIM e la definizione dei percorsi educativo-didattici che si intendono attivare per favorire l’acquisizione delle competenze/abilita’ oggetto della r.a.

29 Presentazione del progetto
marzo 2013 Marzo 2014 Giugno 2014 Ottobre 2014 aprile2013 Settembre 2013 Dicembre 2013 Presentazione del progetto Costituzione reti di scuole Avvio ricerca-azione nelle classi Formazione del personale coinvolto (2 incontri a settembre ed 1 mensile a.s.13/14) Supporto tecnico alla R./A. Monitoraggio Work in Progress USR Sicilia Verifica intermedia Verifica itinere Restituzione risultati r.a. MIUR USR-Sic. 29 Pubblicizzazione risultati


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