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TIC e didattica della storia
Incontro 2 (parte prima) - 14 ottobre 2003
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TIC e lavoro degli insegnanti
Nell’ambito della didattica della storia, le TIC possono interagire positivamente da almeno due punti di vista. Attraverso le potenzialità di Internet esse possono mettere a disposizione del docente repertori di fonti, saggi, documenti che consentono di approfondire l’offerta formativa rispetto alla modesta e univoca offerta del manuale. Naturalmente questo implica non solo capacità di ricerca esperta ma anche capacità di analisi della qualità e del valore scientifico dei contenuti reperiti attraverso la rete. In secondo luogo anche la tradizionale lezione frontale, che rimane comunque uno degli strumenti didattici necessari, può essere agevolata dall’uso di presentazioni mediante slides che, gestendo contemporaneamente testo scritto, audio e video, possono consentire di integrare mappe concettuali, citazioni da fonti, fotografie, grafici e brani audio.
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TIC e lavoro degli insegnanti
A titolo puramente esemplificativo è possibile consultare la ricca offerta di sitografie prodotte da insegnanti attraverso strumenti di lavoro collaborativo in rete su Storia e ipermedialità Per un primo approccio al problema, possono essere utili le slides al seguente indirizzo
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Tic e apprendimento degli studenti
Per quanto riguarda lo studio della storia, le applicazioni più efficaci delle Tic alla didattica della disciplina risiedono nella costruzione di ipertesti. Se infatti la fruizione di ipermedia consente di avere a disposizione ricostruzioni ricche di fonti e di fruire di una rappresentazione multiprospettica e interconnessa dai fatti rappresentati, tuttavia è il processo di costruzione in un prodotto del genere che riveste le sue maggiori potenzialità sul piano dell’acquisizione di competenze e conoscenze significative.
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Vantaggi nella costruzione ipertesti
Ha significative potenzialità cognitive dal momento che si fonda sulla costruzione di mappe concettuali che permettono di focalizzare maggiormente l’attenzione sui nodi problematici e sui collegamenti tra vari temi o tra vari aspetti di uno stesso tema. È importante, anche sul piano operativo, la costruzione collettiva di un prodotto come mezzo per procedere dal sapere al saper fare, il quale, per gli aspetti laboratoriali che introduce nella didattica, la allontana dall’astrattezza spesso solo verbale che contraddistingue una materia “orale” come la storia. La multimedialità potenzia il ricorso a fonti di varia tipologia e permette al docente di inserirle a pieno titolo nella ricostruzione storica. Facilita inoltre lo sviluppo di capacità comunicative complesse (testuali, iconiche ecc). La trama reticolare dell’ipertesto, connettendo molteplici aspetti di un fenomeno, facilita un approccio multiprospettico. Consente inoltre agevolmente sviluppi multidisciplinari, dal momento che proprio la logica delle connessioni facilita il passaggio da una disciplina all’altra.
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Vantaggi nella costruzione ipertesti
la costruzione di prodotti ipermediali facilita acquisizioni metacognitive rispetto alla ricerca storica, soprattutto se l’ipertesto è connesso ad una esperienza di laboratorio. E’ infatti evidente che, sebbene lo strumento sia duttile e possa adattarsi a qualsiasi tipo di approccio (si può anche, utilmente, ipertestualizzare un capitolo del manuale), il modo migliore per fruttarne le potenzialità è quello di progettarne la realizzazione all’interno di un percorso di ricerca che metta gli studenti in una situazione problematica rispetto alla ricostruzione di un momento o di un problema del passato. In questo senso il lavoro sulla storia locale (per connetterla poi con la storia generale) può rappresentare un valido approccio. su questo argomento si vedano: Informazioni, tecniche e riflessioni per la costruzione di un ipertesto , Che cos'è un ipertesto e Teoria e progettazione ipertestuale ; per esempi pratici di ipertesti on line prodotti da scuole si veda la selezione operata dal sito Pianetascuola
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Tic e apprendimento degli studenti: la ricerca in internet
Internet è uno strumento che gli studenti usano di solito in maniera acritica e selvaggia, tendenzialmente ricorrendo al brutale copia/incolla delle informazioni che ritengono utili. E’ quindi importante che essi siano guidati ad un uso critico dello strumento. Ciò è ancora più significativo riguardo allo studio della storia, dal momento che la rete è luogo di molteplici usi pubblici e politici della storia dai quali è necessario che gli studenti imparino a difendersi. Un secondo aspetto importante dell’utilizzo di internet riguarda le tecniche di ricerca che, per essere produttive ed evitare il rischio della dispersione o del sovraccarico cognitivo, devono essere vincolate a regole chiare: · dare consegne precise di consultazione (ad esempio navigare per rispondere ad alcune domande formulate preventivamente o per cercare fonti di varia tipologia su un tema), · quantificare il tempo a disposizione per l’esplorazione e dividerlo in due fasi: una prima di ricognizione libera con indicizzazione provvisoria nei preferiti (discovery) e una seconda dedicata all’analisi e alla selezione critica di quanto reperito nella fase precedente (retrieval).
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Regole generali di analisi dei siti
Accuratezza (Accuracy): la qualità della risorse relativamente ai contenuti in sé. Autorevolezza (Authority): la qualità della risorsa dal punto di vista della fonte che la eroga. Obiettività (Objectivity): la capacità della risorsa di illustrare chiaramente il contesto di riferimento in base a cui sono scaturite le affermazioni e i concetti espressi, rendendo conto delle varianti e delle eventuali alternative. Aggiornamento (Currency): l'aggiornamento della risorsa e la sua attualità complessiva. Ampiezza (Coverage): la capacità della risorsa di rimandare ad altre risorse e offrire un quadro esaustivo del problema affrontato
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Problematiche relative all’analisi di siti
Serge Noiret La didattica della storia in internet i materiali per il convegno della SISSCO su Internet e il mestiere dello storico i saggi in Memoria e ricerca on line su storia e internet , il Dossier Il documento immateriale. Ricerca storica e nuovi linguaggi il saggio di Pietro Corrao Storia nella rete, storia con la rete
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