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LA SECONDA GUERRA MONDIALE
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La politica della pacificazione
Francia e Inghilterra adottarono, inizialmente, tale politica perché: pensavano che Germania e Italia non andassero oltre e si ritenessero soddisfatti delle loro conquiste. Non volevano compromettere la pace in tutto il continente europeo.
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La guerra lampo L’azione dell’esercito tedesco fu travolgente: tale strategia militare prevedeva azioni velocissime grazie a manovre congiunte dell’aviazione e delle truppe di terra. In pochi giorni i tedeschi entrarono in Polonia e presero la città di Varsavia. Come previsto dai patti segreti, Stalin e Hitler si spartirono il territorio polacco. Lungo il confine franco – tedesco, la Gran Bretagna e la Francia posizionarono i loro contingenti a ridosso
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La Francia venne divisa in due zone
della famosa fortificazione: LINEA MAGINOT Primavera del 1940: la Germania invase la Norvegia, la Danimarca, il Belgio e l’Olanda( importante l’impiego dei paracadutisti), marciando verso la Francia, aggirando la Linea Maginot. 14 giugno: i tedeschi entrarono trionfalmente a Parigi. La Francia venne divisa in due zone La repubblica di Vichy, in mano a Petain, che aveva firmato un armistizio coi tedeschi, pronto a collaborare con lo stesso invasore. Parigi e nord – ovest della Francia, in mano ai tedeschi
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L’Italia entra in guerra
Mussolini venne avvisato solo all’ultimo momento della volontà di Hitler di entrare in guerra; pertanto inizialmente parlò di non belligeranza. Di fronte ai rapidi successi nazisti, il 10 giugno l’Italia entra in guerra contro Francia e Inghilterra. La prima azione militare del Duce fu la vile offensiva scatenata contro la Francia ormai prostrata dai tedeschi.
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Dopo la Francia, era la volta dell’Inghilterra: Hitler scatenò terribili bombardamenti su Londra, ma gli inglesi si difesero con coraggio, guidati da Churchill; infatti dopo aver perso centinaia di aerei, il Fuhrer sospese gli attacchi e rinunciò allo sbarco in terra anglosassone. La lotta ora si sposta via mare: la Gran Bretagna riceve aiuto dagli USA, ma la Germania lanciando i sottomarini riesce a bloccare i rifornimenti. Settembre 1940: patto tripartito, tra Germania, Italia e Giappone. In caso di vittoria:
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La Germania otteneva l’Europa continentale;
L’Italia otteneva il Mediterraneo; Il Giappone avrebbe ottenuto l’Asia. L’intraprendenza di Mussolini dichiara guerra Egitto Grecia L’Italia non riesce ad avanzare e Hitler interviene in suo aiuto.
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Aprile 1941: la Germania sottomette la Jugoslavia e la Grecia, quest’ultima completamente in mano tedesca; La Jugoslavia fu spartita tra Germania e Italia, che ottenne la Slovenia e la Dalmazia. L’Africa Orientale Italiana cadde in mano agli inglesi e Selassiè potè rientrare ad Addis Abeba. 1941, l’Europa era ormai sotto il controllo nazista.
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Hitler punta su Mosca 22 giugno 1941 Hitler infrange il patto di non aggressione con l’Unione Sovietica. L’invasione del territorio sovietico prese il nome di Operazione Barbarossa: bisognava annientare sia fisicamente che politicamente l’URSS e il Comunismo. In dieci giorni, le truppe dell’Asse occuparono buona parte del continente sovietico, arrivando a circa 100 Km dalla capitale. La vittoria sembrava certa. I Russi, inizialmente impreparati, si organizzarono disponendo nei territori non ancora conquistati (Siberia, pianura del Volga, gli Urali) industrie
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belliche: produzione senza sosta di armi e carri e aerei.
Grande vantaggio per i Russi, fu l’inverno (Napoleone insegna) al quale le truppe dell’Asse non erano in grado di fronteggiare. Era pertanto l’inizio della FINE. Scontri duri e violenti nella città di Stalingrado, dove prevalsero i Russi e per la prima volta i tedeschi subirono una umiliante sconfitta. In questa circostanza, le truppe italiane, mal equipaggiate e prive di mezzi di trasporto, furono decimate dal freddo, dalla fame e dagli attacchi nemici.
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Gli Stati Uniti entrano in guerra
L’entrata in guerra del Giappone finì per rivolgersi contro Hitler: esso era intenzionato a estendere i territori nell’Oceano Pacifico e sull’Asia. La presenza della flotta americana, nella isole Hawaii costituiva un ostacolo al loro progetto. 7 dicembre 1941: l’attacco a sorpresa giapponese a Pearl Harbor che indusse gli Stati Uniti di Roosevelt ad entrare in guerra affiancando l’Inghilterra. Ancora una volta, un conflitto europeo si era esteso a tutto il pianeta. Usa e Gran Bretagna contro il Giappone; Germania e Italia contro gli Usa.
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L’espansionismo giapponese sembrava non avere limiti: le Filippine, l’Indocina, la Birmania e l’Asia meridionale; costituì un impero di circa 450 milioni di abitanti. Giugno 1942: controffensiva americana durante la quale sconfissero i giapponesi nella grande battaglia aeronavale nelle isole Midway e riconquistarono un’isola dopo l’altra. Inizi 1943: Giappone e Germania erano sulla difensiva. Il loro declino era da collegarsi con la scarsità di mezzi tecnologici a disposizione; decisiva fu l’ AVIAZIONE inglese e americana che intensificò i bombardamenti sulle città e centri industriali. La superiorità americana in questo settore era assoluta.
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