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Lez. 6 a L’Italia meridionale tra bizantini, longobardi e arabi

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Presentazione sul tema: "Lez. 6 a L’Italia meridionale tra bizantini, longobardi e arabi"— Transcript della presentazione:

1 Lez. 6 a L’Italia meridionale tra bizantini, longobardi e arabi
Noi e gli altri [Roma e il mondo] appunti di storia medievale (IV-XV secolo) Lez. 6 a L’Italia meridionale tra bizantini, longobardi e arabi Prof. Marco Bartoli

2 premessa La questione meridionale nella storiografia italiana del XIX e XX secolo L’intera storia nazionale “veniva configurandosi come tensione all’indipendenza, come svolgimento di un diuturno processo di affrancamento dalla dominazione straniera e come preparazione all’unità nazionale” (Burgarella, 1989, p. 368)

3 L’Italia dopo l’invasione longobarda (569 d.C.)
Territori bizantini (capitale Ravenna) Territori longobardi regno (capitale Pavia) ducati di Spoleto e Benevento

4

5 dal 568 al 774 Longobardi la scarsezza dei documenti
progressiva integrazione (PROBLEMA RELIGIOSO) Passaggio da migratori a sedentari Dopo il 680 integrazioni nella sfera del diritto Il termine “romano” designa gli abitanti dei territori bizantini Integrazione di sangue (spose o concubine latine)

6 Bizantini l’imperatore Maurizio ( ) per fronteggiare l’espansione dei longobardi riorganizza i territori bizantini attorno all’esarcato di Ravenna e al ducato romano il magister militum Italiae riunisce i poteri militari e civili le popolazioni locali vengono coinvolte nella difesa del territorio (esaurimento dell’elite tardo-antica senatoria, ascesa degli “arconti” ceto medio di possessori) coscienza della propria rilevanza regionale (Roma)

7 Arabi

8 Costante II 663 sbarca a Taranto, conquista Lucera e si rivolge contro Benevento L’intervento del re dei longobardi, Grimoaldo, in difesa del duca di Benevento Romualdo (suo figlio) fa deviare Costante verso Napoli (dove nomina il primo duca napoletano, Basilio) Costante si reca a Roma è a Siracusa 666 concede a Ravenna l’autocefalia Qual è la lettura del tentativo di Costante? contro i longobardi contro gli arabi Cosa rimase? si costituì il thema di Sicilia

9 La crisi iconoclasta 723 l’imperatore Leone III, che tanti meriti aveva avuto nella lotta contro gli Arabi, emana un primo decreto contro il culto delle immagini 726 papa Gregorio II in un sinodo condanna l’iconoclastia 727 il re dei longobardi Liutprando tenta di impadronirsi di Ravenna 728 Liutprando minaccia Roma, ma si ritrae, restituendo Sutri. 730 Leone III con un editto che rafforza le disposizioni dell’iconoclastia, di fatto confisca i beni della chiesa di Roma in Sicilia e sottrae la giurisdizione di quelle diocesi al Papa per assegnarla al Patriarca di Costantinopoli 751 Astolfo, re dei Longobardi conquista definitivamente Ravenna.

10 Una nuova frontiera religiosa
A seguito del conflitto iconoclasta, nell’Italia meridionale si configurano due ordini di riferimento religioso: quello greco, prevalente nei territori bizantini quello latino, nei territori longobardi E’ vero che Roma e Costantinopoli non sono ancora giunti alla rottura, ma sul piano della lingua, come su quello del rito, si registra una profonda differenziazione.

11 L’arrivo di un altro protagonista: l’impero dei Franchi
Come è noto, proprio la conquista di Ravenna da parte di Astolfo, avvenuta in un momento di scontro dottrinale con Costantinopoli, spinse i pontefici a rivolgersi ai Franchi, nel timore di finire come “vescovi longobardi” Il risultato della tutela richiesta dai papi fu la proclamazione a Roma, nel giorno di Natale dell’anno 800, di Carlo come imperatore.

12 Carlo Magno e l’Italia meridionale
Carlo non conquistò mai l’Italia meridionale, e il ducato di Benevento rimase indipendente. Il duca Arechi si considera rappresentante della gens e della patria longobarda, indipendente e sullo stesso piano di un re; mantiene contatti con il figlio di Desiderio, Adelchi, che si era rifugiato a Costantinopoli, nutrendo propositi di riconquista, e con la stessa corte bizantina, dalla quale sperava di avere il Ducato di Napoli. La morte, nel 786, di Arechi II e del suo erede Romualdo metteva la successione nelle mani di Carlo Magno, il quale acconsente che essa tocchi al secondogenito Grimoaldo III (m. 806), che, oltre a un giuramento di fedeltà, s’impegna a porre il nome di Carlo sui documenti e sulle monete, nonché a "franchizzare" i costumi dei longobardi beneventani, compresi il taglio della barba e dei capelli. Il nuovo sovrano, quando Adelchi tenta, nel 788, una spedizione di riconquista, sostenuta dai bizantini, combatte al fianco dei franchi.

13 Le difficoltà del ducato di Benevento
Pipino ( ), figlio di Carlo e re d’Italia, attacca più volte il Ducato, senza altro successo stabile che l’acquisizione di Chieti. Il ducato di Benevento si divide: Salerno Capua

14 La minaccia Saracena In realtà, fino all’inizio del IX secolo, l’espansione islamica aveva interessato solo marginalmente l’Italia. Nell’827 però inizia la penetrazione in Sicilia, a partire da Mazara e incontrando grande resistenza nella Sicilia Orientale Palermo diventa la capitale di un emirato autonomo Nell’847 gli arabi si impossessano di Bari

15 La reazione di Ludovico II
Ludovico II, figlio di Lotario imperatore e re d’Italia, reagisce e nell’ 841 riconquista Bari Sulla via del ritorno però viene fatto prigioniero dal duca di Benevento Adelchi II

16 Iniziano i capitoli del signore principe Adelchi
L'onnipotente Ordinatore di tutto, così come Gli piacque, sottopose un tempo il regno d'Italia alla nostra stirpe dei Longobardi. [Egli], ispiratore di ogni bene, si degnò di instillare nei cuori dei rè felicemente regnanti, affinché [le] sancissero in consiglio comune, le norme della legge, per le quali, vivendo il popolo soggetto e tutta la stirpe nella legalità, e senza oltrepassare i limiti della legge stabilita, nessuno osava commettere azioni ostili contro qualcun altro. ... Cosi è stato fatto con cautela da alcuni rè regnanti in seguito, come si riconosce nei loro statuti. Mentre perdurava allora la gloria di questa famosa stirpe, improvvisamente la stirpe dei Galli invase la sovranità e il vertice del regno. In quel tempo teneva lo scettro dei Longobardi Desiderio, il cui genero era allora Carlo, rè dei Franchi, il quale, invidiando il suo trono e mirando [ad esso], non rifuggì dall'agire in modo subdolo e con astuzia contro di lui. Catturatelo e gettatelo in carcere, sottomise al suo comando il regno d'Italia e la stirpe dei Longobardi.

17 Mentre così, sminuita per disposizione del Creatore, la suddetta stirpe cadeva tanto in basso, governava allora il ducato di Benevento il duca Arechi, in tutto cattolico e magnifico, il quale, ponendosi come imitatore degli avi, resse con nobiltà ed onore i resti della sua stirpe e, seguendo le orme dei rè. ebbe cura di emendare o di istituire con solerzia alcuni capitoli nei suoi decreti, per quanto attiene alla salvezza ed alla giustizia della sua patria; cose che sono di evidente utilità e sono conservate inserite nel corpo dell'editto. Dopo molto tempo piacque alla Pietà celeste di far giungere a noi il ducato dei resti di quella stirpe, che è ormai gravemente insidiata dalla persecuzione di molte stirpi, che non cessano di incalzare e di sbaragliare i nostri concittadini, incendiando e devastando molti nostri villaggi e castelli. Leggi di Adelchi, principe di Benevento, Prologo

18 La reazione bizantina Proprio la perdita della Sicilia persuase gli imperatori di Bisanzio dell’importanza strategica della Puglia, indispensabile per garantire il traffico commerciale lungo l’Adriatico 871 Bari viene ripresa dai Bizantini 871 Taranto viene ripresa 891 viene conquistata anche Benevento Si costituisce il Thema di Longobardia, con capitale a Bari

19 La controreazione longobarda
I longobardi di Capua si riprendono Benevento nell’anno 900 Nel 915 una coalizione che comprende anche i bizantini, riesce a scacciare gli arabi dal loro accampamento alle foci del Garigliano

20 Gli Ottoni Al momento della discesa di Ottone I in Italia, i domini longobardi nel Mezzogiorno conoscono un certo assestamento sotto Pandolfo Capodiferro, principe di Capua e di Benevento Ottone gli affida la Marca di Spoleto e Camerino 967 Ottone attacca la Puglia, nell’assedio di Bovino Pandolfo è fatto prigioniero e condotto a Costantinopoli (dove resta fino al 969)

21 Il matrimonio tra Ottone II e Teofano
I patti matrimoniali (971): riconoscimento del dominio bizantino nei themata di Calabria e di Puglia, in cambio alla rinuncia da parte di Costantinopoli ad ogni rivendicazione su Capua e Benevento Ottone II però si fa chiamare ‘imperatore dei romani’ e fa una spedizione nell’Italia meridionale Nel 982 muore poco dopo una sconfitta a Capo Colonna, presso Crotone, da parte dell’esercito dell’emiro Kalbita di Sicilia

22 Premesse e condizioni della conquista normanna
Crisi del progetto unitario longobardo Pandolfo Capodiferro, nel 978, si era impossessato anche di Salerno, ma alla sua morte nel 981 i possessi longobardi si disgregano di nuovo Difficoltà nei territori bizantini: in risposta all’offensiva Ottoniana, i bizantini riorganizzano i loro possedimenti nel Catepanato d’Italia fiscalità, impossibilità di inviare eserciti Melo di Bari, aristocratico barese si ribella, e chiama in aiuto mercenari longobardi e normanni, ma nel 1018 viene sconfitto dal catepano Basilio Boioannes


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