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PubblicatoAntonio Basso Modificato 11 anni fa
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Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena
Gestione della radiodermite nei pazienti affetti da neoplasie del distretto cervico-facciale Francesca Pietta Day Hospital DAI Oncologia, Ematologia e Malattie Apparato Respiratorio Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena
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Negli ultimi anni con l’introduzione di nuovi farmaci chemioterapici e biologici in associazione a radioterapia si è registrato un aumento della tossicità cutanea nei pazienti sottoposti a tali trattamenti Necessario per la gestione di tali effetti un percorso assistenziale di monitoraggio e follow-up
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Gestione della radiodermite
Personale medico e infermieristico formato attraverso corsi Valutazione del grado della lesione attraverso scala NCI CTCAE v 3.0 Individuazione dei dispositivi appropriati per la gestione delle medicazioni Necessità di una costante collaborazione multiprofessionale
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Gestione della radiodermite(2)
Medicazioni quotidiane della durata di circa 40 minuti Tempi medi gi guarigione per lesioni di G gg Materiale utilizzato: ringer lattato, cerotti a base di poliuretano, clorexidina in base acquosa, gel a base di sucralfato e materiale sterile
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Scala di valutazione NCI CTCAE v 3.0
Eritema desquamazione secca Desquamazione umida Necrosi GRADI 1 2 3 4 NCI- CTC- CAE v3.0 Lieve eritema o desquamazione secca umida a chiazze, limitata alle pliche della pelle; edema moderato Desquamazione umida oltre le pliche emorragia indotta da traumi o abrasioni minori Necrosi cutanea o ulcerazione del derma profondo; emorragia spontanea dall’area coinvolta
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Gestione della radiodermite
Grado 1 Detersione delicata con detergenti blandi Utilizzo di gel a base di sucralfato (Colladermina®) Monitoraggio quotidiano a carico del paziente
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Gestione della radiodermite
Gradi 2 e 3 Detersione con soluzione di Ringer Lattato Debridment delicato della lesione cutanea Disinfezione con clorexidina in base acquosa o ipoclorito di sodio 1-3% Applicazione di cerotti in poliuretano (Mepilex Safetec®) Applicazione di gel con sucralfato (Colladermina®) limitatamente alle zone non abrase Bendaggio con garze In presenza di essudato purulento, tampone cutaneo ed eventuale terapia antibiotica sistemica Controllo parametri vitali (SIRS)
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Eritema intenso,desquamazione umida estesa sanguinamento indotto G 3
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4 casi trattati presso il Day Hospital
Pazienti affetti da ca squamocellulare del distretto orofaringeo trattati con chemio-radioterapia integrata 2 pazienti presentavano radiodermite G1, evoluta in G3 in 2 gg, complicata da sovrainfezione batterica (Staphilococcus Aerus) e guariti in 12 gg con trattamenti quotidiani e terapia antibiotica sistemica (ceftriaxone) 1 paziente presentava radiodermite G1 con guarigione in 5 giorni con applicazioni di gel con sucralfato 1 paziente attualmente in gestione con radiodermite G1 in trattamento attivo chemio-radiante monitorato ogni 2 gg trattato con gel al sucralfato
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e personale infermieristico)
Conclusioni La gestione dei pazienti affetti da radiodermite è molto impegnativa. Richiede risorse specifiche (spazi, tempi, materiale e personale dedicato) ma soprattutto collaborazione tra le varie figure professionali (oncologo,nutrizionista,radioterapista e personale infermieristico) Nonostante la casistica rilevata sia davvero ridotta, l’attività svolta ha dato risultati soddisfacenti sopratutto sulla qualità di vita dei pazienti, per cui è auspicabile la creazione di un percorso trasversale multiprofessionale definito e riconosciuto
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Grazie per l’attenzione
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