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I Disturbi Specifici di Apprendimento

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Presentazione sul tema: "I Disturbi Specifici di Apprendimento"— Transcript della presentazione:

1 I Disturbi Specifici di Apprendimento
Nella lettura, scrittura, nel calcolo; e i pre-requisiti in età pre-scolare.

2 PREMESSA È necessario distinguere i disturbi specifici di apprendimento presenti in soggetti con disabilità neurologica o sensoriale (ritardo mentale, sordità) dai disturbi che si manifestano in soggetti con adeguate capacità cognitive, visive e uditive. Nel primo caso i DAS possono derivare dalle disabilità primarie presenti fin dalla nascita (generalmente si presentano fin dalla nascita); nel secondo caso, emergono solo con l’inizio degli insegnamenti di tipo scolastico.

3 DEFINIZIONE L’ICD-10 (international Classification of Diseases, 10° versione dell’OSM) definisce i DAS come quei disturbi nei quali le modalità normali di acquisizione delle capacità in questione sono alterate già nelle fasi iniziali dello sviluppo. Essi non sono semplicemente una conseguenza di una mancanza di opportunità di apprendere e non sono dovuti a una malattia cerebrale acquisita. Piuttosto si ritiene che i disturbi derivino da anomalie nell’elaborazione cognitiva legate in larga misura a qualche tipo di disfunzione biologica. Come per la maggior parte degli altri disturbi dello sviluppo, queste condizioni sono marcatamente più frequenti nei maschi (OMS, 1992)

4 DSA QUANDO IL PROBLEMA? A test standardizzati di lettura, scrittura e calcolo, il livello di una o più di queste tre competenze risulta: almeno due deviazioni standard (2ds) inferiore ai risultati medi prevedibili, l’età di lettura e/o di scrittura e/o di calcolo è inferiore di almeno due anni in rapporto all’età cronologica del soggetto, e/o all’età mentale, misurata con test psicometrici standardizzati, nonostante un’adeguata scolarizzazione.

5 LA DISLESSIA La Dislessia Evolutiva è un disturbo che
si manifesta nei bambini nel momento in cui cominciano ad imparare a leggere e a scrivere; è già presente anche precedentemente all'apparire dei disturbi, ma non si manifesta sino a quando non viene richiesto un certo tipo di abilità.

6 I BAMBINI DISLESSICI PRESENTANO I°
Un normale quoziente intellettivo; Lettura a voce alta molto stentata, lenta e a volte scorretta; Difficoltà ortografiche nella scrittura (con tendenza a riduzione delle stesse verso la fine della scuola elementare); Difficoltà nella scrittura di numeri; (li invertono es: 21-12) Difficoltà nell’apprendimento delle tabelline e del calcolo mentale; Difficoltà negli algoritmi del calcolo (si perdono le procedure).

7 I BAMBINI DISLESSICI PRESENTANO II°
Sostituzione di lettere (m/n, v/f, b/p); Difficoltà in abilità motorie (es: allacciarsi le scarpe); Difficoltà di attenzione e concentrazione Confusione nei rapporti spazio-temporali (dx-sx, ieri-domani…)

8 I DISLESSICI NON PRESENTANO I°
difficoltà di ragionamento; difficoltà di comprensione delle spiegazioni orali; difficoltà di comprensione del testo (nonostante la lettura molto difficoltosa non hanno, di solito, difficoltà nella comprensione di testi, specie se narrativi, trovando invece più difficile la comprensione di testi di tipo informativo); difficoltà di comunicazione sociale.

9 I DISLESSICI NON PRESENTANO II°
Disturbi neurologici (es: episodi epilettici), Disturbi cognitivi Disturbi sensoriali (es: ipoacusia,….) Disturbi nelle relazioni primarie e importanti (es: abusi, maltrattamenti …..).

10 CARATTERISTICHE CREATIVO INTELLIGENTE
DISORGANIZZATO nelle proprie attività DISTRATTO SCARSA FIDUCIA NELLE PROPRIE CAPACITA’ LENTO

11 LE VIE DELLA LETTURA La LETTURA nell’adulto funziona a 2 VIE:
FONOLOGICA il cui cattivo funzionamento determina una dislessia fonologica; DIRETTA (o visiva, o superficiale): il cui cattivo funzionamento determina una dislessia superficiale

12 LE DISLESSIE FONOLOGICA non si leggono: - le NON parole;
- le parole NUOVE. SUPERFICIALE non si leggono: - le parole IRREGOLARI - le parole OMOFONE ma non OMOGRAFE - le parole STRANIERE

13 CONCLUSIONI Una diagnosi può essere fatta con certezza dalla fine della SECONDA ELEMENTARE. I DSA interessano circa il 3-5% dei bambini. Alcune volte ha una componente genetica È un mal funzionamento di alcune vie non il loro danneggiamento.

14 DISGRAFIA È un disturbo che si manifesta:
come difficoltà a riprodurre sia i segni alfabetici che numerici; riguarda il grafismo e non le regole ortografiche e sintattiche, anche se agisce negativamente su esse. DISGRAFIA scrittura: sofferente, illeggibile, - eccessivamente lenta o veloce.

15 È un disturbo della scrittura.
DISORTOGRAFIA È un disturbo della scrittura. Il bambino ha difficoltà nel tradurre correttamente in SIMBOLI GRAFICI i SUONI che compongono le parole.

16 COME SI MANIFESTA Numerosi ERRORI nella scrittura di:
- Parole (elisioni, sostituzioni, inversioni, assenza di doppie,…..); frasi e periodi (alterazioni della struttura sintattica, uso non corretto dei modi e tempi dei verbi….);

17 CLASSIFICAZIONE degli ERRORI
ERRORI FONOLOGICI (non si rispetta il rapporto grafema-fonema): - scambio di grafemi (brina/prima; folpe/volpe) - omissione e aggiunta di lettere e sillabe (taolo/tavolo); - inversioni (li/il;bamlabo/bambola); - grafema inesatto (pese/pesce; agi/aghi)

18 continuazione ERRORI NON FONOLOGICI (errori nella rappresentazione ortografica): - separazioni illegali (par-lo/parlo; in-sieme/insieme; l’avato/lavato); - fusioni illegali (nonevero/non è vero; lacqua/ l’acqua; ilcane/il cane); - scambio grafema omofono (squola/scuola; gucina/cucina).

19 continuazione ALTRI ERRORI - omissione o aggiunta di accenti;
- omissione o aggiunta di doppie.

20 DISCALCULIA È un disturbo che coinvolge:
il processamento numerico (scrittura e lettura dei numeri, confronto e ordinamento numerico); le conoscenze procedurali (applicazione degli algoritmi alle operazioni); il recupero dei fatti aritmetici (abilità di svolgere calcoli in automatico).

21 LE DIFFICOLTA’ Nel leggere e scrivere numeri complessi (quelli che contengono lo zero) o lunghi (quelli composti da molte cifre); nell’esecuzione delle 4 operazioni scritte, non si rispettano le regole; nel memorizzare le tabelline; in compiti relativi all’automatizzazione delle procedure di conteggio (es: contare all’indietro).

22 L’ELABORAZIONE DEI NUMERI
Coinvolgono aspetti di tipo: concettuale (quantità e ordine di grandezza); lessicale (attribuire un nome alle singole cifre in base alla loro posizione); sintattico (permettono di comporre un numero gestendo la relazione tra le cifre)

23 TIPOLOGIA di ERRORE LESSICALE: errori nella lettura dei singoli numeri (es: 7 letto 5; 75 letto 45); SINTATTICO: errori nella scrittura (es: 104 scritto 14 o 1004; 1103 scritto 113 o ) o errori nella lettura (es: 126 letto 10 26)

24 IL SISTEMA DEL CALCOLO Si organizza su TRE LIVELLI:
Comprensione delle informazioni aritmetiche: associazione tra segno e operazione da eseguire; Fatti aritmetici: i risultati di particolari operazioni memorizzate e facilmente recuperate; Le procedure di calcolo

25 SE NON ALLA FINE DELLA TERZA
DIAGNOSI NON PUO’ ESSERE FATTA SE NON ALLA FINE DELLA TERZA ELEMENTARE

26 I PREREQUISITI ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA
Difficoltà nel linguaggio (confusione suoni, frasi incomplete, omissioni o inversioni di sillabe), Scarsa memorizzazione; Difficoltà grafico-spaziali; Difficoltà attentive; Difficoltà prassiche; Difficoltà negli aspetti relativi alla pre-matematica (es: concetto di numerosità)


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