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PubblicatoRiccardo De marco Modificato 11 anni fa
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Raffaele Pezzilli Dipartimento di Medicina Interna
Caso Clinico “Funzionalità Epatica” Raffaele Pezzilli Dipartimento di Medicina Interna Ospedale Sant’Orsola-Malpighi Bologna
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Fasi Diagnostiche Fase pre-analitica Fase analitica
Fase post-analitica
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Fasi Diagnostiche Fase pre-analitica Fase analitica
Fase post-analitica
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Dati Clinici Donna di 35 anni Recente episodio di dolore addominale
Dolore localizzato all’ipocondrio dx Presenza di vomito biliare Durata del dolore <6 h, a regressione spontanea Indagini volte a: definire la diagnosi valutare la necessità di un possibile intervento chirurgico
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Esame Clinico Lieve ittero sclerale
Dolore alla palpazione dell’epigastrio e dell’ipocondrio dx Obiettività cardiaca e polmonare nella norma Pressione arteriosa 120/80 mmHg TC: 36.8°C
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Ipotesi Diagnostiche Sindrome colestatica acuta Epatite acuta
Epatite cronica Altre infezioni virali Altre patologie
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Fasi Diagnostiche Fase pre-analitica Fase analitica
Fase post-analitica
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Parametri Biochimici Richiesti
Bilirubina frazionata Gamma GT AST ALT LDH Fosfatasi alcalina Isoenzimi della fosfatasi alcalina
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Risultati Indice Unità di misura Valore individuale
Valore di riferimento Bilirubina totale mg/dL 1.60 <1.1 Bilirubina diretta 0.90 <0.25 AST UI/L 63 <37 ALT 60 <40 LDH 793 Fosfatasi alcalina 995 98-280 Gamma GT 273 <50
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Valutazione Diagnostica
Sulla base dei dati clinici e degli esami di laboratorio disponibili si può porre diagnosi di “Sindrome colestatica acuta” Ulteriori approfondimenti possono riguardare Chimico-clinici PT, elettroforesi siero-proteica, indici di infezione virale, markers tumorali Tecniche di immagine Ecografia trans-addominale TC addome con mezzo di contrasto RM colangio-wirsung-grafia Ecoendoscopia
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Ipotesi Diagnostica Le ipotesi diagnostiche più probabili sulla base dei risultati dei soli test biochimici possono essere Litiasi coledocica Neoplasia delle vie biliari Neoplasia pancreatica Pancreatite cronica
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Epicrisi Clinica Sulla base di quanto riportato nella richiesta l’ipotesi più probabile è quella di una sindrome colestatica acuta secondaria ad una litiasi delle vie biliari Una valutazione clinica più completa dovrebbe essere sempre fornita al personale di laboratorio per permettere una ipotesi di lavoro più adeguata Il laboratorista infatti potrebbe suggerire al clinico o fornire autonomamente altri parametri per indirizzare verso una più corretta ipotesi di lavoro
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Ecografia Addominale
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Tomografia Computerizzata
La TC addome confermò il sospetto clinico di una litiasi colecistica ed una dilatazione delle vie biliari
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Fasi Diagnostiche Fase pre-analitica Fase analitica
Fase post-analitica
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Follow-up La paziente eseguì una ERCP con sfinterotomia endoscopica con estrazione di calcoli dalla via biliare principale In seguito fu colecistectomizzata per litiasi Attualmente le condizioni cliniche della paziente sono buone
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Considerazioni Pratiche
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Conferma l’origine epatica della FA
Indici di Laboratorio Tipici in Corso di Colestasi Acuta Indice Risultato Bilirubina Totale Normale o elevata AST 1-3 volte il normale ALT LDH Fosfatasi alcalina 2-10 volte il normale Gamma-GT Conferma l’origine epatica della FA Brandt LJ. Clinical Practice of Gastroenterology, 1999
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Approcci alla Definizione dei Traguardi Analitici
Relazione ai valori di riferimento Effetto della qualità analitica sulla decisione clinica (“outcomes”) Riferimento alla variabilità biologica Opinione dei clinici Raccomandazioni di organizzazioni scientifico-professionali Limiti di accettabilità Stato dell’arte
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Variabilità Biologica
La concentrazione dei componenti del sangue è il risultato di un equilibrio dinamico Tale equilibrio è controllato da forze che temdono a mantenerlo regolato ad un valore fisso, vantaggioso per l’organismo, detto punto omeostatico La oscillazione intorno al punto omeostatico caratteristica di ciascun componente e di ciascun individuo rappresenta la variabilità biologica intra-individuale La variazione del punto omeostatico di ciascun componente da individuo ad individuo è la variabilità biologica inter-individuale La variabilità biologica intra-individuale e quella inter-individuale sono espresse come coefficiente di variazione (%)
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Variabilità Biologica Rilevanza analitica ed interpretativa
Intra-individuale Analitica definizione dei traguardi analitici di imprecisione Interpretativa differenza critica Inter-individuale Analitica definizione dei traguardi analitici di inaccuratezza Interpretativa intervalli di riferimento
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Definizione Differenza Critica
La differenza tra due misure consecutive in un paziente (medesimo metodo) può essere dovuta alla combinazione della variabilità analitica con la variabilità biologica intra-individuale delle due misure La differenza massima ancora dovuta all’effetto di tali variabilità è la differenza critica
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Intervallo di Riferimento DSpopolazione = (Vbt2 + Vbe2 + Va2)1/2
Definizione Biologicamente, in relazione ad una data variabile, una popolazione è descritta dalla distribuzione dei valori che la variabile assume nei singoli individui Tale distribuzione è sinteticamente espressa da un “intervallo di riferimento” il cui range è normalmente 4 x DS della popolazione La DS della popolazione è calcolabile con la seguente formula: DSpopolazione = (Vbt2 + Vbe2 + Va2)1/2 dove Vbt2 =variabilità biologica inter-indivisuale Vbe2 = variabilità biologica intra-individuale Va2 = variabilità analitica
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Variabilità Biologica Rilevanza interpretativa
Se la variabilità totale del metodo è sufficientemente piccola è possibile che una variazione sia evidenziata in due misure successive singole con probabilità vicina al 100% 50 100 150 200 250 Se la variabilità totale del metodo è maggiore, diminuisce la probabilità di evidenziare la medesima variazione con due misure successive singole 50 100 150 200 250
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Referto Ideale
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