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GIOCO E REALTÀ.

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Presentazione sul tema: "GIOCO E REALTÀ."— Transcript della presentazione:

1 GIOCO E REALTÀ

2 GIOCO, CONOSCO, IMPARO Il gioco prende una specifica dimensione formativa Desiderio e apprendimento si legano nella dialettica tra “gioco-realtà” Quadro generale in Italia I bisogni dei bambini e i fattori di scelta Le Indicazioni Nazionali La proposta formativa Il programma didattico generale

3 1. Quadro generale in Italia
Nel periodo di massimo apprendimento delle capacità motorie, notevolmente correlate anche con il rendimento scolastico, nelle scuole primarie italiane si dedicano solo un’ora o al massimo due all’educazione fisica, oggi chiamata Scienze Motorie e Sport e non è prevista la figura dell’insegnante specializzato. La media europea è di 4 ore settimanali (Direttive dell’Unione europea sui corretti stili di vita). In Francia gli alunni fanno 5 ore di motoria alla settimana; in Svizzera 3 ore settimanali con insegnante specializzato, etc. In un’analisi più ampia, in tredici anni della scuola dell’obbligo (primaria, secondaria I e II grado) l’Italia si colloca negli ultimi posti con un totale di 480 ore di educazione fisica, contro il valore triplo della Francia (1680 ore) e Germania (1404 ore).

4 Le contromisure in Italia
Progetto Alfabetizzazione motoria Per migliorare la situazione MIUR e CONI hanno attuato (da due anni) il progetto di Alfabetizzazione motoria che prevede l’affiancamento di un esperto qualificato all’insegnante per l’organizzazione e lo svolgimento delle attività finalizzate all’acquisizione delle competenze motorie nel rispetto delle Indicazioni Ministeriali per il Curriculo. Sport extrascolastici In media ogni bambino oltre l’orario scolastico svolge uno sport, a volte anche due) due volte alla settimana per un’ora di attività. Sport più praticati: nuoto, calcio, danza ma anche equitazione e tennis.

5 2. PROGETTO ISCHOOL: bisogni dei bambini e fattori di scelta
Il seguente progetto proposto da Ischool segue quindi le indicazioni individuate dal CONI e si concentra su centri di avviamento allo sport per i bambini di ambo i sessi tra i 5 e i 7 anni. L’attività sportiva è orientata a fini “fisico-formativi” e si concentra sui quattro punti fondamentali che descrivono le caratteristiche e i bisogni dei bambini nelle varie fasce d’età: FATTORE AUXOLOGICO FATTORE PSICOLOGICO-SOCIALE STRUTTURAZIONE DELLE ATTIVITÀ BASILARI DI MOTO MODALITÀ DI APPRENDIMENTO

6 FATTORE AUXOLOGICO Considera lo sviluppo osseo e muscolare del bambino nella fascia d’età scolare. Il primo allungamento, che consiste in una spinta in lunghezza che interessa soprattutto l’apparato osseo, più che quello muscolare, avviene all’età di 5-6 anni. Accade quindi che lo scheletro aumenti di peso, le leve ossee si allunghino senza che vi sia, però, un adeguamento della forza muscolare. La colonna vertebrale può tendere ad incurvarsi, dando origine ad attitudini quali la cifosi e la scoliosi, soprattutto quando lo sviluppo non è perfettamente simmetrico. Dai 7 anni incrementa la capacità respiratoria, quindi la colonna vertebrale e la cassa toracica soffrono particolarmente se manca un’adeguata attività fisica. Dagli 8 anni, invece, c’è un certo aumento della massa e della forza muscolare che, se oculatamente guidata, porta a supplire alla carenze precedenti.

7 FATTORE PSICOLOGICO-SOCIALE
Svariate e complesse le caratteristiche psicologiche di questa età difficilmente riassumibili e definirle. Sicuramente si assiste al passaggio dal processo di identificazione con il genitore, dalla dipendenza morale ed effettiva dagli adulti all’acquisizione (6 anni) della consapevolezza del proprio corpo e della propria psiche. A 7 anni manifesta un notevole interesse per il proprio corpo e si diverte ad esplorarne le caratteristiche e le capacità. La sua capacità di socializzazione aumenta, e lentamente, tendono a diminuire le tendenze egocentriche. Verso gli 8 anni, infine aumenta e si rende del tutto evidente il bisogno da parte del bambino, di autorealizzarsi, anche in funzione dei modelli che l’adulto dà.

8 STRUTTURAZIONE DELLE ATTIVITÀ BASILARI DI MOTO
Il bambino attraversa, lentamente e durante tutto l’arco di crescita, un processo di evoluzione neurofisiologica, definito “dominanza”. Questo processo ha origine dalla mano e si evolve poi in tutto il lato del corpo, fino ad arrivare alla cosiddetta “lateralizzazione”. A questo aspetto va aggiunto lo sviluppo dello schema corporeo, cioè l’immagine di sé che il bambino ha. Si tratta delle immagini mentali, corrispondenti alle varie posizioni del corpo e di parti del corpo, sia nelle posizioni statiche che in movimento. Occorre quindi che il bambino sperimenti tutte le possibilità strumentali del proprio corpo. La completa acquisizione dello schema coroporeo si ottiene alla fine dell’età scolare. Lateralizzazione, schema corporeo, organizzazione spazio temporale sono i presupposti ed il risultato della maturazione del bambino.

9 MODALITÀ DI APPRENDIMENTO
L’apprendimento motorio del bambino non è sempre proficuo e redditizio se avviene per imitazione. Il bambino può eseguire gesti motori solo se precedentemente è stato posto in grado di aver imparato esperienze motorie più semplici ed elementari. L’apprendimento di ogni gesto può essere impossibile se prima il bambino non ha appreso gesti più semplici che fungono da “mattoni” per costruire quello più complesso. L’obiettivo deve essere quello di instradare l’allievo sulla via di una buona esecuzione motoria, affinché il bambino acquisisca padronanza dei gesti

10 3. Raccomandazioni specifiche per l’attuazione delle Indicazioni Nazionali Piani di studio personalizzati nella scuola primaria L’apprendimento è un processo complesso, che mobilita l’insieme delle risorse intellettuali ma anche corporali della persona, le Attività Motorie e Sportive giocano un ruolo fondamentale, situando l’esperienza psicomotoria al centro dell’attività umana. Le Attività Motorie e Sportive si inseriscono in una visione interdisciplinare degli apprendimenti, poggiano su attività specifiche e pratiche pedagogiche che considerano il corpo dell’alunno come supporto e vettore inscindibile dell’intelligenza, dell’affettività e di tutte le dimensioni della persona.

11 LA PROPOSTA FORMATIVA

12 CLASSE PRIMA PRIMO BIENNIO
È importante condurre l’allievo alla conoscenza del proprio corpo, al coordinamento dei propri schemi motori, ad un uso espressivo del corpo stesso, soprattutto per mezzo del gioco e dell’utilizzo di codici espressivi non verbali. Il gioco collettivo permette di esercitare l’osservanza delle regole e l’interazione con gli altri. PRIMO BIENNIO Nel primo biennio si introduce una maggior complessità nella comunicazione e nel rapporto con gli altri, attraverso giochi organizzati che favoriscono l’acquisizione di un atteggiamento di cooperazione nel gruppo e nel rispetto delle regole del gioco. Ne risulta quindi, una gestione più controllata e consapevole della propria fisicità che permette di valutare al meglio le proprie capacità; attraverso l’utilizzo di piccoli attrezzi codificati e non, è efficacemente sviluppata anche la gestualità fino-motoria.

13 SECONDO BIENNIO LABORATORI
Nel secondo biennio si può introdurre una attività più specificatamente sportiva. Le interazioni di schemi motori e posturali in situazione combinata e simultanea permettono un utilizzo sempre più finalizzato dei propri movimenti. LABORATORI La valenza transdisciplinare delle Attività motorie e sportive trova adeguata realizzazione in Laboratori che possono mettere in rilievo di volta in volta sia l’aspetto comunicativo ed espressivo (si pensi ad un Laboratorio di mimo o danza) della disciplina sia l’aspetto concettuale e tecnico (Laboratorio di orientamento velismo o di nuoto).

14 4. La proposta formativa Rispettare e potenziare l’innato desiderio di apprendere è l’atteggiamento di base trasversale della proposta formativa; sostenere lo stupore con cui il bambino vuole scoprire la realtà In ogni parte del mondo i bambini giocano; giocare permette loro di esplorare la realtà, “misurarsi” con le cose della vita, permette loro di conoscersi e conoscere. L’idea è una proposta dove il gioco prende una specifica dimensione formativa, dove desiderio e apprendimento si legano nella dialettica tra “gioco e realtà” (Winnicot). Il corpo, le relazioni, l’emotività, la percezione sono i prerequisiti dell’esperienza intellettiva, come il movimento e l’azione lo sono per la dimensione astrattiva e simbolica (Piaget).

15 L’apprendimento e la costruzione delle conoscenze passano attraverso il corpo, il movimento e il rapporto con la realtà. La dimensione dell’esplorazione della realtà (apprendimento) si orienterà attraverso il gioco; il gioco come luogo di integrazione delle diverse dimensioni emotive e di realtà. Lo strumento concreto della proposta didattica si centrerà sull’esperienza sportiva quale scenario di rapporto con gli elementi (sensorialità e movimento), con se stessi (corpo e movimento) e relazionale (gli altri). La proposta è offrire ai bambini in crescita occasioni esperienzali caratterizzate dall’attenzione al benessere psicofisico, dal principio di scoperta e curiosità, dal bisogno di provarsi nei limiti e nella capacità di tollerare le frustrazioni.

16 5. Il programma didattico generale
Un’opportunità educativa e formativa innovativa grazie ad un percorso didattico centrato sul movimento e su tutte le sue componenti fondamentali della crescita psico-fisica del bambino Il programma sportivo viene sviluppato seguendo il naturale sviluppo biologico e psicologico del bambino attraverso macro-obiettivi che fungono da linee guida. Questi macro obiettivi sono attuati attraverso mezzi e contenuti didattici diversi nelle varie classi a seconda dell’età. Il programma comprenderà contenuti didattici utili all’educazione corporea, all’orientamento e avviamento alle principali discipline sportive e al gioco e alla cultura del rispetto

17 Macro obiettivi – Linee guida
Il corpo nello spazio Il controllo del corpo Corpo, ritmo e movimento (coreutica) Corpo e coordinazione Corpo e acqua Il corpo e il gioco - io e gli altri

18 Attività per gruppo - classe
CLASSE PRIMA Corpo, ritmo, musica GIOCODANZA Corpo, movimento e spazio TOPOLOGIA Controllo del corpo BABY JUDO Corpo ed espressività FAVOLANDO Corpo e coordinazione PALLAGIOCANDO Corpo e acqua ACQUATICITÀ 1° BIENNIO (CLASSE 2°-3°) Corpo, ritmo, musica GIOCODANZA - DANZA CREATIVA Corpo, movimento e spazio PERCORSI E LABIRINTI Controllo del corpo BABY JUDO Corpo e coordinazione GIOCASTRUMENTO - SCHERMA Io e gli altri SQUADRAGIOCANDO Elemento acqua/neve/ghiaccio NUOTO 1^ - SPORT INVERNALI

19 2° BIENNIO (CLASSE 4°-5°) Ritmo e movimento DANZA – DANZA MODERNA
Consapevolezza dello spazio ORIENTEERING Consapevolezza del corpo JUDO - APPROCCIO ALL’ATLETICA Coordinazione fine SCHERMA - TENNIS Facciamo squadra MINI BASKET – MINI VOLLEY Elemento acqua/neve/ghiaccio NUOTO 2^ - SCI - PARETE ROCCIA


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