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POLIMORFISMO GENETICO
Una popolazione viene definita polimorfica per un sito genetico se di tale sito si conoscono almeno due alleli il più raro dei quali è presente in almeno l’1% degli individui (cioè la sua frequenza è ≥ 0.5%) I parametri che descrivono un polimorfismo sono: H = grado di eterozigosità = 2pq variabilità INTRApopolazione Nel caso di due alleli ha un valore max = 0.5 FST misura la variazione delle frequenze alleliche TRA popolazioni esprime l’incremento di probabilità che due gameti portino due alleli diversi se, invece di estrarli a caso dalla stessa popolazione, vengono estratti a caso da due popolazioni diverse. Può assumere valori compresi tra 0 e 1
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TIPO DI MUTAZIONE TASSO DI MUTAZIONE
SNS Inserzione e delezioni (da puntiformi a varie Kb) evento raro Microsatelliti (1-9 bp) Minisatelliti ( bp) SNS (Single Nucleotide Substitution) sono abbastanza uniformemente distribuite in tutto il genoma, con una densità leggermente superiore nelle regioni non codificanti; sono il tipo di variazione più comune (se ne conoscono vari milioni)
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Le SNS che si verificano nelle regioni codificanti sono indicate come cSNS (c sta per coding) e le loro conseguenze a livello aminoacidico sono predicibili, possono essere distinte in: MS (MisSense) o non sinonime SS (SameSense) o sinonime Non senso
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CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DEI POLIMORFISMI GENETICI (alcuni esempi)
materiale biologico su cui li si studia livello di analisi metodo di analisi base molecolare valore selettivo grado di variabilità (intra- ed inter-popolazioni) diffusione geografica tipo di trasmissione (classica o uniparentale)
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POLIMORFISMI GENETICI
1a fase (anni ’30) gruppi sanguigni e polimorfismi legati a patologie 2a fase (anni ’60) polimorfismi elettroforetici 3a fase (a partire dagli anni ’80) RFLP + mini- e micro-satelliti
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