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PubblicatoSimonetta Mazzola Modificato 10 anni fa
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Analisi Tecnica Una lezione introduttiva
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PRINCIPI GENERALI C'era una volta.. Charles Dow (più noto, in binomio con Jones, per la creazione dell'indice Dow-Jones) il quale paragonava gli andamenti di Borsa alle maree. Come, infatti la progressiva accentuazione o il progressivo indebolimento delle successiva ondate rivela una fase di alta marea o una di bassa marea, così un indice di Borsa o il prezzo di un titolo, tradotto in grafico, rispecchia un ciclo al rialzo quando le fluttuazioni successive toccano punte sempre maggiori e, viceversa, rispecchia un ciclo al ribasso quando le fluttuazioni successive toccano livelli sempre minori. Questa concezione rappresenta la prima pietra di quell'edificio che va sotto il nome di "analisi tecnica di borsa" e racchiude in sé, nella sua estrema semplicità, il germe di tutte le evoluzioni che si sono succedute fino a oggi.
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Emergono, principalmente, due concetti basilari: La possibilità di rilevare l'esistenza di una tendenza attraverso l'osservazione di una successione di picchi e avvallamenti crescenti (tendenza al rialzo) o decrescenti (tendenza al ribasso); Lo sganciamento dello studio dei prezzi dall'esame dei fattori economici, sociali, ambientali, ecc. che incidono sulla loro formazione. Quest'ultimo aspetto, in particolare, caratterizza l'analisi tecnica sulla base del principio che i prezzi scontano tutto: non solo gli aspetti economici di fondo, ma anche speranze, paure, umori, razionali e irrazionali, dei compratori e dei venditori; tutti fattori che, normalmente, sono ritenuti non quantificabili ma che, invece, alterano sistematicamente e significativamente il valore teorico di un bene quotato.
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Analisi del TREND - Premessa La tendenza o trend non è altro che la direzione lungo la quale si muove il grafico delle quotazioni di un bene finanziario. Di norma, il movimento presenta una serie di oscillazioni che possono rendere poco evidente questa direzione di marcia se non si definiscono prima le regole interpretative. Se si osserva l'andamento di un grafico di lungo periodo, diciamo di più anni, si può rilevare, all'interno di una tendenza di massima ben definita, l'esistenza di finestre temporali ridotte durante le quali il movimento si sviluppa in direzione opposta a quella principale; se si scende ancora in maggiore dettaglio si possono osservare ulteriori movimenti in controtendenza rispetto a quelli precedenti; e così via. Tutto questo significa che l'individuazione di una tendenza non può prescindere dalla preventiva definizione dell'arco temporale di osservazione: ciò che, ad esempio, può apparire come una tendenza al ribasso di breve periodo, se guardata in un quadro più generale, si rivelerà probabilmente come una semplice correzione temporanea di una tendenza al rialzo di più lungo periodo.
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Trendlines Una volta stabilito quale deve essere l'ambito di osservazione, si adotta generalmente una tecnica molto semplice per l'evidenziazione della tendenza da rilevare: si uniscono con una retta più punti di minimo relativo in caso di movimento ascendente o più punti di massimo relativo in caso dimovimento discendente. Queste rette prendono il nome di trendlines o linee di tendenza. Naturalmente, una volta tracciata la trendline, può accadere che il movimento, pur mantenendo la stessa direzione, accentui significativamente angolazione accelerando. Sta alla sensibilità dell'analista la decisione sull'opportunità di mantenere la vecchia trendline o di tracciarne una nuova. Normalmente, a meno che non si vogliano rilevare tendenze di periodo minore rispetto a quello sotto osservazione, si provvederà a tracciare una nuova trendline solo se le nuove oscillazioni presentano all'incirca la stessa ampiezza di quelle precedenti; in caso contrario sarà opportuno considerarle come movimenti minori nell'ambito di un trend più ampio.
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Violazione di una trendline Un grafico che viola o, come più comunemente si dice, perfora la trendline segnala un esaurimento del trend in atto. Pertanto, un trend si considera esaurito se il grafico scende sotto il livello della trendline nel caso di movimento ascendente o sale sopra il livello della trendline nel caso di movimento discendente. Per quanto detto prima, naturalmente, l'esaurimento di un trend di una determinata ampiezza rappresenta la ripresa del trend di ampiezza superiore: la fine di un trend in discesa da un mese significa ripresa del trend rialzista di un più lungo periodo.
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Canali Si usa spesso tracciare una parallela alla trendline facendola passare per almeno un punto di massimo se la trendline è ascendente o un punto di minimo se la trendline è discendente. Si ottiene, così, un canale la cui logica interpretativa è identica a quella delle trendlines. Il canale dà, in più, la visione dell'ampiezza delle oscillazioni e, quindi, la possibilità di valutare lo spessore del mercato. Canali più ampi, infatti, derivano da un maggiore spessore del mercato e sono solitamente riferiti a periodi temporali più lunghi; pertanto, proprio perché maggiormente consolidati, riflettono maggiori probabilità di persistenza del trend. Viceversa, canali ristretti, specie se particolarmente ripidi, risultano abbastanza fragili e poco affidabili.
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Osservazioni Può accadere, naturalmente, che il valore quotato del quale si traccia l'andamento si snodi, tra alti e bassi, in direzione laterale. La scarsa direzionalità prende il nome, in tal caso, di congestione, ma restano ugualmente validi i concetti sopra esposti.
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