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Un tuffo nel passato I Messapi.

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Presentazione sul tema: "Un tuffo nel passato I Messapi."— Transcript della presentazione:

1 Un tuffo nel passato I Messapi

2 I MESSAPI LA STORIA LA RELIGIONE LE CITTA’ LA LINGUA L’ECONOMIA L’ARTE

3 LA STORIA I Messapi furono un'antica popolazione italica stanziatasi nella Messapia, in un territorio corrispondente alla Murgia meridionale e al Salento (province di Lecce, di Brindisi e parte della provincia di Taranto). La denominazione originaria del territorio è incerta, in quanto quello di Messapia (forse "Terra tra i due mari") fu il nome dato al territorio dagli storici greci. Le prime attestazioni della civiltà messapica risalgono all'VIII secolo a.C. Dopo il 272 a.C. rientrarono nel territorio di Roma, pur mantenendo in parte caratteristiche proprie. COLONNE DORICHE

4 LE CITTA’ Originariamente questo popolo non viveva in vere e proprie città, ma in piccoli gruppi residenti in capanne sparse nel territorio. Gli abitanti si riunivano nei centri fortificati per difendersi da attacchi nemici o per celebrare feste e riti. L’urbanistica messapica risentì dell’influsso greco. Ricostruzione capanna messapica - Vaste

5 LE CITTA’ I Centri più importanti sono: •Brindisi •Oria •Cavallino
I Messapi lasciarono indelebilmente il segno della loro colonizzazione fondando numerose città ed insediamenti umani di portata minore. I Centri più importanti sono: •Brindisi •Oria •Cavallino •Ugento •Soleto Centri principali Centri secondari

6 LE CITTA’ BRUNDA (BRINDISI)
ORIGINI : La Brindisi messapica intrattenne certamente rapporti commerciali intensi con l'opposta sponda adriatica e con le popolazioni greche dell'Egeo: tali rapporti sono oggi documentati da numerosi reperti archeologici mentre fu in contrasto con la vicina Taranto.

7 LE CITTA’ OZAN (UGENTO)
ORIGINI: La moderna cittadina di Ugento si sovrappone in gran parte ad uno dei principali centri messapici della penisola salentina, situato all'estremità meridionale di una serra. Flussi migratori di probabile origine illirica si stanziarono nella parte meridionale della Puglia e, fondendosi con le popolazioni locali, diedero origine alla civiltà Messapica, di cui Ugento fu uno dei centri urbani più grandi e potenti. Divenne una città-stato con una zecca e un proprio esercito, difesa da poderosa mura.

8 LE CITTA’ URIA:(ORIA) ORIGINI: Durante l'VIII secolo a.C. Oria comincia la sua evoluzione da abitato "sparso" a città vera e propria: infatti abbiamo una concentrazione probabilmente di capanne sul colle più alto della città. Oria divenne la capitale politica della confederazione messapica, intessendo rapporti sia con centri della Messapia che con città magno-greche. Di particolare interesse risulta il rapporto con la vicina e potente città di Taranto, con la quale il rapporto non era certo dei più pacifici, anche se vi erano periodi di floridi scambi culturali e commerciali.

9 LE CITTA’ SALLENTÌA (SOLETO)
ORIGINI: Soleto è uno dei siti neolitici più noti del Salento per il ritrovamento di manufatti e un deposito di asce in bronzo oggi esposte nel Museo Archeologico Nazionale di Taranto. Alcune campagne di scavi hanno portato alla luce parte dell'antica cinta muraria di età messapica visibile ancora Soleto fu un ragguardevole nodo viario che metteva in comunicazione i più importanti centri messapici. La città, come la maggior parte delle località messapiche, venne rasa al suolo con la conquista romana del Salento, dopo le guerre contro Annibale.

10 Insediamenti messapici
Mura messapiche - Castro Mura messapiche - Manduria

11 L’ECONOMIA La loro economia era basata sull'allevamento e sull'agricoltura, vivevano in grotte e/o in case organizzate in villaggi. La loro fonte di guadagno si basava sulla coltivazione dell'ulivo e del grano. Praticavano anche la coltivazione di peri, ortaggi e legumi; particolarmente florida la viticoltura. Altra voce molto importante dell'economia messapica era la pastorizia e l'allevamento di bovini, equini, suini, ovini ed anche cani.

12 LA RELIGIONE Poche informazioni sulla religione messapica. Dalla seconda parte dell’ VIII secolo a.C. in poi, infatti, la religione, come altri aspetti della cultura, risentì dell’influsso greco. Il pantheon messapico è per molti versi d’ispirazione greca. I santuari più importanti sono: quello del capo di Leuca e quello di Oria. In particolare presso Oria era presente ed attivo fino all’età romana un’importante santuario dedicato alle divinità Demetra e Persefone.

13 CULTURA DEI MORTI I defunti inizialmente venivano inumati e coperti da cumuli di pietra, solo dopo il VII secolo a.C. iniziarono le sepolture in tombe ipogee dette a camera e a semi camera. Inoltre al defunto veniva posta una moneta in bocca come obolo per pagare il passaggio nell’aldilà, come già in uso nella cultura greca. VISTA FRONTALE DI UNA TOMBA MESSAPICA

14 LE TOMBE MESSAPICHE Vi sono tre tipologie:
A fossa( scavate direttamente nella pietra tenera e coperte da un lastrone) A semicamera A camera appartenute al ceto aristocratico; hanno un vestibolo esterno chiamato dromos, cui si accede da una scala intagliata nella roccia ed una camera funeraria interamente affrescata. Gli affreschi riproducono gli elementi decorativi che erano presenti nelle abitazioni. INTERNO DI UNA TOMBA A CAMERA MESSAPICA

15 LA LINGUA I Messapi avevano una lingua propria. L'alfabeto che utilizzavano era di derivazione greca, ma risulta spesso di difficile comprensione tanto che on è sempre facile, soprattutto nel caso di testi frammentari, distinguere le iscrizioni locali da quelle greche.

16 L’ARTE VASCOLARE BRONZI CORREDI FUNEBRI PITTURE FUNERARIE

17 PITTURA VASCOLARE I vasi messapici vennero in primo luogo decorati principalmente con forme geometriche come cerchi, quadrati, rombi, linee, svastiche e simili. Più tardi vennero introdotti, sotto influenza greca, anche i meandri. Come tipologie venivano utilizzati principalmente quello della olla e soprattutto della trozzella. Ceramica messapica- Oria

18 BRONZI Ritrovata nel 1961, la statua è uno degli esempi migliori della bronzistica della Magna Grecia. La statua rientra nella produzione dell’arte tarantina e ne è il simbolo. Si tratta di una rappresentazione di Zeus, il dio protettore degli Iapigi che secondo la tradizione aveva folgorato i Tarantini puniti per aver commesso empietà durante la presa di Carbina. Oggi si trova presso il Museo archeologico Nazionale di Taranto. Zeus è colto nell’attimo in cui sta per scagliare il fulmine con la mano destra. E’ stata realizzata con la tecnica della cera persa in area pugliese.

19 PITTURE FUNERARIE Interno decorato Tomba del Melograno - Egnazia

20 CORREDI FUNEBRI Nelle tombe maschili troviamo oggetti che alludono ai tre principali aspetti del mondo virile: il 'banchetto', o meglio il consumo del vino (il cratere, usato per miscelare acqua e vino, l'oinochoe per mescere, il boccaletto per attingere, lo skyphos e il kantharos per bere), la palestra (strigile) e la guerra (punte di lance, cinturoni, elmi e sperone). Nelle tombe femminili troviamo sin dai corredi più antichi la trozzella, accompagnata a partire dal IV secolo da altri elementi esclusivamente femminili quali i gioielli e vasi/contenitori di unguenti, olii profumati e profumi (lekythoi e unguentari) ed i pesi da telaio a forma troncopiramidale..

21 Reperti: skyphos trozzella lucerne

22 FINE CLASSE 2 A a.s .2013/2014


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