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Prevenzione, gestione, diagnosi e trattamento della pediculosi del capo Distretto 5 - Triggiano Notizie, regole e raccomandazioni per conoscere, prevenire,

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1 Prevenzione, gestione, diagnosi e trattamento della pediculosi del capo
Distretto 5 - Triggiano Notizie, regole e raccomandazioni per conoscere, prevenire, curare e controllare la pediculosi del capo nelle comunità Dr. G. Claudio Lacriola Specialista in Igiene

2 EZIOLOGIA PEDICULUS HUMANUS CAPITIS
E’ un piccolo insetto dell’ordine degli Anopluri, senza ali E’ un ectoparassita specifico dell’uomo E’ molto piccolo di dimensioni: dal millimetro ai tre quatto - il maschio è quasi 2,6 - 2,7 millimetri - la femmina 3 – 4 millimetri ( 2,4 - 3,3 in media ) Forma: ovoidale Colore: varia dal bianco sporco al grigiastro ( digiuno ) al marrone brunastro (dopo il pasto) Adatta la tonalità di colore del proprio corpo al colore dei capelli dell’ospite: in soggetti con capelli bruni o neri può assumere un tonalità più scura che lo rende visibile con difficoltà. Caratteristiche del corpo: bocca adatta a succhiare il sangue Zampe: in numero di sei adatte ad attaccarsi ai capelli, che fuoriescono dal torace

3 Vive sul cuoio capelluto umano, alla base del capello.
Predilige gli ospiti in buona salute e con capigliatura pulita Ogni estremità degli arti termina con un uncino mediante il quale si attacca ai capelli

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5 da sinistra: 2 lendini - 1 ninfa – 1 maschio – 1 femmina – 1 femmina ripiena di sangue

6 Come si nutre La bocca è adatta a pungere la cute dell’ospite e a succhiarne il sangue di cui si nutre. La saliva che viene iniettata nella cute può indurre una reazione di ipersensibilità accompagnata da prurito e a volte dalla formazione di una piccola papula.

7 L’apparato buccale, ha una proboscide retrattile: l’haustellum, 2 mascelle.
La proboscide consta di un rostro cavo corredato da tre stiletti. Possiede, appena dentro, minuscoli denti che servono solo per aiutare il pidocchio a fissarsi alla pelle dell’ospite mentre si alimenta succhiando, attraverso gli stiletti, il sangue direttamente dai vasi del derma.

8 Il comportamento alimentare
Il pidocchio, quando si trova in contatto con la pelle dell’ospite, comincia subito ad alimentarsi. Morde agganciando l’estremità del suo capo dirigendo il piccolo rostro verso la cute; in questo sono localizzati i denti della bocca, che estratti parzialmente, in questa prima fase, aiutano a penetrare il derma, seghettando la pelle. In pochi secondi il rostro è spinto nel derma, e allorché i denti sono completamente estratti, si ancorano alla superficie cutanea dell’ospite. I denti, non sono utilizzati per l’alimentazione; infatti, una volta che hanno contribuito alla penetrazione del derma, si ribaltano servendo solo a fissare la bocca del pidocchio all’ospite. 3) Nel momento in cui il rostro è completamente nel derma l’insetto fuoriesce la sua proboscide armata di stiletti, che come un ago ipodermico, muovendosi da una parte e dall’altra quasi sondando il derma, si mette alla ricerca di un vaso. Trovata una venula porta all’interno del lume la punta degli stiletti e cessando il movimento, vi inietta la propria saliva, che contiene sostanze vasodilatatrici, anticoagulanti e anestetizzanti ; comincia così ad alimentarsi aspirando il sangue con la pompa del cibo. Una volta che gli stiletti sono all’interno del capillare, il pidocchio si alimenta ininterrottamente fino a saziarsi. Tanto le ninfe come l’insetto adulto si alimentano nello stesso modo. Un adulto generalmente si nutre dai 10 ai 15 minuti prima di essere sazio. La saliva che riversa nella ferita è antigenica; conseguentemente il tessuto aggredito risponde con una reazione infiammatoria e allergica che si esprime, nell’ospite, con prurito e con una dermatite. Questo fenomeno impiega giorni o settimane per estrinsecarsi, per cui, quando il prurito si manifesta l’infestazione è già vecchia di settimane. Se la proboscide non intercetta nessun vaso adeguato alle proprie necessità, il pidocchio, raccoglie parzialmente nella testa gli stiletti prima di ricominciare una nuova esplorazione alla ricerca di un'altra venula. In alcuni casi questa operazione può continuare per alcuni minuti fino a quando non trova un altro vaso capillare utilizzabile. Alla fine del pasto gli stiletti sono rapidamente ritirati dal vaso, ma ciò non implica necessariamente il ritiro del rostro dalla cute dell’ospite. Per il pidocchio del capo è necessario che il suo rostro stia fissato nel derma poiché è l’unico modo per i suoi stiletti trovare un capillare e attraverso questi alimentarsi. E’, pertanto, molto improbabile, detto questo, se non impossibile che sostanze pediculocide siano in grado di entrare in contatto con il tubo digerente di questi insetti.

9 Bocca. Rostro. Denti

10 Occhio

11 Situate da entrambi i lati del suo corpo segmentato, ( tre segmenti al torace - undici all’addome ) sono presenti delle aperture, gli stigmi o spiracoli tracheali, tra il primo e il secondo paio di zampe del torace, e in corrispondenza dei segmenti successivi, tranne l’ultimo, quindi dal terzo segmento all’ottavo. Da ogni stigma, 7 per lato, 1 sul torace e 6 sull’addome, partono i rami tracheali, collegati tra loro e con quelli dei segmenti adiacenti, che, a loro volta si ramificano in rami longitudinali sempre più piccoli, le tracheole, di calibro inferiore, che formano una rete capillare di trasporto che portano l’ossigeno a tutti i distretti del corpo. Stimme addominali al microscopio elettronico Stimme aperte in un sistema di tubi chiamato trachea

12 Organi di senso a ciuffo:rilevare il grado di umidità
Gli organi sensoriali sono sulle antenne La testa presenta due piccole antenne che hanno il compito di rilevare la temperatura ed orientare il parassita nell'individuare: il cibo ed il partner. Le antenne del pidocchio della testa, composte da 5 segmenti, hanno , infatti, organi di senso non reperibili altrove sul corpo. Antenna composta da 5 segmenti Bocca Organi di senso a ciuffo:rilevare il grado di umidità Organi a figura di piolo con apice: rivelano gli odori Organi a poro: funzione sconosciuta

13   Gli organi riproduttori I sessi si differenziano per l'aspetto delle loro estremità caudale  
Il Maschio ha l’estremità caudale arrotondata. Possiede un " pene" che di solito è ritirato nel corpo; è formato da una sottile punta ( l’ aedeagus ) e da un organismo più grande a forma di bulbo ( la vescicola ). Per accoppiarsi la vescicola si espande notevolmente in termini di dimensioni, ed essa e l’aedegus emergono dalla cloaca La Femmina adulta ha l’estremità caudale a forma di V rovesciata rivestita da peli. La solida struttura termina con due appendici.

14 Dove si trova con il cuoio capelluto al fine di mantenere costante
Risiede a stretto contatto con il cuoio capelluto al fine di mantenere costante la propria temperatura Predilige la zona dietro le orecchie e la nuca, ma anche le tempie Nei soggetti con infestazione di lunga data, molto raramente , il pidocchio si riscontra in altre zone pelose del corpo (peli pubici, ascelle, barba, e nei bambini ciglia e sopracciglia) predilette invece dal pidocchio del pube (Phtirus pubis).

15 Capacità Riproduttiva
CICLO VITALE I pidocchi hanno un ciclo vitale breve che dura più o meno un mese. Le uova si schiudono dopo circa sette giorni. Con una semplice lente d'ingrandimento è possibile distinguere quelle embrionate che hanno un colore bianco perlaceo e sono provviste di un cappuccio (simile a quello di una pipa tirolese), da quelle schiuse che sono trasparenti e prive di cappuccio. Capacità Riproduttiva Ciclo Vitale La femmina depone 3 – 8 uova al giorno ( in media 5 ) - Temperatura ottimale per la deposizione 31° C Totale uova deposte in media in vita = 150 alle 300 - Le lendini ( uova ) vengono deposte ore dopo l’accoppiamento in relazione alla temperatura* Le lendini in media dopo giorni di incubazione ad una temperatura ottimale di 30 °C maturano e si schiudono; le ninfe hanno già la forma dell’insetto adulto - Anche le lendini intatte, con opercolo, non è detto che diano sempre luogo a un pidocchio, perchè dal 2 al 12 % di esse non sono fecondate. - Le ninfe si nutrono subito di sangue sino a 5 – 6 volte al dì; subiscono tre Mute e raggiungono la maturità in 8 – 10 giorni - Le femmine rimangono gravide entro un giorno ( 3-5 giorni, max 10 ) dall’accoppiamento e depongono le prime uova nel giro di giorni dalla III° muta - La vita del pidocchio è di giorni; può raggiungere i 40 ( 3 settimane in media )

16 La vita e le caratteristiche del Pidocchio
Le femmine, dopo l’accoppiamento depongono ogni giorno numerosa uova ( circa 8-10 ) ; dopo 6-7 giorni nascono le ninfe, i piccoli dei pidocchi I pidocchi non muoiono nell’acqua: oltre a saper nuotare molto bene vanno in apnea anche per 4 ore; bagnare i capelli , per esempio, per uno shampoo, è un segnale di allarme per loro; si rannicchiano e non respirano, limitando, così l’assorbimento dell’insetticida I pidocchi non possono saltare: ma con le loro 6 zampette possono passare rapidamente da una testa all’altra I pidocchi e le lendini non sono la stessa cosa: Le lendini sono le uova da dove nascono i pidocchi I pidocchi non hanno una esistenza lunga come la nostra: hanno una vita piuttosto breve, ma possono vivere da 1 a tre mesi ( in media 2 ) I pidocchi non sono pericolosi, non trasmettono alcuna malattia: sono solo fastidiosi perché provocano prurito al capo Avere il prurito in testa non è sempre sintomo di pediculosi: ci possono essere altri motivi I nostri animali domestici non possono trasmettere la pediculosi: il pidocchio umano vive solo sulla testa dell’uomo Anche gli adulti possono avere la pediculosi: chiunque abbia i capelli: dal bambino piccolissimo all’anziano

17 I pidocchi si nutrono esclusivamente di sangue ed ogni femmina ne sottrae circa 1 mg al giorno
Nei climi temperati le uova sono depositate all’emergenza del pelo, il più vicino possibile al cuoio capelluto, per sfruttare il calore del corpo Dal momento della schiusa dell'uovo il pidocchio della testa vive da 1 a 2 mesi Gli ovuli non si schiudono a temperature inferiori a 22°C, ma possono rimanere in vita da una decina di giorni ad 1 mese, per esempio su fomiti quali abbigliamenti e spazzole, senza arrivare alla schiusa. Il pidocchio per sua natura vive meglio alla temperatura di 29°C - 30°C; a temperature inferiori a 25°C non ovidepone. Il pidocchio, lontano dal capo, sopravvive solo poche ore (48-72, massimo 10 giorni), sia per la mancanza di nutrimento sia per le condizioni non favorevoli dell’ambiente

18 CICLO VITALE Il ciclo vitale del parassita consta di tre stadi: Uovo, Neanide/Ninfa e Adulto, in ognuno dei quali è mantenuta l’ematofagia.

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21 Le lendini Forma: ovalare, allungata quasi piriforme
STRUTTURA INFRASTRUTTURA Forma: ovalare, allungata quasi piriforme Dimensioni: lunghe circa ( diametro di 0,3 per 0,8 mm) Colore: Bianco opalescente - giallastro, perlaceo, traslucido Marrone con tonalità variabili (dopo pasto) Le lendini schiuse assumono un colore biancastro, trasparente, diventando perciò più evidenti Sono saldamente attaccate ( e resistenti ad ogni attacco di distacco ), quasi cementate al capello con un materiale chitinoso, polisaccaridico che la femmina secerne attraverso un sistema ghiandolare specifico

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23 Le lendini vitali sono provviste di opercolo e sono ad una distanza inferiore ai 7 mm dal cuoio capelluto (sono deposte a 3-4 mm e il capello cresce di 0.4 mm al giorno e la ninfa lo abbandona al 7°-10° giorno)

24 Schiusa di un uovo: la ninfa abbandona l’uovo al 7° 10° giorno

25 Uova o Lendini Vuote: sono trasparenti e prive di cappuccio ( senza opercolo )
Assomigliano alla forfora ma da questa si distinguono facilmente perché ben fissate ai capelli. Le uova sono disposte sul fusto del capello in numero di 2 – 3 , a fila indiana o a grani di rosario.

26 In un mese ogni femmina può riprodursi in una discendenza complessiva di circa individui, che dopo due mesi arriverebbero all'impressionante cifra di Fortunatamente la realtà è diversa perché non tutti gli individui sopravvivono, altri sono eliminati con la spazzolatura o con il grattamento.   1 PIDOCCHIO ( 1 mese ) PIDOCCHI ( 2 mesi ) PIDOCCHI PIDOCCHI UOVA REINFESTAZIONI CAPELLI: crescita in media 0,4 mm / die – 1,5 cm / mese LENDINI: a) riscontro di queste in numero di 5 – 7 sui capelli b) distanza dal cuoio capelluto: da 0 mm a 3,5 mm ( lendine vitale ) da 0 a 7 giorni < 6,5 mm ( lendine vitale ) da 8 a 15 giorni > 8 mm a 9 mm ( lendine vitale ? ) da 16 a 30 giorni > 1 cm a 1,5 cm e oltre ( lendine non vitale ? ) da 31 gg in poi * * ad eccezione dei climi caldi

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28 I pidocchi non sopravvivono più di 1-2 giorni lontani dal cuoio capelluto e le lendini non schiudono ad una temperatura inferiore ai 36-37C° L’insetto adulto può sopravvivere fino a 4 ore se immerso in acqua Il numero di insetti è spesso esiguo ( <10 individui), e per la maggior parte costituito da ninfe di 1-2mm, anche se può raggiungere le migliaia. Le lendini in genere sono centinaia

29 EPIDEMIOLOGIA La prevalenza è dell’1-3% della popolazione in generale nei paesi industrializzati anche se in focolai epidemici scolastici si può raggiungere il 25%. In Italia dal 1999 al 2000 sono stati notificati 4907 casi per anno ( con notevole sottostima dei casi reali – nel 1996 erano 5179) in circa 1000 focolai epidemici in comunità scolastiche. Negli anni è stata raggiunta e superata la cifra record di casi. I maschi risultano più colpiti delle femmine. Circa il 70% dei casi notificati riguarda soggetti di età inferiore ai 15 anni. E’ evidente l’omessa denuncia dei casi Negli USA si segnalano 6-12 milioni di casi /anno In Australia la pediculosi è risultata terza come frequenza, negli asili nido e nelle scuole materna, subito dopo la diarrea e la congiuntivite

30 Può colpire qualsiasi fascia di età.
Le infestazioni sono comuni nei soggetti di età prescolare e scolare ( il picco di incidenza è quello compresa tra i 3 e gli anni ), nelle aree urbane piuttosto che le rurali, sebbene vi siano notevoli differenze da nazione a nazione. I bambini hanno maggiore probabilità di essere contagiati perchè hanno più vita comunitaria rispetto agli adulti. Sono più suscettibili per il contatto diretto con i coetanei, che avviene tra loro nelle aule ed in altre strutture comunitarie. Le ragazze sono più esposte al rischio di infestazione a causa del loro comportamento sociale; per esempio, per una accettazione di un più stretto contatto fisico, tra loro; per la più facile condivisione di cappelli, pettini,fermagli per capelli. Le madri sono più colpite dei padri a causa dei maggiori contatti con i figli. L’infestazione è appannaggio di tutti i gruppi sociali; non è segno di scarsa igiene; non dipende dalla lunghezza dei capelli nè dalla frequenza dei lavaggi.

31 La prevalenza della pediculosi non varia stagionalmente.
Le “epidemie” che si osservano in determinati periodi dell’anno sono dovute probabilmente all’aumento delle occasioni di contatto, ad esempio con l’inizio della scuola. Sono maggiormente frequenti da ottobre a maggio. Il clima costituisce solo un fattore predisponente secondario, sebbene la pediculosi sia più frequente nei climi temperati e caldi poiché il pidocchio per sua natura vive meglio alla temperatura di 29°C - 30°C; a temperature inferiori a 25°C non ovidepone. Studi su differenti popolazioni negli Stati Uniti e in Nigeria hanno evidenziato una maggiore predisposizione dei soggetti Caucasici o Asiatici a contrarre la pediculosi del capo. Una minor frequenza del problema è negli individui di colore, afro-americani, con pelle scura e capelli molto ricci . La ragione è da ricercarsi nella diversa morfologia del fusto dei capelli , che hanno una sezione ovoidale e una forma a cavaturaccioli che non consente agli uncini dell’insetto di restare aggrappato al fusto del pelo.

32 Altri fattori protettivi nei confronti della pediculosi del capo sono costituiti:
- dal maggior quantitativo di sebo sulla superficie cutanea, che spiega anche la ragione della maggiore frequenza della pediculosi in età pediatrica, quando cioè la funzionalità delle ghiandole sebacee è ancora ridotta; - dal ph acido della cute del cuoio capelluto; - dalle abitudini cosmetiche come l’uso di pomate per capelli degli afro-americani.

33 - CONTATTO DIRETTO con individui infestati.
Il contagio è facilitato da condizioni di particolare socializzazione o sovraffollamento: classi, palestre, autobus, caserme. La trasmissione dell’infestazione avviene nella grande maggioranza dei casi per: - CONTATTO DIRETTO con individui infestati. Il pidocchio passa da un individuo all’altro, quando questi sono molto vicini; lo scambio, quasi per caduta, avviene quando i bambini dormono o giocano insieme, testa contro testa, non semplicemente quando condividono lo stesso spazio. Contrariamente a quanto si pensa il pidocchio non salta da una persona all’altra (il pidocchio non è in grado nè di volare nè di saltare) ; può farlo da un capello a quello vicino dello stesso ospite. Sono necessari circa 30 secondi affinché un pidocchio si trasferisca da una testa all’altra: ciò significa che solo un contatto diretto e prolungato è associato al rischio di trasmissione. E’ solo l’insetto adulto in grado di trasferirsi da un individuo all’altro. Ne consegue che allorché un soggetto è affetto da pediculosi, l’infestazione colpisce frequentemente i soggetti che vivono nella stessa famiglia o che frequentano le stesse comunità.

34 Più raramente la trasmissione avviene per:
- CONTATTO INDIRETTO . E’ meno frequente ed epidemiologicamente insignificante rispetto al rischio di trasmissione interumana ma è possibile. Il contagio si verifica per mezzo dei FOMITI, cioè con gli effetti personali: pettini, spazzole, cappelli; con i cuscini, la biancheria da letto, coperte, poltrone tappeti, cappelli, spazzole, vestiti ed in generale qualsiasi oggetto che sia entrata recentemente in contatto con persone infestate . Il trasferimento su un nuovo ospite deve avvenire in tempi molto rapidi. Questo perché il pidocchio, al di fuori dell’ospite, va incontro ad un rapido processo di disidratazione ed a una progressiva riduzione dei movimenti, fino all’immobilità. Muore, cioè, se è lontano dall’ospite per più di uno - tre giorni. Generalmente i pidocchi reperibili sugli oggetti sono giunti al termine del loro ciclo vitale e hanno una diminuita capacità di stabilirsi su nuovi ospiti


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