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PubblicatoEnnio Ferrari Modificato 10 anni fa
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LAVORARE CON I GRUPPI “IL CONTRIBUTO DELLA GRUPPOANALISI
CONTESTI OPERATIVI E METODI D’INTERVENTO IN GRUPPOANALISI LECCE 10 NOVEMBRE 2012 “IL CONTRIBUTO DELLA GRUPPOANALISI AL LAVORO D’EQUIPE” DOTT.SSA ANNAROSA PAGLIARULO 1
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2 Foulkes 1 Foulkes S. H., 1948
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“La sorgente interna da cui origina la coscienza è quella che riflette lo stato attuale del nostro corpo; o meglio, per esser più precisi, riflette lo stato attuale dei nostri bisogni interni. Ciò infonde al “ tono” di fondo della consapevolezza cosciente una qualità particolare della sensazione. La superficie interna della coscienza, se il suo tono potesse esprimersi a parole (cosa che non è possibile), direbbe qualcosa del tipo: ‘Io esisto, sono vivo e mi sento in questo modo….’ …Io mi sento in questo modo in relazione a questo… …L’essenza della coscienza è pertanto una relazione” 3 Solms Solms, Il cervello e il mondo interno, Cortina, pag. 310
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“..deve essere messo in rilievo il fatto che i dinamismi osservati in gruppo analisi, agiscono allo stesso modo nella vita reale, nell’ambito di gruppi di ogni tipo; la situazione gruppo analitica non li genera, li scopre soltanto, rendendoli manifesti ed aperti all’osservazione ed all’investigazione.” 4 S.H. Foulkes, Introduzione alla psicoterapia gruppo analitica, Ed. Univ. Romane, pag. 153
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La situazione gruppoanalitica produce così un flusso duraturo di materiale inaspettato ed indefinito in quanto fornito dai contributi spontanei e non guidati dei partecipanti. Rispetto a ciò è simile ad un test proiettivo come il Rorschach o il TAT, solamente che il materiale è vivo e multidimensionale…. …produce una dinamica sempre mutevole di azione e reazione, una specie di situazione sociodrammatica tra esseri viventi, in cui ciascun partecipante deve impegnarsi a partecipare con tutta la sua personalità, una personalità in azione, se vuole prendervi parte. 5 Foulkes 2 Foulkes S. H., 1948 pag 89
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“Considerato ciò mi resi conto che l’intero ospedale era ‘malato’ e bisognoso di trattamento. Quando dico curare un ospedale non voglio dire che io, come persona, avevo in trattamento l’ospedale, ma che il compito di far sì che l’ospedale funzionasse come un tutto, alla stregua di un orchestra, era la tappa essenziale perché si generasse un impatto terapeutico su ogni singolo individuo all’interno della comunità ospedaliera…” 6 S.H. Foulkes, Introduzione alla psicoterapia gruppo analitica, Ed. Univ. Romane, pag. 119
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7 Foulkes S.H., 1975
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IDENTITA’ 8
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Mente - Gruppo 9
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Individuo - Gruppo 10
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La gruppoanalisi intende il processo di mentalizzazione come
un processo di sviluppo psichico gruppale che va da una crescente coesione mentale verso una graduale e mai definitiva coerenza mentale. 11 M. Pines 1983
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Fasolo. F. Respirare il gruppo 2011
La Gruppoanalisi è una contaminazione di dialetti locali, impastati di continuo in un linguaggio sperabilmente utile per gestire e mettere al mondo quei processi relazionali che si chiamano Mente. 12 Fasolo. F. Respirare il gruppo 2011
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Organizzazione Mondiale della Sanità 2001
La salute mentale è uno stato di benessere nel quale il singolo è consapevole delle proprie capacità, sa affrontare le normali difficoltà della vita, sa lavorare in modo utile e produttivo ed è in grado di apportare un contributo alla propria comunità. 13 Organizzazione Mondiale della Sanità 2001
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“curare” significa aiutare a transitare in una tappa successiva della vita
“guarire” vuol dire intraprendere un processo che porta a significare e ad abitare in modo nuovo i luoghi di transito e le nuove tappe della vita 14 Barone R., Bruschetta S., Giunta S.- Gruppoanalisi e comunità terapeutica. Uno strumento di lavoro basato su supervisione, valutazione e ricerca – Franco Angeli 2010
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La gruppo analisi quindi -come stile di lavoro d’equipe -come metodo di osservazione delle dinamiche interne all’equipe e dei pazienti; -come lettura delle dinamiche “tra” e “con” i servizi; -come interpretazione della sofferenza, ma anche del significato della cura e della guarigione: -come ricerca continua della costruzione di una “matrice terapeutica” da parte dell’equipe, in cui inserire le relazioni e i progetti effettuati con gli utenti. Non sono “terapeutici” i singoli interventi (dello psicologo, dell’ass. sociale, dell’educatore etc), ma il “pensiero” che l’equipe fa su e con un paziente e che “contiene” le relazione con esso, le relazioni nel gruppo di residenti e di questi con lo staff, le relazioni con il territorio ed i processi costitutivi dell’identità. 15
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Il pensiero gruppoanalitico non è tanto un fatto cognitivo, quanto piuttosto un affetto. (…)
…è infatti un pensiero affiliativo, ma afinalistico, in quanto privilegia il libero gioco coesistentivo rispetto all’incontro progettuale. (…) E’ il modo naturale e specifico di pensare della e nella psicoterapia di gruppo. E’ quella distanza mobile ed inquietante, che siamo invitati a lasciar essere, piuttosto che a colmare. (…) …non è dialettico, ma si limita alla convivenza; non prevede l’esistenza di coppie polari o complementari, ma accetta e supporta la coesistenza di pezzi differenti di realtà. (…) Fuori dalla logica del tutto o niente, il pensiero intermedio è una logica degli affetti rigorosa, che si ostina a lasciare spazio prima che a negarlo: alle nuove professionalità, alle nuove istituzioni, alla speranza. (Fasolo F.,1995) 16
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