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Politica e religione tra Rinascimento e Barocco

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Presentazione sul tema: "Politica e religione tra Rinascimento e Barocco"— Transcript della presentazione:

1 Politica e religione tra Rinascimento e Barocco

2 Quando mi vedi, fai “click” per animare le descrizioni
Situazione iniziale Nel Mondo In America, i Conquistadores, invadono i territori dei popoli Maya, Aztechi e Inca che entrano a far parte dei territori spagnoli. L’impero Turco-Ottomano , a seguito delle conquiste di Solimano il Magnifico, espande i suoi domini In India, la dinastia Islamica degli imperatori Moghul, unifica l’itera India. In Cina, la dinastia Ming da grande impulso al paese sviluppando l’economia e i traffici commerciali. In Europa Il dominio più vasto è quello della Spagna Inizia l’ascesa delle monarchie inglesi e francesi In Italia La penisola Italiana è frazionata in piccoli stati regionali È coinvolta nelle guerre che contrappongono Francia e Spagna

3 Per approfondire gli argomenti, fai “click” sulle parole evidenziate
Quadro Cronologico 1494 Discesa di Carlo VIII in Italia 1517 Lutero pubblica la sua Tesi 1525 Battaglia di Pavia 1534 Atto di supremazia di Enrico VIII 1545 Inizio del Concilio di Trento 1559 Pace di Cateau - Cambrésis 1563 Chiusura del Concilio di Trento 1571 Battaglia di Lepanto 1598 Editto di Nantes

4 Il sovrano rappresenta il vero centro del potere politico
Lo stato moderno Il sovrano rappresenta il vero centro del potere politico La sua autorità si esercita attraverso la burocrazia Questa veniva messa in pratica dai funzionari Questi gestivano: Gli affari di stato L’amministrazione della giustizia L’organizzazione di un esercito permanente La riscossione delle tasse

5 Lo stato moderno La nobiltà Il clero
Nonostante molti sovrani erano riusciti ad imporre l’obbedienza di molti signori feudatari, questi detenevano spesso un potere precario Perché? Nelle società del tempo, due grandi ordini o ceti sociali, continuavano ad esercitare una forte influenza Quali? La nobiltà Il clero

6 Lo stato moderno La nobiltà Nobiltà di sangue Nobiltà di toga Il clero
Alto clero Basso clero

7 Lo stato moderno La nobiltà di sangue La nobiltà di toga
Si definivano nobili di sangue (o di spada) quelli che si tramandavano il loro stato sociale per antiche origini guerriere La nobiltà di toga Si definivano nobili di toga, quelli ai quali il sovrano attribuiva, per particolari meriti, importanti incarichi pubblici

8 Lo stato moderno L’alto Clero Il basso Clero
Era costituito per lo più da prelati di alto lignaggio (vescovi, cardinali). Spesso venivano da famiglie nobili. Il basso Clero Era costituito da parroci, curati, religiosi.

9 Lo stato moderno Alto clero Sovrano Nobiltà
Cooperava affinché il popolo seguisse i dettami del sovrano e influiva notevolmente sulle decisioni politiche Sovrano Costituiva il centro del potere politico e prendeva decisioni. Nobiltà Attuava le decisioni del sovrano ed era incaricata di far funzionare la burocrazia

10 Spagna, Francia e Inghilterra
L’Inghilterra, dopo una dura guerra contro la Francia (la Guerra dei Cent’Anni) e relativa sconfitta, rinunciò alle pretese di conquista nel continente europeo. Dovette comunque concentrarsi su una dura e aspra lotta interna al paese tra le due casate allora più importanti che volevano conquistare il trono: gli York e i Lancaster; questa prese il nome di Guerra delle Due Rose, che vide però una dura sconfitta da entrambe le parti e l’affermazione di una nuova dinastia, quella dei Tudor, che pose sul trono di Inghilterra l’allora giovane Enrico VIII. La monarchia inglese, nell’esercizio delle sue funzioni amministrative era comunque assoggettata al giudizio e al parere di un Parlamento, diviso in due camere: la camera dei Lord, composta da prelati e nobili e la camera dei Comuni, composta da rappresentanti dell’alta borghesia. Spagna, Francia e Inghilterra tra ‘400 e ‘500 Il dominio imposto sui territori francesi da Luigi XI non fu facile da gestire, perché dovette battersi e sconfiggere varie casate e principi vassalli. Anche dopo l’insediamento come Re di Francia, dovette comunque subordinare le proprie decisioni a quelle degli Stati Generali, un organismo formato da nobili, ecclesiastici e borghesi Dopo il matrimonio tra Ferdinando II d’Aragona e Isabella di Castiglia e la cacciata degli arabi dalla regione di Granada, la Spagna divenne uno dei territori più importanti e vasti, considerando anche le colonie d’America. Per questo motivo, fu il primo paese ad istituire un Consiglio di Stato, per governare ed amministrare li dove non c’era la presenza fisica del Re.

11 Gli stati dell’Europa centro - orientale
Una posizione di preminenza venne assunta dalla casata degli Asburgo, signori di Austria e Boemia , costituenti del Sacro Romano Impero Germanico; Massimiliano I, eletto imperatore cercò di convincere gli altri principi a risaldare l’unità di fronte alla minaccia delle incombenti invasioni Turche. A differenza delle monarchie occidentali, Polonia Ungheria e Russia, non riuscirono mai veramente nell’intento di incaricare i loro sovrani di tutti gli effettivi poteri; in Russia, specialmente, dove regnava lo Zar Ivan III, la classe predominante politicamente, era quella dei Boiardi, cerchia di antichi aristocratici.

12 Guerre d'Italia del XVI secolo
Mentre gli stati europei costituivano delle solide monarchie economicamente forti grazie anche ai territori colonizzati, l’Italia risultava frammentata in tante piccole parti e molto debole ed instabile, politicamente ed economicamente; questa fragilità comportò, a partire dal 1494, una serie di guerre volte al dominio dell’Italia da parte degli stati europei più forti. La prima di queste guerre, fu quella intrapresa da Carlo VIII, re di Francia, per Rivendicare il diritto al trono di Napoli

13 Discesa e risalita di Carlo VIII e Prima Guerra d’Italia
Per rivendicare il trono del regno di Napoli, Carlo VIII valicate le Alpi, attraversò senza alcun tipo di resistenza il Ducato di Milano, appoggiato da Ludovico Sforza detto il Moro,  perché vide nella sua figura uno strumento per colpire Ferrante I che sosteneva il nipote Gian Galeazzo Sforza. Raggiunta la cittadina di Fornovo, la lega antifrancese sferrò un durissimo colpo alle truppe di Carlo VIII; anche se non sconfissero propriamente il reggente francese gli permisero di ritirarsi nelle sue terre, considerando anche il fatto che il suo esercito aveva subito delle grosse perdite ed era quindi inoffensivo Diretto verso Napoli, e passato con il suo esercito incolume dal Ducato di Milano, sono gli avversari dei Medici, supportati dalle accese prediche del monaco Girolamo Savonarola, a Firenze, a dare libero passaggio alle truppe di Carlo VIII e a sostenere l'iniziativa francese, con la speranza che possa portare a un cambiamento di regime politico. Infine, nello Stato pontificio sono i cardinali avversi allo spagnolo Alessandro VI a far passare le truppe francesi; essi sperano che con la discesa di Carlo VIII si possa deporre il papa ed eleggere al pontificato Giuliano della Rovere La rapidità e la facilità con cui Carlo VIII aveva raggiunto Napoli e la posizione di dominio in Europa che gli derivava dall'unione delle corone di Francia e di Napoli suscitarono una Lega antifrancese, composta da Venezia, dall'Austria, dal Papato, dal Ducato di Milano e dalla Spagna. Carlo VIII comprese che era giunto il tempo di ritirarsi in Francia. Giunto finalmente a Napoli senza combattere, il ceto baronale, per tradizione filofrancese e ostile alla monarchia, accoglie trionfalmente il sovrano. Il re Ferdinando II d’Aragona, detto Ferrandino, era già fuggito con tutta la corte in vista di una futura resistenza

14 Le conseguenze per l’Italia dopo la Prima Guerra
Per l'Italia le conseguenze furono catastrofiche Ora l'Europa intera sapeva che l'Italia era una terra incredibilmente ricca e facilmente conquistabile L'Italia si trasformò in un campo di battaglia per decenni e perse la propria indipendenza.

15 Conflitti tra Francia e Spagna
Nel 1504, l’esercito francese rimpatriò nuovamente, e con l’armistizio di Lione stipulato nell’omonima città il 31 marzo 1504 tra Luigi XII di Francia e Ferdinando il Cattolico sancì la divisione dell'Italia in due sfere di influenza: francesia nord (in special modo il Ducato di Milano) e spagnoli a sud (Regno di Napoli). A quattro anni di distanza, e più precisamente nel 1499, il successore di Carlo VIII, Luigi XII, avanza pretese dinastiche sul Ducato di Milano (con il sostegno di Venezia e dello Stato della Chiesa). Presa Milano, tenta di conquistare anche Napoli per sottrarla agli Aragonesi e spartirla con gli Spagnoli I mancati accordi con gli spagnoli, causarono due lunghi anni di dure battaglie per il predominio sul regno di Napoli; infine un duro scontro sulle rive del Garigliano, sancì l’indiscussa vittoria e il predominio su questi territori degli spagnoli, che detennero il primato sino al 1713 Con l’aiuto degli spagnoli, Luigi XII riesce a conquistare Napoli, tuttavia in poco tempo gli Spagnoli cambiarono gli accordi e conquistarono tutto.

16 Conflitti tra Francia e Spagna
Nel 1508, per limitare l'espansionismo di Venezia (ai danni della Romagna e dei territori di Valentino Borgia), il papa Giulio II si allea con Francia e Spagna (Lega di Cambrai). Venezia viene sconfitta ad Agnadello nel 1509 e deve rinunciare così alle speranze espansionistiche sul resto d'Italia. La Francia però approfitta dell'alleanza per espandersi al Nord. Ma nel 1516, con l’ascesa al trono di Francesco I di Valois, nelle vicinanze di Milano e a capo di un esercito francese e veneziano, questi si scontrò con l'esercito svizzero, corso a dar manforte a Massimiliano Sforza duca di Milano. La vittoria del monarca francese arrestò la politica espansionistica dei Confederati e garantì alla Francia il controllo del ducato di Milano. L’espansione dell’esercito francese, scosse non poco le alleanze stipulate a Cambrai; pertanto Giulio II organizza la Lega Santa (Papato, Venezia, Spagna, Inghilterra, Svizzera) per scongiurare una nuova conquista da parte della Francia. Questa, viene sconfitta nel 1512 e abbandona il Ducato di Milano. Qui torna Massimiliano Sforza, figlio del Moro.

17 L’Italia contesa tra Francia e Spagna
La Spagna Dopo la sconfitta dell’esercito francese, la Spagna, che nel 1519 vede l’ascesa la trono di Carlo I (Carlo V), oramai possedeva territori coloniali impressionanti e vide nell’Italia l’ultimo tassello alle sue conquiste che gli avrebbe permesso il dominio incontrastato su tutto il mediterraneo ed un porto sicuro per espandere ulteriormente i suoi territori nelle zone occupate dai Mussulmani. La Francia L’impero francese, voleva riconquistare l’Italia, per ambizioni di grandezza e per contrapporsi alla Spagna con dei territori che gli avrebbero permesso un tenore di supremazia nel panorama politico europeo e non più stretta nella morsa dei paesi ad essa confinanti di proprietà della Spagna.

18 Conflitti tra Francia e Spagna
Morto Francesco I nel 1547, il figlio Enrico II continua la guerra contro l'Impero, cambiando però obiettivi: non più l'Italia, ma il Nord della Francia. Carlo V dopo il 1555 abbandona la guerra, che però continua con il suo successore (Filippo II). La Francia viene sconfitta definitivamente nella battaglia di San Quintino. Dopo aver tentato invano di conquistare il Regno di Napoli, Francesco I viene sconfitto anche nel 1525, viene fatto prigioniero dagli spagnoli, portato in Spagna e costretto a rinunciare anche a Milano e alla Borgogna. Le continue lotte di Carlo V per la conquista del territorio italiano avevano sfibrato notevolmente le casse dello Stato; la Francia cattolica approfittando della situazione negativa spagnola, non si fa scrupolo di allearsi con due nemici di Carlo V: i principi protestanti tedeschi e i Turchi islamici, senza tralasciare gli Stati italiani. Ma, ancora una volta, gli sforzi da parte della Francia non portarono ai risultati sperati Ma nel 1526, liberato dalla prigionia, aderisce alla Lega di Cognac (Papato, Venezia, Firenze, Francia) promossa dal Papa contro l'Impero. Per questo nel 1527 Carlo V autorizzò i suoi soldati a saccheggiare Roma (sacco di Roma) e a devastare molti territori italiani. Nel 1530 Carlo V viene incoronato imperatore.

19 La Pace di Cateau - Cambrésis
La pace di Cateau-Cambrésis (2/3 aprile 1559), fu un trattato di pace che definì gli accordi che posero fine alle guerre d'Italia e al conflitto tra gli Asburgo e la Francia. Essa definì gli equilibri europei per tutto il secolo successivo, spostando il baricentro sull'Atlantico e ufficializzando la debolezza politica italiana, mentre riconosceva protagoniste della scena europea la Spagna e la Francia. Sancì inoltre l'inizio del predominio spagnolo in Italia. Territori che rimasero alla Spagna Alla Spagna rimasero i territori precedenti: Borgogna, Milano, Napoli, Sicilia, Sardegna. Gran parte degli Stati italiani passano sotto l'influenza spagnola. Il sogno imperiale viene cancellato dallo stesso Carlo V, che aveva già diviso l'impero in due parti: l'occidente a Filippo II, l'oriente a Ferdinando I. Territori che rimasero alla Francia Nonostante la sconfitta, alla Francia vengono riconosciute alcune conquiste precedenti, ossia i territori di Metz, Toul e Verdun.


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