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Aptica A cura di Mario Gori
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Aptica Concerne le azioni di contatto corporeo
- nei confronti di se stessi - nei confronti degli altri - nei confronti di oggetti e animali “L’aptica studia il tatto come forma di conoscenza e comunicazione. Il tatto può essere attivo (il toccare) e passivo (l’essere toccati). Nella cultura occidentale esiste una sorta di pudore culturale verso entrambe le modalità” (Giaccardi, 2005, p. 95) È considerata centrale nella comunicazione. Essa cerca la giusta distanza nella relazione.
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Sensazione “haptic” Si intende il trasferimento (costruito immaginativamente) della percezione tattile all’estremità dell’oggetto che si impugna (per esempio un bastone da passeggio) con cui esploriamo l’ambiente). Si ha cioè l’impressione di percepire tattilmente, in modo diretto, con la mano, ciò che l’estremità libera del bastone sta toccando, quasi che l’intermediazione dell’oggetto fosse ignorata. Si parla di sensazione “haptic” anche per la vista, come dire: guardare è un po’ toccare (Gibson e altri). Esplorare con gli occhi ci procurerebbe informazioni di tipo tattile. Recenti ricerche nel campo della sinestesia spiegano come questi costrutti immaginativi abbiano un correlato nella fisiologia neuronale.
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Percezione aptica Processo di riconoscimento del mondo attraverso il tatto. Deriva dalla combinazione tra la percezione tattile data dagli oggetti (o altro) sulla superficie della pelle (conformazione, rugosità…) e la propriocezione che deriva dalla posizione della mano rispetto all'oggetto. È costituita dai messaggi comunicativi espressi tramite contatto fisico - codificati - spontanei Il riconoscimento tramite il tatto avviene mediante una procedura di esplorazione dell'oggetto. Sistema aptico come "sensibilità dell'individuo verso il mondo adiacente al suo corpo". (J.J., Gibson, 1966) Esiste uno stretto nesso tra la percezione aptica ed i movimenti del corpo. Le differenze culturali rivestono un ruolo cruciale
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Percezione aptica Si “riferisce all’elaborazione percettiva delle informazioni provenienti da molti sottosistemi, tra cui quelli della pelle, dei muscoli, dei tendini e delle articolazioni. La percezione aptica ricerca di solito attivamente le informazioni. Le persone esplorano l’ambiente invece di ricevere passivamente i vari stimoli” (Wolfe J. M. e al., 2007, p. 294)
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Ricettori immediati e di distanza
I ricettori immediati sono quelli “utilizzati per esaminare l’ambiente più prossimo, il mondo del tatto: pelle, membrane, muscoli” (Hall, 1968, p. 58) Più specifici dell’aptica. I ricettori di distanza sono “connessi all’esame di oggetti distanti: gli occhi, gli orecchi e il naso” (ibidem)
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Tatto Distinzione in - tatto attivo, aptica: prensione e esplorazione attive - tatto passivo: sensazioni casuali di contatto con la pelle G. Révész, 1938 J.j. Gibson, 1961
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Riflessioni sull’aptica
Spazio visivo e spazio aptico - lo spazio visivo è pieno di immagini - lo spazio aptico è vuoto Spazio vicino e spazio lontano Spazio vicino: vista = tatto La percezione visiva è immediata e globale (in un secondo momento può essere analitica) Spazio lontano: vista diversa dal tatto Percezione della forma La percezione aptica elabora analiticamente le singole strutture e poi arriva a una sintesi dei dati Percezione della struttura
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Vi è nell’uomo unità percettiva dello spazio e della forma
Vi è identità tra il dominio visivo e quello aptico (Blumenberg) Fare attenzione alle illusioni visive e tattili (Révész) Implicazioni didattiche
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Azioni e caratteristiche
Il tatto può essere: delicato, fine, squisito, acuto, ottuso. Voci attinenti al tatto: toccare, palpare, tastare, tentare, brancicare, carezzare, blandire, sfiorare, titillare, vellicare, solleticare, stuzzicare, lisciare, sfiorare, massaggiare, modellare. Una superficie può essere: lanosa, stopposa, vellutata, satinata, gommosa, marmorea, legnosa, gessosa, porcellanata, vetrosa, farinosa, pastosa, oleosa, spugnosa, carnosa, morbida, liscia, polita, scabrosa, aspra, squamosa, grinzosa, rugosa, ondulata, bitorzoluta, granulosa, smerigliata, fluida, appiccicosa, viscida, viscosa, elastica, flessibile, pieghevole, trattabile, cedevole, malleabile, inflessibile, molle, floscia, flaccida, solida, soda, pelosa, villosa, irsuta, spelacchiata, friabile. Modi di dire: aver molto tatto nel parlare, non aver tatto, passarla liscia; avere modi ruvidi, fare il duro, andar per le lisce.
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Sensi di distanza e di prossimità
“Il mondo dell’uomo occidentale si è affidato sempre più, per comunicare, ai sensi di distanza cioè la vista e l’udito. I sensi di prossimità (il tatto, il gusto, l’odorato e i sensi vestibolare e di congiunzione muscolare) sono stati tabù, denigrati o ignorati. In cerca di prove palpabili e certificabili, governati da norme di efficienza burocratica, di distacco scientifico e di astrazione logica, abbiamo coltivato assiduamente i sensi di distanza (verbale, vocale e visiva) a detrimento degli altri sensi vitali che valorizzano la vicinanza e stabiliscono il contatto fra gli uomini” (Montagu e Matson, 1981, p. 74)
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Principi dell’aptica Révész: dieci principi
1. Principio stereoplastico Viene applicato quando afferriamo un oggetto o chiudiamo la mano su di esso Dati materiali dell’oggetto: - volume - durezza - resistenza - ……..
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2. Principio della successività
Quando l’oggetto non può essere contenuto nella mano dobbiamo “affrontarlo” per passi successivi che gradualmente ci consentano di esplorare l’oggetto Attività svolta prevalentemente da pollice e indice
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3. Principio cinematico La mano conosce solo se si muove È possibile che questo avvenga anche quando è l’oggetto che si muove mentre la mano resta ferma
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4. Principio metrico Prima unità di misura con la quale misuriamo il nostro corpo e lo spazio La funzione “metrica” del tatto è affidabile come quella visiva e varia in rapporto alla distanza degli oggetti
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5. Principio dell’atteggiamento ricettivo e intenzionato
L’efficacia spaziale del tatto risente dell’atteggiamento percettivo mostrato dal soggetto Atteggiamento ricettivo: il soggetto è “passivo” e “vede” gli stimoli esterni ma non li “guarda” Atteggiamento intenzionale: il soggetto è attivo ed esplora. Momento conoscitivo
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6. Tendenza al tipo e allo schema
Il tatto tende maggiormente ad iscrivere gli oggetti in tipi generali di identificazione e a costruire schemi generali di riconoscimento
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7. Tendenza trasformatrice
In alcune circostanze il tatto ha come tendenza implicita quella di trasformare i propri contenuti di esperienza in dati visivi
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8. Principio dell’analisi strutturale
9. Principio della sintesi costruttiva Sono due spetti distinti di un processo unico e simultaneo Il tatto percepisce le strutture e deve attuare una sintesi costruttiva
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10. Principio dell’organizzazione autonoma
Ciascuna modalità, compresa l’aptica, ha uno spazio unico e leggi proprie Blumenberg, 1936 Gibson, 1966 Vista = tatto
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Contatto con gli altri Distinguiamo tra:
- contatto reciproco, che consistono nella successione di due o più azioni di contatto - contatto individuale che è unidirezionale ed è rivolto da un soggetto a un altro. Per entrambi i tipi di contatto distinguiamo regioni del corpo: - “vulnerabili”: possono essere toccate solo dagli intimi o dagli specialisti - “non vulnerabili”: possono essere toccate anche da estranei. Toccare gli altri comunque è un atto comunicativo non verbale che influenza la qualità della relazione tra due individui. Il contatto può anche regolare rapporti di dominanza e potere poiché di solito chi occupa una posizione sociale dominante può toccare chi ritrova in una posizione di minor potere e non viceversa.
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Aptica e culture In numerose culture il contatto è regolato da rituali, in occasioni convenzionalizzate (religiose o laiche). Il contatto corporeo ha una molteplicità di effetti, spesso fra loro contrapposti: la persona che tocca, in generale, può essere ritenuta cordiale, disponibile ed estroversa e, di norma, suscita simpatia; al contrario, può suscitare reazioni negative di fastidio e di irritazione fino a giungere a risposte di collera nel caso in cui il contatto sia percepito come una forma di invasione. Esistono però notevoli differenze culturali. Possiamo distinguere le culture del contatto (arabe e latine) dalle culture del non contatto (nordiche, giapponese e indiana).
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Aptica, informatica e robotica
L’aptica, attraverso le forme di “touch-screen” è diventata anche un settore dell’informatica, della robotica e di quanto è ad esse collegato, relativamente anche agli studi legati alle diverse forme di realtà.
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Bibliografia Révész Geza, Die Formenwelt des Tastssins, Bd.1, Den Haag, 1938 J.J. Gibson, The senses considered as perceptual systems., Boston, Houghton Mifflin, 1966. M. Mazzeo, Tatto e linguaggio, Editori Riuniti, 2003 P. Zaniboni, il bambino non vedente, biblioteca italiana per i ciechi
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