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IL PROGETTO BCNL LA SCUOLA PATTO PER IL LAVORO. IL TUTOR.

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Presentazione sul tema: "IL PROGETTO BCNL LA SCUOLA PATTO PER IL LAVORO. IL TUTOR."— Transcript della presentazione:

1 IL PROGETTO BCNL LA SCUOLA PATTO PER IL LAVORO

2 IL TUTOR

3 La funzione tutoriale è qualcosa che connota la nostra società dell’incertezza, consentendole proprio di uscire dal tunnel della dispersione e di ritrovare un positivo “orizzonte di senso” per l’esercizio delle proprie azioni e delle proprie scelte.La funzione tutoriale è qualcosa che connota la nostra società dell’incertezza, consentendole proprio di uscire dal tunnel della dispersione e di ritrovare un positivo “orizzonte di senso” per l’esercizio delle proprie azioni e delle proprie scelte. Società Complessa

4 IL TUTOR La figura del tutor si colloca in un panorama pedagogico, in cui si rileva il passaggio da unaLa figura del tutor si colloca in un panorama pedagogico, in cui si rileva il passaggio da una didattica “teacher oriented” ad una didattica “student oriented”, che afferma la centralità dello studente a partire dalla valorizzazione delle sue risorse personali. didattica “teacher oriented” ad una didattica “student oriented”, che afferma la centralità dello studente a partire dalla valorizzazione delle sue risorse personali. Panorama Pedagogico

5 IL TUTOR Insegnante del Consiglio di Classe disposto ad ascoltare le problematiche degli alunni, che ha seguito corsi di formazione volti a stimolare le proprie competenze relazionali e a conoscere le problematiche dei soggetti in fase di sviluppo.Insegnante del Consiglio di Classe disposto ad ascoltare le problematiche degli alunni, che ha seguito corsi di formazione volti a stimolare le proprie competenze relazionali e a conoscere le problematiche dei soggetti in fase di sviluppo. Facilitatore dei processi d’apprendimento e di miglioramento dell’efficacia della relazione educativa.Facilitatore dei processi d’apprendimento e di miglioramento dell’efficacia della relazione educativa. Scuola Secondaria

6 IL TUTOR Ha la funzione di: sostegno affettivo sostegno affettivo consigliere orientatoreconsigliere orientatore guida nel momento in cui è necessario:guida nel momento in cui è necessario: potenziare le proprie prestazioni, potenziare le proprie prestazioni, acquistare fiducia, acquistare fiducia, responsabilizzarsi, responsabilizzarsi, prendere decisioni personali prendere decisioni personali identificare i propri punti di forza e di debolezza, identificare i propri punti di forza e di debolezza, essere facilitato nel dialogo con la propria famiglia essere facilitato nel dialogo con la propria famiglia Dispersione Scolastica

7 IL TUTOR Un processo di formazione-integrata, per essere garantito come tale, deve essere associato ad un punto di riferimento costante che assicuri la coerenza (di contenuti e metodologia) degli interventi e si configuri, al tempo stesso, come memoria, interprete e promotore delle istanze e dei bisogni dell’utente.Un processo di formazione-integrata, per essere garantito come tale, deve essere associato ad un punto di riferimento costante che assicuri la coerenza (di contenuti e metodologia) degli interventi e si configuri, al tempo stesso, come memoria, interprete e promotore delle istanze e dei bisogni dell’utente. Formazione integrata

8 IL TUTOR Interfaccia tra tutte le Agenzie formative.Interfaccia tra tutte le Agenzie formative. Formazione Integrata

9 IL TUTOR Rappresenta il referente istituzionaleRappresenta il referente istituzionale Risponde di tutte le disfunzioni relative al piano organizzativo: la logistica, il materiale e gli strumenti.Risponde di tutte le disfunzioni relative al piano organizzativo: la logistica, il materiale e gli strumenti. Formazione Integrata

10 IL TUTOR Si occupa di tutto ciò che concerne il "setting" dell'azione formativa.Si occupa di tutto ciò che concerne il "setting" dell'azione formativa. Aver cura del "setting" significa creare lo spazio fisico e l'ambiente mentale funzionale alla interazione formativa, quel quadro che permette l'apprendimento ed il cambiamento a condizione che sia ampio ma non ambiguo, flessibile ma non fluttuante. Aver cura del "setting" significa creare lo spazio fisico e l'ambiente mentale funzionale alla interazione formativa, quel quadro che permette l'apprendimento ed il cambiamento a condizione che sia ampio ma non ambiguo, flessibile ma non fluttuante. Formazione Integrata

11 IL TUTOR È qualificato come il responsabile d'aula del corso e, come tale, chiamato a presidiare il territorio di confine del sistema aula.È qualificato come il responsabile d'aula del corso e, come tale, chiamato a presidiare il territorio di confine del sistema aula. Filtra “input”, controlla “output”, media e supervisiona la realizzazione del progetto.Filtra “input”, controlla “output”, media e supervisiona la realizzazione del progetto. Rappresenta il progetto stesso e lo legittima istituzionalmente.Rappresenta il progetto stesso e lo legittima istituzionalmente. Formazione integrata

12 IL TUTOR La prima area funzionale del tutor consiste nella creazione di un buon quadro generale di riferimento.La prima area funzionale del tutor consiste nella creazione di un buon quadro generale di riferimento. l'obiettivo è quello di mantenere i canali di comunicazione sgombri, liberi, funzionali ed adeguati al miglior trasferimento delle competenze, occupandosi di rimuovere ostacoli fisici o psichici che si frappongano a questo ottimale stato di cose.l'obiettivo è quello di mantenere i canali di comunicazione sgombri, liberi, funzionali ed adeguati al miglior trasferimento delle competenze, occupandosi di rimuovere ostacoli fisici o psichici che si frappongano a questo ottimale stato di cose. Aree Funzionali

13 IL TUTOR La seconda area di intervento è quella di:La seconda area di intervento è quella di: - negoziare il progetto formativo con i partecipanti, - negoziare il progetto formativo con i partecipanti, - verificare la congruenza e la contiguità degli interventi attraverso sessioni di controllo. - verificare la congruenza e la contiguità degli interventi attraverso sessioni di controllo. Aree Funzionali

14 IL TUTOR La terza area funzionale consiste : nell’assicurare un punto di vista di sintesi (rispetto al quadro complessivo di riferimento) finalizzato alla ricerca del successo formativo;La terza area funzionale consiste : nell’assicurare un punto di vista di sintesi (rispetto al quadro complessivo di riferimento) finalizzato alla ricerca del successo formativo; nel "restituire" informazioni per l’adeguamento, in itinere, del processo e delle funzioni assegnate alle diverse componenti coinvolte.nel "restituire" informazioni per l’adeguamento, in itinere, del processo e delle funzioni assegnate alle diverse componenti coinvolte. Aree Funzionali

15 IL TUTOR Operatore che svolge funzioni di: diagnosi,diagnosi, sostegno e sviluppo personale,sostegno e sviluppo personale, orientamento sociale e professionale.orientamento sociale e professionale. monitoraggio del percorso formativomonitoraggio del percorso formativo contatto con le famiglie e con altri servizi di intervento socialecontatto con le famiglie e con altri servizi di intervento sociale Centro per l’ Impiego

16 IL TUTOR Punto di riferimento e di supporto nell’affrontare e risolvere i problemi che riguardano il piano:Punto di riferimento e di supporto nell’affrontare e risolvere i problemi che riguardano il piano: della crescita personale, della crescita personale, dei rapporti sociali,dei rapporti sociali, delle prestazioni professionali.delle prestazioni professionali. Funzione Orientativa

17 IL TUTOR Illustra i passaggi logici ed operativi di un compito, individuando le difficoltà che si possono incontrare e gli errori che si possono compiere. Le Azioni riguardano rispettivamente:Illustra i passaggi logici ed operativi di un compito, individuando le difficoltà che si possono incontrare e gli errori che si possono compiere. Le Azioni riguardano rispettivamente: 1.il momento prima di affrontare il compito - il “tutor” si limita a spiegare le caratteristiche e le probabili difficoltà; - il “tutor” si limita a spiegare le caratteristiche e le probabili difficoltà; 2. il momento dell’ esecuzione del compito - il tutor evidenzia gli errori suggerendo ipotesi di soluzione; - il tutor evidenzia gli errori suggerendo ipotesi di soluzione; 3. il momento seguente l’esecuzione del compito - il tutor sollecita una riflessione sulle procedure utilizzate, sulle difficoltà incontrate, sui risultati conseguiti e su ipotesi di miglioramento delle future prestazioni. - il tutor sollecita una riflessione sulle procedure utilizzate, sulle difficoltà incontrate, sui risultati conseguiti e su ipotesi di miglioramento delle future prestazioni. Coaching

18 LA TUTORSHIP Individuazione potenzialità: facilitare nel soggetto il riconoscimento di risorse da lui utilizzabili. - Scaffolding affettivo e motivazionale: incoraggiare, aiutare, approvare. - Orientamento: mostrare come si fa, rendere espliciti gli obiettivi, delineare delle possibilità. - Comunicazione: favorire l'interscambio e le integrazioni di conoscenze teorico-pratiche tra i diversi partners. - Individuazione potenzialità: facilitare nel soggetto il riconoscimento di risorse da lui utilizzabili. - Scaffolding affettivo e motivazionale: incoraggiare, aiutare, approvare. - Orientamento: mostrare come si fa, rendere espliciti gli obiettivi, delineare delle possibilità. - Comunicazione: favorire l'interscambio e le integrazioni di conoscenze teorico-pratiche tra i diversi partners. Funzioni

19 IL TUTOR agisce per l’affermazione dei diritti di cittadinanza. IL RUOLO

20 IL TUTOR Il mentore, nel senso "antico" del termine, accompagna e guida il discente alla progressiva "scoperta" dei contenuti e quindi lo stimola alla costruzione della conoscenzaIl mentore, nel senso "antico" del termine, accompagna e guida il discente alla progressiva "scoperta" dei contenuti e quindi lo stimola alla costruzione della conoscenza Mentoring

21 Buon lavoro! Rosa Maria Romano


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