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Corso di Psicologia Generale Ivo Alex Rubino
Cenni di Psicologia dello Sport Giuseppe Rociola
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…(…)…” la nostra mente è il risultato dell’interazione tra la mente e il mondo attraverso il corpo”…(…)…
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L’errore di Cartesio Corpo/soma (res extensa) e Psiche/Anima (res cogitans) sono viste come due sostanze drasticamente diverse, distinte ed autonome l’una rispetto all’altra, dotate di vita, storia e destino autonomi, separate e scisse.
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Cosa è la Psicologia dello Sport?
La Psicologia dello Sport (PdS) è: lo studio dei fattori psicologici che influenzano e sono influenzati dalla partecipazione e dalla prestazione nello sport, nell'esercizio e nell'attività fisica L’applicazione di tali conoscenze allo sviluppo della performance sportiva Statement dell'International Society of Sport Psychology
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Finalità della PdS stato di benessere psicofisico dell’atleta
miglioramento della performance dell’atleta acquisizione e mantenimento dello stato di salute psicofisica di chi pratica attività motoria e sportiva FEPSAC, 1995
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Cenni storici – Molti sono i manoscritti giunti fino a noi (Omero, Euripide, Pindaro, Pausania, ecc) che narrano come, fin dalle Olimpiadi di Atene, il destino di una competizione sportiva non era ritenuto dipendere esclusivamente dalla prestanza fisico-atletica, ma anche dall'astuzia, dalla strategia, dal coraggio, dallo stato d'animo Nonostante ciò solamente intorno al 1890 alcuni educatori hanno espresso le loro opinioni sugli aspetti psicologici dell'educazione fisica. Norman Triplett nel 1897 effettuò i primi studi sulla performance in situazioni di agonismo Coleman Griffit (1925) istituì il primo laboratorio di Psicologia dello Sport presso l'Università dell'Illinois Aiace ed Ulisse si erano disputati le armi di Achille dopo la sua morte, nella cosiddetta hòplon krìsis, il giudizio della armi. Questa leggenda, ripresa in particolare ed interpretata dal tragediografo greco Sofocle, testimonia il dibattito presente nel mondo greco classico sulle virtù guerriere più importanti, l'astuzia ed la forza indomita. E' un confronto fra il guerriero arcaico, preso da furia divina e mortifera in combattimento (lyssa in greco, furor in latino) ed un più moderno tipo di combattente, abile nelle armi ma sostenuto, oltre che dal favore divino (Ulisse è protetto da Atena) dalla saggezza e dalla malleabilità di fronte alle situazioni
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Cenni storici – La PdS si è sviluppata a partire dalla seconda metà degli anni ’60 In quegli anni Ferruccio Antonelli, il francese Michel Bouet e gli spagnoli José-Maria Cacigal e José Ferrer-Hombravella durante un congresso di Medicina dello Sport decisero di organizzare il primo congresso mondiale di PdS, che si tenne a Roma nel 1965 e che vide la partecipazione di circa 400 studiosi provenienti da 27 nazioni
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Cenni storici – In tale occasione venne fondata la prima Società Internazionale di Psicologia dello Sport, l’International Society of Sport Psychology (ISSP), e Antonelli ne fu eletto presidente. Cei, 1998
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Psicopatologia dello sport
Sindromi specifiche da sport Sindromi aspecifiche da sport
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Sindromi specifiche da sport
sindrome del campione (Master Syndrome) nikefobia (success phobia) ansia preagonistica (prestart anxiety) depressione da successo burn-out sportivo doping
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CAUSE DI MORTE IN SOLLEVATORI DI PESO FINLANDESI 37.5% SUICIDIO
CAMPIONATI NAZIONALI (RISCHIO DI MORTE 5 VOLTE MAGGIORE RISPETTO AI CONTROLLI) 37.5% SUICIDIO 37.5% INFARTO MIOCARDICO 12.5% COMA EPATICO 12.5% LINFOMI Parssinen et al. 2002
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PdS process Assessment & Education Goal Setting Skill Development
Technical Tactical Skill Development Game Day Application Physical Mental
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Goal Setting In PdS: Regolatore cognitivo del comportamento
1 traguardo; barriera; termine 2 fine, scopo, meta: one's - in life, lo scopo della propria vita Diz. Garzanti Goal Setting In PdS: Regolatore cognitivo del comportamento Burton D, et al (2005) Handbook of Sport Psychology The problematic etymology of goal (from the OED) "Of difficult etymology. "After the solitary (but app. unquestionable) occurrence in Shoreham's Poems c1315 the word first appears in 1531, and soon afterwards is very common; prob. it had survived only as a technical term of some rustic sport, and so failed to be recorded in literature. "Shoreham's form gol, riming with y-hol, suggests (though it does not necessarily imply) descent from an OE. *gál. (This would be quite certain if the word could be positively identified with the gale found in Cursor M (Cott.): ‘O þis quick þai bath wald be Moder..And aither wald þai haf it hale, Bot þai mai neuer com to þat gale’. But it is not unlikely that in this passage gale, obviously chosen for the sake of rime, is merely a forced use of GALE n.2 in the sense of ‘joy’. Of the existence of an OE. n. *gál, with the sense ‘obstacle, barrier’, some indirect evidence is afforded by the apparent derivatives gælan, ágælan, to hinder, delay. The transition from the sense of ‘barrier’ to that of ‘boundary’ (sense 1) is easy, and the further sense-development is parallel to that of L. meta, and of DOOL n.2; in view of the history of the latter word, Halliwell's alleged ‘Goale, a barrow or tumulus’, might be compared, if there were any ground for believing it to be genuine. But the absence of any record of OE. *gál or of its equivalent in any Teut. lang. (ON. geil, narrow passage, being too remote in sense) renders this etymology very insecure. "The suggestion of Henshaw (in Skinner's Etymologicon 1671), accepted by all subsequent etymologists, that the word is an adoption of F. gaule, pole, stick, switch, has nothing to recommend it. There is no evidence that F. gaule ever meant ‘goal’, or that Eng. goal ever meant ‘pole’ or ‘switch’. Besides, for the form in Shoreham, the Fr. derivation appears to be phonologically inadmissible. "A Welsh gâl is given by Davies Antiq. Ling. Brit. Dict. I. (1632) with Latin renderings (stadium, meta, statio) which would make it equivalent to Eng. goal. If this word be genuine (which seems to be doubtful) it must apparently be an early adoption from English; the suggestion in Fick Idg. Wb.2 II., that it represents an OCeltic *gaslâ stone, being phonologically untenable (Prof. Rhys). The current word in most parts of Wales for ‘goal’ with reference to games is col, mutated gol (gol), which prob. has obtained this meaning through its similarity of sound to the Eng. word. The Windhill dialect has a word pronounced (gol), explained as meaning ‘goal’, used in a certain game played with brass buttons (cf. GOG4); but its identity with this word is doubtful."
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Goal Setting (GS) Il goal è conscio Processi inconsci/automatici:
jump shot nel Basket o un drop volley nel Tennis Possibilità di interferenza nell’esecuzione
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Componenti Direzione Quantità o qualità del prodotto
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Come il GS migliore la prestazione?
Focalizza l’attenzione su compiti specifici dirigendo così l’azione Aumenta gli sforzi e l’intensità Incoraggia alla perseveranza anche di fronte al fallimento o alle avversità Promuove lo sviluppo di nuovi compiti o strategie di problem solving Locke & Latham 1990 Ha un effetto motivazionale diretto nel breve termine (1,2,3) ed un effetto sul lungo termine efficace soprattutto nei compiti complessi
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Efficacia del GS Più di 500 studi scientificamente attendibili
MES .42 .80 Miglioramento della performance rispetto al controllo 8.4% 16% Efficacia fra 1’ e 36 mesi
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Gli attributi del Goal Focus Specificity Difficulty Valence Proximity
Collectivity
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Goal Focus Prodotto Prodotto Processo Processo
Classifica di gara, perdere o vincere Processo Forma, tecnica, miglioramento, strategia Flessibilità e controllabilità Focalizza l’attenzione Migliora la concentrazione Key skills automation + self-efficacy dovuta alla sensazione di controllabilità Thubbs 1986 Processo
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Goal specificity Specificity vs do-your-best = +9%
L’obiettivo vago fornisce minor controllo e valutabilità: Individui con obiettivi meno specifici valutano meglio la propria performance quando sottoposti a feedback negativi Maggior efficacia se aggiunto alla difficulty Klein 1992
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Goal Difficulty Locke e Latham: linearità positiva fra difficoltà e prestazione Gli obiettivi percepiti come difficili predispongono ad uno sforzo maggiore e alla perseveranza (+ alti livelli) Incremento della prestazione fra il 10.4% e il 16.4% Mediatori di personalità – self efficacy
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Goal Valence Obiettivi positivi piuttosto che obiettivi negativi
Solo ipotesi ed esperienza sul campo
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Goal Proximity Short-term (ricerche cliniche) Short-term Long-term
Feedback più frequente +flessibilità + controllo Long-term ST può annoiare, focalizzarsi su piccoli successi, distrarre per troppa frequenza Short-term Long-term
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Goal Collectivity Meno specifici
Process-oriented durante l’allenamento Influenzano soddisfazione di squadra, coesione, motivazione, performance Squadra, team, gruppo??? Obiettivi e valutazioni medi Distrazione
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Goal in sintesi… Combinazione di processo, performance e outcome
Outcome per motivare all’allenamento, performance e process durante la competizione Obiettivi specifici, misurabili e difficili Obiettivi positivi ST – LT combination
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Goal Effectiveness Paradox
Gli obiettivi sono meno efficaci che nelle business performances Gli atleti lavorano vicini alla miglior performance potenziale Difficoltà del compito Differenze individuali
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Peak Performance Il raggiungimento della peak performance è una specie di momento magico, tutto si svolge perfettamente a livello mentale e fisico, la prestazione avviene in modo spontaneo e supera i livelli consueti di rendimento, le potenzialità di entrambi gli emisferi cerebrali sono utilizzate appieno e in modo integrato (Hall, 1982)
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Psicopatologia dello sport (Antonelli e Salvini, 1987)
Sindromi specifiche da sport Sindromi aspecifiche da sport
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Classificazione (Terreni Occhini, 1997)
atleta in crisi quando un atleta di buone qualità con un positivo standard di performance, attraversa un momento negativo a livello individuale od a livello prestazionale sindrome specifica da sport quando un atleta di buone qualità non presenta un standard positivo di performance o lo presenta in maniera saltuaria e discontinua, tale da far pensare ad impedimenti di natura psicologica limitati all’area sportiva sindrome aspecifica minore da sport quando un atleta non presenta un positivo standard di prestazione o lo presenta in maniera saltuaria e discontinua. L’anamnesi e gli accertamenti psicodiagnostici suggeriscono la presenza di un disturbo di tipo ansioso, somatoforme, dissociativo, distimico, dell’adattamento, del sonno, dell’alimentazione o di origine psicosomatica, oppure un caso di più strutturati disturbi della personalità, secondo i criteri del DSM-IV sindrome aspecifica maggiore da sport quando un atleta non presenta più uno standard positivo di performance. L’anamnesi e gli accertamenti psicodiagnostici suggeriscono la presenza di un disturbo dell’umore (non classificabile come distimico), un disturbo di tipo schizofrenico, delirante, organico o da sospetto uso di sostanze psicoattive, secondo i criteri del DSM-IV.
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Sindromi specifiche da sport
sindrome del campione (Master Syndrome) nikefobia (success phobia) ansia preagonistica (prestart anxiety) depressione da successo burn-out sportivo doping
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Sindrome del campione (Master Syndrome)
comportamento deviante perdita del controllo emotivo instabilità umorale bassa tolleranza alle frustrazioni doping eccessiva ricerca di attenzione, lodi e rassicurazioni egocentrismo senso grandioso di importanza (ritiene che tutto gli sia dovuto) atteggiamenti “paranoici” e recriminatori
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Nikefobia (success phobia)
“paura della vittoria” minor rendimento in gara che in allenamento “evitamento” della competizione sportiva convincimento di non poter ripetere una eccellente prestazione
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Ansia Preagonistica (prestart anxiety)
aumento dell’ansia in prossimità della competizione eretismo nervoso tendenza all’isolamento rifiuto di accettare consigli ideazione monotematica sulla gara
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Depressione da successo
insoddisfazione rispetto al successo ottenuto timore di una futura sconfitta o di una futura prestazione deludente pregiudizi culturali sul successo (senso di colpa ed autopunizione)
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Burn-out sportivo si assiste ad un disinvestimento emotivo, cosicché, l’unica cosa importante è percepire lo stipendio come in qualsiasi altro rapporto di lavoro; l’atleta si appiattisce, rinuncia a giocare per divertirsi e si allena solo per contratto; Depersonalizzazione somatopsichica; il corpo inizia ad essere considerato più in base al valore di mercato che “capacità” del soggetto a trarre soddisfazione dalle proprie prestazioni; sul piano spazio-temporale l'atleta può deformare le più comuni categorie spazio-temporali, iniziando a percepire il tempo in termini di stagioni agonistiche e tempi di recupero ed a delimitare lo spazio all’interno delle strutture organizzative sportive; possono deteriorarsi i rapporti sociali con i compagni e l’allenatore che iniziano ad essere percepiti come ostacoli ed antagonisti; in alcuni casi i rapporti interpersonali iniziano a deteriorarsi anche all’esterno dell’ambiente sportivo, determinando complicazioni ulteriori nella vita del soggetto.
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Doping le anfetamine ed anfetaminosimili, stimolanti del SNC, hanno la capacità di ridurre nell’atleta la percezione della fatica e di aumentare il livello di vigilanza ma sono tra le maggiori cause di decessi; le principali cause sono aritmie cardiache, sbalzi pressori e infarti. Aumentano inoltre l’aggressività, in maniera non meglio controllabile all’interno del contesto di gara. Per questo motivo venne descritta una particolare sindrome psichiatrica definita “sindrome della domenica” per la quale, alcuni atleti si trovavano coinvolti in scontri fisici e verbali, al termine della prestazione sportiva, in situazioni più quotidiane.
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Doping Somatotropina, è un ormone che stimola l’accrescimento fisiologico e viene utilizzato normalmente nei bambini che ne presentano carenza. L’ipotesi, non scientificamente fondata, si basa sul fatto che possa avere effetti anabolizzanti se somministrata a soggetti adulti. E’ certo che se somministrata a lungo su soggetti sani può produrre acromegalia (comparsa di lineamenti grossolani per deformazione delle ossa), associata a diabete, ipertensione arteriosa e cardiopatie. Eritropoietina (EPO), usata in medicina per curare le forme di anemia, stimola la produzione di globuli rossi nel sangue, aumentando l’ossigenazione, il consumo degli zuccheri e quindi il lavoro muscolare; per questo motivo è stato molto utilizzata nel ciclismo. L’aumento dei globuli rossi fa però aumentare la viscosità del sangue e quindi il rischio di trombosi, ictus ed infarto.
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STEROIDI ANABOLIZZANTI
CAUSE DI MORTE DA USO PROLUNGATO - linfomi - cancro del fegato - problemi cardiovascolari - suicidio (disturbi dell’umore) CAUSA DI MORTE IMPROVVISA - disidratazione - colpo di calore - arresto cardiaco - suicidio
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Sindromi aspecifiche da sport
disturbi dell’umore (depressione,distimia,ipomania) disturbi d’ansia (ansia da prestazione,fobia sociale, disturbo da attacchi di panico) disturbi alimentari (anoressia nervosa,anoressia inversa,bulimia) disturbi di personalità (borderline,narcisistico,istrionico, paranoide)
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Sindromi aspecifiche da sport
dipendenza da sostanze psicotrope (anfetamine,anabolizzanti) disturbi somatoformi (somatizzazione,dismorfismo corporeo) disturbi del controllo degli impulsi e dell’adattamento disturbi dissociativi disturbi mnestici
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