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PubblicatoGianluigi Capone Modificato 9 anni fa
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PERCEZIONE Processo psicologico di creazione di un’immagine interna del mondo esterno
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che consente di risparmiare risorse di analisi
Eurisma Qualunque regola o procedura mentale atta a generare o trovare qualcosa che si sta cercando Metodo di ricerca che consente di risparmiare risorse di analisi
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Gli input di un processo decisionale
1.La definizione dei problemi 2.La ricerca di informazioni e alternative 3.I giudizi di probabilità 4.L’inferenza basata sull’esperienza
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1. La definizione dei problemi
Soggettiva: è frutto di un modello mentale, di una serie di percezioni e interpretazioni di un attore Elettiva: implica il considerare alcuni aspetti della realtà trascurandone altri Si distinguono: Problemi strutturati: ben definiti, con confini chiari, con un numero finito di potenziali alternative per risolverlo, con un’unica soluzione Problemi non strutturati: non chiaramente definiti, con più di una soluzione
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Possono verificarsi due tipi di distorsioni:
1. La definizione dei problemi Effetto framing Adozione di un particolare punto di vista che esclude gli altri provocando distorsioni nelle scelte Possono verificarsi due tipi di distorsioni: Una volta adottato un punto di vista o frame su un problema si perde la capacità di vederne altri, e questo può generare rigidità e conflitti Il linguaggio in cui sono formulati i problemi sui comportamenti di scelta può generare un effetto framing (effetto prospettiva)
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1. La definizione dei problemi Stili cognitivi diversi
Frames diversi Stili cognitivi diversi Incapacità di vedere aspetti nuovi della realtà Difficoltà di comprensione e conflitti tra attori con schemi cognitivi diversi Comunicazione intensa Curiosità e despecializzazione ANTIDOTI
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2. La ricerca di informazioni e alternative Trappola di ricerca locale
Tendenza inconsapevole della nostra mente ad indirizzare e limitare la ricerca in certe direzioni Trappola di ricerca locale Disponibilità Antidoti Rappresentatività Check-list Ancoraggio L’uso dei gruppi
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Le trappole dell'apprendimento
La trappola dell’autoconferma Tendenza a cercare esempi confermativi alle proprie ipotesi d’azione piuttosto che contro-esempi Errori di attribuzione causale Se i risultati delle azioni sono positivi, il decisore tende ad attribuirsi il merito; se i risultati sono negativi, il decisore tende ad attribuire la causa ad altri fattori
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STRATEGIE DI DECISIONE
Modelli di razionalità deduttiva basati su calcoli di ottimizzazione Modelli di razionalità euristica basati sulla ricerca di soluzioni accettabili Modelli di razionalità automatica e non calcolativa basati sull’esecuzione di programmi di azione
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Le diverse strategie decisionali si definiscono in funzione delle diverse combinazioni delle seguenti attività cognitive fondamentali: Modalità di definizione degli obiettivi Modalità di generazione delle alternative Regole di valutazione e scelta Regole di apprendimento
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Le strategie di decisione adottabili in caso di razionalità limitata sono diverse e possono essere valutate comparativamente sulla base di tre criteri: Efficacia, che misura la possibilità di legare le azioni alle preferenze ed agli obiettivi dei decisori Efficienza, che misura la possibilità di ottenere risparmi sulla risorsa critica e limitata della capacità e dello sforzo cognitivo Capacità di risoluzione del conflitto tra più attori con diversi obiettivi che si incontrano ed adottano quella strategia
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MODELLI DI RAZIONALITA’ DEDUTTIVA BASATI SU CALCOLI DI
Ottimizzazione Una strategia di ottimizzazione è definita quando il problema è molto strutturato cioè le alternative sono finite e definite Una regola di ottimizzazione prescrive di scegliere, tra le N alternative, quella che porta al decisore l’utilità massima
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Limiti al modello di ottimizzazione dell’utilità attesa:
Complessità computazionale (quadro 209); Problema di conoscenza limitata per la presenza di un problema poco strutturato; La scarsità di risorse che genera avversione al rischio (effetti di ricchezza); Esistenza di più obiettivi in conflitto (l’applicazione di una regola di ottimizzazione richiede la comparabilità delle alternative).
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MODELLI DI RAZIONALITA’ EURISTICA BASATI SULLA RICERCA DI SOLUZIONI
Satisfyng Una strategia euristica si afferma in presenza di problemi poco strutturati - in quanto gli obiettivi rilevanti sono molti e poco comparabili - le alternative sono potenzialmente infinite
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Satisfyng Nelle decisioni euristiche tutte le ipotesi sono valutate in termini di accettabilità e non di ottimizzazione Si tratta di una strategia di ricerca e di apprendimento che prevede la possibilità da parte del decisore di modificare tutte le ipotesi nel corso del processo per effetto del controllo empirico
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La ricerca può avvenire ex ante o ex post rispetto all’azione:
La ricerca ex ante può essere efficiente se il problema è stabile e le teorie sono note (es. i problemi di investimento tecnologico) La ricerca ex post può essere la strategia migliore se l’affidabilità e la validità delle ipotesi che si possono costruire ex ante è bassa
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razionalità automatica e non calcolativa
MODELLI DI razionalità automatica e non calcolativa prevedono l’adozione di azioni umane ed economiche guidate da logiche decisionali non calcolative, che non implicano previsioni di costi e benefici Le fonti principali di tali regole sono “l’esperienza passata” e le “convenzioni”
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razionalità automatica e non calcolativa
I MODELLI DI razionalità automatica e non calcolativa Modelli incrementali Modelli del rinforzo e cibernetici
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I modelli incrementali
sono adottati da attori sprovvisti di obiettivi precisi e con esperienze e preferenze piuttosto rudimentali riguardo al problema; prevedono l’adozione di regole di ricerca come regole di “accettabilità” in quanto si accettano solo alternative che differiscono molto marginalmente da quelle in corso; le azioni incrementali non sempre producono risultati incrementali. E’ possibile, infatti, che piccole variazioni provochino “grandi variazioni”.
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I modelli di rinforzo e cibernetici
definiscono il problema come scostamento di uno stato di “non funzionamento” da uno di “funzionamento”; si basano sul principio del rinforzo. Infatti le azioni che fanno registrare effetti positivi vengono ritenute in memoria come corrette e ripetute in successive simili occasioni; comportano un risparmio di energia cognitiva ma sono applicabili solo a situazioni decisionali, che si ripetono con caratteristiche simili nel tempo, e ad azioni facilmente reversibili.
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Teoria del rinforzo Uso del rinforzo Incoraggiare
i comportamenti desiderati Eliminare i comportamenti indesiderati Attivo Rinforzo positivo Punizione Passivo Rinforzo negativo (astenersi dalla punizione) Estinzione (astenersi dal rinforzo positivo)
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