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La potatura di produzione dell’olivo
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Scopo della potatura di produzione
Avere una produzione costante nel tempo; Evitare il fenomeno dell’alternanza di produzione nella pianta; Permettere un equilibrio tra la produzione di gemme a fiore, a legno e miste
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Periodo di esecuzione della potatura di produzione.
Nel centro nord Italia si esegue tra febbraio e marzo.
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Cenni di fisiologia della pianta di olivo.
L’olivo produce su rami di due anni, dunque formatisi l’anno precedente; Anche i rami di 3 o 4 anni possono portare della produzione ma in quantità minore; I rami di età superiore ai 4 anni sono generalmente deperiti, secchi senza nessuna produzione
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Cenni di fisiologia La produzione è maggiormente concentrata nella parte alta della chioma e in quella esposta a sud; L’allungamento dei rami è massimo a maggio-giugno, si arresta in agosto e riprende, con minore intensità in settembre-ottobre; La differenziazione delle gemme a fiore è minore nelle piante o troppo vigorose o in quelle deperite; La differenziazione delle gemme (legno, miste a fiore) avviene tra la fine di febbraio e la metà di marzo ed è influenzata dalla disponibilità di azoto (concimazioni) e dalla regolare esecuzione della potatura di produzione.
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Tipologia di rami dell’olivo.
Succhioni (rami diritti non produttivi) presenti sulle branche principali e secondarie; Polloni rami improduttivi che si formano nelle iperplasie alla base del tronco; Rami fruttiferi con andamento flessuoso (ricadente con la presenza della produzione) e una distribuzione regolare delle foglie
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Turno della potatura di produzione.
La potatura di produzione dovrebbe essere eseguita ogni anno al fine di ridurre al minimo gli interventi cesori e favorire una regolare crescita della pianta; La potatura biennale è più conveniente dal punto di vista economico ma richiede interventi più energici con sostituzione di branche secondarie.
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Modalità d’intervento.
Sulle branche fruttifere: Interventi di diradamento dei maschioncelli (rami dell’anno) che porteranno la produzione l’anno successivo, lasciandone uno ogni 10 cm. sulla branchetta fruttifera; Non fare mai interventi di cimatura dei maschioncelli.
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Sui rami di 4 anni di età che si presentano assai allungati con poche foglie nella parte terminale del ramo e ripiegati ad occupare la parte meridionale della vegetazione: Si eliminano tagliandoli alla base sull’inserzione della branca (eliminazione della sottana) Sul resto della vegetazione: Eliminazione dei succhioni; Accorciamento branche eccessivamente vigorose; Eliminazione del secco; Sfoltimento della vegetazione eccessivamente affastellata.
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