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GLI ANNI SETTANTA
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Il quadro storico-sociale La tv italiana degli anni ‘70
CRONOLOGIA Il quadro storico-sociale La tv italiana degli anni ‘70 1971 Le elezioni amministrative nel Centro-Sud segnano una straordinaria avanzata del MSI. 1973 Enrico Berlinguer, segretario del PCI propone un compromesso storico con le forze di centro. 1973 Crisi petrolifera: l’Italia è al buio. 1974 Bomba a Piazza della Loggia a Brescia. La bomba sull’Italicus provoca 15 morti. 1974 Al referendum sull’abrogazione del divorzio vince il “no”. 1972 Le trasmissioni di Rai1 coprono il 98% della popolazione italiana (Rai2 il 91%) Con TeleMilano Berlusconi inaugura la sua avventura nelle Tv commerciali Varata la riforma dei servizi radiotelevisivi (legge n. 103), che segna il passaggio del controllo della Rai dal Governo al Parlamento La Rai è tra le prime 25 industrie italiane, con i suoi 500 miliardi di fatturato.
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Il quadro storico-sociale La tv italiana degli anni ‘70
CRONOLOGIA Il quadro storico-sociale La tv italiana degli anni ‘70 1976 Elezioni politiche: Montanelli invita gli italiani a votare DC “turandosi il naso” Bettino Craxi diventa segretario del PSI Sandro Pertini alla Presidenza della Repubblica Entra in vigore la legge n. 194 sull’aborto Le BR rapiscono e uccidono Aldo Moro Papa Luciani muore 33 giorni dopo la sua elezione; gli succede Giovanni Paolo II. 1976 La sentenza n. 202 della Corte Costituzionale sancisce la legittimità delle trasmissioni televisive locali Nascono Tg1 e Tg2: l’informazione televisiva si consolida Partono ufficialmente le trasmissioni televisive a colori La Terza Rete Rai inizia le trasmissioni.
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ANTENNE LIBERE LA FINE DEL MONOPOLIO RAI
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ANTENNE LIBERE LA FINE DEL MONOPOLIO RAI
«Tutto comincia quando finisce TeleBiella: il I giugno del 1973 un funzionario del Ministero delle Poste taglia e sigilla i cavi dell’emittente, divenuta fuorilegge con un decreto del ministro Gioia. Da quell’infausto giorno, la bandiera del localismo sventola sull’Italia. TeleBiella, infatti, è la prima stazione televisiva privata in Italia, costruita il 20 aprile 1971 dall’ex regista della Rai Giuseppe Sacchi che in quella fatidica data ottenne da un tribunale la registrazione del proprio notiziario come “giornale periodico a mezzo video”», A. Grasso, Il bel paese della tv. Viaggio nell’Italia delle emittenti locali (RCS, Milano 2004). Le trasmissioni iniziano il 15 dicembre 1972, allo scadere della convenzione tra lo Stato e la Rai per la concessione in esclusiva dei servizi radiotelevisivi.
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ANTENNE LIBERE LA FINE DEL MONOPOLIO RAI
TeleMilano è la prima emittente televisiva di proprietà di Silvio Berlusconi. Serve via cavo (la prima denominazione è infatti TeleMilanocavo) il centro residenziale di Milano 2, quartiere costruito dallo stesso Berlusconi. Le trasmissioni iniziano il 24 settembre Quattro anni dopo, la televisione comincia a trasmettere via etere e chiama a dirigere i palinsesti Mike Bongiorno. Dal 1980 assume la denominazione di Canale 5.
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LA RIFORMA RAI
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LA RIFORMA RAI Legge n. 103 (14 aprile 1975)
I punti principali della legge sono i seguenti: La gestione della Rai passa dal Governo al Parlamento il quale può eleggere dieci membri del consiglio di amministrazione della Rai. Viene regolamentata la pubblicità: la Rai non può trasmettere più del 5% di comunicazione commerciale sul totale della programmazione (quante più ore trasmette, tanta più pubblicità può mandare in onda). Il primo e il secondo canale sono messi in concorrenza tra loro (prima, avevano una programmazione complementare). A ciascuna rete viene assegnato un direttore di rete (un cattolico per Rai1 e un laico per Rai2) e una testata giornalistica svincolata dalla direzione di Rete.
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LA RIFORMA RAI Legge n. 103 (14 aprile 1975)
Si stabilisce la nascita della Terza Rete Rai entro il dicembre del Questa Rete avrà carattere regionale. Le televisioni locali via cavo non si possono interconnettere tra loro e il loro bacino di utenza massimo è di utenti. Le televisioni straniere possono trasmettere in Italia a patto che non disturbino il segnale della Rai e non raccolgano pubblicità nel territorio italiano.
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LA RIFORMA RAI Sentenza Corte Costituzionale 1976
La Riforma Rai non regolamenta le reti private via etere, che di conseguenza sono prive di vincoli. Una sentenza della Corte Costituzionale del 1976 dichiara che le televisioni private locali via etere possono trasmettere in un ambito non eccedente il locale, intaccando così il principio del monopolio statale.
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LA RIFORMA RAI Sentenza Corte Costituzionale 1976
Per dribblare la limitazione imposta dalla sentenza del 1976, le emittenti locali private si organizzano in reti o circuiti (syndacation) e iniziano a distribuire videocassette dei palinsesti operativi, che vengono trasmesse su ogni emittente locale, a orari leggeremente differenti. In questo modo non si eccede l’ambito locale ma si ha una diffusione sovralocale, talvolta nazionale. Uno dei primi ad adottare questa strategia è Silvio Berlusconi con TeleMilano.
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RAIUNO-RAIDUE-RAITRE
Raiuno: nasce come Programma Nazionale, viene ribattezzato Rete 1 in seguito alle legge di riforma Rai del 1975, diventa Raiuno nel 1982. Raidue: nata il 4 novembre 1961 come Secondo Programma viene ribattezzata Rete 2 dopo la riforma. Diventa Raidue nel 1982. Raitre: istituita nel 1975, inizia le trasmissioni ufficiali il 5 dicembre 1979 come Rete 3. Diventa Raitre nel 1982.
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I GENERI E I PROGRAMMI
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IL TELEQUIZ Rischiatutto
(dal 5 febbraio 1970, giovedì ore 21.15, Secondo Programma) Regia: Piero Turchetti Conduzione: Mike Bongiorno con Sabina Ciuffini Il secondo grande quiz nella storia della televisione italiana dopo Lascia o raddoppia?. Per la prima volta il quiz diventa fino in fondo “telequiz”, utilizzando la prerogativa del mezzo, cioè i filmati: brevi brani, montati appositamente, che illustrano una parte delle domande del tabellone. E poi, Sabina Ciuffini: la prima valletta “parlante” della tv italiana.
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IL VARIETÀ Teatro 10 (dal 13 marzo 1972, sabato ore 21.00, Programma Nazionale) Regia: Antonello Falqui Conduzione: Alberto Lupo Ospite fisso: Mina «È Teatro 10…dove si canta, si balla e si suona», Alberto Lupo Ogni settimana il programma propone personaggi del mondo del cinema, comici, presentatori popolari e ospiti musicali anche di grosso calibro come Mirelle Mathieu, Harry Belafonte, i Bee Gees e Burt Bacharach.
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IL VARIETÀ Il tema della serata – un genere di spettacolo nel suo sviluppo storico – impronta i dialoghi delle conduttrici, i balletti, gli sketch e le performance parodistiche di famosi comici, le scenografie e le canzoni. Milleluci (dal 16 marzo 1974, sabato ore 20.40, Programma Nazionale). Regia: Antonello Falqui Conduzione: Mina, Raffaella Carrà Gli otto appuntamenti registrano medie di ascolti di oltre 23 milioni di telespettatori.
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IL VARIETÀ Domenica in (dal 3 ottobre 1976, domenica ore 14.00, Rete 1) La trasmissione fiume della domenica pomeriggio, che termina dieci minuti prima del telegiornale delle 20.00, è nata nel 1976 nel clima di austerity di quegli anni con lo scopo di scoraggiare le uscite domenicali. La prima edizione è condotta da Corrado con la giovane Dora Moroni come valletta. Programma-contenitore che spazia dal cinema al teatro, dalla musica leggera a quella colta e ai libri e allo sport.
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IL VARIETÀ L’altra domenica
(dal 28 marzo 1976, domenica ore 13.30, Rete 2) Autori: Renzo Arbore, Maurizio Barendson (solo per il primo anno). Conduzione: Renzo Arbore, Maurizio Barendson, con la collaborazione, tra gli altri, di Gianni Minà, Roberto Benigni, Andy Luotto, Mario Marengo ,ecc. Dopo la prima edizione, in bianco e nero, la trasmissione si trasforma, domenica dopo domenica, in un giornale dello spettacolo con ironici collegamenti nazionali e internazionali. Il varietà sperimenta per la prima volta anche l’interazione con i telespettatori: il pubblico da casa può intervenire in diretta attraverso il telefono per rispondere a un indovinello-filastrocca (pochi i soldi in palio: lire).
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IL VARIETÀ Portobello (dal 27 maggio 1977, venerdì ore 20.30, Rete 2)
Conduzione: Enzo Tortora con Renée Longarini e Lino Patruno Il “mercatino del venerdì” si apre con il simbolico pappagallo Portobello al quale ogni settimana un concorrente deve tentare in qualche modo di far pronunciare il nome della trasmissione. Il cuore del programma è rappresentato dagli inserzionisti che propongono ai telespettatori le loro invenzioni più curiose. E poi, due rubriche fisse, Cuori d’arancio e Dove sei?, anticipazioni di programmi futuri.
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IL TALK SHOW Bontà loro (dal 18 ottobre 1976, lunedì ore 22.40, Rete 1) Conduzione: Maurizio Costanzo È il primo talk show della televisione italiana realizzato con un budget ridottissimo ed elementi scenografici scarni: tre poltroncine color aragosta per gli ospiti, uno sgabello mobile per il conduttore e un orologio a cucù a testimonianza della diretta. La politica, i problemi sociali, l’attualità non sono considerati argomenti così interessanti quanto il “privato”. Per questo Costanzo all’inizio di ogni puntata chiude simbolicamente una finestra, quasi a voler dire “lasciamo il mondo fuori”, e scava dentro l’anima degli ospiti di turno per conoscerne i piccoli segreti e le grandi verità.
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LA RUBRICA MUSICALE Discoring
(dal 20 febbraio 1977, domenica ore 14.40, Rete 1). Ideazione e conduzione: Gianni Boncompagni Nel contenitore di Domenica in, quest’appuntamento di quaranta minuti con la musica leggera gioca sulla presenza di un vivace pubblico di ragazzi dai tredici ai vent’anni. Si tratta di una discoteca televisiva in cui il disc-jockey Boncompagni sceglie e propone di settimana in settimana i motivi più venduti sul mercato discografico mondiale.
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LA FICTION Il segno del comando (1971) Regia: Daniele D’Anza
Soggetto: Flaminio Bollini, Giuseppe D’Agata con la collaborazione di Dante Guardamagna, Lucio Mandarà. Interpreti principali: Ugo Pagliai, Carla Gravina. 5 puntate dal 16 maggio, domenica ore 21.15, Programma Nazionale. Edward Foster è un professore inglese studioso di Lord Byron; venuto a Roma per una conferenza sul poeta inglese, si reca in via Margutta 33, nell’abitazione del pittore Marco Tagliaferri: Qui trova ad accoglierlo la sfuggente e bellissima modella Lucia, da cui si sente subito attratto. Il potere di fascinazione dei due personaggi nasconde un inquietante segreto: la donna e l’artista sono morti un secolo prima.
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LA FICTION Le avventure di Pinocchio (1972) Regia: Luigi Comencini.
Sceneggiatura: Suso Cecchi D’Amico, Luigi Comencini. Interpreti principali: Nino Manfredi, Gina Lollobrigida, Franco Franchi, Ciccio Ingrassia. 5 puntate dall’8 aprile, sabato ore 21.00, Programma Nazionale. Trasposizione non fedele del libro di Collodi (mentre nel libro Pinocchio vive la sua vita di burattino sperando di diventare bambino, nel film avviene il contrario: diventa bambino solo tre volte per punizione) , il film è una delle più interessanti produzioni cinematografiche realizzate per una destinazione televisiva.
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LA FICTION Sandokan (1974) Regia: Sergio Sollima.
Interpreti principali: Kabir Bedi, Philippe Leroy, Carole André, Adolfo Cieli. 6 puntate dal 6 gennaio, martedì ore 20.30, Rete 1. Liberamente tratto dai romanzi del ciclo malese di Salgari, lo sceneggiato, ambientato nel periodo della colonizzazione britannica dell’India, narra le vicende di Sandokan, principe malese spodestato e pirata-gentiluomo per vendetta, noto come la “Tigre di Mompracem”.
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