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Francesco Petrarca - 1304-1374 Arezzo-Arquà notizie biografiche
Nasce ad Arezzo nel 1304 – figlio del notaio Pietro di ser Parenzo detto Petracco, esiliato da Firenze perché guelfo di parte bianca. Si trasferisce ad Avignone dove compie i primi studi a Montpellier compie studi di diritto presso l’università di Bologna Ritorna ad Avignone, prende gli ordini minori (senza obblighi ecclesiastici) e lavora presso la corte pontificia. Anni di piacevole vita mondana 1327 incontra nella chiesa di santa Chiara la donna cantata nel Canzoniere col nome di Laura 1330 abbandona gli studi giuridici e si dedica a quelli letterari. Abbraccia la carriera ecclesiastica optando per la tonsura e il celibato, entra come cappellano di famiglia al servizio del cardinal Giovanni Colonna. 1333 incontro con frate Dionigi di Borgo San Sepolcro. Conosce le Confessioni di S.Agostino e si avvicina al suo pensiero (interlocutore nel Secretum) 1335 scrive a papa Benedetto XII esortandolo a riportare la sede a Roma (cattività avignonese) 1337 inizia a comporre, fino alla sua morte, liriche in volgare raccolte nel Canzoniere aprile (pasqua) incoronazione poetica in Campidoglio con il poema epico Africa dal senatore Orso dell’Anguillara (Colonna) – con approvazione di Roberto d’Angiò 1343 anno della crisi inizia il Secretum e ordina le prime 100 liriche del Canzoniere 1347 sostiene l’impresa di Cola di Rienzo di instaurare un governo antinobiliare di stampo repubblicano che avesse come centro Roma 1348 la peste colpisce Laura 1350 incontra Boccaccio 1353 abbandona per sempre la Provenza e si trasferisce a Milano sotto la protezione dei Visconti 1361 a Padova Venezia si trasferisce ad Arquà sui Colli Euganei
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Dante - comune Petrarca - signoria Umanesimo
Boccaccio Dante - comune Petrarca - signoria Umanesimo E’ pre-umanista perché: intende il lavoro letterario come dimensione centrale della propria vita è dedito prevalentemente agli studi e all’attività letteraria è filologo e bibliofilo (nel 1345 scopre il codice di lettere di Cicerone nella bibl.della Cattedrale di Verona) studia criticamente i classici: necessità di una lettura filologicamente corretta e storicamente obiettiva esercita la libera ricerca intellettuale: non si riconosce nella scolastica esprime il dubbio sistematico su qualsiasi costruzione razionale vive una nuova dimensione della fede cristiana vissuta come fatto personale, ma che porta a nuovi dubbi e a nuove ricerche inaugura un nuovo rapporto con il potere (Avignone, Colonna, Visconti)- mecenatismo è svincolato da impegni sociali dichiara il primato dello studio letterario patrimonio esclusivo dell’uomo libero e disprezza gli studi tecnico-scientifici perché condizionati dalle necessità pratiche
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Mecenatismo e cultura d’élite
distacco degli intellettuali dal resto della società uso del latino come lingua di normale comunicazione tra dotti gravitare attorno alle corti carattere aristocratico della produzione letteraria VS processo di unificazione del linguaggio letterario in direzione del volgare avviato da Dante
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Profilo nuovo e contraddittorio di intellettuale
Petrarca è considerato iniziatore della poesia moderna per aver posto al centro della sua opera l’Io e gli stati d’animo del poeta. Non è tanto una scelta compiuta dal poeta Petrarca, ma l’esito di mutamenti che si stavano compiendo nella sua epoca. Intellettuale e potere Affermazione della libertà dell’intellettuale Rifiuto delle logiche comunali MA Stretto rapporto con le istituzioni Modelli culturali Rifiuto della scolastica Anelito alla solitudine Tensione alla trascendenza, senso di colpevolezza per le energie dissipate nelle cose terrene Condivisione dell’allegorismo e di altri aspetti della cultura medievale Passione per la classicità Impegno civile Forte attrazione per il mondo: l’amore, la gloria poetica Lingua Altissimi risultati con il volgare Predilizione per il latino
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Le opere in latino L’Africa: poema epico in esametri (Eneide di Virgilio+ Ab urbe condita T.Livio) incompiuta 9 su 11 libri. Gesta di Scip. l’Africano De viris illustribus: 23 biografie di uomini illustri di Roma antica + 12 ritratti di personaggi mitici e biblici Epistolario: lettere Familiari + lettere senili+ Lettera ai posteri. Modello di stile epistolografico per il futuro: da fatto privato a progetto di raccolta per la pubblicazione De vita solitaria: Valchiusa (pub. solo nel 1366). Nel I lib. P. spiega le ragioni filosofiche della solitudine come scelta di vita, come otium e non ascesi eremitica. Punto di incontro tra la saggezza pagana e la spiritualità cristiana Secretum (De secreto conflictu curarum mearum): 1347 dialogo tra P. e sant’Agostino alla presenza della Verità. Dilemma tra volontà e ragione, materia e spirito, corpo e anima. 3 libri – monologo interiore (modello Confessioni di Agostino) I: conflitto volontà-ragione; II: peccati del poeta; III: amore per Laura e il desiderio di fama e gloria poetica Prose polemiche di occasione Amore esclusivo per il mondo romano Attenzione per l’individuo e per la sua funzione esemplare
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Le opere in volgare Canzoniere (366 testi, composti nel corso della sua intera vita e messi insieme negli ultimi anni) Trionfi (poemetto composto a partire dal 1340 e curato fino alla morte) Extravaganti (altre rime non comprese nel Canzoniere e raccolte dai posteri)
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Il Canzoniere ovvero Francisci Petrarche laureati poete Rerum vulgarium fragmenta in sigla RVF
Osservazioni sul titolo: 1) volontà del “bilinguismo”; 2) raccolta sistematica di “frammenti” poetici raccolti ed elaborati nel corso degli anni fino alla morte 1327 incontro con Laura: origine della vocazione lirica e inizio dell’esperienza amorosa 1348 morte di Laura: mutatio animi: l’io lirico restituisce, attraverso la memoria, senso alla dimensione del passato (rime in vita I-CCLXIII; rime in morte CCLXIV-CCCLXVI) I due codici Vaticani autografi: Vaticano latino 3196 autografo “codice degli abbozzi” con annotazioni in latino e varianti. Vaticano latino 3195 autografo/idiografo “codice originale” stabile nella forma e fedele alle sue intenzioni, scritto in parte dal copista Giovanni Malpaghini Ernest H. Wilkins individua nove forme (sistemi organici e unitari) work in progress rispetto al quale il 1348 è spartiacque fondamentale Supremazia del genere lirico → fino al Novecento: forma canonica del sonetto e della canzone;
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La forma “canzoniere” Nella tradizione lirica medievale indica una raccolta antologica di liriche di uno o più autori, generalmente aperta da una canzone, ordinata secondo vari criteri: tematici, cronologici, metrici. La novità di Petrarca consiste nel costruire un vero libro che raccontasse la storia esemplare dell’io Antecedente può considerarsi la Vita nova di Dante, ma Petrarca rinuncia alle parti di introduzione e commento in prosa e affida al codice lirico il compito di raccontare la sua vicenda interiore I canzonieri quattro-cinquecenteschi tornano a essere una raccolta di liriche (es. le Rime di Torquato Tasso) Giacomo Leopardi tornerà ad organizzare in forma unitaria la propria produzione lirica dando vita ai Canti, opera costruita secondo un preciso progetto ideologico-poetico Nel ‘900 saranno U.Saba con il suo Canzoniere e G.Ungaretti con la raccolta Vita di un uomo a riproporre un preciso percorso biografico-letterario
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La struttura Il Canzoniere è composto da 366 testi lirici di cui: 317 sonetti, 29 canzoni, 9 sestine, 7 ballate, 4 madrigali Sonetto proemiale Prima parte Seconda parte Fa da “cornice” e anticipa la parabola dall’errore al pentimento Dal sonetto 2 in avanti, viene ricostruita la storia dell’amore per Laura, scandita nelle sue tappe e dagli anniversari Testi lirici Ha inizio la “redenzione” di Petrarca. Laura è ancora viva Testi lirici Laura è morta Il sonetto 267 Oimè il bel viso, oimè il soave sguardo introduce il tema del “pianto” per la donna inizio svolgimento momento di crisi conclusione innamoramento fasi della vicenda amorosa morte di laura e “ravvedimento” di Francesco consegna finale alla Vergine
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Temi del Canzoniere L’io lirico si pone al centro del libro ed è soggetto e oggetto dell’indagine poetica La memoria è lo strumento che restituisce il senso alla dimensione del passato e consente di ricomporre i “fragmenta” precedentemente sparsi L’amore di Francesco per Laura è il filo conduttore del Canzoniere, ma si rivela un’esperienza contraddittoria all’’insegna dell’errore e dell’attrazione verso i valori terreni e dell’aspirazione al loro superamento (≠ esperienza nella Vita nova di Dante perché limitata al periodo giovanile e perché l’amore per Beatrice è dall’inizio alla fine esperienza positiva) L’errore è aver amato Laura più di Dio, anteponendo il desiderio sensuale a quello dell’eterno [Secretum III] Laura è simbolo più che donna reale, è una presenza-assenza che attraversa il libro e che ossessiona la mente del poeta immagini e suoni sostitutivi parti corporee che stanno per il tutto mitologia il lauro/ alloro le belle membra Dafne, ninfa inafferrabile l’aura/ brezza primaverile e spirito vivificante capelli Narciso, giovane innamorato della sua immagine l’aurora/ l’aurora la fronte Medusa, che trasforma in pietra l’auro/ l’oro dei capelli gli occhi …
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Il nome di Laura compare solo nella seconda parte del libro
della poesia di tutto ciò che è effimero (compreso il desiderio di gloria poetica) del rovesviamento delle gerarchie dei valori attuato dal poeta ha valenza di simbolo La figura di Laura è inafferrabile Prima parte: donna-nemica, si nega a Francesco per crudeltà Canzoni 70-73: Laura-beatrice, si nega a Francesco per spronarlo a virtù Seconda parte: Laura, morta, guida Francesco alla salvezza spirituale subisce un’evoluzione
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Il tempo e la memoria: il sentimento amoroso e la bellezza femminile sono calati in una dimensione temporale e sono soggetti all’azione corrosiva del tempo. Nel Canzoniere il rapporto tra l’io e il tempo si esprime in oscillazione tra: Il passato piano della rievocazione resa possibile dalle sollecitazioni del paesaggio e dei luoghi segnati dalla presenza della donna Il presente piano della consapevolezza e della coscienza dell’errore amoroso Il futuro piano su cui si proietta la speranza di ricomporre i conflitti interiori
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si chiamano ordini minori i vari ministeri ecclesiastici che non comportano una vera e propria ordinazione sacramentale, ma conferiscono comunque lo status di chierico a chi li riceve. S. Agostino ( ), vescovo di Ippona in Numidia (Algeria), dopo una crisi spirituale scrive le Confessiones. L’opera, in 13 libri, è la storia della sua ricerca spirituale e del suo approdo alla fede. Nell’opera si confondono i due piani: il ricordo degli eventi della propria vita + il colloquio con Dio.
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