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PubblicatoFelìcita Gianni Modificato 9 anni fa
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Rapporto 2011 sul’economia della Sardegna Sassari, 30 giugno 2011 Nucleo per la Ricerca Economica della Sede di Cagliari
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Nel 2010 la ripresa dell’economia è risultata in Sardegna meno significativa rispetto a quella, moderata, registrata nella media del paese (*) (*) Stime Prometeia
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Il prodotto interno lordo regionale rimane su livelli inferiori rispetto a quelli raggiunti nella prima parte dello scorso decennio
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Sul mercato del lavoro le condizioni sono parzialmente migliorate …
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… ma aumenta ancora il tasso di disoccupazione e… la CIG ci da una mano
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L’ occupazione maschile continua a ridursi. Torna a crescere quella femminile
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Si osserva un recupero dell’attività nell’industria. Il livello della produzione rimane lontano rispetto agli anni precedenti la crisi.
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La ripresa del settore è connessa con il recupero delle esportazioni
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In base all’indagine della Banca d’Italia le imprese industriali segnalano un incremento delle vendite, ma anche elevata prudenza negli investimenti Nel 2010 Le imprese hanno continuato a ridurre gli investimenti Il fatturato è tornato ad espandersi dopo la flessione del 2009 Per il 2011 Gli operatori prevedono un incremento moderato della spesa per investimenti In base alle aspettative delle imprese il fatturato dovrebbe continuare ad aumentare lievemente
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Il settore si assottiglia… e diventa più fragile
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Nel settore delle costruzioni la congiuntura rimane negativa. I dati indicano una ripresa dell’attività di realizzazione delle opere pubbliche
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Le attività dei servizi risentono della ridotta capacità di spesa da parte delle famiglie. Nel commercio, le vendite degli esercizi sono lievemente diminuite. In particolare si è contratta la spesa per l’acquisto di beni durevoli Nel turismo, le presenze si sono ridotte in modo contenuto, dopo che nel 2009 si era osservata una tenuta dell’attività nel settore.
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Nel confronto internazionale con le aree di riferimento l’economia regionale, insieme a quella nazionale, si conferma stagnante nel medio-lungo periodo
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Alla perdurante bassa crescita si associa un lungo stillicidio inflazionistico : andamenti che accomunano la Sardegna all’Italia
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Alcuni temi strutturali … su nodi che sono importanti per la crescita Basso grado di innovazione del sistema produttivo
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Alcuni temi strutturali … su nodi che sono importanti per la crescita > In Italia circa l’80% delle imprese è a proprietà familiare (un dato simile a quello degli altri principali paesi europei) > In Italia nei 2/3 delle imprese familiari la direzione è espressione diretta della famiglia proprietaria (1/3 in Spagna, 1/4 in Francia e Germania, 1/10 nel Regno Unito) Effetti: Scarsa propensione al rischio e all’innovazione Maggiore attività di rent seeking Minore produttività Minore capacità di penetrare i mercati Basso grado di innovazione del sistema produttivo
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Insufficiente crescita del capitale umano Alcuni temi strutturali … su nodi che sono importanti per la crescita
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Insufficiente crescita del capitale umano Alcuni temi strutturali … su nodi che sono importanti per la crescita
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Insufficiente dotazione infrastrutturale/lontananza dai mercati Indice di accessibilità ai mercati (2008; Italia=100) Sardegna: 78,3
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Un buon esempio: le politiche ambientali urbane in Sardegna
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L’attività degli intermediari finanziari
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Introduzione 1.Il finanziamento dell’economia 2.La domanda e l’offerta di credito alle imprese 3.La qualità del credito
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Il finanziamento dell’economia
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20092010Mar-2011 Sardegna2,21,41,8 Mezzogiorno2,73,93,8 Centro Nord-1,52,63,2 Italia-0,92,83,3 Fonte: Elaborazioni su dati Banca d’Italia. Dati riferiti alla residenza della controparte, sofferenze e pronti contro termine esclusi. Il totale include anche le Amministrazioni pubbliche, le società finanziarie e assicurative, le istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie e le unità non classificabili o non classificate.
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Il credito alle famiglie cresce sui livelli dello scorso anno Fonte: Elaborazioni su dati Banca d’Italia. Dati riferiti alla residenza della controparte, sofferenze e pronti contro termine esclusi. Il totale include anche le Amministrazioni pubbliche, le società finanziarie e assicurative, le istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie e le unità non classificabili o non classificate.
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I mutui hanno ripreso a crescere, in particolare quelli a tasso variabile Valori percentuali. (2) Scala di sinistra. (3) Scala di destra. Fonte: Elaborazioni su dati Banca d’Italia. Dati riferiti alla residenza della controparte, sofferenze e pronti contro termine esclusi. Il totale include anche le Amministrazioni pubbliche, le società finanziarie e assicurative, le istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie e le unità non classificabili o non classificate.
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Il credito al consumo è rimasto complessivamente su valori positivi, ma si registra una contrazione di quello erogato dalle finanziarie Variazioni percentuali sui 12 mesi corrette per tener conto dell’effetto contabile di cartolarizzazioni e riclassificazioni. Dati riferiti alla residenza della controparte. I prestiti escludono i pronti contro termine e le sofferenze. Fonte: Elaborazioni su dati Banca d’Italia
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Il credito alle imprese ha ristagnato Variazioni percentuali sui 12 mesi corrette per tener conto dell’effetto contabile di cartolarizzazioni e riclassificazioni. Dati riferiti alla residenza della controparte. I prestiti escludono i pronti contro termine e le sofferenze. Fonte: Elaborazioni su dati Banca d’Italia
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In Sardegna l’andamento continua ad essere differenziato per dimensione d’impresa Variazioni percentuali sui 12 mesi corrette per tener conto dell’effetto contabile di cartolarizzazioni e riclassificazioni. Dati riferiti alla residenza della controparte. I prestiti escludono i pronti contro termine e le sofferenze. Fonte: Elaborazioni su dati Banca d’Italia
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I prestiti per macrobranca: contrazione per l’industria manifatturiera Variazioni percentuali sui 12 mesi. Dati riferiti alla residenza della controparte e alla segnalazione di banche, società finanziarie e società veicolo di operazione di cartolarizzazione. Fonte: Elaborazioni su dati Banca d’Italia
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La domanda e l’offerta di credito alle imprese
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La domanda e l ’ offerta di credito: Regional Bank Lending Survey (RBLS) Rilevazione su un campione di oltre 400 banche condotta dalla Filiali della Banca d’Italia nei mesi di novembre 2010 e marzo 2011. Rilevazione su un campione di oltre 400 banche condotta dalla Filiali della Banca d’Italia nei mesi di novembre 2010 e marzo 2011. Per la Sardegna, 57 banche che forniscono oltre il 90 per cento dei prestiti ai residenti nell’isola. Per la Sardegna, 57 banche che forniscono oltre il 90 per cento dei prestiti ai residenti nell’isola.
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Espansione(+) /contrazione Fonte: Indagine della Banca d’Italia sulle principali banche che operano in regione. La domanda di credito registra un aumento, in particolare nel settore manifatturiero e nei servizi ma …
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… l ’ aumento è connesso all ’ esigenza di ristrutturare le posizioni debitorie e alla necessità di circolante Contributi all’espansione (+)/ contrazione (-) Fonte: Indagine della Banca d’Italia sulle principali banche operanti in regione
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Le condizioni di offerta sono tornate a irrigidirsi, in particolare per i settori delle costruzioni e dell ’ industria manifatturiera Irrigidimento (+) / allentamento (-) Fonte: Indagine della Banca d’Italia sulle principali banche operanti in regione
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Sotto forma di spread più elevati per le imprese ritenute più a rischio e più sistematica richiesta di garanzie Contributi all’irrigidimento (+) / allentamento (-) Fonte: Indagine della Banca d’Italia sulle principali banche operanti in regione
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Le famiglie: la domanda di credito al consumo rimane negativa, ma è attesa in crescita. Lieve irrigidimento dei criteri di erogazione dei mutui. Fonte: Indagine della Banca d’Italia sulle principali banche operanti in regione
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La qualità del credito
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Il tasso di decadimento mostra un leggero miglioramento, sia per le famiglie sia per le imprese Flusso di sofferenze in rapporto ai prestiti; variazioni percentuali. Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia
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Un’analisi strutturale: la matrice di transizione della qualità del credito Mostra l’evoluzione della rischiosità dei prestiti bancari attraverso la frequenza di transito delle posizioni creditizie nei vari gradi di anomalia Fornisce una informazione strutturale rispetto alla natura congiunturale del tasso di decadimento
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La matrice di transizione: prima della crisi (dic 2005 – giu 2008) Frequenze percentuali. Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia
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La matrice di transizione: dopo la crisi (giu 2008 – dic 2010) Frequenze percentuali. Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia
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Riduzione della capacità di stima dell’evoluzione del grado di rischio della clientela Spread tra i tassi di interesse medi applicati a prestiti con nessuna o lieve anomalia per classe di rischiosità della clientela a fine periodo, rispetto ai tassi relativi a prestiti con nessuna anomalia sia all’inizio sia alla fine del periodo di riferimento. Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia
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La domanda Famiglie: Condizioni del mercato del lavoro Imprese : Spesa per investimenti Maggiore rigidità dei criteri Qualità del credito I risultati di bilancio delle imprese al 2010 L’offerta In prospettiva
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