Scaricare la presentazione
1
Le misure sono osservazioni quantitative
Le osservazioni possono essere qualitative o quantitative: • qualitative: osservazioni non numeriche, rispondono alla domanda “quale”. • quantitative: osservazioni numeriche, rispondono alla domande “quanto”. Le osservazioni quantitative vengono anche chiamate misure.
2
• implicano sempre un confronto;
• LE MISURE SONO OSSERVAZIONI QUANTITATIVE Le misure: • implicano sempre un confronto; • sono sempre espresse con un’unità di misura; • hanno un certo grado di incertezza dovuto a limiti fisici dell’osservatore e dello strumento adoperato per fare la misura. I numeri sono esatti, le misure sono inesatte. L’incertezza è anche chiamata errore.
3
Le misure sono sempre espresse con unità di misura
In ambito scientifico viene adoperato il Sistema Internazionale delle Unità di misura (abbreviato SI) Il SI è basato su un gruppo di sette unità fondamentali:
4
Le unità derivate sono ricavate dalle sette unità fondamentali:
• LE MISURE SONO SEMPRE ESPRESSE CON UNITÀ DI MISURA Le unità derivate sono ricavate dalle sette unità fondamentali:
5
• LE MISURE SONO SEMPRE ESPRESSE CON UNITÀ DI MISURA
Le unità fondamentali spesso sono troppo grandi o troppo piccole per esprimere una misura. I multipli o sottomultipli decimali permettono di adattare le dimensioni delle unità di misura.
6
2. Grandezze estensive e grandezze intensive
• LE MISURE SONO SEMPRE ESPRESSE CON UNITÀ DI MISURA Le grandezze estensive, come lunghezza, volume e massa, dipendono dalle dimensioni del campione. Grandezze estensive massa l’unità di misura è il kilogrammo (kg) volume l’unità di misura è il litro (L) lunghezza l’unità di misura è il metro (m) 6
7
2. Grandezze estensive e grandezze intensive
• LE MISURE SONO SEMPRE ESPRESSE CON UNITÀ DI MISURA 2. Grandezze estensive e grandezze intensive Le grandezze intensive, come densità, peso specifico, temperatura di ebollizione e temperatura di fusione, non dipendono dalle dimensioni del campione. Grandezze intensive densità peso specifico temperatura di ebollizione temperatura di fusione 7
8
• LE MISURE SONO SEMPRE ESPRESSE CON UNITÀ DI MISURA
Ancora oggi vengono adoperate alcune unità di misura non appartenenti al SI: Misura Nome Simbolo Valore lunghezza angstrom Å 10-10 m massa tonnellata t 103 kg tempo minuto ora min h 60 s 3600 s volume litro l 10-3 m3 È utile ricordare che: 1 l = 1 dm3 = 1000 cm3 = ml
9
La massa di un oggetto viene determinata con la bilancia
• LE MISURE SONO SEMPRE ESPRESSE CON UNITÀ DI MISURA La massa di un oggetto viene determinata con la bilancia La temperatura viene misura con un termometro. Il suo valore viene espresso comunemente in gradi Celsius (°C): Rapporto tra la scala kelvin (SI), e la scala Celsius. Il grado kelvin ha esattamente la stessa ampiezza del grado Celsius. Lo zero della scala Kelvin viene detto zero assoluto. La conversione Kelvin-Celsius è possibile con la seguente espressione: TK = (tC + 273,15 °C) (1K/1 °C)
10
Le misure hanno sempre un certo grado di incertezza
La differenza tra una misura ed il valore “reale” è detta errore. Gli errori sono dovuti a limitazioni intrinseche nelle procedure di misurazione. In campo scientifico si registrano tutte le cifre di una misura compresa la prima cifra incerta. Le cifre ottenute da una misurazione, di cui l’ultima a destra non è nota con certezza, sono dette cifre significative.
11
• LE MISURE HANNO SEMPRE UN CERTO GRADO DI INCERTEZZA
Un maggior numero di cifre significative e quindi una minore incertezza si ottiene adoperando uno strumento più preciso. Il termometro a sinistra indica una temperatura di 24.3 ºC (3 cifre significative). Il termometro a destra, più preciso, indica una temperatura di ºC (4 cifre significative).
12
Gli errori possono derivare da: • lettura non corretta della scala
• LE MISURE HANNO SEMPRE UN CERTO GRADO DI INCERTEZZA Gli errori possono derivare da: • lettura non corretta della scala • uso scorretto dello strumento di misura • dilatazione o contrazioni legate a variazioni di temperatura Ogni misura può essere accompagnata da errori. Ne esistono di due tipi: • sistematici, per esempio a causa di strumenti di cattiva qualità; • accidentali, a causa di cambiamenti delle condizioni durante la misurazione. Cercando di ridurre al minimo questi due tipi di errore si può ottenere una misura accurata. Gli errori possono essere limitati effettuando una serie di misure della stessa grandezza. Si stima il valore centrale calcolando la media.
13
5. Misure precise e misure accurate
• LE MISURE HANNO SEMPRE UN CERTO GRADO DI INCERTEZZA 5. Misure precise e misure accurate Il valore medio e l’errore assoluto Spesso ripetendo le misure si ottengono valori diversi. Si assume allora come risultato il valore medio delle varie misure Se la grandezza è stata misurata poche volte si assume come errore assoluto la semidifferenza tra il massimo e il minimo valore misurato. 13
14
Chiamiamo Errore Relativo er il rapporto:
• LE MISURE HANNO SEMPRE UN CERTO GRADO DI INCERTEZZA Errore Relativo Non sempre l’errore assoluto ci offre una stima efficiente del “peso” dell’errore stesso sulla misura. È più grave commettere un errore di 1 cm su 1 m, o di 1 m su 1 km? Sicuramente è più grave il primo. Perché? Chiamiamo Errore Relativo er il rapporto:
15
mentre nel secondo caso abbiamo
• LE MISURE HANNO SEMPRE UN CERTO GRADO DI INCERTEZZA Errore Relativo Ora vediamo il perché della risposta precedente. Nel primo caso abbiamo un errore relativo mentre nel secondo caso abbiamo che è più piccolo del primo.
16
e si esprime come percentuale, cioè col simbolo “%”.
• LE MISURE HANNO SEMPRE UN CERTO GRADO DI INCERTEZZA Errore Percentuale Quando si fanno tante misure di una grandezza, siamo in grado di scartare quelle misure che sono fuori da un intervallo accettabile. L’Errore Percentuale ep, definito come segue, ha proprio questo scopo: e si esprime come percentuale, cioè col simbolo “%”.
17
mentre nel secondo caso ep = 0.001×100 = 0.1%
• LE MISURE HANNO SEMPRE UN CERTO GRADO DI INCERTEZZA Errore Percentuale Tornando alla domanda precedente possiamo dire che nel primo caso avevamo ep = 0.01×100 = 1% mentre nel secondo caso ep = 0.001×100 = 0.1%
18
Propagazione degli errori
• LE MISURE HANNO SEMPRE UN CERTO GRADO DI INCERTEZZA Propagazione degli errori Quando si eseguono misure indirette, cioè quando si fanno calcoli con le misure di grandezze (per esempio calcoli di aree o volumi), gli errori si propagano nei calcoli. Vediamo come risultano l’errore assoluto e relativo a seguito di operazioni matematiche.
19
• LE MISURE HANNO SEMPRE UN CERTO GRADO DI INCERTEZZA
Somma e differenza Se X è una misura indiretta, ottenuta dalla somma o dalla differenza di due misure omogenee a e b, allora ea(X) = ea(a) + ea(b). Gli errori assoluti di a e b si sommano sempre, indipendentemente dal fatto che la misura X sia ottenuta come somma o come differenza tra a e b. Il tutto vale anche se le misure sono più di due.
20
• LE MISURE HANNO SEMPRE UN CERTO GRADO DI INCERTEZZA
Prodotto e quoziente Se X è una misura indiretta, ottenuta dal prodotto o dal quoziente di due misure a e b, allora er(X) = er(a) + er(b). Gli errori relativi e percentuali di a e b si sommano sempre, indipendentemente dal fatto che la misura X sia ottenuta come prodotto o come quoziente tra a e b. Il tutto vale anche se le misure sono più di due.
21
• MISURE Le misure sono riportate secondo la convenzione delle cifre significative Regole per determinare il numero di cifre significative: • Le cifre diverse da zero sono sempre significative. • Gli zero compresi tra cifre diverse da zero sono sempre significativi. • Gli zeri posti all’estrema destra di una cifra decimale sono significativi. • Gli zeri all’estrema sinistra di un numero decimale non sono mai significativi. • il numero di cifre significative non varia cambiando l’unità di misura.
22
Esempi 12.45 ha 4 cifre significative 47.3 ha 3 cifre significative
• MISURE Esempi 12.45 ha 4 cifre significative 47.3 ha 3 cifre significative 0.34 ha 2 cifre significative 0.340 ha 3 cifre significative ha 5 cifre significative ha 6 cifre significative 0.001 ha 1 cifra significativa
23
• LE MISURE SONO RIPORTATE SECONDO LA CONVENZIONE DELLE CIFRE SIGNIFICATIVE
Quando le misure sono espresse con la notazione esponenziale le cifre significative sono quelle del numero decimale che precede la potenza del 10. Il numero di cifre significative è indipendente dall’unità (multipli o sottomultipli) utilizzata. Nei calcoli che coinvolgono dati sperimentali bisogna considerare il numero di cifre significative con cui sono espresse le misure.
24
Calcoli con le cifre significative:
• LE MISURE SONO RIPORTATE SECONDO LA CONVENZIONE DELLE CIFRE SIGNIFICATIVE Calcoli con le cifre significative: • Moltiplicazioni e divisioni: il numero delle cifre significative del risultato non deve essere più grande del numero di cifre significative del fattore con minor precisione.
25
Calcoli con le cifre significative:
• LE MISURE SONO RIPORTATE SECONDO LA CONVENZIONE DELLE CIFRE SIGNIFICATIVE Calcoli con le cifre significative: • Addizioni e sottrazioni: il risultato deve contenere lo stesso numero di decimali della misura che ne contiene il minor numero Nota: i numeri sono esatti quindi i numeri derivati da una definizione o da un conteggio diretto sono chiamati numeri esatti e si assume che abbiano un numero infinito di cifre significative. 3,247 3 cifre decimali 41,36 2 cifre decimali +125, 1 cifra decimale 169,8 risultato arrotondato a 1 cifra decimale
26
2. Grandezze estensive e grandezze intensive
• Massa e peso 2. Grandezze estensive e grandezze intensive La massa è la misura della resistenza che un corpo oppone alla variazione del suo stato di quiete e di moto. Sulla Terra il peso di un corpo (misurato in newton) è pari alla forza con cui la sua massa viene attratta dalla Terra P = m g dove: P è il peso del corpo m è la massa del corpo g è l’accelerazione di gravità (9,8 m/s2) 26
27
La densità è una proprietà intensiva molto utile
La densità (d) è una proprietà intensiva definita come il rapporto tra massa (m) e volume (v), d = m/v. Ogni sostanza pura ha un suo valore di densità caratteristico. A temperatura ambiente:
28
La maggior parte delle sostanze espande quando viene scaldata.
• LA DENSITÀ È UNA PROPRIETÀ INTENSIVA MOLTO UTILE La maggior parte delle sostanze espande quando viene scaldata. La densità dipende dalla temperatura. Per l’acqua: Il valore di 1,00 g/cm3 per l’acqua può essere usato quando l’acqua è a temperatura ambiente e sono richieste solo tre cifre significative.
29
2. Grandezze estensive e grandezze intensive
• LA DENSITÀ È UNA PROPRIETÀ INTENSIVA MOLTO UTILE 2. Grandezze estensive e grandezze intensive La densità (kg/m3) di un corpo è il rapporto fra la sua massa e il suo volume: d = m/V Il peso specifico (N/m3) di un corpo è il rapporto fra il suo peso e il suo volume, ovvero corrisponde al prodotto della densità per l’accelerazione di gravità Ps = P/V = m g/V = d g 29
30
La densità relativa di una sostanza:
• LA DENSITÀ È UNA PROPRIETÀ INTENSIVA MOLTO UTILE Il valore numerico della densità di una sostanza dipende dalle unità di misura adoperate per esprimere la massa e il volume. La densità relativa di una sostanza è definita come il rapporto tra la densità della sostanza stessa e l’acqua: La densità relativa di una sostanza: • è minore di uno per le sostanze meno dense dell’acqua; • è più grande di uno per le sostanze più dense dell’acqua; • è indipendente dalle unità di misura.
Presentazioni simili
© 2024 SlidePlayer.it Inc.
All rights reserved.