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PubblicatoFelìcita Villa Modificato 9 anni fa
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LA MIGRAZIONE E L’INCONTRO DELLE RELIGIONI Una sfida per la pastorale
PASTORALE DEI MIGRANTI NELLE GRANDI CITTÀ D’EUROPA Vienna, marzo 2014 LA MIGRAZIONE E L’INCONTRO DELLE RELIGIONI Una sfida per la pastorale Migrazione e religioni nella Diocesi di Milano a cura dell’Ufficio per la Pastorale dei Migranti e del Servizio per l’Ecumenismo e il Dialogo
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Alcuni dati statistici/1 fonte: elaborazione da www. demo-istat
Alcuni dati statistici/1 fonte: elaborazione da al 31/12/2012
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Alcuni dati statistici/2 fonte: elaborazione da www. demo-istat
Alcuni dati statistici/2 fonte: elaborazione da al 31/12/2012
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Cenni storici/1 migrazioni e religioni nella Diocesi di Milano
Nel 1967 il Card. Colombo istituisce la Commissione provvisoria per l’Ecumenismo, per le relazioni con le comunità cristiane non cattoliche ed ebraica. Dal 1984 viene ufficialmente istituita la Commissione Diocesana per l’Ecumenismo e il Dialogo: si aggiunge l’attenzione alle relazioni con le confessioni non cristiane La sensibilità del Cardinal Martini rispetto all’ecumenismo e al dialogo con le altre religioni è costitutiva del suo modo di intendere la fede
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Cenni storici/2 migrazioni e religioni nella Diocesi di Milano
La commissione risponde anche alla sfida posta dal fenomeno migratorio: nel corso degli anni Ottanta aumentano i migranti di fede islamica (marocchini e senegalesi). Nel 1990 il Card. Martini scrive Noi e l’islam: mette a tema l’accoglienza e il dialogo con i musulmani e richiama le Istituzioni e i milanesi alla consapevolezza della propria identità e della cultura religiosa e civile dei sempre più numerosi immigrati musulmani. Istituisce il CADR (Centro Ambrosiano di Documentazione per le Religioni), con compiti di documentazione e formazione sulle religioni e cura delle relazioni tra Chiesa Ambrosiana e comunità religiose spontaneamente formatesi sul territorio.
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Cenni storici/3 il servizio diocesano
Dopo il Sinodo 47°, nel 1995 la Curia Arcivescovile viene dotata del Servizio per l’Ecumenismo e il Dialogo, per tradurre in orientamenti pastorali da diffondere in tutta la Diocesi il pensiero dell’Arcivescovo rispetto alle relazioni con le altre religioni: rispetto all’ecumenismo, auspica la formazione ecumenica a tutti i livelli e la realizzazione di iniziative interconfessionali; rispetto al dialogo interreligioso, si propone di valorizzare la tradizione ebraica vivente e, in collaborazione gli altri cristiani, favorire l’incontro con le altre religioni.
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Il forum delle religioni
Nel 2006 nasce a Milano il Forum delle Religioni, che riunisce diverse realtà appartenenti a quattro principali religioni storiche presenti sul territorio: cristiani, ebrei, buddhisti e musulmani. Il forum esprime la consapevolezza che le comunità religiose sono una componente della società plurale e che esse operano al suo interno. Nel 2013 il Forum elabora la Carta di Milano, un contributo all’elaborazione di criteri ispiratori e prassi operative che favoriscano rapporti corretti e costruttivi tra gli organi politici e amministrativi della polis e le comunità/associazioni religiose.
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Il nuovo Servizio per l’Ecumenismo e il Dialogo
Nel 2013, su istanza dello stesso Card. Scola, il Servizio per l’Ecumenismo e il Dialogo viene rivisto nel suo impianto e ne viene suddivisa l’attività pastorale in quattro principali sezioni, ciascuna affidata a un responsabile con specifica esperienza: sezione ecumenismo; sezione per i rapporti con l’ebraismo; sezione per i rapporti con l’islam; sezione per i rapporti con le religioni orientali.
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RAPPORTI CON L’EBRAISMO
La Comunità Ebraica milanese è la seconda più grande d’Italia, dopo quella di Roma. Dal 1979 è stata integrata da un nutrito numero di migranti di religione ebraica provenienti dall’Iran, usciti in seguito alla rivoluzione khomeinista. Le relazioni tra la Diocesi di Milano e i rappresentanti della Comunità Ebraica milanese possono dirsi positive, improntate al reciproco rispetto e sono aumentante nel corso degli anni.
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Rapporti con l’islam Le relazioni fra cattolici e musulmani sono generalmente buone: sul piano della convivenza e della condivisione di luoghi di abitazione, di lavoro, di educazione dei figli. Ancora spesso occasioni come lo scambio di auguri o momenti conviviali restano riservati agli ‘addetti ai lavori’, senza un più vasto coinvolgimento delle rispettive comunità. L’omogeneità religiosa che ci ha a lungo caratterizzati, fa sì che ci si trovi ancora impreparati ad affrontare la nuova situazione. Nella Diocesi di Milano non è finora stata costruita una moschea: i musulmani hanno trasformato alcuni spazi destinati ad altro uso (palazzetti dello sport, magazzini, garage) in luoghi di preghiera
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Rapporti con le religioni orientali
Si fa principalmente riferimento a induisti e buddhisti. Scarso il numero di aderenti, in ragione di esigue migrazioni dai paesi in cui sono religioni maggioritarie e/o ufficiali. Per i buddhisti, si rilevano alcuni gruppi originari dello Sri Lanka, della Thailandia, del Myanmar, così come pure della Cina. A Milano nel 1985 è stata fondata l’Unione Buddhista Italiana (UBI): attualmente ha sede a Roma, raccoglie una cinquantina di centri. Le relazioni tra i centri buddhisti esistono –è tipico delle religioni orientali sapere coesistere pacificamente con gruppi religiosi differenti –, in particolare tra alcune comunità Zen e Tibetane. Tali relazioni talvolta entrano in crisi per ragioni più di natura politica che confessionale.
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