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PubblicatoAurelio Scala Modificato 9 anni fa
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“Credo in Gesù Cristo, Unico Figlio di Dio.” (CCC, cap. 2)
Centro Unitario di Formazione Anno propedeutico “Credo in Gesù Cristo, Unico Figlio di Dio.” (CCC, cap. 2) prof. Antonio Izzo Docente e Catecheta
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Gesù di Nazaret (Identità storica) Lo testimoniano Fonti ebraiche Talmud La letteratura giudaica: Flavio Giuseppe Lo riconoscono Fonti Musulmane Il Corano Lo documentano Fonti Romane Tacito Plinio il Giovane Svetonio prof. Antonio Izzo Docente e Catecheta
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► Il Talmud: in ebraico significa “studio”, “dottrina”. E’ la raccolta di insegnamenti orali derivati dalla continua ricerca sul senso della Scrittura. Esistono due versioni: il Talmud di Gerusalemme ( III-IV sec d.C. ) e il Talmud Babilonese ( V sec d.C. ). ► La letteratura Giudaica: lo storiografo ebreo Flavio Giuseppe ( d.C. ) in un testo della sua opera “Antichità giudaiche” rende testimonianza non solo all’esistenza storica di Gesù, ma anche alla sua messianicità, riconoscendolo come il Cristo prof. Antonio Izzo Docente e Catecheta
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► Le Toledoth Jeshu ( Le storie di Gesù ): storie, leggende e documenti della tradizione medievale ebraica. Queste storie riconoscono certamente l’esistenza storica di Gesù di Nazaret, ma mirano a presentarlo come un non ebreo, così da evitare “semplicisticamente” il problema se fosse o meno il Messia. prof. Antonio Izzo Docente e Catecheta
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►Tacito ( d.C. ) “...Nerone dichiarò colpevoli dell’incendio di Roma e condannò ai tormenti, più raffinati coloro che vengono chiamati cristiani...Essi prendevano il nome da Cristo, che era stato suppliziato ad opera del procuratore Ponzio Pilato sotto l’impero di Tiberio...” (Annales, 15, 44,2-5, scritti sotto l’imperatore Traiano tra il d.C. ) prof. Antonio Izzo Docente e Catecheta
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►Plinio il Giovane ( d.C. ) “...ecco come mi sono comportato con coloro che mi sono stati deferiti come cristiani. domandai a loro stessi se fossero cristiani. a quelli che rispondevano affermativamente ripetei due o tre volte la domanda, minacciando il supplizio: quelli che perseveravano li ho fatti uccidere....coloro che negavano di essere cristiani o di esserlo stati, se invocavano gli dèi secondo la formula che io avevo imposta e se inoltre maledicevano Cristo, tutte cose che, mi dicono, è impossibile ottenere da coloro che sono veramente cristiani, io ho ritenuto che dovessero essere rilasciati...” ( Epistularum libri 10, 96: lettera a Traiano, scritta tra il d.C. ). prof. Antonio Izzo Docente e Catecheta
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► Svetonio ( d. C. ) “... I giudei che tumultuavano continuamente per istigazione di un certo Cristo, egli (l’imperatore Claudio ), li scacciò da Roma...” ( Vita Claudii, 25, 3-4, scritta verso il 120 d.C. prof. Antonio Izzo Docente e Catecheta
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► Il Corano, scritto tra il VI-VII sec. d.C. racconta alcuni episodi della vita del “Cristo Gesù, figlio di Maria” ( Sura IV, 171 ) “sua madre santa” ( Sura V, 75 ). Il Corano non dubita dell’esistenza storica di Gesù, anzi lo riconosce il Messaggero di Dio, il Profeta che annuncia la venuta di Maometto e colui che, inviato da Dio, opera miracoli. Nonostante tutte queste qualità Gesù è ritenuto una Creatura e non figlio di Dio: ripugna alla monoteistica mentalità islamica che Dio abbia un figlio prof. Antonio Izzo Docente e Catecheta
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Fonti cristiane non bibliche ► Apocrifi: termine che nell’ebraismo e nel cristianesimo indica quei libri che non appartengono al canone biblico perchè non sono ritenuti ispirati da Dio. ► Agrapha: termine greco che significa “parole non scritte”. Sono indicate le parole di Gesù non registrate nei vangeli canonici e tramandate dalla tradizione. Gli agrapha sono considerati autentici in base a vari criteri: qualità della trasmissione, assenza di invenzione tendenziosa, non alterazione delle parole canoniche. L’agrafon più noto è quello riferito da Paolo in Atti 20,35: “Vi è più gioia nel dare che nel ricevere” prof. Antonio Izzo Docente e Catecheta
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Fonti cristiane ►Le prime fonti da considerare sono certamente quelle più vicine al personaggio, quindi i Vangeli scritti da uomini che hanno vissuto con Gesù di Nazaret (come Matteo e Giovanni ) o immediatamente hanno raccolto la testimonianza degli apostoli (Marco e Luca ). prof. Antonio Izzo Docente e Catecheta
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I Vangeli Per comprendere la natura di questi testi e necessario sapere: Come e quando nascono e con quale finalità. I fatti narrati nel vangelo sono storici? Che cosa ci fa dire che i vangeli dicono la verità? E soprattutto come facciamo a sapere che il testo del NT, così come lo leggiamo oggi, sia il testo autentico? prof. Antonio Izzo Docente e Catecheta
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I Vangeli I Vangeli sono stati scritti all’incirca tra il 65 e il 90 d.C., ma non sono stati usati immediatamente dalle prime comunità, le quali si fondavano sull’insegnamento orale degli apostoli. Per i primi cristiani, i riferimenti fondamentali erano la raccolta di testi sacri chiamata la Legge e i Profeti (AT) e il Signore. prof. Antonio Izzo Docente e Catecheta
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I Vangeli Con l’espressione il Signore veniva designato, allo stesso tempo: L’insegnamento di Gesù impartito prima della morte L’insegnamento di Gesù che si esprimeva attraverso il canale degli Apostoli, cioè di coloro che erano stati testimoni diretti. Ma mentre la Legge e i Profeti erano testi scritti, le parole del Signore e la predicazione degli Apostoli furono conservati oralmente per anni. prof. Antonio Izzo Docente e Catecheta
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I Vangeli Nelle prime comunità cristiane venivano lette le Lettere di Paolo (redatte tra il 51 e il 67 d.C.), mentre il contenuto dei Vangeli veniva trasmesso oralmente. Solo nella seconda metà del II secolo comparvero testimonianze relative all’esistenza di una raccolta di Vangeli e all’autorità che le fu progressivamente riconosciuta. A partire dal 150 d.C. Giustino segnala che i cristiani leggono i quattro Vangeli nelle assemblee domenicali, che li considerano come opere degli Apostoli, e li usano attribuendo loro un’autorità analoga a quella dell’AT prof. Antonio Izzo Docente e Catecheta
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La Finalità Dalla vita di Gesù alla redazione dei Vangeli possiamo distinguere alcune tappe: La predicazione di Gesù e gli eventi connessi alla sua vita La predicazione orale su Gesù La predicazione scritta su Gesù Gli evangelisti ordinarono le notizie con un intento teologico e di fede preciso: proclamare che Gesù è il figlio di Dio, il Messia atteso, che ha fatto conoscere all’uomo l’amore di dio, testimoniandolo radicalmente con la sua vita, morte e resurrezione prof. Antonio Izzo Docente e Catecheta
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La Finalità I Vangeli dunque non sono relazioni storiche, né cronache del passato e nemmeno biografie. Essi sono libri storici in quanto riportano testimonianze attendibili su un fatto storico, la vita e la predicazione di Gesù, ma la loro finalità è quella espressa da Giovanni. “Ma questi fatti sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Messia, il figlio di Dio e perché egli vi dia la vita e credete in Lui” (Gv 20,31) prof. Antonio Izzo Docente e Catecheta
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La storicità Abbiamo detto che i Vangeli vogliono esprimere verità di fede. Ciò non toglie che essi facciano riferimento a eventi storici realmente accaduti. I fatti narrati sono confrontabili con la storia civile (il censimento, la morte di Erode…), e i nomi dei personaggi storici, sia romani che palestinesi (Cesare augusto, Erode, Tiberio, Ponzio Pilato…) sono quelli che troviamo anche nelle fonti pagane. Le città e i monumenti citati (Cafarnao, Betsaida, la piscina dei cinque portici) sono stati rimvenuti con le scoperte archeologiche prof. Antonio Izzo Docente e Catecheta
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I contenuti dei Vangeli sono autentici
Per affermare che un dato evangelico è autentico, vengono seguiti alcuni criteri: Criterio dell’attestazione multipla Criterio di discontinuità Criterio di continuità (o coerenza) prof. Antonio Izzo Docente e Catecheta
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Criterio dell’attestazione multipla
Può essere considerato attendibile un dato evangelico quando è attestato da tutte o dalla maggior parte delle fonti evangeliche e dagli altri scritti del NT. La certezza in questo caso riposa nella convergenza delle fonti. prof. Antonio Izzo Docente e Catecheta
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Criterio d discontinuità
Si può essere considerato autentico un dato evangelico se contrasta con gli interessi dell’Ebraismo del tempo (es. critica della Legge) e del Cristianesimo primitivo (es. particolari che non fanno onore agli Apostoli, come la disputa tra loro per stabilire chi fosse il più importante, o Gesù che chiama Pietro “satana”). prof. Antonio Izzo Docente e Catecheta
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Criterio di continuità
Si possono considerare autentici tutti quei dati evangelici che sono conformi con l’ambiente (linguistico, sociale, politico, religioso) e l’epoca di Gesù, e coerenti con il suo insegnamento fondamentale, ossia la venuta e l’instaurazione del Regno. prof. Antonio Izzo Docente e Catecheta
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Il testo dei Vangeli è autentico
Come facciamo a sapere che il testo dei Vangeli, così come lo conosciamo, è lo stesso scritto dagli Evangelisti se, come per tutti i testi antichi, non ci è possibile attingere all’originale? Le più antiche versioni complete della Bibbia sono nel Codex Vaticanus e nel Codex Sinaiticus. I manoscritti più antichi sono invece frammenti di versi o di capitoli dei libri biblici. A molti di essi è stato attribuito un nome, ma altri sono stati semplicemente numerati da P1 (papiro numero 1) a P5300. prof. Antonio Izzo Docente e Catecheta
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Il testo dei Vangeli è autentico
Il Papiro di Rylands è uno dei più antichi frammenti di papiro del NT, è in forma di codice (scritto da ambo i lati) e contiene Giovanni 18, 31-33, e’ stato ritrovato in Egitto ed è stato datato intorno al 125 d.C. (dunque è quasi contemporaneo all’originale). Il Papiro di Bodmer (P66, P72-75) è una collezione costituita da circa 50 manoscritti in greco datati intorno al 200 d.C.. Il Papiro P75 (Vangeli di Luca e Giovanni) appare virtualmente identico al Codex Vaticanus. Il confronto critico tra i testi dei Vangeli e i manoscritti, ci dà la certezza dell’autenticità: i Vangeli sono sostanzialmente gli stessi scritti duemila anni fa. prof. Antonio Izzo Docente e Catecheta
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Il testo dei Vangeli è autentico
Il Codex Sinaiticus è datato intorno alla metà del quarto secolo, conteneva i origine sia il Nuovo che l’Antico Testamento, scritti in greco. Ritrovato nella biblioteca del monastero di Santa Caterina, sul Sinai, nel 1844 fu portato a San Pietroburgo. Nel 1933 fu venduto al British Museum di Londra dove attualmente è conservato. prof. Antonio Izzo Docente e Catecheta
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Il testo dei Vangeli è autentico
Il Codex Vaticanus, codice del quarto secolo contenente l’Antico e Nuovo testamento. Fu portato in Vaticano da Costantinopoli come dono per il Papa, fra il 1475 e il Del Nuovo Testamento contiene tutto eccetto Ebrei 9,14, la prima e seconda lettera a Timoteo, l’epistola a Tito e l’Apocalisse, L’originale è conservato in Vaticano, Né il Sinaiticus né il Vaticanus contengono gli ultimi dodici versi di Marco 16, Questi sono i soli due manoscritti in greco, su un totale di 620 contenenti il Vangelo di Marco, che omettono questi versi prof. Antonio Izzo Docente e Catecheta
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Chi è Gesù di Nazaret? Il discorso che Gesù tiene nella Sinagoga del suo villaggio (Lc 4, 16-21) si fonda sul passo di Isaia 61, 1-2, che quel sabato si leggeva, e che Gesù applica a se stesso, anche se riguarda la consacrazione del profeta. Gesù parla di se come: Messia/Cristo prof. Antonio Izzo Docente e Catecheta
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Titoli cristologici prof. Antonio Izzo Docente e Catecheta
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►Gesù. E’ il nome proprio personale. Contiene in sé l'idea di salute ed è composto con l'abbreviazione di "Jahvè (Dio) salva". ►Cristo. In ebraico dire "Messia", Unto, Consacrato. Nell'Antico Testamento era all'inizio usato per indicare i Re consacrati con l'unzione religiosa; più tardi venne riservato eslcusivamente all'Unto per eccellenza, l'atteso Salvatore. Gli scrittori del Nuovo Testamento se ne servono per indicare che Gesù è il Messia che Dio ha promesso di inviare ► Servo sofferente. Gesù stesso ha spiegato questo titolo, che riprende le idee contenute nei libri di Isaia dove si parla di un uomo giusto che soffre per il bene del suo popolo. Il termine esprime molto bene la missione di sofferenza e di morte per gli altri del Salvatore. prof. Antonio Izzo Docente e Catecheta
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► Figlio di Davide. E una variante del titolo di Messia e si riferisce all'origine del Cristo. Gesù non ha mai rifiutato questa denominazione, ma ha sempre respinto energicamente l'idea che essa avesse un significato politico. Il suo regno, infatti, "non è di questo mondo" ► Figlio dell'uomo. E’ l'unico titolo che Gesù abbia applicato a se stesso: lo troviamo nei Vangeli secondo Marco e Luca. Gesù non si è mai definito Messia ma, intenzionalmente, ha sostituito questo titolo con quello di Figlio dell'uomo. Lo ha fatto per esprimere sia il suo abbassarsi ed entrare a far parte dell'umanità peccatrice, sia per ricollegarsi al testo del profeta Daniele (7, 32) dove si parla del “Figlio dell'uomo che viene sulle nubi del cielo» e gli viene dato un dominio che dura in eterno: in questo caso il "titolo" evoca la sua dimensione "divina". prof. Antonio Izzo Docente e Catecheta
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►Parola. E’ un titolo usato in pochi passi degli scritti di San Giovanni evangelista. Sottolinea il fatto che Gesù è la parola definitiva e insuperabile di Dio per l'umanità. In Lui, cioè, Dio manifesta se stesso e i suoi progetti sulla storia. La potenza della Parola di Dio (quella con la quale fu creato il mondo, vedi la pagina della Genesi) è tutta in Gesù. Anzi: Egli è quella stessa parola incarnata, visibile.In questo modo si dice, dunque, che Gesù è da sempre presso il Padre e partecipe delle sue azioni. prof. Antonio Izzo Docente e Catecheta
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►Signore. Con questo titolo i primi cristiani proclamavano che Gesù era entrato nella gloria di Dio. Ciò significa che Egli non appartiene soltanto al passato della storia della salvezza e non è soltanto l'oggetto dell’attesa futura: è una realtà vivente nel presente. E vivo, intercede per gli uomini, può entrare in rapporto con loro, lo si può pregare. Egli domina la storia come Dio. prof. Antonio Izzo Docente e Catecheta
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►Figlio di Dio. Questa denominazione fa riferimento alla divinità di Gesù, alla sua unità con Dio. Nello stesso tempo mette in evidenza la sua umiltà e la sua obbedienza al Padre. prof. Antonio Izzo Docente e Catecheta
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Morte in Croce di Gesù di Nazaret Tomba Vuota IPOTESI FRODE ILLUSIONE MORTE APPARENTE MITO REALTA’ TESTIMONIANZE LINGUAGGIO CORPOREITA’ DEL RISORTO prof. Antonio Izzo Docente e Catecheta
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