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L’IMPRENDITORIA IN EMILIA ROMAGNA
Ravenna, 26 luglio 2013 L’IMPRENDITORIA IN EMILIA ROMAGNA Analisi delle imprese “rosa” e delle potenzialità al femminile della Regione Catia Ventura Centro Studi Sintesi Centro Studi Sintesi s.r.l. via San Donà, Venezia – Mestre tel fax
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I NUMERI DELLE IMPRESE “ROSA” IN EMILIA ROMAGNA
SONO LE IMPRESE “ROSA” DELL’EMILIA ROMAGNA Il 20,9% delle imprese registrate al 31 marzo 2013 in Emilia Romagna sono gestite da donne. A livello nazionale l’Emilia Romagna è l’ottava regione per numerosità di imprese femminili, infatti, si trovano nel territorio il 6,9% delle imprese condotte da donne. LE IMPRESE FEMMINILI IN EMILIA ROMAGNA RESISTONO ALLA CRISI Rispetto al 2007 le imprese femminili in Emilia Romagna sono cresciute di quasi il 3% compensando in parte la perdita di oltre aziende gestite da imprenditori di genere maschile. Nello stesso periodo le imprese femminili italiane sono cresciute solo del 0,1%, segno di come L’Emilia Romagna sia una regione che accresce il potenziale femminile. A cura di Fonte dei dati Infocamere
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I NUMERI DELLE IMPRESE “ROSA” IN EMILIA ROMAGNA
IL 37% DELLE IMPRESE “ROSA” è SITUATA A BOLOGNA ED A MODENA Bologna, Modena e Reggio Emilia raggruppano quasi il 50% delle imprese condotte da donne dell’Emilia Romagna. Ma confrontando il dato con le imprese presenti nel territorio, l’imprenditoria femminile è maggiormente presente a Rimini e Piacenza. Mentre ha avuto un incremento maggiore a Modena e Rimini. A cura di Fonte dei dati Infocamere
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I NUMERI DELLE IMPRESE “ROSA” IN EMILIA ROMAGNA
IL 28% DELLE IMPRESE “ROSA” SI OCCUPA DI COMMERCIO Forte presenza di imprenditoria femminile nel commercio (27,6%), nell’agricoltura (15,4%) e nei servizi sia alle imprese che alle persone. Risultati in linea con la distribuzione nazionale. Da un’analisi di RED-Sintesi emerge come le imprese condotte da donne dell’Emilia Romagna abbiano contribuito nel 2011 alla creazione del 20,3% del valore aggiunto regionale pari ad oltre 25 miliardi di euro. A cura di Dati al 30 giugno Infocamere
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I NUMERI DELLE IMPRESE “ROSA” DELLA CNA EMILIA ROMAGNA
SONO LE IMPRENDITRICI ASSOCIATE A CNA EMILIA ROMAGNA Le imprenditrici rappresentano il 23,8% degli iscritti e nel 6,5% dei casi sono nate all’estero. Il 50% delle imprese “rosa” della CNA EMILIA ROMAGNA ha almeno 10 anni di storia. Si registra una prevalenza di imprenditrici con oltre 50 anni (48,6%), ma non manca la componente “giovane” il 23,5% delle imprenditrici iscritte ha meno di 40 anni ed il restante 27,9% ha un’età compresa tra i anni. IL 44% è a bologna e modena IL 28% SI OCCUPA DI SERVIZI E COMMERCIO A cura di Dati CNA Emilia Romagna al 30 giugno 2013
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LE DIFFICOLTà DI FARE IMPRESA*
ALLE IMPRENDITRICI VIENE RICHIESTO MAGGIOR IMPEGNO Il 70% delle imprenditrici intervistate concorda sul maggior impegno richiesto alle donne per ottenere gli stessi riconoscimenti professionali degli uomini. Difficoltà che per quasi la metà delle intervistate diventa discriminazione, avvertite in particolare all’inizio dell’attività imprenditoriale. BISOGNA PUNTARE SULLE COMPETENZE PROFESSIONALI Per avere successo nel mondo imprenditoriale è necessario puntare su cultura imprenditoriale e competenze professionali. È necessario dare priorità al lavoro e avere buone doti relazionali per creare una rete strategica. Poco o niente, invece, conta l’aspetto estetico, elemento forse più decisivo se si tratta di farsi assumere, non certo se si è titolari di sé stesse. I LIMITI “FEMMINILI”: CULTURA E DIFFICOLTà DI CONCILIAZIONE In Italia non ci sono molte donne nei posti di potere/decisionali sia a causa di una cultura conservatrice del mondo produttivo ed istituzionale che per le difficoltà di conciliazione lavoro – famiglia. In un sistema paese che si pone l’obiettivo del 69% di occupazione femminile entro il 2020, ragionare con il 18,7% di bambini iscritti al nido, vuol dire programmare lo sviluppo economico senza le fondamenta. * Risultati emersi da un’indagine nazionale effettuata ad un campione di 600 imprenditrici A cura di
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PER IL FUTURO: PUNTARE SULLA RETE*
COME AUMETARE LA competitività Per accrescere la competitività aziendale il 29% ritiene che sia meglio agire da soli per non consentire ai possibili rivali di acquisire propri clienti, mentre il 17% preferisce puntare sulla crescita dimensionale. Ma si delineano anche nuove aperture verso le altre imprese: il 27% delle imprenditrici individua come strategia vincente per la competitività la collaborazione con altre imprese, mentre il 18,3% ritiene sia utile stringere accordi commerciali. Vi è poi una proporzione più ridotta di imprenditrici (8,1%) che individua i mercati internazionali come il luogo in cui anche le piccole imprese devono misurarsi. LE RETI DI IMPRESA: ESPERIENZE PASSATE E FUTURE Le difficoltà nel realizzare progetti di collaborazione tra imprese sono notevoli, solo il 15% delle imprenditrici ha effettivamente partecipato ad una rete tra imprese e nel 60% di questi casi la collaborazione è ancora in atto. Nell’immediato futuro 4 imprenditrici su 10 si dichiarano molto o abbastanza propense a partecipare ad una esperienza di collaborazione. Il consenso aumenta con il diminuire dell’età: la metà delle intervistate sotto i 45 anni dimostra molto o abbastanza interesse alla collaborazione, contro il 35,8% delle capitane d’impresa dai 45 ai 55 anni, e nemmeno il 30% delle “over 55”. A cura di * Risultati emersi da un’indagine nazionale effettuata ad un campione di 600 imprenditrici
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LE POTENZIALITà FEMMINILI IN EMILIA ROMAGNA
INDICATORE “POTENZIALITÀ” IN ROSA: EMILIA ROMAGNA AL 5° POSTO L’indicatore cerca di individuare le regioni italiane dove si esprime il maggior potenziale femminile. AMBITI ANALIZZATI: Mercato del lavoro/Imprenditorialità: occupazione, disoccupazione, precariato, NEET, imprenditorialità, accesso a professioni altamente specializzate; Benessere economico: retribuzioni dipendenti, risparmio, reddito famiglia, indice di povertà economica; Istruzione e formazione: Abbandono agli studi; iscrizione scuola superiore, laureate, partecipazione non occupate ad attività formative Conciliazione famiglia e lavoro: bambini che usufruiscono asilo nido, congedo parentale maschile, part-time, donne non attive per mancanza di servizi. A cura di
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LE POTENZIALITA’ FEMMINILI IN EMILIA ROMAGNA
LAVORO ED IMPRENDITORIALITà Il lavoro femminile è ben sviluppato in Emilia Romagna: tasso di occupazione femminile elevato e la disoccupazione nettamente inferiore alla media nazionale, così come il precariato e le giovani NEET. Solo l’imprenditorialità risulta più bassa della media nazionale, caratteristica comune nelle regioni del Nord, in quanto è maggiormente presente nelle zone in cui la mancanza di lavoro “obbliga” a diventare imprenditori. BENESSERE ECONOMICO l’Emilia Romagna si caratterizza per un benessere economico elevato. Le retribuzioni femminili delle dipendenti in Emilia Romagna sono superiori alla media Italia e solo il 5,6% degli individui di genere femminile è al di sotto della soglia di povertà (valore Italia 14,5%). Anche la propensione al risparmio e il reddito delle famiglie con capofamiglia di genere femminile è superiore al valore nazionale, tutti gli indicatori individuano un buon livello di benessere nel territorio. A cura di
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LE POTENZIALITA’ FEMMINILI IN EMILIA ROMAGNA
Conciliazione lavoro e famiglia Primato nazionale dell’Emilia Romagna per il numero di bambini dagli 0 a 2 anni che frequenta un servizio per l’infanzia pubblico (il 29,4% contro una media nazionale del 14%). L’utilizzo del congedo parentale maschile ed il numero di donne che dichiara di non essere attiva per la mancanza di servizi è in linea con il valore Italia, mentre risulta minori la percentuale di donne a part-time (il 30,2% contro il 31,2% nazionale). Istruzione Buoni i risultati relativi all’istruzione: Il livello di iscrizione alla scuola secondaria è alto così come le laureate tra i anni. In linea con la media nazionale la formazione delle non occupate e le laureate in discipline tecnico-scientifiche. Risulta più basso del dato Italia l’abbandono degli studi post licenza media femminile (il 13,2% contro il 15,2%). A cura di
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LE DONNE AL VERTICE L’EMILIA ROMAGNA AL 1° POSTO A cura di
Qual è la regione con il maggior numero di donne ai posti di comando? Con il maggior numero di dirigenti? Con la maggior rappresentanza politica femminile? L’EMILIA ROMAGNA. La regione si conquista questo primato soprattutto grazie all’ottima rappresentanza in ambito politico. Il 28,4% degli amministratori comunali (sindaco, vice-sindaco, assessore, consigliere) in Emilia è di genere femminile (valore Italia 20,3%). A livello provinciale si abbassa al 26,1% (valore Italia 14,8%) e regionale al 23,8% (valore Italia 14,8%). La buona situazione dirigenziale e remunerativa consente di completare il quadro portando l’EMILIA ROMAGNA al primo posto. A cura di
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L’IMPRENDITORIA IN EMILIA ROMAGNA
Ravenna, 26 luglio 2013 L’IMPRENDITORIA IN EMILIA ROMAGNA Analisi delle imprese “rosa” e delle potenzialità al femminile della Regione Catia Ventura Centro Studi Sintesi Centro Studi Sintesi s.r.l. via San Donà, Venezia – Mestre tel fax
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