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DATA MINING PER IL MARKETING
Andrea Cerioli Sito web del corso Richiami sul modello di regressione lineare (semplice) Introduzione di elementi aleatori e problemi di inferenza (v. corso Metodi Statistici per il Management + Capitoli 2 – 3 del libro)
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Due semplici esempi sulle vendite (Esempio Prezzi-Vendite: p. 135)
N. dipendenti (X) Fatturato in milioni di € (Y) A 10 1,9 B 18 3,1 C 20 3,2 D 8 1,5 E 30 6,2 F 12 2,8 G 14 2,3 Prezzi in Euro (x) Vendite (pezzi) (Y) A 1.55 410 B 1.60 380 C 1.65 350 D 400 E 1.50 440 F G 1.45 450 H 420
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Introduzione di elementi aleatori
Supermercati con prezzi/dipendenti uguali possono avere vendite diverse: ci sono altri fattori influenti Alcuni di questi (quelli noti) possono essere inclusi nel modello: regressione multipla Anche dopo avere incluso i fattori noti, supermercati con caratteristiche analoghe possono avere vendite diverse: le vendite sono dovute in parte a tali fattori, ma in parte anche a elementi non conosciuti le interpretiamo come variabili aleatorie (casuali) Al contrario i dipendenti e i prezzi (var. esplicative) non sono variabili casuali poiché sono del tutto prevedibili dalla azienda che li stabilisce: sono fissati
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E(Yi)? var(Yi)? Distribuzione di Yi?
Schema di riferimento Una successione di valori fissi x1, x2, … xn a cui sono associate n variabili aleatorie Y1, Y2, … Yn Il punto cruciale consiste nel descrivere in modo appropriato tali v.a.: E(Yi)? var(Yi)? Distribuzione di Yi?
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Assunzioni su Yi Tutte le osservazioni sono caratterizzate dallo stesso grado di incertezza (omoschedasticità): var(Yi) = σ2 i=1, 2, …, n σ2 è un parametro incognito da stimare Le osservazioni sono indipendenti (conoscendo le X): cov(Yi, Yj)=0 i≠j Tutta la «struttura nota» è nelle X
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I valori osservati della variabili dipendente provengono da n distribuzioni di probabilità con medie incognite: E(Yi) = µi i=1, 2, …, n Modello di regressione: le medie delle distribuzioni variano linearmente con la variabile esplicativa µi = E(Yi) = α+β xi cioè i punti (x1, µ1), (x2, µ2), …, (xn, µn) stanno tutti su una retta con parametri α e β
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Modello di regressione
α e β rappresentano l’intercetta ed il coefficiente angolare della retta sulla quale giacciono le medie incognite delle distribuzioni di Y1, …, Yn
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L’ipotesi che definisce il modello di regressione è:
µi = E(Yi) = α+β xi N.B.: questa assunzione non implica che tutti i punti (xi, yi) stiano sulla retta, ma che i valori medi delle distribuzioni da cui provengono le osservazioni di Y verificano l’equazione della retta (per i valori fissati di x1, …, xn) Dal grafico traspare inoltre che le distribuzioni da cui provengono le osservazioni di Y sono Gaussiane: y1 è una realizzazione di Y1 ~ N(µ1, σ2) y2 è una realizzazione di Y2 ~ N(µ2, σ2) …
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Richiami sulla v.a. normale (pp. 63 – 72)
se Y~N(µ, σ2): Z = (Y – µ)/ σ ~ N(0,1) Pr(-1.96<Z<1.96) = 0.95 Pr(-2.58<Z<2.58) = 0.99 aY+b ~ N(b+ µ, a2σ2) (v. Teorema p. 64) funzione di densità: curva “a campana” Quando è sensato assumere che Y~N(µ, σ2)?
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Modello di regressione - 2
Poiché Yi = E(Yi) + termine di errore (gaussiano) possiamo scrivere il modello come Yi = α +β xi +εi con E(εi)=0 Inoltre si assume che i termini di errore εi abbiano distribuzione gaussiana e siano indipendenti tra loro Le proprietà del termine di errore εi sono equivalenti a quelle della variabile dipendente Yi (perché X è fissata)
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σ2 = Varianza delle osservazioni Yi attorno alla retta
Stima dei parametri I parametri ignoti sono: α, β, µ1, µ2, …, µn, σ2 La stima di α e β consente di ricostruire tutte le medie incognite µ1, µ2, …, µn In aggiunta, è necessario stimare σ2 = Varianza delle osservazioni Yi attorno alla retta
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Stime di α e β Le formule di calcolo sono le stesse dell’analisi dei dati (minimi quadrati: p. 143) Però è diversa l’interpretazione: ora sono stime degli ignoti coefficienti e β Pensando di ripetere più volte l’esperimento che ha generato le osservazioni y1, …, yn per valori fissi di x1, …, xn (campionamento ripetuto) si ottiene una distribuzione campionaria delle stime: anche le stime sono variabili casuali
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Termine di errore e residuo stimato
Modello vero (retta in blu) Modello stimato (retta in nero)
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Stima di σ2 σ2= dispersione verticale attorno alla retta che unisce i valori medi delle popolazioni varianza del termine di errore, per x fissato: σ2 = var(εi) = E(εi2) Dato che ei è l’unica stima disponibile di εi sembra naturale utilizzare come stimatore di σ2 una funzione della devianza dei residui:
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Stima di σ2 Dividiamo la devianza per i suoi “gradi di libertà”:
n – 2 = gradi di libertà (degrees of freedom: df) Dobbiamo “pagare” 2 df per la stima di e β (v. p. 148)
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Inferenza sui parametri (modello di regressione)
Costruire intervalli di confidenza e test per la verifica d’ipotesi sui parametri del modello: , β e 2 (da questi si possono ottenere intervalli e test anche per le medie 1, …,n). Il caso principale è quello del coeff. angolare β: l’inferenza parte dalla stima campionaria 16
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Studio della distribuzione di
Stimatore corretto (p. 149) p. 150
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Al posto di σ2 (ignoto) sostituiamo la sua stima s2
La radice quadrata della stima della varianza di uno stimatore è l’errore standard (standard error, SE) dello stimatore
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Interpretazione dello standard error di beta cappello
Rappresenta l’errore quadratico medio che si commette quando si stima il coefficiente di regressione con le formule dei minimi quadrati: è la misura (stimata) della variabilità campionaria nella stima di β tramite Principio del campionamento ripetuto
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Studio della distribuzione di
v. pp
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Costruzione di intervalli di confidenza per i parametri
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Passaggi successivi (p. 154):
Punto di partenza: lo scost. standard. di beta capello ha una distribuzione N(0,1) (perché?) Passaggi successivi (p. 154): si esplicita la formula della var. di beta cappello si sostistuisce 2 ignoto con s2; si richiama la v.a. T di Student con n-2 gradi di libertà
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Intervallo di confidenza per
Dove t/2 è il percentile della distribuzione T di Student con (n – 2) gradi di libertà tale che (v. figura p. 86): Pr(T -t/2 ) = Pr(T t/2 ) = /2 Quali assunzioni per l’uso della T di Student? E nel caso di grandi campioni?
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Esercizio Esempio 7 supermercati prezzo-vendite: p
Esercizio Esempio 7 supermercati prezzo-vendite: p Esempio 7 supermercati dipendenti-fatturato: calcolo intervalli di confidenza per i parametri Beta cappello = 0.198; SE = Pr(0.133 < β < 0.263) = Interpretazione (v. dopo) Intervallo per e 2 (per esercizio)
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Interpretazione L'intervallo di confidenza di , con probabilità = 0.95, va da a Ciò significa che, nell'universo di riferimento, all'aumento di un dipendente corrisponde un aumento delle vendite compreso tra 133 mila Euro e 263 mila Euro circa (con probabilità del 95%). Osservazione 1: l'intervallo è piuttosto ampio dipende dalla ridotta numerosità campionaria (solo 7 supermercati). Osservazione 2: significato della probabilità (95%) associata all’intervallo Osservazione 3: confronto tra stima puntuale e intervallo
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Costruzione di test di ipotesi per
α β σ2
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Sotto H0: β =0 t-statistica Dato che
Calcolo del p-value (dalla tn-2) pp
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Esercizio Es. 7 supermercati (dipendenti-fatturato):
H0:β=0 tβ=7.82 p-value = Interpretazione: rifiuto decisamente l’ipotesi nulla H0:=0 tα=0.39 p-value = 0.714 Interpretazione : non posso rifiutare l’ipotesi nulla Es. 7 supermercati (prezzo-vendite): p. 157
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Intervallo di confidenza per la previsione y0
Varianza dell’errore di previsione (p. 167) Distribuzione dell’errore di previsione Intervallo di confidenza per y0 (p. 167) Da che cosa dipende
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Esercizio: per un numero di dipendenti pari a 16 costruire un intervallo di previsione delle vendite al 95% Interpretazione Come ci aspettiamo che cambi l’intervallo se X = 50?
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