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Le cime del “tetto del mondo”
L’Indo e la terra dei cinque fiumi Le fertili pianure del Gange e del Brahmaputra Un clima condizionato dai Monsoni Arcipelaghi e atolli
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Popolazione: UN QUARTO DEL GENERE UMANO
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Popolazione: UN QUARTO DEL GENERE UMANO
Nella regione indiana abitano 1,6 miliardi di persone, una popolazione nettamente superiore a quella delle Americhe, dell’Africa o dell’Europa. La densità media (oltre 350 ab./km2) è molto elevata. Le più grandi concentrazioni di abitanti si trovano nelle fertili valli del Gange, dell’Indo e del Brahmaputra, dove fin dall’antichità si sono sviluppate popolose civiltà grazie a condizioni favorevoli per l’agricoltura. Ancora oggi la maggior parte della popolazione vive in aree rurali e pratica forme di agricoltura tradizionale, spesso poco redditizie. Tuttavia, proprio la povertà diffusa nelle campagne ha causato negli ultimi decenni una forte crescita delle città, dove molti contadini immigrati vivono in baracche o per le strade, svolgendo lavori faticosi e sottopagati.
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Lingue Centinaia sono le lingue e i dialetti parlati (1600 solo in India). Le più diffuse sono le lingue indoeuropee derivate dall’antico sanscrito, la lingua degli Arii che invasero l’India nel II millennio a.C. Tra le più parlate si distinguono : l’hindi (lingua ufficiale nell’Unione Indiana), l’urdu (Pakistan) il bengali (Bangladesh). Il singalese (Sri Lanka). Il nepalese (Nepal). La diffusione dell’inglese, ancora largamente utilizzato dalle popolazioni, si deve al dominio coloniale britannico. urdu hindi bengali
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Religioni Qui sono nati l’induismo e il buddismo, affiancate a partire dal XII secolo anche dall’Islam. Altre religioni minori presenti nella regione sono la religione sikh e il giainismo.
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Nella valle dell’Indo si sviluppò, a opera di popolazioni dravidiche, una fiorente civiltà
urbana, contemporanea a quelle mesopotamiche (III millennio a.C.). Mille anni dopo l’area fu invasa dagli Arii, popoli indoeuropei che sospinsero verso sud le popolazioni locali. Dagli Arii nacque il sanscrito, madre delle moderne lingue indiane, ed ebbe ori- gine l’induismo. Nel VI secolo a.C. si diffuse il buddismo, che coincise con l’avvento di grandi imperi e della cosiddetta «età classica indiana», ossia di un grande sviluppo cultu- rale, scientifico e religioso. In seguito la regione fu occupata dagli arabi, dai turchi e dai mongoli; in particolare, dal Cinquecento fu governata per oltre tre secoli dalla dinastia Moghul, di stirpe turca, che impose la stretta osservanza della legge islamica. A partire dal Seicento la Compagnia inglese delle Indie orientali cominciò a interessarsi ai traffici commerciali nell’Oceano Indiano e ben presto si sostituì ai portoghesi nel con- trollo di quelle rotte. Solo nell’Ottocento, però, gli inglesi scacciarono l’ultimo imperatore Moghul e trasformarono tutta la regione in una colonia britannica governata da un viceré. La regione indiana fu allora amministrata in funzione degli interessi britannici: mo- dificato il sistema agricolo e trasformato profondamente il territorio, venne soffocato l’artigianato locale. Data la crescente richiesta dall’Europa di prodotti agricoli di pianta- gione, gli agricoltori furono indotti a coltivare cotone, tè, indaco e altre merci destinate all’esportazione. Per trasportare in modo rapido ed efficiente le materie prime prelevate in India, gli inglesi costruirono nuovi porti e diverse linee ferroviarie che attraversano tuttora la regione All’inizio del Novecento nacquero forti movimenti indipendentisti e anticoloniali. In India emerse la figura di Gandhi, detto il Mahatma (la «grande anima»), un giovane av- vocato di religione induista che, ispirandosi al principio della non violenza, guidò la lotta contro gli inglesi attraverso le campagne di disobbedienza civile, il boicottaggio dei loro prodotti, il rifiuto di cariche politiche e di offerte di collaborazione provenienti dal go- verno inglese. Questo rispose con una violenta repressione alle rivendicazioni di indipen- denza e lo stesso Gandhi venne più volte arrestato. Nell’agosto del 1947, però, gli inglesi furono costretti a lasciare la regione. Dopo l’indipendenza l’area fu spartita in due grandi stati sulla base dell’appartenenza religiosa: l’Unione Indiana, a maggioranza indù, e il Pakistan, a maggioranza musulmana. 17 milioni di persone furono costrette a spostarsi nello stato in cui la loro religione era maggioritaria e si calcola che durante questo dram- matico esodo le violenze, la fame e le epidemie abbiano provocato un milione di morti. Nel 1971, dopo una sanguinosa guerra civile, divenne indipendente il Bangladesh, che costituiva la parte orientale del Pakistan.
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Principale alimento: il riso (India 2°
produttore mondiale) Il tè e la spezie (India 2°produttore mondiale) Tabacco, caucciù e cotone Carbone Industria alimentare, chimica e Meccanica Alta tecnologia elettronica e informatica
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Asia meridionale: New Delhi
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