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IL MIO PAESE SI CHIAMA COMISO
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Comiso Ai piedi dei monti Iblei,
dei bei monumenti appaiono piccolissimi, ma per i turisti sono bellissimi, dei monumenti originali e antichissimi. Tortuose più che mai le sue stradine che da lontano appaiono piccoline. Il suo centro storico, così euforico, lascia serenità e armonia per i turisti è una simpatia
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LO STEMMA DI COMISO Sullo stemma è rappresentata Diana con una brocca rovesciata sul capo. Lo stemma porta scritto: “POST CASMENARUM FATA NITIDA RESURGO” che significa “Dopo la distruzione di Casmene splendida mi elevo”.
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LA SICILIA
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Come tutti i paesi su Comiso esistono storie e leggende.
Comiso è un comune di circa abitanti della provincia di Ragusa. Il territorio di Comiso si estende per circa 65 km quadrati e comprende le frazioni di Pedalino e Quaglio. Comiso è un comune situato a 245 m. a livello del mare che si estende ai piedi dei monti Iblei. Comiso confina con i seguenti comuni: Chiaramonte Gulfi, Ragusa, Santacroce Kamarina e Vittoria. La valle sulla quale si estende Comiso e la valle dell’Ippari, piena di prati, alberi, cespugli e fiori. Un tempo il nostro paese era attraversato dal fiume Ippari che aveva origine dalla sorgente Ciferi, e dopo 23 Km sfocia nel mar Mediterraneo presso Kamarina. Comiso presenta un territorio collinare e fertile che permette diverse coltivazioni: ulivo, mandorlo, carrubo, vite, agrumi e ortaggi. Come tutti i paesi su Comiso esistono storie e leggende.
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LA LEGGENDA SULLA FONTE DIANA
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Si narra che il territorio di Comiso appartenesse a Diana,
mentre quello di Kamarina ad Apollo. I gemelli Apollo e Diana, figli di Giove e Latona, erano una coppia molto affiatata cui non sfuggiva occasione per stare insieme. Giove, non favorevole all’ unione dei due, trasformò Diana in fonte e Apollo in cavallo. Nonostante ciò essi continuavano a incontrarsi perché il cavallo andava frequentemente ad abbeverarsi alla fonte. Giove trasformò allora il cavallo in fiume che prese il nome di Ippari. Questo non impedì a Diana di separarsi da Apollo, poiché le acque della fonte Diana si riversavano nel fiume Ippari che sfocia a mare presso Kamarina. Un’ antica leggenda racconta i prodigiosi poteri dell’ acqua della fonte Diana. Se mani impure vi avessero versato vino, questo per non contaminarla non, si sarebbe mescolato con l’ acqua. Gli antichi consideravano dono degli dei i fiumi, i laghi e le sorgenti. L’acqua, origine della vita era sacra e rappresentava il centro di aggregazione di ogni forma di società umana.
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LA PIAZZA FONTE DIANA Nella tranquillità della tua piazza
una sontuosa fonte color latte sorge maestosa, al suo centro Diana, bella e silenziosa, lieta ed altera, mentre distrattamente il suo arco piega e tende.
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La piazza fonte Diana si trova al centro del nostro paese
ed è la piazza più importante Ha una storia molto bella e complicata. Si racconta che la dea Diana veniva a lavarsi nella fonte perché la sua acqua aveva poteri miracolosi e potevano rendere la sua pelle più bella. Il nome della piazza deriva dalla fontana in pietra di Comiso, che sorge proprio al centro di essa. La statua di Diana è opera dello scultore Umberto Diano, che fu per molti anni direttore alla scuola d’arte e risale al 1937. L’attuale statua di Diana fu sistemata sopra 13 cannelli da dove scorre l’acqua. Una fontana dedicata a Diana, protettrice delle sorgenti, doveva esistere già in epoca romana, infatti sono stati ritrovati i resti di fronte alla fontana di un Ninfeo che proteggeva le acque dalla fonte Diana. Successivamente la piazza divenne un centro commerciale e produttivo e quindi divenne luogo di ritrovo per agricoltori e artigiani.
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