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PubblicatoTancredo Baldi Modificato 9 anni fa
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L’INCONTRO DI GESU’ CON LA SAMARITANA S. Signore, apri le mie labbra T
L’INCONTRO DI GESU’ CON LA SAMARITANA S. Signore, apri le mie labbra T. E la mia bocca canti la tua lode S. Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo T. com’era nel principio ora e sempre nei secoli dei secoli Amen
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Tutti: Come luce che spezza le mie notti, come acqua
S: Come una luce che spezza la notte, si pone davanti a noi questo episodio. Qui viene versato il vero vino nuovo, qui hanno iniziato le nozze di Dio con l’umanità, qui avviene il vero battesimo nello Spirito e nel fuoco, qui avviene la vera guarigione, quella più profonda, che cambia tutta una vita. Qui è donata la salvezza dalla solitudine, dalla sete e dalla lontananza da Dio. Tutti: Come luce che spezza le mie notti, come acqua che disseta la mia sete, vieni Signore Gesù
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TUTTI: Mettimi dentro il desiderio di cercarti, perché non resti fermo
LA RICERCA S: Più cerchi Dio, più conosci te stesso. Più cerchi Dio, più fai trasparenza dentro te stesso. Con Dio si vince quando si perde … perché si perde l’ego, l’io ingombrante che prende tutto lo spazio TUTTI: Mettimi dentro il desiderio di cercarti, perché non resti fermo nelle mie sicurezze quotidiane, che mi fanno affogare nel già conosciuto. Solo cercando il mio cuore potrà percepire la nostalgia che mi abita nel profondo e apre la strada ad orizzonti sconosciuti.
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a fare trasparenza nella mia vita.
Il pozzo S: Il cuore di questa donna è questo pozzo profondo. Lei è una donna sola gettata in un abisso e non sa come abitarlo. Dice il Salmo 63,7: un baratro è l’uomo e il suo cuore un abisso profondo. TUTTI: Aiutami Signore a fare trasparenza nella mia vita. Riportami nel centro più segreto di me stessa dove nessun altro giunge. Tra le dure pietre dell’orgoglio, il fango dei compromessi, la sabbia dei rimandi, scava tu stesso un varco al tuo Santo Spirito.
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Tutti: Aspettami Signore Gesù, al pozzo dell’incontro,
CINQUE MARITI S: Arriviamo con questa affermazione al cuore della sofferenza, del disagio. Siamo alla porta di una solitudine profonda, alla soglia di una vita abbandonata e senza senso. La donna dichiara al Signore che lei è sola, senza un amore, senza compagnia. Nessuno l’ha mai amata, per cinque volte è stata abbandonata e ora si trova di nuovo in bilico, appesa al filo della soddisfazione di un altro, sempre nel rischio che si ripeta lo stesso copione Tutti: Aspettami Signore Gesù, al pozzo dell’incontro, nell’ora provvidenziale che scocca per ognuno. Presentati e parlami per primo, tu mendicante ricco dell’unica acqua viva. Distoglimi pian piano da tanti desideri, da tanti amori effimeri che ancora mi trattengono.
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TUTTI: Hai dovuto vincere le mie reticenze,
L’INCONTRO S: La donna di fronte alle parole di Gesù è disorientata e accetta di lasciarsi coinvolgere, la sua considerazione nei suoi riguardi è cambiata, come dimostra il diverso modo di chiamarlo. Egli era dapprima un giudeo, poi diventa Signore, un essere misterioso … forse sei più grande di Giacobbe? Fino a dirgli: dammi di quest’acqua, perché io non abbia più sete! TUTTI: Hai dovuto vincere le mie reticenze, i miei sospetti ed i miei dubbi per offrirmi una possibilità nuova: un’acqua che zampilla per la vita eterna. Fa o Signore Gesù, che io sappia ridarti il posto che ti spetta, quello dove ti riconosco come Salvatore, come l’Unico capace di colmare la mia sete più profonda.
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Tutti: Fammi tornare nella mia casa, fra la gente che conosco,
LASCIA LA BROCCA S: La donna samaritana che riconosce umilmente il suo Signore come sua unica sorgente di vita e di amore, non dovrà più elemosinare per paura o solitudine, ma avrà lei stessa dentro di sé l’acqua da donare Tutti: Fammi tornare nella mia casa, fra la gente che conosco, con la consapevolezza che dentro di me ho un tesoro che a volte mi resta sconosciuto, ma che desidero conoscere e poi donare.
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Dentro di me c’è una sorgente molto profonda
Dentro di me c’è una sorgente molto profonda. E in quella sorgente c’è Dio. A volte riesco a raggiungerla, più sovente è coperta di pietra e di sabbia: allora Dio è sepolto, allora bisogna dissotterrarlo di nuovo Etty Hillesum, Diario
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