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La coppia educativa Famiglia e Scuola.

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Presentazione sul tema: "La coppia educativa Famiglia e Scuola."— Transcript della presentazione:

1 La coppia educativa Famiglia e Scuola

2 Compiti genitoriali Non considerare i figli come le proprie pagelle
Evitare le logiche competitive ed i confronti ( MIO FIGLIO !!!!! ) Dove e quando i bambini potranno imparare la cooperazione e la solidarietà se non nelle scuole primarie ?

3 Compiti genitoriali Non screditare le figure degli insegnanti agli occhi del proprio figlio sia pubblicamente che da soli con lui.

4 Compiti genitoriali Riflettere attentamente e verificare quando il figlio riporta a casa vissuti di incomprensione riferiti a: -antipatia dell’insegnante nei suoi confronti -responsabilità sempre degli altri (insegnanti o compagni )

5 Compiti genitoriali Non frapporsi tra i figli e gli insegnanti e non sostituirsi a loro. Evitare : l’effetto “serra” e quello “dell’unico specchio”

6 Compiti genitoriali Informare gli insegnanti ed informarsi da loro, accettando come utili e preziose le informazioni ricevute

7 Compiti genitoriali Non sostituirsi nei compiti e nei doveri del figlio -se c’è disattenzione è meglio chiarire -se c’è pigrizia non scusarla o peggio leggitimarla -evitare assolutamente gli estremi: o primo della classe o fallito

8 Compiti genitoriali Chiedersi dove è il problema se le cose vanno male
-è la scuola sbagliata? -vi è uno scarso impegno? -vi sono problemi emotivi magari causati dal clima familiare? -vi sono troppe attività concomitanti? -qualche insegnante?

9 Nota esplicativa Il rendimento scolastico non dipende dal QI.
L’apprendimento è molto condizionato dalla motivazione e dall’affettività. E’ difficile apprendere e concentrarsi se la “testa” è da un’altra parte. Bisogna scoprire dov’è e perché.

10 Compiti degli insegnanti
Evitare di farsi idee rigide sugli alunni (processo di designazione) Motivare ed interessare i propri alunni / studenti

11 Compiti degli insegnanti
Soprattutto nelle scuole elementari favorire la costruzione del gruppo “ classe” promuovendo la cooperazione e la solidarietà

12 Compiti degli insegnanti
Non volersi sostituire ai genitori pensando che essi siano incapaci di educare (sebbene precarie costituiscono sempre le figure adulte primarie di riferimento)

13 Compiti degli insegnanti
Informare i genitori senza sentirsi “delusi” in caso di attacchi o sconferme

14 Compiti degli insegnanti
Non “colludere” con gli studenti più difficili Non pretendere di saper rispondere a tutto Lavorare in equipe ( collegio docenti )

15 Compiti degli insegnanti
Chiarire in modo comprensibile il proprio ruolo e le proprie competenze senza atteggiamenti difensivi dimostrando soprattutto “coerenza”.

16 Compiti degli insegnanti
la prevenzione dei problemi disciplinari è favorita dall’enunciazione di norme chiare (evitando il più possibile interpretazioni soggettive) che contemplino diritti e doveri degli studenti e degli insegnanti, dall’esercizio di una didattica interessante, da relazioni individualizzate tra studenti e insegnanti. evitare di utilizzare il potere dei voti per disciplinare il comportamento

17 Compiti degli insegnanti
discutere le questioni disciplinari e i possibili provvedimenti con i colleghi e mantenere la coerenza e l’unità come consiglio di classe mantenere rapporti chiari con la famiglia. Nei casi gravi utilizzare il supporto di consulenti esterni

18 Compiti degli insegnanti
la risposta immediata alla trasgressione deve essere accompagnata da interventi educativi strategici finalizzati alla comprensione delle motivazioni non omologare gli studenti con punizioni di gruppo difronte a precise trasgressioni individuali

19 Il rapporto genitori insegnanti
Esplicitazione delle difficoltà Ricerca di punti in comune per trasmettere al giovane un esempio di unità che vada aldilà dei contenuti Evitamento di sabotaggio reciproco

20 Il rapporto genitori insegnanti
Riconoscimento chiaro dei compiti e dei ruoli all’interno del proprio “territorio educativo”

21 Il rapporto genitori insegnanti
Fiducia reciproca ( oggi carente per diversi motivi ). Lo dimostrano i casi di denunce sempre più frequenti di insegnanti da parte dei genitori………e dei comportamenti di delega educativa più che di collaborazione con critiche in caso di scarsa efficacia

22 Competenze scolastiche “ chiave “
Comunicazione nella madrelingua Comunicazione nelle lingue straniere Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia Competenza digitale Imparare ad imparare ( metodo di studio ) Competenze sociali e civiche Spirito di iniziativa e creatività Consapevolezza ed espressione culturale Raccomandazione del Parlamento Europeo del

23 Life Skills ( le principali individuate dall’OMS )
Decision making : capacità di prendere decisioni. Competenza che aiuta ad affrontare in modo costruttivo i processi decisionali nelle diverse situazioni e nei contesti di vita. Dato che è impossibile non scegliere (anche non scegliere è una scelta ) la cosa importante e cercare di fare le scelte utili ed evolutive. Problem solving : capacità di risolvere i problemi. Capacità di affrontare efficacemente i problemi esplorando in modo creativo le diverse alternative possibili e le conseguenze delle varie operazioni. Comunicazione efficace : capacità di sapersi esprimere sia verbalmente che non verbalmente in modo efficace e congruo al contesto. Esprimere opinioni e desideri, ma anche bisogni e sentimenti ed essere in grado di ascoltare gli altri negli stessi aspetti. Significa inoltre essere capaci, in caso di necessità, di chiedere aiuto Gestione delle emozioni : riconoscere le emozioni in sé e negli altri ( empatia ), essere consapevoli di come le emozioni influenzano il comportamento e riuscire a gestirle in modo appropriato Gestione dello stress : consiste nel riconoscere le cause di tensione e di stress nella vita quotidiana e nel controllarle, sia tramite cambiamenti nel proprio modo di vedere le situazioni o nell’ambiente o nello stile di vita, sia tramite la capacità di rilassarsi Senso critico : riconoscere e valutare i vari fattori che influenzano gli atteggiamenti e il comportamento, quali ad esempio la pressione dei coetanei e l’influenza dei media Conoscenza di sé : conoscenza dei propri punti di forza e di debolezza, dei propri desideri e bisogni, del modo in cui si instaurano relazioni interpersonali positive. Valutazione delle proprie capacità per raggiungere una meta che si desidera raggiungere ( autoefficacia )

24 L’Orientamento scolastico

25 Normative Nelle politiche europee e nazionali ( Lisbona 2010, Europa 2020, Definizione delle linee guida del sistema nazionale sull’orientamento permanente del ) l’orientamento lungo tutto il corso della vita è riconosciuto come diritto permanente di ogni persona : - imparare in qualunque fase della vita attraverso percorsi di studio flessibili - mobilità dei giovani - possibilità di imparare le lingue, acquisire fiducia in se stessi e capacità di adattamento - maggiore qualità dei corsi - acquisizione di competenze necessarie a lavori specifici - maggiore inclusione e accesso per le persone svantaggiate - implementazione della mentalità creativa, innovativa ed imprenditoriale.

26 Il sistema di orientamento
FAMIGLIA Scuole secondarie di 1° e 2° grado Agenzie di formazione professionale Genitori Parenti Amici e altre relazioni ISTRUZIONE FORMAZIONE COMUNITA’ ALLARGATA Orientamento Servizi di orientamento provinciali Informagiovani Informa lavoro Parrocchie Vicinato Gruppi informali Associazioni SERVIZI LAVORO Centri per l’impiego Imprese Servizi per il lavoro

27 Concetti base Sviluppo individuale
Collegamento con le opportunità lavorative e con il contesto socio-ambientale Teorie di riferimento Orientamento come progetto condiviso

28 Sviluppo Individuale Valutazione attitudinale ( tests psico-attitudinali ) : capacità, abilità, talenti, rendimento scolastico Carattere ed affettività ( interessi, inclinazioni, desideri, motivazione ) Orientamento educativo ( valutazione all’interno di una relazione educativa dei vari elementi in gioco e co-costruzione dei progetti ). Fare sintesi

29 Bisogni individuali Il periodo tra gli 11 ed i 16 anni è cruciale per lo sviluppo delle abilità decisionali e per qualsiasi altra capacità cognitiva I ragazzi hanno la necessità di essere riconosciuti nella loro unicità perché essi stessi faticano a ritrovarsi in una nuova dimensione fisica e mentale che li sta trasformando I ragazzi hanno bisogno di qualcuno che li aiuti a fare sintesi tra i diversi consigli, le diverse idee progettuali ed i modelli di riferimento

30 Collegamento con le opportunità lavorative e con il contesto socio-ambientale
Tirocini formativi Visite scolastiche guidate nei posti di lavoro Formazione docenti sulle opportunità di lavoro soprattutto nel proprio territorio Contatti tra scuola e mondo lavorativo ed imprenditoriale Informazione, con particolare attenzione a quella su WEB. Ottica « europea»

31 Teorie di riferimento Prospettiva socio-cognitiva
Orientamento come processo continuo Prospettiva sistemico-relazionale

32 Prospettiva socio-cognitiva
L’individuo è protagonista attivo dl proprio orientamento. Il compito principale degli educatori è quello di favorire : l’autoefficacia, l’autodeterminazione, la fiducia in sé stessi, la sperimentazione di successi ( anche al di fuori dell’ambito scolastico ) Il lavoro sostanziale è quello di far acquisire le competenze sociali ( life skills ) ed in modo particolare le capacità di coping e di decision making.

33 Orientamento come processo continuo
Essendo l’orientamento un processo continuo, secondo il paradigma del «life design» è importante utilizzare : - le narrazioni - l’auto biografia Lavoro di conciliazione tra bisogni, motivazioni e vincoli derivati da aree di vita differenti

34 Prospettiva sistemico-relazionale
Riconoscere nel processo di orientamento il ruolo co-partecipato di vari attori. Riconoscere l’influenza delle aspettative e dei climi familiari Riconoscere l’influenza del contesto sociale e culturale di appartenenza Collaborare e non « delegare», non colpevolizzare o criticarsi a vicenda. Perché tale collaborazione sia efficace è fondamentale la FIDUCIA RECIPROCA.

35 Climi familiari Nella letteratura si individua innanzitutto un effetto della classe socio-economica secondo cui un livello sociale alto stimola maggiormente l’autorealizzazione (lavorare per realizzarsi) mentre un livello basso privilegia la sicurezza del posto di lavoro e l’autonomia economica (lavorare per guadagnare) Un secondo aspetto rilevante sembra essere il titolo di studio della madre e la professione del padre. La madre sembrerebbe costituire un modello di riferimento per l’investimento educativo e scolastico, mentre il padre parrebbe svolgere un modello di identificazione o differenziazione professionale.

36 ESEMPI Contrasto tra aspettative dei genitori ed interessi del figlio / figlia Culture diverse del lavoro “Vorrei un lavoro sicuro, non importa quale, per farmi una famiglia” “Vorrei fare un lavoro che mi piace, che mi fa viaggiare” Aspettative dell’insegnante e storia familiare Cambiamento di decisioni dopo il dialogo tra genitori ed insegnanti

37 Orientamento come costruzione condivisa
Partendo dalla prospettiva di vedere il ragazzo nella sua totalità e globalità e tenendo conto delle caratteristiche del contesto familiare e sociale, l’orientamento è l’esito di un lavoro di costruzione condivisa di un progetto futuro. Si parte dai dati di realtà includendo nuove prospettive non considerate dal ragazzo stesso e dalla sua famiglia.

38 Compito degli insegnanti
In questo senso gli insegnanti hanno un delicato compito da svolgere : - collocare l’orientamento in una prospettiva più ampia rispetto alla sola scelta della scuola - promuovere processi di auto-orientamento supportando le capacità decisionali - collaborare con la famiglia e saper affrontare eventuali aggiustamenti di scelta successivi


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