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PubblicatoCapricia Crippa Modificato 9 anni fa
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Libero Grassi L'UOMO che insegnò il coraggio ai siciliani Fatto da Matteo Di Liberto
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indice Vita Premio Problemi con Cosa nostra Morte
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Vita Nato a Catania, ma trasferitosi a 8 anni a Palermo, i genitori gli danno il nome di Libero in ricordo del sacrificio di Giacomo Matteotti. La famiglia è antifascista e il ragazzo matura anch'egli una posizione avversa al regime di Benito Mussolini. Nel 1942 si trasferisce a Roma, dove studia scienze politiche durante la seconda guerra mondiale. Imparò ha fare il mestiere del padre(tessitore)e formò la sigma che era una azienda tessile
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premio Dal 2004, la Cooperativa Soldaria, in collaborazione con Confcommercio, lo Sportello Legalità della Camera di Commercio di Palermo e il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, organizza il “Premio Libero Grassi”, sui tema della legalità e della lotta al racket ed alle mafie, rivolto alle scuole italiane di ogni ordine e grado.
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Cosa nostra Dopo aver avuto alcuni problemi con la fabbrica di famiglia, viene anche preso di mira da Cosa nostra, che pretende il pagamento del pizzo. Libero Grassi ebbe il coraggio di opporsi alle richieste di racket della mafia, e di uscire allo scoperto denunciando gli estorsori. I suoi dipendenti lo aiutano facendo scoprire degli emissari, ma la situazione peggiora.
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La sua morte L'UOMO che aveva insegnato il coraggio ai siciliani fu ammazzato una mattina di vent'anni fa. Davanti al portone di casa, a Palermo, alle 7.45 del 29 agosto 1991, cinque pallottole mafiose uccidevano Libero Grassi, l'imprenditore che non s'era piegato al racket e aveva rivendicato la sua scelta - solitaria e inedita - in tv, sui giornali, nei convegni: dovunque quel suo messaggio di libertà potesse irradiare l'isola.
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