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PubblicatoGiada Puddu Modificato 9 anni fa
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Alessandro Magno Alessandro Magno salì al trono all’età di 20 anni. Era cresciuto nel culto degli eroi omerici e aveva al suo fianco Aristotele, come educatore. Alla morte del padre, gli ateniesi e i tebani volevano ribellarsi ma Alessandro marciò verso Tebe, sconfisse l’esercito e tutto d’un tratto gli ateniesi e gli altri popoli si sottomisero.
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Scontro tra rivali Nel 334 a.C. Alessandro Magno attraversò lo stretto dei Dardanelli ben rifornito di soldati e cavalieri. Vicino al fiume Granico si scontrò contro i Persiani. Alessandro vinse, grazie a un suo generale che gli salvò la vita, e le città greche della Ionia vennero sottratte ai Persiani. Nel novembre del 333 a.C., presso la città di Isso, i macedoni si dovettero battersi contro il re di Persia Dario III. La battaglia fu vinta dai macedoni (comandati da Alessandro Magno) che rapirono la famiglia di Dario e presero il loro tesoro.
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Il figlio del Dio Prima di attaccare il regno Persiano Alessandro attaccò le città fenicie, subito dopo si diresse verso l’Egitto. Venne accolto come un liberatore dal dominio dei Persiani, edificò una nuova città chiamata Alessandria e venne incoronato come faraone. Andò nel santuario di Ammone e i sacerdoti gli predissero che il suo regno poteva estendersi a tutti gli uomini e lo chiamarono «figlio del Dio»
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La battaglia contro i Persiani
Dario III aveva riorganizzato le truppe e si fece incontro ad Alessandro con un nuovo esercito; prima di iniziare la battaglia Dario presentò un accordo: ad Alessandro sarebbero toccati i territori a occidente dell’Eufrate e a lui quello di oriente, ma lui non accettò. Nel 331 a.C. vicino alle rovine di Ninive, si combatté la battaglia decisiva. L’esercito macedone annientò quello persiano, entrò a Babilonia e venne salutato come «re dell’Asia». Alessandro si sposò con la figlia di un satrapo, Rossane. Mentre banchettava con lei la reggia di Persepoli andò in fiamme e, secondo Alessandro, il colpevole fu il re Serse per vendicarsi la distruzione dell’acropoli di Atene nel 480 a.C.
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Nessuno osi sfidare il Re-Dio
Alessandro pretendeva la «proskynesis», l’omaggio in ginocchio con la fronte a terra che si compiva al cospetto del «gran re». Molte persone protestarono, ma Alessandro fu severo e mise a morte gli oppositori come Calliste, nipote di Aristotele, Parmenione e il figlio di questi Filota.
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Ai confini del mondo Riprese la marcia verso Oriente sottomettendo i popoli che ha incontrato durante lungo il percorso e lasciò una lunga scia di città con il suo nome. Dopo le rive dell’Indo, nel 326 a.C. ci fu uno scontro durissimo, la battaglia dell’Idaspe, dove si dovettero scontrare contro elefanti, tuttavia riuscirono comunque a vincere. Alessandro voleva proseguire fino alle rive del mare orientale, ma i soldati si rifiutarono di proseguire perché erano troppo affaticati.
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La fine di Alessandro Rientrato a Siracusa, Alessandro riprese il suo progetto di unire i greci e i persiani l’inizio era di sposare una figlia di Dario. Il sogno di Alessandro stava per finire: mentre stava progettando una spedizione verso occidente per impadronirsi dell’intero mediterraneo, si ammalò, molto probabilmente di malaria , e morì a Babilonia nel 323 a.C.
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Le conquiste di Alessandro Magno 336-323 a.C.
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Il mondo ellenistico I regni dei successori L’epoca ellenistica
Dopo una lunga serie di guerre tra i pretendenti alla successione i territori conquistati da Alessandro Magno furono divisi nei tre principali regni di Macedonia, di Siria e d’Egitto. Queste monarchie ellenistiche erano assolute, secondo il tradizionale modello orientale, con un re che dominava sulla massa di sudditi. Nacque una concezione cosmopolita e individualista della vita, mentre il greco diventava la lingua comune di tutta la regione. La facilità di movimento favorì i commerci quindi la formazione di ricchezza, che non si distribuì tutta via in modo uniforme: mentre alcuni accumulavano grandi fortune, diminuiva il numero dei contadini liberi, che o restavano in campagna o si recavano in città in cerca di qualche occupazione.
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La cultura ellenistica 1
Una religione personale, una filosofia consolatoria In questo contesto la cultura greca si diffuse ampiamente, ma subendo profonde trasformazioni. Mentre la religione tradizionale restava legata alla celebrazione del potere, si diffusero i culti misterici, nei quali gli individui cercavano un contatto personale con il divino. La filosofia si concentrò sul problema della saggezza, intesa come capacità del filosofo di conservare la tranquillità dell’animo in mezzo ai rovesci della fortuna.
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La cultura ellenistica 2
Il fiorire delle scienze La biblioteca di Alessandria Accantonata dalla filosofia, la riflessione sul mondo continuò tuttavia nell’ambito delle scienze che proprio in quest’epoca conobbero un notevole sviluppo Cuore e simbolo della cultura ellenistica fu la biblioteca di Alessandria, che custodiva una copia di tutti il libri che erano stati scritti nell’epoca dell’ellenismo
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FINE Filippo Giancaterino
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