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Jean-Jacques Rousseau 1712-1778
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1712 NASCE A GINEVRA IN UNA MODESTA FAMIGLIA DI ARTIGIANI
LA MADRE MORÌ DI PARTO IL PADRE, RIMASTO COINVOLTO IN UNA LITE FU COSTRETTO A LASCIARE GINEVRA QUANDO IL FIGLIO AVEVA DIECI ANNI,
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MADAME DE WARENS, LO AIUTA ECONOMICAMENTE PERMETTENDOGLI DI STUDIARE FINO AL 1742
1742 A PARIGI PER TENTARE LA CARRIERA DI MUSICISTA INCONTRA GLI ENCICLOPEDISTI E DIVIENE AMICO DI DIDEROT 1749 CONCORSO DELL’ACCADEMIA DI DIGIONE CHE VINSE CON IL DISCORSO SULLE SCIENZE E SULLE ARTI FRUISCE DELL’OSPITALITÀ PRIMA DI MADAME D’EPINAY E POI DEL MARESCIALLO LUXEMBOURG
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(1754) DISCORSO SULL’ORIGINE E I FONDAMENTI DELL’INEGUAGLIANZA TRA GLI UOMINI
(1755) DISCORSO SULL’ECONOMIA (1761) LA NUOVA ELOISA (1761) L’EMILIO (1762) IL CONTRATTO SOCIALE: PARIGI NE PROPONE LA DISTRUZIONE MENTRE IN SVIZZERA EMETTONO UN ORDINE D’ARRESTO
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DAL 1766 AL 1767 OSPITE DI HUME IN INGHILTERRA
1770 TORNA A PARIGI 1778 SI RITIRA, A CAUSA DELLE CATTIVE CONDIZIONI DI SALUTE, AD ERMENONVILLE 1778 MUORE DOPO AVER SCRITTO LA SUA AUTOBIOGRAFIA
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cardini della speculazione politica
Introietta ideali del giusnaturalismo LIBERTÀ EGUAGLIANZA da raggiungere tramite: RINNOVAMENTO TOTALE della società, delle sue tradizioni, delle sue leggi, delle sue istituzioni politiche
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CONTRAPPOSIZIONE FRA LA SOCIETÀ CIVILE E L'INDIVIDUO
FRA LE ESIGENZE PROPRIE DELLA NATURA DELL'INDIVIDUO E LA VITA QUALE L'UOMO È COSTRETTO A VIVERE NELLA SOCIETÀ.
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“Tutto è bene quando esce dalle mani dell’Autore delle cose, tutto degenera tra le mani dell’uomo”
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DISCORSO SULLE SCIENZE E SULLE ARTI (1750)
ACCADEMIA DI DIGIONE: “LA RINASCITA DELLA SCIENZA E DELLE ARTI HA CONTRIBUITO A RENDERE MIGLIORI I COSTUMI?”.
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STATO ORIGINARIO: UOMO FELICE LA CIVILTÀ LO HA STACCATO, RENDENDOLO MISERO E INFELICE
DISTRUGGERE L’UOMO ARTIFICIALE CREATO DALLA SCIENZA RISCOPRIRE L’UOMO CREATO DALLA NATURA
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PROGRESSO DELLE SCIENZE E DELLE ARTI =
AUMENTO DI RICCHEZZA PER LE COLLETTIVITÀ UMANE DETERMINA L'AMORE PER GLI AGI, PER IL LUSSO, PER UNA VITA DEDICATA AD OGNI SORTA DI RAFFINATEZZA
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RISULTATO DEL PROGRESSO DELLE SCIENZE E DELLE ARTI
Perdita del valore della virtù civica: No qualsiasi sacrificio per il bene della comunità No disciplinato ed obbediente alle leggi No sacralità parola data
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DAI COSTUMI ROZZI MA SPONTANEI E NATURALI ALLA CORRUZIONE E FALSITÀ
MENO CORAGGIO DEGRADAZIONE DELLE DOTI GUERRESCHE E DELLE DOTI MORALI NON PIÙ DOVERI
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DIFFUSIONE DELLE SCIENZE
= IMPEGNO SUPERFICIALE NOZIONISMO NASCONDE DIFFICOLTÀ
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SCIENZA SENZA IMPEGNO MORALE = STRUMENTO POLITICO PER I GOVERNANTI
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DISCORSO SULL'ORIGINE DELLA INEGUAGLIANZA (1754)
QUAL È L’ORIGINE DELL’INEGUAGLIANZA TRA GLI UOMINI ED ESSA È GIUSTIFICATA DALLA LEGGE NATURALE?
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CONTRAPPOSIZIONE NETTA TRA FRA L'UOMO, QUALE ORIGINARIAMENTE È NELLA NATURA, E LA SOCIETÀ CIVILE
individuare le cause per cui l'uomo, originariamente libero e felice, perviene ad una situazione radicalmente opposta.
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STATO DI NATURA UOMO È LIBERO ED UGUALE;
LE DISUGUAGLIANZE DAL PUNTO DI VISTA FISICO NON INCIDONO SUI RAPPORTI FRA GLI UOMINI UOMO, GUIDATO DALL'ISTINTO E SOLLECITATO DAI LIMITATI BISOGNI NATURALI, CONDUCE UNA VITA SEMPLICE E TRANQUILLA
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DUE TIPI DI INEGUAGLIANZA:
ETÀ, FORZE, SALUTE E DOTI DELLO SPIRITO OSSIA DELL’ANIMA; MORALE OSSIA POLITICA: RICCHEZZA, ONORI, POTENZA, COMANDO AUTORITÀ
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l'uomo primitivo Pacifico
L’amor di se stesso è temperato DALLA PIETÀ E DALLA COMPASSIONE per il suo simile quando è colpito da una grave avversità SOLIDARIETÀ verso coloro che sono più deboli
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L’INGRESSO NELLA SOCIETÀ CIVILE
L’uomo non è naturalmente sociale la perfettibilità: principio che distingue gli uomini dagli animali e li rende capaci tanto di evolversi quanto di corrompersi
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i giusnaturalisti “hanno trasferito nello stato di natura delle idee prese dalla società: parlavano dell’uomo allo stato selvaggio e dipingevano l’uomo civilizzato.”
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NON È IL CONTRATTO ALL’ORIGINE DELLE RELAZIONI SOCIALI E DELLE SOCIETÀ CIVILI MA È PIUTTOSTO IL CONTRARIO: GLI UOMINI HANNO DOVUTO ABBANDONARE, PER VIE NON CONTRATTUALI, IL LORO ISOLAMENTO INIZIALE PERCHÉ DIVENTASSERO NECESSARIE LE SOCIETÀ POLITICHE E LE NORME GIURIDICHE
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Discorso sull'origine della ineguaglianza
La scoperta delle arti, la lavorazione della pietra, del ferro, del bronzo, infine l'agricoltura, consentono all'uomo di formare associazioni naturali, la famiglia, la tribù, il villaggio, in cui si esprime la socialità primitiva dell'uomo. Si pongono le prime differenze fra gli uomini e di conseguenza le prime diseguaglianze, connessi alle attività che si svolgono in quelle prime società naturali.
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LA PROPRIETÀ “Il primo che, cintato un terreno, pensò di affermare questo è mio, e trovò persone abbastanza ingenue da credergli, fu il vero fondatore della società civile. Quanti delitti, quante guerre, quante uccisioni, quante miserie e quanti orrori, avrebbe risparmiato al genere umano colui che strappando i paletti o colmando il fossato, avesse gridato ai suoi simili: “guardatevi dall’ascoltare questo impostore. Se dimenticate che i frutti sono di tutti e che la terra non è di nessuno, voi siete perduti”.
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BELLUM OMNIUM CONTRA OMNES
CONTRATTO PROMOSSO DAI RICCHI TERMINE FINALE DISPOTISMO RITORNO ALLA NATURALE EGUAGLIANZA
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La storia è un processo sostanzialmente degenerativo che svuota a poco a poco l'uomo della sua vera umanità e lo trasforma in un uomo del tutto artificiale
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l'uomo per natura è buono, commette il male solamente perché condizionato, fuorviato dalla società e dalle istituzioni: il male finisce così coll’identificarsi con l'organizzazione politica della società. " A me basta aver dimostrato che non è questo lo Stato originario dell'uomo e che sono soltanto lo spirito della società e le disuguaglianze da esso generate a cambiare e alterare tutte le nostre inclinazioni naturali ".
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DISCORSO SULL'ECONOMIA POLITICA (1755)
INEGUAGLIANZA POVERTÀ MISERIA, COME PROBLEMA SOCIALE
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IL GOVERNO DELLA FAMIGLIA DEVE ESSERE DISTINTO DA QUELLO DELLO STATO:
CIÒ SIGNIFICA CHE IL POTERE POLITICO NON PUÒ ESSERE IN ALCUN MODO DERIVATO DA QUELLO PATERNO
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OBIETTIVI CAPIRE LA NATURA DELLA SOCIETÀ POLITICA
RITROVARNE IL PRINCIPIO COSTITUTIVO FORMULARE I CRITERI CUI DEVE INFORMARSI L'ECONOMIA POLITICA
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SOCIETÀ UN CORPO ORGANICO
TESTA E CERVELLO, SEDE DELLA RAGIONE DELLA VOLONTÀ: IL POTERE SOVRANO, LE LEGGI E LE USANZE 2. BOCCA E STOMACO, CHE SERVONO AL NUTRIMENTO DEL CORPO: IL COMMERCIO, L'INDUSTRIA E L'AGRICOLTURA
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3. SANGUE: LE FINANZE PUBBLICHE
4. CUORE: L'ATTIVITÀ ECONOMICA, 5. IL CORPO E LE MEMBRA CHE FANNO MUOVERE, VIVERE LA MACCHINA: CITTADINI
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L'IO COMUNE SI ESPRIME COME VOLONTÀ GENERALE CHE HA COME SCOPO LA VITA DEL CORPO POLITICO, CHE DISPONE LE LEGGI IN VISTA DELLA DIFESA DELLA CONSERVAZIONE DI QUEST'ULTIMO LA VOLONTÀ GENERALE ESPRIME LA REGOLA DEL GIUSTO E DELL'INGIUSTO, ED È LA FONTE DELLA MORALITÀ PUBBLICA E PRIVATA.
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NO INTERESSI PARTICOLARI DEI SINGOLI O DEI GRUPPI
LA LEGGE È IL COMANDO OGGETTIVO IN QUANTO ESPRESSIONE DELLA VOLONTÀ GENERALE
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ARTE DI GOVERNO ORIENTARE LE COSCIENZE DEI CITTADINI AFFINCHÉ IL LORO COMPORTAMENTO SI ADEGUI IN TUTTO E PER TUTTO ALLE LEGGI I COMPORTAMENTI DEI CITTADINI DEVONO ESSERE ORIENTATI ALLA VIRTÙ VIRTÙ: COINCIDENZA INTERESSE GENERALE E PARTICOLARE
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L'ETICA DELL'AMOR DI PATRIA
PERSONE CHE VENGANO EDUCATE DALLA COMUNITÀ POLITICA, A VIVERE LA POLITICA SECONDO I PRINCIPI E I VALORI DI UNA VITA LIBERA, TRANQUILLA, ONESTA, ISPIRATA ALLA CARITÀ, ALLA PARSIMONIA
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POLITICA FUNZIONE PEDAGOGICA IMPORTANZA SISTEMA EDUCATIVO
TRASFORMARE GLI UOMINI IN CITTADINI
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VALORI LIBERTÀ UGUAGLIANZA: NO DISPARITÀ SOCIALI
DISTRIBUZIONE RICCHEZZA
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" IL MALE PEGGIORE È FATTO, QUANDO SI HANNO POVERI DA DIFENDERE E RICCHI DA TENERE A FRENO. È SULLA SOLA CONDIZIONE MEDIA CHE SI ESERCITA TUTTA LA FORZA DELLE LEGGI, UGUALMENTE IMPOTENTI COSÌ CONTRO I TESORI DEL RICCO COME CONTRO LA MISERIA DEL POVERO: IL PRIMO LA ELUDE, IL SECONDO VI SFUGGE; L'UNO ROMPE LA RETE, L'ALTRO VI PASSA ATTRAVERSO"
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PROPRIETÀ PRIVATA DEVE ESSERE FINALIZZATA AI BISOGNI E ALLA CAPACITÀ DI LAVORO DEL SINGOLO
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NO ECCESSIVO ACCUMULARSI DELLA RICCHEZZA
IMPOSIZIONE FORTEMENTE PROGRESSIVA ORDINE POLITICO FONDATO SULLA PICCOLA E MEDIA PROPRIETÀ
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NO AGGLOMERATI URBANI REDISTRIBUIRE LA POPOLAZIONE SUL TERRITORIO RITORNO AL LAVORO DEI CAMPI
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ECONOMIA PUBBLICA: AMMINISTRARE LA RICCHEZZA PRODOTTA PER I FINI PROPRI DELLA COLLETTIVITÀ
ECONOMIA PRIVATA: HA COME SCOPO PRINCIPALE LA PRODUZIONE DELLA RICCHEZZA,
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DARE ALL'UOMO UNA NUOVA PERSONALITÀ PER CUI NON SI CONSIDERI PIÙ UN ASSOLUTO, MA ACQUISTI COSCIENZA DI ESSERE PARTE DI UN TUTTO
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CONTRATTO SOCIALE(1762) POLITICA FUNZIONE PEDAGOGICA
" QUAL È LA NATURA DEL GOVERNO ATTO A FORMARE IL POPOLO PIÙ VIRTUOSO, PIÙ ILLUMINATO, PIÙ SAGGIO, IL MIGLIORE POPOLO INSOMMA, USANDO QUESTA PAROLA NEL PIÙ ALTO SIGNIFICATO?"
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“L’UOMO È NATO LIBERO E DOVUNQUE È IN CATENE
“L’UOMO È NATO LIBERO E DOVUNQUE È IN CATENE. C’È CHI SI CREDE PADRONE DEGLI ALTRI, MA È PIÙ SCHIAVO DI LORO. COME È AVVENUTO QUESTO CAMBIAMENTO? CHE COSA PUÒ RENDERLO LEGITTIMO? RITENGO DI POTER RISOLVERE QUESTO PROBLEMA”
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LA LIBERAZIONE DELL'UOMO
PROMOSSA DALL'UOMO STESSO, CHE SI RICONOSCE COME ESSERE ORIGINARIAMENTE LIBERO, PER INFORMARE A TALE LIBERTÀ TUTTA LA SOCIETÀ POLITICA.
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Criterio di legittimità
non può essere riconosciuto nè il diritto del più forte, nè qualsiasi altro tipo di autorità fondato sulla tradizione, e dato che in natura nessun uomo dispone di un potere sul suo simile, bisogna riconoscere che L'UNICO PRINCIPIO DI LEGITTIMITÀ DELLE ISTITUZIONI RISIEDE NEL CONSENSO DEGLI INDIVIDUI
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CONTRATTO non serve a uscire dallo stato di natura, ma a correggere radicalmente il corso corrotto della storia; l’obiettivo è rifare l’uomo
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LE LIBERTÀ ORIGINARIA DELL'INDIVIDUO SI REALIZZA NELL'ATTO DI VOLONTÀ CON CUI GLI INDIVIDUI FONDANO LA SOCIETÀ POLITICA.
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QUANDO L'UNITÀ DELLA SOCIETÀ POLITICA È ESPRESSA DAL CONTRATTO CUI PARTECIPANO TUTTI GLI ASSOCIATI, LA VOLONTÀ DELL'INDIVIDUO E LA VOLONTÀ DELLA LEGGE FINISCONO PER IDENTIFICARSI IL COMANDO DELLA LEGGE NON È ALTRO CHE IL COMANDO CHE L'INDIVIDUO RIVOLGE A SE STESSO L'IMPERATIVO DELLA SUA COSCIENZA.
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IL CONTRATTO SOCIALE IMPEGNA CIASCUN INDIVIDUO AD ALIENARE TUTTI I DIRITTI DI CUI GODE ALLA COMUNITÀ CUI SI DÀ VITA, SI DA RICOSTITUIRE, NEL MOMENTO DELLA FONDAZIONE DELLA SOCIETÀ, L'UGUAGLIANZA NATURALE FRA TUTTI I CONTRAENTI.
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Il contratto sociale LIBERA ADESIONE DI CIASCUN ASSOCIATO
NUOVA PERSONALITÀ CHE È UGUALE PER TUTTI, QUELLA DEL CITTADINO UNA COMUNITÀ IN CUI L'INDIVIDUO DIVENTA UNA PARTE INDIVISIBILE DEL TUTTO.
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PROPRIETÀ LA PROPRIETÀ TRADIZIONALE È UNA VERA E PROPRIA USURPAZIONE DEI BENI CHE APPARTENGONO ALLA COLLETTIVITÀ, RESA POSSIBILE DAL SISTEMA POLITICO FONDATO SULLA FORZA.
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"DA CIÒ DERIVA CHE LO STATO SOCIALE È VANTAGGIOSO PER GLI UOMINI SOLO A CONDIZIONE CHE ESSI ABBIANO TUTTI QUALCOSA, E CHE NESSUNO DI LORO ABBIA NIENTE DI TROPPO".
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LA PROPRIETÀ PRIVATA NON PUÒ ESSERE GIUSTIFICATA COME DIRITTO PERSONALE AUTONOMO
IL POSSESSO E IL GODIMENTO DEI BENI NEI LIMITI DETERMINATI DAL SODDISFACIMENTO DEI BISOGNI NECESSARI LA SOCIETÀ LEGITTIMA IL POSSESSO E TRASFORMA IL GODIMENTO IN PROPRIETÀ PRIVATA PROPRIETARI CONSIDERATI DEPOSITARI DEL BENE PUBBLICO
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Il sovrano è il corpo politico nella sua unità
la sovranità è la manifestazione della volontà generale quale risulta dall'unificazione reale delle volontà dei singoli cittadini.
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"Ciascuno di noi mette in comune la sua persona e tutto il suo potere, sotto la suprema direzione della volontà generale; e noi tutti in corpo riceviamo ciascun membro come parte indivisibile del tutto". Immediatamente, in cambio della persona privata di ciascun contraente, quest’atto di associazione produce un corpo morale e collettivo, composto di tanti membri quanti voti ha l’assemblea; il quale riceve da questo stesso atto la sua unità, il suo io comune, la sua vita e la sua volontà. Questa persona pubblica, che si forma così dall’unione di tutte le altre, prendeva altra volta il nome di città e prende ora quello di repubblica o di corpo politico, il quale è chiamato dai suoi membri Stato, in quanto è passivo, sovrano in quanto è attivo, potenza nel confronto coi suoi simili. Riguardo agli associati, essi prendono collettivamente il nome di popolo, e si chiamano particolarmente cittadini in quanto partecipi dell’autorità sovrana, e sudditi in quanto sottomessi alle leggi dello Stato.”
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“LA SOLA VOLONTÀ GENERALE PUÒ GUIDARE LE FORZE DELLO STATO SECONDO IL FINE DELLA SUA ISTITUZIONE, FINE CHE È IL BENE COMUNE. CIÒ CHE RENDE GENERALE LA VOLONTÀ NON È TANTO IL NUMERO DEI VOTANTI QUANTO L’INTERESSE COMUNE CHE LI UNISCE. LA VOLONTÀ GENERALE È SEMPRE RETTA E PERCHÉ TUTTI VOGLIONO COSTANTEMENTE IL BENE DI CIASCUNO? PERCHÉ NON C’È NESSUNO CHE POSSA DENOMINARSI CON QUESTA ESPRESSIONE …LA VOLONTÀ GENERALE, PER ESSERE VERAMENTE TALE, DEVE ESSERLO TANTO NEL SUO OGGETTO QUANTO NELLA SUA ESSENZA: DEVE PARTIRE DA TUTTI PER APPLICARSI A TUTTI”
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LA SOVRANITÀ È INALIENABILE E INDIVISIBILE.
I GOVERNANTI E GLI STESSI MAGISTRATI DEVONO ESSERE CONSIDERATI FUNZIONARI DELLA VOLONTÀ GENERALE E DEBBONO UNIFORMARSI ALLE SUE DISPOSIZIONI
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LA LEGISLAZIONE, CIOÈ IL SISTEMA DELLE LEGGI POSITIVE, DEVE ESSERE UNIFORMATA AI DUE PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA LIBERTÀ E DELL'UGUAGLIANZA "PROPRIO PERCHÉ LA FORZA DELLE COSE TENDE SEMPRE A DISTRUGGERE L'EGUAGLIANZA, LA FORZA DELLA LEGISLAZIONE DEVE SEMPRE TENDERE A MANTENERLA"
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LEGGE GENERALE E IMPERSONALE
GRAZIE ALLA LEGGE, GLI UOMINI SERVONO SENZA AVERE PADRONI, UBBIDISCONO E TUTTAVIA RESTANO LIBERI
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LE LEGGI le leggi fanno agire lo Stato, gli imprimono il movimento
"proprio perché la forza delle cose tende sempre a distruggere l'eguaglianza, la forza della legislazione deve sempre tendere a mantenerla"
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TIPI DI LEGGI LE POLITICHE O FONDAMENTALI che definiscono il rapporto fra il corpo politico e lo Stato, il rapporto cioè del tutto con se stesso; LE LEGGI CIVILI che trattano i rapporti fra i singoli individui e fra i singoli e lo Stato: queste leggi devono mirare a che ognuno sia perfettamente indipendente dall'altro, ma che ogni cittadino dipenda in tutto e per tutto dallo Stato; LE LEGGI PENALI che fissano le sanzioni per chi disubbidisce alle leggi; LE LEGGI SCRITTE NEL CUORE, nell'animo di ogni cittadino, per Rousseau le più importanti, cioè i costumi, le usanze e l'opinione pubblica, che formano la vera costituzione dello Stato
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GOVERNO corpo intermedio fra i sudditi e lo Stato
incaricato dell'esecuzione delle leggi e del mantenimento della libertà, sia civile che politica investito della forza pubblica.
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Forme di governo MONARCHIA: il governo di uno solo
ARISTOCRAZIA: il governo viene affidato ad una minoranza elettiva o ereditaria DEMOCRAZIA: il governo viene affidato alla maggioranza dei cittadini
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IL GOVERNO DEMOCRATICO È ADATTO PER GLI STATI PICCOLI
L’ARISTOCRATICO PER QUELLI DI MEDIA GRANDEZZA LA MONARCHIA PER I GRANDI STATI, IN QUANTO GLI STATI TROPPO ESTESI TERRITORIALMENTE RICHIEDONO DI FATTO UN GOVERNO DISPOTICO-BUROCRATICO, E L’ESTRANEITÀ RECIPROCA TRA I CITTADINI IMPEDISCE LA SINCERITÀ, LA PARTECIPAZIONE E L’AMOR DI PATRIA
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MIGLIOR FORMA DI GOVERNO
DEMOCRAZIA PURA: il popolo riunito in assemblea non solamente formula le leggi ma le fa eseguire e le interpreta
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“La sovranità non può essere rappresentata per la medesima ragione per cui non può essere alienata; essa consiste essenzialmente nella volontà generale, e la volontà non si rappresenta: o è essa stessa o è diversa, non c'é una via di mezzo. I deputati del popolo non sono dunque, né possono essere, i suoi rappresentanti, ma soltanto i suoi commissari: non possono concludere nulla in maniera definitiva. Ogni legge che il popolo in persona non abbia ratificata è nulla, non è una legge. Il popolo inglese ritiene di esser libero: si sbaglia di molto; lo è soltanto durante l'elezione dei membri del parlamento. Appena questi sono eletti, esso è schiavo, non è nulla. Nei brevi momenti della sua libertà, l'uso che ne fa giustifica davvero che esso la perda.”
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ATTIVITÀ LEGISLATIVA deve essere esercitata dall'intero corpo politico, cioè dal popolo riunito nell'assemblea dei cittadini.
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GOVERNO I membri dell'esecutivo sono nominati dall'assemblea dei cittadini e devono essere considerati degli incaricati, dei commissari, dei veri e propri funzionari del popolo, la cui attività è rigorosamente determinata dalla legge
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“I DEPUTATI DEL POPOLO NON SONO, DUNQUE, E NON POSSONO ESSERE I SUOI RAPPRESENTANTI, SONO SOLO I SUOI COMMISSARI; NON POSSONO CONCLUDERE NIENTE IN MODO DEFINITIVO. QUALUNQUE LEGGE CHE NON SIA STATA RATIFICATA DAL POPOLO IN PERSONA È NULLA; NON È UNA LEGGE. IL POPOLO INGLESE SI REPUTA LIBERO, MA SI SBAGLIA DI MOLTO; È LIBERO SOLO QUANDO ELEGGE I MEMBRI DEL PARLAMENTO; APPENA AVVENUTA L’ELEZIONE È SCHIAVO. NEI BREVI MOMENTI DI LIBERTÀ L’USO CHE NE FA È TALE CHE MERITA SENZ’ALTRO DI PERDERLA”
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IL LEGISLATORE UN INDIVIDUO ECCEZIONALE, VERAMENTE ISPIRATO, DALL’ANIMO GRANDE, CHE SI ASSUME LA PIÙ AUGUSTA ED ARDUA DELLE MISSIONI, QUELLE DI ISTITUIRE UN POPOLO OSSIA DI DAGLI IL SISTEMA DI LEGISLAZIONE CHE DEVE PER LUNGO TEMPO REGOLARE LA SUA VITA COLLETTIVA E DEVE NELLO STESSO TEMPO DARE FORMA AI SUOI COSTUMI E ALLE LORO ABITUDINI RUOLO INDIRETTO PEDAGOGICO: SI LIMITA AD AGEVOLARE E A CANALIZZARE L’ESPRESSIONE DALLA VOLONTÀ GENERALE, CHE RESTA PERÒ SEMPRE SOVRANA IN ULTIMA ISTANZA, LIBERA DI ACCETTARE O MENO, LE PROPOSTE COSTITUZIONALI DEL LEGISLATORE.
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NO PARTITI MAGGIORANZA DOMINA SU MINORANZA MINORANZA DEVE RICONOSCERE IL PROPRIO ERRORE
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«DAL CALCOLO DEI VOTI SI DERIVA LA DICHIARAZIONE DELLA VOLONTÀ GENERALE….DUNQUE ALLORCHÉ IL PARERE CONTRARIO AL MIO PREVALE, QUESTO ALTRO NON PROVA CHE IO MI ERO INGANNATO E CHE QUELLA CHE REPUTAVO ESSERE LA VOLONTÀ GENERALE, NON LO ERA»
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“Chiunque rifiuterà di obbedire alla volontà generale sarà costretto dall’intero corpo ad essere libero”
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RELIGIONE RELIGIONE DEL CITTADINO: complesso di principi di dogmi che valgono a garantire il vincolo sociale e le istituzioni che su di esso si fondano FEDE CIVILE: sovrano indica gli articoli, che debbono essere semplici, pochi, enunciati con precisione, senza spiegazioni né commenti.
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"e se qualcuno, dopo aver riconosciuto praticamente questi stessi dogmi, si comportasse come se non ci credesse, sia punito con la morte; egli ha commesso il peggiore dei diritti, ha mentito dinanzi alla legge "
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Riferimenti bibliografici
M. D’Addio, Storia Delle Dottrine Politiche, vol. II, Genova, ECIG, 1996, pp C. Galli (a cura di), Manuale di storia del pensiero politico, Bologna, Il Mulino, 2001, pp
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