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• Diritto alla vita (Cor. 16, 58-59)
Il Il Corano, nonostante proclami la sostanziale uguaglianza religiosa fra uomo e donna di fronte a Dio, codifica la predominanza dell’uomo sulla donna. Tuttavia concede alla donna alcuni diritti prima inesistenti in Arabia: • Diritto alla vita (Cor. 16, 58-59) • Diritto ad un contratto matrimoniale • Diritto alla proprietà e all’eredità (sebbene dimezzata rispetto all’uomo) • Diritto ad un donativo nuziale da conservare anche in caso di ripudio da parte del marito. • Diritto all’istruzione. Una legislazione rivoluzionaria per l’epoca e il contesto (penisola arabica nel VII secolo).
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Corano, sura 33, 59 “O Profeta! Dì alle tue spose e alle tue figlie e alle donne dei credenti che si ricoprano dei loro mantelli; questo sarà più atto a distinguerle dalle altre e a che non vengano offese”. Il velo (hijab) si inserisce nell’asse puro/impuro e pubblico/privato, storicizzabile e contestuale: la stratificazione ineguale dei generi si è trasformata in norma coranica, in precetto divino.
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Questione di genere? Il controllo della sfera riproduttiva ha dato vita nelle diverse culture (compresa la nostra) a scenari mitici e rituali incentrati sull’ambiguità del corpo femminile e sulla conseguente necessità di stigmatizzare in esso l’apporto domesticante della cultura. Ciò ha investito la sfera simbolica, con stereotipi culturali, pregiudizi, metafore eloquenti … Strategie di potere e controllo di una sessualità temuta, dunque pericolosa (“modificazioni” genitali, violenze sessuali …). Emergono, in vari contesti culturali, tre tipi di esclusione: del genere, del corpo e dell’altro.
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Il femminismo islamico
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“Il regime dell’Egitto libero, [e che] aspira a maggior libertà ancora, nel secolo dell’indipendenza dei popoli, all’epoca del femminismo ovunque trionfante anche nei paesi prima ostili a questa emancipazione!” (Ceza Nabaraoui , in L’Egyptienne, 1927) All’inizio degli anni ‘20, il termine femminismo si diffonde in Egitto, in francese e in arabo (nisa’iyya) . Nasce in Occidente (in Francia), ma non è un fenomeno solo occidentale. Il femminismo «islamico» si sviluppa negli anni ’90 in varie parti del mondo musulmano: progetto identitario o di rilettura del Corano, comunque universale, che supera le dicotomie laico/religioso e orientale/occidentale.
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Quale emancipazione? La libertà è un concetto relativo
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La Francia, con la comunità musulmana più popolosa d'Europa, è stato il primo Paese europeo a vietare l’uso del burqa e del niqab nei luoghi pubblici (2011), dopo aver vietato il più semplice “velo” nelle scuole (legge sull’ostentazione dei simboli religiosi, 2005). Secondo le stime ufficiali, sono circa 2mila le donne che in Francia indossano il velo islamico, su una popolazione musulmana totale stimata tra i 4 e i sei milioni. È possibile vietare ciò che si suppone imposto? Come leggere la contestazione (femminista) del potere (maschile/ista) che interpreta i testi sacri e la loro applicazione? Basta una lettura femminile per generare cambiamento?
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Femen: esportare femminismo e battaglie sociali?
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Cosa si guarda
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Contro le provocazioni…
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Rappresentazioni culturali e politiche del linguaggio
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Contro-rappresentazioni
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Dj al Cairo
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(S)velarsi
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Manifestazione, Cairo University 2013
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Alexandria University, 2013
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Cairo Graffiti
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Brigades Mona Lisa, collettivo di giovani artisti del Cairo
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