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PubblicatoAgnese Marra Modificato 9 anni fa
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PENSIERO SIMBOLICO
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PRODURRE Parlare automatico, spontaneo Scrivere solo in seguito all’istruzione Dagli errori e le pause (esitazioni) di produzione ai meccanismi per parlare Le imperfezioni sono la normalita’. Non realizziamo la loro presenza ma sono sempre presenti Errori e pause non accadono a caso ma in posizioni specifiche all’interno del linguaggio prodotto. In particolare dove ci sono difficolta’
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PRODURRE Pause vuote o riempite con ripetizioni o interiezioni (ehm, oh, mah, ecc…) Nel discorso sono riconoscibili fasi esitanti (pause vuote) in cui viene pianificato il discorso e fasi fluenti in cui viene prodotto Posizioni occupate da pause per pianificare il discorso: 1) Giunture grammaticali = fra una frase e l’altra; 2) All’interno di una frase = fra il soggetto ed il resto della frase
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PRODURRE Errori: scambi, anticipazioni, ecc…. Parafasie fonemiche: cimena, disonauro, tobboni, ciaccavite, getaleria, ecc….
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PRODURRE PRODUZIONE: Pianificazione ed esecuzione del discorso PIANIFICAZIONE: un pensiero da esprimere, selezione degli elementi lessicali (lemmi) e loro assegnazione della funzione sintattica all’interno del sintagma: soggetto, verbo, oggetto; ordine grammaticale e coniugazione del verbo in base al tempo (presente, passato, ecc…); l’aspetto fonologico viene stabilito nella trasformazione dei lemmi in lessemi
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PRODURRE REALIZZAZIONE: articolazione delle frasi seguendo sequenzialita’ e ordine temporali e la coordinazione dei muscoli fonatori Il parlante prende numerose decisioni relative al suo eloquio: rilevanza per attirare l’attenzione dell’ascoltatore, tipologia del discorso (richieste, affermazioni, ecc….) PIANIFICAZIONE e REALIZZAZIONE si basano probabilmente su costituenti linguistici piu’ brevi di una frase ma piu’ lunghi di una parola
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PRODURRE Fra i fattori per la scelta dei costituenti nel processo di produzione linguistica c’e’ sicuramente l’uso dell’articolo determinativo e indeterminativo: alla prima occasione in cui si descrive qualcosa si usa quello indeterminativo per poi passare a quello determinativo. Es: sono uscito ed ho visto un orso; sono uscito ed ho visto l’orso. Il diverso uso di questi due articoli ci permette anche alcune importanti inferenze, es: nella sua borsa c’era un orologio; nella sua borsa c’era l’orologio (inferenza di furto).
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PRODURRE CONVERSAZIONE: Solitamente non produciamo singole frasi ma conversiamo con i nostri interlocutori. Tipologie diverse di conversazioni adeguate a situazioni sociali diverse. Scelta del codice linguistico piu’ adeguato: lingua ufficiale o dialetto, e dello stile formale- informale Turno nel parlare a seconda della situazione in cui si svolge la conversazione
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PRODURRE Il turno nella conversazione e’ regolato ma lo e’ molto meno nelle situazioni informali rispetto a quello piu’ formali Tre regole per il turno: 1) chi parla sceglie di parlera’ dopo (solitamente rendendo esplicito questo desiderio con una richiesta diretta, es: vero Lorenzo?); 2) se non viene scelto il prossimo parlante applicando la 1, chiunque puo’ prendere il turno; 3) il parlante puo’ continuare ma non e’ obbligato a farlo. Queste regole vengono applicate in sequenza
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PRODURRE Queste regole normalmente garantiscono lo svolgersi di conversazioni civili (dibattiti politici?!) in cui non ci sono sovrapposizioni e pause troppo lunghe e in cui tutti hanno la possibilita’ di parlare Segnali Non Verbali per “passare il turno”: tono discendente, allungamento delle ultime sillabe, interruzione dei gesti che accompagnano l’eloquio, struttura grammaticale (simile al “punto” nella scrittura)
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PRODURRE APERTURA e CHIUSURA di una conversazione (che non e’ sempre necessaria: ascensori, seggiovie, code, posti assegnati, sale d’attesa) Apertura: “chiamate” esplicite per orientare l’attenzione dell’ascoltatore, es: Chi sta cercando? Dica pure! Cerca qualcuno? Chi effettua la chiamata solitamente offre anche l’argomento della conversazione Chiusura: Procedure rigide con espressioni di conclusione: E’ vero. Giusto. D’accordo.
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PRODURRE Chiusura: Affinche’ ci possa essere una chiusura di una conversazione ci deve essere accordo fra gli interlocutori e quando uno conclude gli altri non aprono un nuovo argomento Se non c’e’ accordo dopo la “chiusura” l’interlocutore apre un nuovo argomento “…ma non ti ho detto cosa mi e’ capitato stamani?” “Come sta tua moglie?” A questo punto le persone che erano in accordo per chiudere la conversazione devono pazientare prima di salutare e andarsene (saluti italiani!)
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PRODURRE Tipologie dei parlanti nelle conversazioni: differenze di genere Le donne, quando parlano fra loro, usano piu’ dubitative e interrogative degli uomini Anche in situazioni informali le interruzioni sono solitamente fatte dagli uomini mentre parla una donna Solitamente le risposte degli uomini alla donne sono “risposte minime” dopo lunghe pause (attribuzione di importanza all’argomento, leadership)
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PRODURRE SCRITTURA: relativamente recente 10.000 anni 4000 a.c. Mesopotamia sistema cuneiforme 2000 a.c. Cina sistema logografico (ideogrammi) 3500 a.c. Egitto sistema alfabetico Relazione fra segni grafici e rappresentazione linguistica
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PRODURRE Sistema LOGOGRAFICO: simboli che rappresentano significati. Nessuna relazione con il suono. Un sicuro svantaggio e’ l’impossibilita’ di pronunciare una parola nuova
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PRODURRE Sistema ALFABETICO: deriva dal sistema geroglifico 1000 a.c. fenici e greci associano alle consonanti anche le vocali per la versione ultima del sistema alfabetico Aumento dell’astrazione nella rappresentazione del significato Visualizzare e quindi rendere permanenti i pensieri ‘Verba volant, scripta manent”
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