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direzionale, cooperativa e funzionale dei bisogni

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Presentazione sul tema: "direzionale, cooperativa e funzionale dei bisogni"— Transcript della presentazione:

1 direzionale, cooperativa e funzionale dei bisogni
evoluzione direzionale, cooperativa e funzionale dei bisogni 1

2 Coerenze con le altre discipline
Convergenze universali È LA PRIMA VOLTA CHE LE VARIE DISCIPLINE: Scientifiche: Darwin (evoluzione biologica) e Laszlo (evoluzione dell’universo) Religiose: teologiche e filosofiche (Samek) Economiche-Sociali: etica, cooperazione, coesione sociale (Bruni) Mercato: liberismo, bisogni, Valore Aggiunto (profitto) (PLEF) CONVERGONO SU UN UNICO MODELLO EVOLUTIVO Materialità e Immaterialità convivono armoniosamente in una logica di fondo dell’Equilibrio Universale che legittima e sostanzia la nozione di Capitalismo Consapevole e di Economia Sostenibile 2

3 Consciousness capitalism© Modello originale di PLEF

4 L’EMANCIPAZIONE DELLA DONNA
Tutto è inutile se non si affronta con decisione e chiarezza il problema della crescita delle popolazioni ESISTE SOLO UNA POSSIBILITA’ CONCRETA ACCETTABILE PER TUTTI PER CONTENERE E STABILIZZARE LE POPOLAZIONI DEL MONDO* L’EMANCIPAZIONE DELLA DONNA - Soluzione libera, volontaristica non violenta, né repressiva, né innaturale, né moralmente offensiva. - Implica una consapevolezza e livello culturale adeguato per la donna (studio) - Comporta un ruolo attivo della donna nel lavoro e nella società civile. - Implica un minor tempo dedicato alla sola famiglia e all’accudimento dei propri figli. - Implica la destinazione delle risorse famigliari all’educazione di un limitato numero di figli Comporta un controllo volontario della propria fertilità * Jean Antoine Nicolas Caritat marchese di Condorcet , Amartya Sen 1999

5 Applicazioni generali all’interno della “cultura” d’impresa
L’impresa del benessere Rivalutazione dei Valori e delle Virtù fondanti VALORE UMANO (dignità, consapevolezza, autostima, collaborazione, scopo, lealtà nel lavoro) VALORE STRATEGICO E COMPETITIVO (scenari evolutivi, benefici essenziali e difendibili, coerenza al modello di Sostenibilità, riattualizzazione delle leve del Marketing e dell’organizzazione interna) ALTRI VALORI IMMATERIALI (etica, lealtà, fedeltà, know-how, reputazione, autenticità, origine, tradizioni, ecc.) Tutti e tre essenziali per poter ottenere un adeguato Valore Aggiunto Vero e nuovo scopo dell’Impresa Sostenibile (il Profitto diventa una sottocategoria del Valore Aggiunto) 5

6 VALORE UMANO: Virtù relazionali
APPARTENENZA ad un unico soggetto e corpo. RISPETTO: libertà di agire (con regole). RICONOSCIMENTO al valore creato. QUALITÀ DEL LAVORO orientato all’Eccellenza e al tempo necessario. SOSTEGNO per e da parte di colleghi, collaboratori e capi. FEDELTÀ con autostima, umiltà, sicurezza. BENESSERE: equilibrio tra bisogni materiali ed immateriali. 6

7 Valore Umano Fedeltà, motivazione e remunerazione
L’impresa del benessere Remunerazione e benefit Alta infedeltà (80% materiali; 20% immateriali) Alta lealtà (50% materiali; 50% immateriali) Suddivisione tra remunerazione e benefit materiali Remunerazione (stipendio) Benefit materiali Riduzione di altri benefit materiali Benefit immateriali Aumento benefit immateriali MODELLO ESCLUSIVO Planet Life Economy Foundation-Onlus ( Remunerazione immateriale: clima interno, confort ambiente di lavoro, formazione, partecipazione, spaccio, asili, servizi per la famiglia, trasporto, flessibilità, two-ways communication, viaggi, gare, hobbies, svago, nozione di tempo utile, valori relazionali. 7

8 Valore strategico e competitivo

9 Valori immateriali L’impresa del benessere
ETICA: RESPONASABILITÀ, CORRETTEZZA, CORRUZIONE, AUTOSTIMA, LIBERTÀ, COSCIENZA. LA FORZA DEL SAPERE: RICERCA, KNOW-HOW DISTINTIVO, PROTEZIONE, SVILUPPO, VALORIZZAZIONE DELL’ESPERIENZA. MOTIVAZIONE E APPAGAMENTO: CARATTERIZZAZIONE, FEDELTÀ D’IMPRESA, ORGOGLIO, PARTECIPAZIONE, COINVOLGIMENTO, PRO-ATTIVITÀ (NO AL CORPORATIVISMO CONFLITTUALE E ALLE LOTTE DI CLASSE). FORMAZIONE: RICERCA E SVILUPPO ORIGINALE, FORMAZIONE INTERNA, LEARNING ORGANIZATION. RADICAMENTO TERRITORIO: DISTINTIVITÀ, IRREPLICABILITÀ, KM ZERO, COMUNITÀ. IL VALORE DEL MARCHIO: NOTORIETÀ, RICONOSCIBILITÀ, ORIGINALITÀ, AUTENTICITÀ. IL RACCORDO CON IL CLIENTE: FEDELTÀ, FIDUCIA, CRM. IL RACCORDO CON GLI ALTRI SOGGETTI INTERESSATI: REPUTAZIONE, RETE, SINERGIE. 9

10 NUOVI INDICI FINANZIARI
Valori immateriali ETICA: RESPONASABILITÀ, CORRETTEZZA, CORRUZIONE, AUTOSTIMA, LIBERTÀ, COSCIENZA LA FORZA DEL SAPERE: RICERCA, KNOW-HOW DISTINTIVO, PROTEZIONE, SVILUPPO, VALORIZZAZIONE ESPERIENZA. MOTIVAZIONE E APPAGAMENTO: CARATTERIZZAZIONE, FEDELTÀ D’IMPRESA, ORGOGLIO, PARTECIPAZIONE, COINVOLGIMENTO, PRO-ATTIVITÀ (NO AL CORPORATIVISMO CONFLITTUALE E ALLE LOTTE DI CLASSE). FORMAZIONE: RICERCA E SVILUPPO ORIGINALE, FORMAZIONE INTERNA, LEARNING ORGANIZATION. RADICAMENTO TERRITORIO: DISTINTIVITÀ, IRREPLICABILITÀ, KM ZERO, COMUNITÀ. IL VALORE DEL MARCHIO: NOTORIETÀ, RICONOSCIBILITÀ, ORIGINALITÀ, AUTENTICITÀ. IL RACCORDO CON IL CLIENTE: FEDELTÀ, FIDUCIA, CRM. IL RACCORDO CON GLI ALTRI SOGGETTI INTERESSATI: REPUTAZIONE, RETE, SINERGIE. SONO TUTTI VALORI QUANTIFICABILI E MISURABILI, QUINDI, TRASFORMABILI IN NUOVI INDICI FINANZIARI

11 APPLICAZIONI SPECIFICHE (1)
SUL LAVORO: riequilibrio tra forme di remunerazione materiale (monetaria) e altre integrative di natura maggiormente immateriale, vera fonte di appartenenza, motivazione, partecipazione, produttività: cura della persona e della sua famiglia, benefit accessori defiscalizzabili (asili, spacci, formazione), socialità, hobbies, tempo libero e integrazione complessiva tra tutte le risorse umane, intrattenimento. SULLA FINANZA: identificazione e riconoscimento dei valori immateriali d'impresa, vera base fondante del valore d'impresa: know-how (brevetti, mestieri, specializzazioni), origine (tradizione, varietà autoctone, specificità ambientali, naturali, storiche), marchio (consumer loyalty, brand reputation, brand awareness), altri valori qualificanti (etica, valori propri). SULLA PRODUZIONE: rivisitazione dell'intero processo produttivo in una logica "Cradle to Cradle" (dalla culla alla culla) e di "Bio-imitazione, rendendo non solo questi processi ambientalmente compatibili (risorse scarse, impatti ambientali, riciclo) ma anche coerenti alle nuove modalità di filiera sostenibile complessiva.

12 APPLICAZIONI SPECIFICHE (2)
SUL MARKETING: rivisitazione di tutte le leve del marketing a partire dalla nozione di "Brand" (globale, territoriale), di Promozione (CRM Cause Related Marketing), di Packaging (minor impatto ambientale, nuovi paradigmi distributivi con dispenser e refill senza più sprechi), di Distribuzione (vedi oltre), di Comunicazione (Green Wash, nuovi media), nuove forme di bisogni e relativi segmenti di mercato (bisogni di natura culturale, bisogni legati agli emergenti fenomeni di intelligenze collettive). SULLA DISTRIBUZIONE: nuovi format distributivi sostenibili (ecopoint) e con un diverso patto tra fornitori e clienti (SQ&B); virtualizzazione dei canali di vendita (WEB); massificazione di prodotti più sani e tipici di kilometro 0 (Bio, fresco e locale); nuove forme di acquisti diretti (GAS, GAL). SUL TERRITORIO: integrazione delle eccellenze di varia natura (beni naturali e storici, merceologie e servizi di natura diversa, carattere locale) in grado di sviluppare offerte composite territoriali uniche, distintive e non replicabili altrove. Rivisitazione del ruolo delle Associazioni territoriali e delle Amministrazioni locali soprattutto a favore delle PMI.

13 IMPRESE PROFIT ORIENTED
ValorE AGGIUNTO IMPRESE PROFIT ORIENTED MODELLO ESCLUSIVO Planet Life Economy Foundation-Onlus ( 13

14 ValorE AGGIUNTO IMPRESE “ADDED VALUE” 14 MODELLO ESCLUSIVO
Planet Life Economy Foundation-Onlus ( 14

15 La competizione globale
Riepilogo nozioni di base La competizione globale afferma modelli di gestione operativa poco utili o accessibili alle PMI, ma adatti alle grandi imprese, alle multinazionali, ai grandi paesi emergenti (India, Cina, Brasile, ecc) che trattano prodotti e marchi omologati a livello globale: Massime efficienze ed economie di scala (outsourcing, prezzi minimi, delocalizzazioni). Concentrazioni, fusioni, alleanze internazionali. Utilizzo di tecnologie spinte, costose, difficili da praticare. Conformità agli indici finanziari complessi, condizionanti e impraticabili. Partecipazione e protagonismo nei “tavoli che contano” e nelle consorterie organizzate. Accesso a fonti di finanziamento e incentivi preclusivi. Cultura d’impresa evoluta ed ermetica. Sull’altare delle millantate “Best Practices” mondiali e di modelli gestionali teorici e complessi, gli imprenditori delle PMI sono portati a emulare comportamenti pericolosi sul piano della vera strategia competitiva solo perché funzionano nei grandi complessi. Il rischio per le PMI è quello di cercare di fare qualcosa, tuttavia in maniera confusa, contraddittoria, costosa e soprattutto non utile a una reale competitività e sviluppo di medio-lungo periodo, perdendo di vista i fattori critici distintivi e difendibili. 15

16 La competizione delle PMI
Riepilogo nozioni di base Occorre che le PMI trovino un proprio ruolo competitivo distinto e contrapposto a quello delle grandi imprese, multinazionali o paesi globali, da loro difficili da emulare o replicare. Questo ruolo trova il suo massimo riferimento proprio su: 1) Un posizionamento competitivo distintivo e che si basa sulle autentiche forze originali dell’impresa. 2) Un percorso evolutivo che associ progressivamente quelle nozioni di valori immateriali ai propri prodotti e servizi. Possibilmente questi valori immateriali dovrebbero essere identificati all’interno dei “Bisogni Culturali” già esposti. 3) Un percorso evolutivo che modifichi progressivamente la cultura d’impresa in quella orientata al massimo Valore Aggiunto, anziché al solo profitto. 4) Un forte controllo del Know-how interno senza rischi di diluizione o esportazione (delocalizzazioni) 5) Una integrazione con le forze aggregative del territorio, anche se di natura diversa. 6) L’impiego di forme di canalizzazione sempre più emergenti, alternative alla GDO. 7) L’impiego di un marchio di autenticità territoriale 8) L’impiego di uno standard di qualificazione e riconoscibilità. Non tutto è obbligatorio, ma solo auspicabile e comunque sviluppabile nel tempo.

17 Rinnovo generazionale BENESSERE SOSTENIBILE
degli imprenditori DOTI DI BASE CORAGGIO PASSIONE (EMOZIONE) CURIOSITÀ CREATIVITÀ CONSISTENZA – TENACIA AUTOMOTIVAZIONE E STIMA GENEROSITÀ SULLE NUOVE PROSPETTIVE DEI BISOGNI MATERIALI IMMATERIALI = BENESSERE SOSTENIBILE 17


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