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ALTRI STRUMENTI DI RENDICONTAZIONE SOCIALE

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Presentazione sul tema: "ALTRI STRUMENTI DI RENDICONTAZIONE SOCIALE"— Transcript della presentazione:

1 ALTRI STRUMENTI DI RENDICONTAZIONE SOCIALE
FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE, SOCIALI E DELLA COMUNICAZIONE A.A RELAZIONI ISTITUZIONALI E RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA ALTRI STRUMENTI DI RENDICONTAZIONE SOCIALE

2 Rendicontazione sociale
RESPONSABILITÀ E RENDICONTAZIONE SOCIALE La rendicontazione sociale è uno dei «rami» della responsabilità sociale. Rendicontazione sociale

3 DIVERSE TASSONOMIE, FINALITÀ SIMILARI
Varie sono le denominazioni dei report e le possibili combinazioni tra loro. Bilancio sociale Bilancio di utilità sociale Bilancio di missione Bilancio di sostenibilità Bilancio ambientale Bilancio della responsabilità sociale Bilancio socio-ambientale Rapporto ambientale Bilancio sociale di sostenibilità

4 UN’IPOTESI DI SISTEMATIZZAZIONE: DAL BILANCIO SOCIALE AGLI ALTRI STRUMENTI DI RENDICONTAZIONE SOCIALE Bilancio di mandato Tempo Bilancio sociale Focus su ambiente e sostenibilità Focus su pari opportunità Bilancio di genere Bilancio di sostenibilità Bilancio ambientale 4

5 BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ, COS’È
Il Bilancio di sostenibilità è frutto di una rendicontazione ispirata all’approccio triple bottom line. È un rapporto – solitamente annuale – che analizza dunque l’operato di un’organizzazione (privata o pubblica), valutandolo secondo le logiche dell’efficienza economica, della tutela ambientale e della tutela sociale. La finalità dello strumento è quella di verificare la capacità dell’organizzazione di “gestire l’equilibrio” tra le diverse variabili e consente il monitoraggio, la rendicontazione e la comunicazione delle performance ambientali, sociali ed economiche. SOSTENIBILITÀ LO SVILUPPO CHE SODDISFA I BISOGNI DEL PRESENTE SENZA COMPROMETTERE LA POSSIBILITÀ PER LE GENERAZIONI FUTURE DI SODDISFARE LE PROPRIE NECESSITÀ. Rapporto Brundtland (1987) 5

6 CARATTERISTICHE DISTINTIVE DEL BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ
> piena valorizzazione della dimensione ambientale accanto a quelle economiche e sociali > attenzione al benessere delle generazioni future quali stakeholder nei confronti dei quali è necessario rendicontare: lo sviluppo sostenibile fa riferimento all’equità intergenerazionale (garantire alle generazioni future la possibilità di soddisfare i loro bisogni al pari di quanto avviene per la presente generazione) e infragenerazionale (attenuare i disequilibri nei confronti delle aree svantaggiate del territorio all’interno della stessa generazione) > capacità di essere uno strumento di integrazione delle variabili socio-ambientali nelle politiche dell’organizzazione che lo realizza 6

7 RIFERIMENTI METODOLOGICI
GRI (Global Reporting Initiative) è il principale framework di riferimento per la predisposizione di un Bilancio di sostenibilità. È un modello ormai universalmente accettato a livello internazionale per il reporting della performance economica, ambientale e sociale di un’organizzazione. Grazie al suo approccio modulare e graduale, tutte le organizzazioni possono utilizzarlo, indipendentemente da dimensione, settore, paese. Le Linee guida per il reporting di sostenibilità prevedono dei principi per individuare il contenuto del report e garantire la qualità delle informazioni fornite. 7

8 BILANCIO AMBIENTALE, COS’È
Documento volontario finalizzato all’esposizione di un quadro organico delle interrelazioni esistenti tra un’organizzazione e l'ambiente naturale. La rappresentazione di tale relazione avviene attraverso l’esposizione di dati quantitativi e qualitativi relativi all’impatto ambientale delle attività, oltre che dello sforzo economico e finanziario sostenuto dall’organizzazione per la protezione dell’ambiente. 8

9 Principali ambiti per la riduzione dei costi ambientali
FINALITÀ DEL REPORTING AMBIENTALE Il Bilancio ambientale permette di valutare le prestazioni ambientali delle attività di produzione e servizio. Le scelte gestionali possono dunque essere orientate verso la diminuzione dei costi ambientali. Principali ambiti per la riduzione dei costi ambientali Consumo energetico Gestione rifiuti e imballaggi Usi idrici e depurazione delle acque 9

10 TIPI DI BILANCIO AMBIENTALE
DI SITO Si riferisce a singoli impianti o stabilimenti produttivi CORPORATE Riguarda una pluralità di stabilimenti una medesima impresa/organizzazione 10

11 VANTAGGI RICERCATI CON IL BILANCIO AMBIENTALE
Individuazione di costi e sprechi ambientali Valutazione dell’opportunità di investire in tecnologie e processi produttivi in grado di determinare un minore impatto sull’ambiente Valutazione del livello di tutela del territorio nel quale si opera Individuazione di elementi di criticità ambientali legate alle attività aziendali Costruzione di meccanismi di monitoraggio in grado di portare allo sviluppo di un vero e proprio Sistema di gestione ambientale (eventualmente certificabile) Sviluppo di modalità di comunicazione ambientale per gli stakeholder Miglioramento dell’immagine 11

12 BILANCIO DI GENERE, COS’È
È un documento che analizza e valuta in ottica di genere le scelte politiche e gli impegni economico-finanziari di un’organizzazione. L'obiettivo è comprendere e valutare le ricadute e l’impatto differente delle attività e delle spese sulle donne e sugli uomini, consentendo di riflettere su come favorire le pari opportunità sia all’interno che all’esterno di un’organizzazione. Prevede l'applicazione nella procedura di bilancio della prospettiva dell'uguaglianza tra uomini e donne in tutte le fasi e a tutti i livelli delle politiche pubbliche e da parte di tutti gli attori coinvolti nei processi decisionali. 12

13 APPLICAZIONE DEL GENDER MAINSTREAMING
Presupposto: il bilancio non è uno strumento neutro, ma riflette la ripartizione del potere esistente nella società e la distribuzione del reddito che ne deriva Necessità di analizzare e costruire i bilanci secondo un’ottica di genere, per contribuire a realizzare concretamente la parità tra uomini e donne GENDER MAINSTREAMING Integrazione della dimensione delle pari opportunità tra donne e uomini in tutte le politiche, a tutti i livelli e in tutte le fasi decisionali (ivi compresa la procedura di formazione del bilancio)

14 STRUMENTO DI PROGRAMMAZIONE E RENDICONTAZIONE
Nella prassi, il gender reporting avviene sia in chiave preventiva che consuntiva. Analisi del diverso impatto delle politiche sulle donne e sugli uomini Introduzione della prospettiva di genere a tutti i livelli del processo di costruzione del bilancio Ristrutturazione delle entrate e delle uscite al fine di promuovere l’uguaglianza tra i sessi GENDER BUDGETING Strumento di rilettura dell’operato di un ente che mette in evidenza le politiche e la spesa nei confronti delle donne e degli uomini Documento di lettura delle scelte gender sensitive di una pubblica amministrazione GENDER AUDITING

15 BILANCIO DI GENERE, BREVE CRONISTORIA
Anni ‘80 Il Bilancio di genere viene sviluppato in Australia per la prima volta 1995 IV Conferenza Mondiale sulle donne di Beijing: l’ONU lo raccomanda come strumento a sostegno delle pari opportunità Comincia a diffondersi in Italia, soprattutto presso Comuni, Province e Regioni 2002 Risoluzioni del Parlamento Europeo sul Gender Budgeting (2002/2198(INI)) – P5_TA(2003)0323) 2002/2003 2006 Road Map per le pari opportunità COM (2006) 92 dell’Unione Europea 2007 Direttiva sulle “Misure per attuare parità e pari opportunità tra uomini e donne nelle amministrazioni pubbliche” che raccomanda l’utilizzo del Bilancio di genere nella PA 2009 Viene citato nel D.lgs. 150/2009 come uno dei possibili adempimenti nell’ambito della Relazione sulla performance che le amministrazioni devono produrre annualmente 2010 Ad oggi è stato sperimentato da più di 60 paesi nel mondo 15

16 BILANCIO DI GENERE IN ITALIA
Ad oggi hanno sviluppato progetti o iniziative di genere in Italia 6 Regioni, 27 Province e 24 Comuni. Regioni: Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte Province: Alessandria, Ancona, Bologna, Bolzano, Catanzaro, Chieti, Ferrara, Firenze, Forlì, Genova, Gorizia, Grosseto, La Spezia, Livorno, Macerata, Massa Carrara, Milano, Modena, Parma, Perugia, Pesaro e Urbino, Pescara, Roma, Savona, Siena, Torino, Venezia Comuni: Aci Bonaccorsi, Alessandria, Aosta, Bari, Bologna, Collegno, Corsico, Cuneo, Ferrara, Firenze, Fossano, Genova, Lodi Vecchio, Monfalcone, Novi Ligure, Pesaro, Pinerolo, Rimini, San Filippo del Mela, San Giuliano Terme, Sestri Levante, Siena, Torino, Vercelli 16

17 MAPPATURA DELLE ATTIVITÀ GENDER SENSITIVE
DIRETTE INDIRETTE AMBIENTALI NEUTRE ATTIVITÀ 17

18 Il target di utenti è espressamente previsto come femminile o maschile
CRITERI PER LA MAPPATURA GENDER SENSITIVE L’ATTIVITÀ È RIVOLTA A UN TARGET INDIVIDUABILE E QUANTIFICABILE DI UTENTI SI NO Il target di utenti è espressamente previsto come femminile o maschile Il target di utenti non è espressamente previsto come femminile o maschile ma è successivamente segmentabile in base al genere L’attività è rivolta al contesto economico generale ed è riferibile a un ambito o a un settore con un apprezzabile impatto di genere L’attività è genericamente rivolta al contesto economico e non è riconducibile a uno specifico ambito o settore DIRETTE INDIRETTE AMBIENTALI NEUTRE 18

19 BILANCIO DI MANDATO, COS’È
Documento che consente di rileggere e rendere conto delle attività e dei risultati raggiunti con riferimento a tutto l’arco del mandato politico. È un resoconto complessivo di ciò che è stato realizzato. Data la sua natura, ambito privilegiato di applicazione del Bilancio di mandato sono le amministrazioni pubbliche. 19

20 Continuità o cambiamento?
OBIETTIVI DEL BILANCIO DI MANDATO Attraverso la realizzazione del Bilancio di mandato si vogliono rendicontare i principali fatti che hanno caratterizzato il periodo in esame, con evidenza sui risultati conseguiti dall’ente durante la vigenza degli organi di indirizzo. realizzare un reporting di fine mandato, con un approccio orientato alla comunicazione esterna rivisitare le attività realizzate e verificare il grado di raggiungimento degli obiettivi testimoniare il processo di innovazione e cambiamento in atto nell’organizzazione Mandato successivo esplicitare le ricadute positive generate a favore degli stakeholder in un arco temporale ampio rappresentare la coerenza tra gli obiettivi programmati e i risultati ottenuti Continuità o cambiamento? 20

21 DAL BILANCIO SOCIALE AL BILANCIO DI MANDATO
Il Bilancio di mandato può tenere conto, nel caso in cui l’ente abbia prodotto annualmente un Bilancio sociale, dei dati rilevati anno per anno: in questo caso il documento rappresenta la sintesi di quanto già prodotto negli anni. Se non sono disponibili Bilanci sociali delle ultime annualità, è necessario ricostruire i fatti e la logica che hanno legato lo sviluppo delle politiche e le ricadute sul territorio, evidenziando i risultati più rilevanti. 21

22 Bilancio di sostenibilità
RIFLESSIONI CONCLUSIVE: VERSO UN BILANCIO INTEGRATO Bilancio integrato (One report) Bilancio di sostenibilità Bilancio sociale Bilancio d’esercizio Bilancio di genere Bilancio ambientale Bilancio di mandato

23 RENDICONTAZIONE SOCIALE NEL SETTORE NON PROFIT IL BILANCIO DI MISSIONE
Nel settore non profit, al di là della denominazione adottata per il report, la responsabilità sociale si declina in termini di legittimazione sociale, poiché testimonia l’effettivo raggiungimento della missione e degli obiettivi per cui la specifica organizzazione esiste. Il Bilancio sociale diventa quindi lo strumento privilegiato per misurazione le performance di una struttura non profit, che non è riconducibile alla redditività ma alla qualità dei servizi sociali o all’efficacia nella distribuzione della ricchezza. Il bilancio delle cifre economiche perde importanza. Assume grande rilevanza la rendicontazione dei fatti realizzati e la loro ricaduta sulla società. La rendicontazione sociale descrive la vera e propria “gestione caratteristica” dell’organizzazione non profit e comunica agli stakeholder i risultati essa conseguiti in termini di utilità sociale. 23 23

24 BILANCIO DI MISSIONE L’espressione Bilancio di missione è stata coniata per la prima volta nel 1999 in occasione della proposta di bilancio formulata per conto dell’allora Ministero del Tesoro che doveva decidere, sulla forma, struttura e contenuto del bilancio delle fondazioni bancarie che erano sotto la sua vigilanza. Questa denominazione si addice a uno strumento che serve a rendere conto di come venga perseguita la sua missione, per sua natura intrinsecamente di tipo sociale. Il Bilancio di missione misura i risultati raggiunti e gli scostamenti rispetto agli scopi assegnati dallo Statuto all’organizzazione. 24 24


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