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La lezione per competenze

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Presentazione sul tema: "La lezione per competenze"— Transcript della presentazione:

1 La lezione per competenze
Marina di Altidona, 21 aprile 2015

2 Fase 1: attività ingenua Dopo aver individuato un obiettivo espresso in termini di competenza si propone ai nostri allievi un’attività che dovrebbe “testimoniare” il possesso della stessa e dunque la mobilizza. Ci siamo allora assegnati un tempo definito (15 minuti) per strutturare una proposta di “lezione per competenze”-

3 Fase 2: socializzazione Condividiamo le nostre proposte
Fase 2: socializzazione Condividiamo le nostre proposte. Il conduttore evidenzia il positivo in ogni produzione, cercando di riformulare e ripetere. Così viene valorizzato il contributo di tutti e si riesce a richiamare i punti essenziali dell’attività proposta e come dovevano/potevano essere svolti.

4 Proposte… 1/5 Bambini di 3 anni, scuola dell’infanzia.
Obiettivo: riconoscere i colori rosso, giallo e blu; sapersi muovere nello spazio; essere in grado di stare insieme. Gioco motorio: disegnato 3 fiori, ogni fiore era colorato con rosso, giallo e blu; c’erano poi 3 cerchietti rosso, giallo e blu. In relazione al fiore in cui i bambini si posizionavano la maestra sollevava il cerchietto corrispondente e chiedeva il colore e poi associare il colore a un oggetto conosciuto (di quel colore). In altra parte del giardino c’erano i cerchi in linea obliqua e passando in equilibrio attraverso le corde raggiungevano i vari colori, in equilibrio sulle corde.

5 Proposte… 2/5 Scuola primaria: quarta e quinta.
Obiettivo in termini di competenza: Leggere e comprendere istruzioni (supportate da immagini) per realizzare un esperimento; sperimentare direttamente le illusioni ottiche. I bambini hanno a disposizione una serie di materiali (anche non utili) e ricevevano un’istruzione con le indicazioni dei materiali utili, poi c’erano le fasi accompagnate da immagini. Comprendendo si realizzava l’esperimento in modo corretto e si poteva poi verificare il livello di competenza raggiunto andando a discriminare ove si era evidenziato l’intoppo. L’esperimento permetteva di formalizzare un argomento non ancora trattato a scienze (illusioni ottiche e simulazione della retina).

6 Proposte… 3/5 Scuola primaria: classe terza.
Obiettivo: saper interagire con gli altri; comprendere un testo. Viene utilizzata una favola. Abbiamo iniziato con una domanda: che cosa significa essere diverso? A voce hanno espresso le proprie opinioni (turno di parola, ascolto degli altri, esprimere la propria opinione in modo corretto). Poi viene realizzato un cartellone con titolo “E’ diverso da me chi…” in cui i ragazzi attaccavano i cartoncini con la loro opinione espressa in forma scritta. Abbiamo visto “La gabbianella e il gatto” (Sepulveda) e poi letto una sintesi. La morale era che è facile accettare chi è uguale, più difficile accettare chi non lo è. Abbiamo poi chiesto: quando si sono sentiti diversi; quando altri gli hanno attribuito diversità; quando loro hanno considerato diverso qualcun altro come si sono comportati; infine la loro opinione relativa alla “morale” del “La gabbianella….”. Abbiamo realizzato un cartellone finale con la morale della favola come titolo e le opinioni dei bambini relative alla morale attaccate (scritte su cartoncini). Abbiamo letto un’altra favola con la storia di un topolino bianco che veniva percepita diverso perché visibile… quando l’aquila attaccava. Quando è arrivato l’inverno, tuttavia, lui era l’unico a poter cercare il cibo (grazie al proprio colore)… la morale era di non soffermarsi alle differenze esteriori, ma approfittare delle differenze reciprocamente. La morale veniva poi commentata di nuovo con un cartoncino. In un terzo racconto: storia del gatto e del topo che diventò suo amico, abbiamo riflettuto sul valore dell’amicizia (decalogo sull’amicizia al quale i bambini potevano aggiungere un’ulteriore “regola”).

7 Proposte… 4/5 Scuola primaria: terza classe.
Obiettivo: saper discriminare frazioni proprie, improprie e apparenti. Porto a scuola una tavoletta di cioccolata, è divisa in 16 quadretti, ma i bambini sono 21. Così abbiamo capito che occorreva un altro intero per completare (frazioni apparenti). L’esperienza diretta ha consentito di velocizzare i processi di comprensione e di replicazione.

8 Proposte… 5/5 Scuola secondaria di primo grado: classe prima.
Obiettivo: produzione. Giochi di ruolo con costruzione di piccoli dialoghi in cui parlano di se stessi.

9 Fase 3: formalizzazione
È la parte in cui il docente rimette insieme tutto ciò che di giusto e adeguato è stato proposto nelle attività realizzate dai ragazzi (testi, produzioni orali, prodotti, materiali) e integra con ciò che eventualmente dovesse mancare al fine di una realizzazione di attività “completa”.


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